Ansie incontrollabili

Buonasera,
Sono una ragazza di poco più di 20 anni con un problema che sta diventando pian piano sempre più grande. Questo è quanto: assumo la pillola anticoncezionale da due anni e mezzo, ma dall'inizio di quest'anno ho cominciato ad avere piccoli problemi che mi hanno mandato in paranoia, premettendo che sono una persona che già di suo convive perennemente con ansie, paranoie e sensi di colpa per qualunque cosa. A febbraio ho assunto una pillola con un lieve ritardo rispetto alle 12h di margine previste. Pochi mesi dopo ho avuto un episodio di vomito a meno di 10h dall'assunzione della pillola. Qualche mese dopo ancora ho scordato una pillola e l'ho assunta con ampio ritardo. Per ognuno di questi episodi ho effettuato ALMENO tre test, sia fai da te che analisi sul sangue. Ad ogni risultato "negativo" non mi fidavo e dovevo ripetere il test. Ad ogni rassicurazione mettevo dei"però"che tenevano viva in me la paura di una gravidanza indesiderata. In due dei tre casi sono arrivata a richiedere un'ecografia per controllare di essere"fuori pericolo". Ho toccato il fondo chiudendomi in me stessa, iniziando ad avere paura dei rapporti col mio ragazzo (che sopporta tutto ma..fino a quando?), temendo di non aver assunto correttamente una qualche pillola perché magari era caduta nel "tragitto tra la mano e la bocca". Ogni giorno controllo almeno 3 volte se ho preso la pillola, mentre la prendo cerco di sentire se scende, controllo che la pillola sia intatta al 100%.. Purtroppo la settimana scorsa ho assunto per una decina di giorni un antiacido. Non sicura della sua innocuità nei confronti dell'effetto contraccettivo ho percorso mezza città in auto per trovare una farmacia aperta che mi assicurasse che i due farmaci non interagiscono. E al loro"non interagiscono assolutamente. Magari prendili a distanza di qualche ora"sono andata in panico poiché io li avevo assunti ad un intervallo di meno di mezz'ora. Ho così negato al mio ragazzo una "bella serata" tenendomi alla larga dai rapporti (che già scarseggiano ultimamente per via dei molti impegni).. Non ne posso più, mi sento impazzita. Sono in cura da uno psicologo da tempo ma lui stesso non sa più come calmarmi sulla questione. Io non voglio più star male, questo problema mi rovina la vita. Non voglio smettere di avere rapporti, non voglio cambiare metodo contraccettivo(gli altri mi danno ancor più l'idea di essere "pericolosi"), non voglio assumere farmaci et l'ansia. Voglio solo stare tranquilla e vivere serenamente la mia vita..
Sapreste consigliarmi un metodo per cacciare queste ansie che oltre a essere assurde e insensate monopolizzano OGNI mio pensiero?
Vi ringrazio in anticipo anche solo per aver letto.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Il metodo migliore è effettuare una visita psichiatrica.

Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
Utente
Purtroppo non lavoro e non ho abbastanza soldi da parte per permettermi queste visite.. Lo psicologo da cui vado è quello del consultorio che riceve gratuitamente.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Presso il centro di salute mentale della sua zona di residenza può effettuare una visita specialistica psichiatrica al costo del ticket, se non è esente.
Cordiali saluti
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Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
"Non voglio smettere di avere rapporti, non voglio cambiare metodo contraccettivo(gli altri mi danno ancor più l'idea di essere "pericolosi"), non voglio assumere farmaci (per) l'ansia. Voglio solo stare tranquilla e vivere serenamente la mia vita.."

Gentile ragazza, ho ripreso questo suo grido di dolore, perchè mi sembra abbastanza tipico. Fra 'non voglio' e 'voglio' temo che non ci sia abbastanza posto per guardare le cose come stanno e trovare la strada, come se fossero due paraocchi che impediscono di guardare. Ha provato con il suo psicologo a guardare un po' dietro ai paraocchi, ad allargare la visuale?

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/