Apaticita
Buonasera, sono un uomo di 40 anni che ha vissuto in maniera traumatica una separazione nel 2008.Dopo aver dedicato la mia vita alla mia ex moglie ed alle mie 2 figlie mi sono ritrovato solo, cacciato di casa e dipinto come un pazzo, al fine di dimostrare la mia non pazzia mi sono recato in un centro urp(credo si chiami cosi) ed ho richiesto una visiti psichiatrica dove ho spiegato le motivazioni che mi hanno portato a farlo, ho spiegato il fatto che periodicamente riuscivo a perdere il lavoro a causa di punti di vista diversi con i miei responsabili oppure per incompatibilita' nei confroti del lavoro stesso.Il medico mi ha prescritto una cura contro la schizzofrenia (a sua detta l'unico farmaco che poteva aiutarmi ma dal costo elevattisimo circa 300€ a confezione) dandomi il dosaggio piu basso e spiegandomi che la cura doveva durare almeno per un anno dicendomi comunque che a parer suo che non ne avevo bisogno ma visti i problemi attuali questa cura mi avrebbe probabilmente aiutato.prendevo una pillola a sera dopo cena e gli effetti erano fisici fortissimi, non riuscivo a reggermi sulle mie gambe e non riuscivo a parlare correttamente mangiandomi le parole, ma a detta del medico questo era solo un effetto momentaneo.Quando ho iniziato questa cura (securgin mi pare si chiamasse il medicinale) vivevo a Milano ma in seguito a quello che mi è successo ed essendo un professionista dell 'IT ho deciso di trasferirmi in meidione per ricominciare tutto da capo avendo trovato ospitalità presso un convento fi frati scalabriniani a Manfredonia in provincia di foggia.Ho viaggiato dalla puglia a milano ogni qual volta dovevo farmi prescrivere le medicine ma anche dopo molti mesi che le assumeno le controindicazioni non miglioravo portandomi a decidere previo un consunto medico a dimezzare per poi dimezzare ancora fino alla fine della cura e dell'anno.Oggi mi trovo ad avere pressochè gli stessi problemi ma questa volta a causa di pagamenti tardivi o mai eseguiti e del mantenimento delle mie figlie.Socialmente però mi accorgo di avere problemi relazioni, vedo quasi sempre un secondo e losco fine nei miei interlocutori ed anche con la donna che frequento non perdo occassione di paragonarla alla mia ex quando magari alcuni dei suoi comportamenti non mi aggradano.Ora io non penso di essere Dio o migliore degli altri e francamente dopo un passato nel ministero della difesa, dopo circa 7 anni come investigatore privato e dopo altrettanti anni come sistemista informatico e molti lavori cambiati sia come dirigente che come semplice operaio(per bisogno) credo di saper leggere la gente e di capire dove i loro discorsi mirano.Non vorrei omettere che fin da bambino soffro di problemi di insonia e che il medico a milano oltre quelle pillole tremende mi aveva prescritto un sonnifero(alcion da 20mg)ed un tranquillante (lextotan da 10mg).Ora francamente mi chiedo se sono io quello sbagliato oppure che è la societa' ed il mondo che sono corrotti e la mia è solo sfortuna.Grazie
[#1]
Gentile utente,
non è ben chiaro il motivo della sua richiesta.
Dovrebbe inoltre specificare meglio i dosaggi dei farmaci assunti e, possibilmente, il nome certo.
non è ben chiaro il motivo della sua richiesta.
Dovrebbe inoltre specificare meglio i dosaggi dei farmaci assunti e, possibilmente, il nome certo.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
"Ora francamente mi chiedo se sono io quello sbagliato oppure che è la societa' ed il mondo che sono corrotti e la mia è solo sfortuna".
Direi che qualunque sia la risposta Lei si trova il problema di come barcamenarsi in questo mondo, visto che bene o male ci si trova dentro. Come se lei senza essersene accorto si trovasse a guidare una macchina su una strada in Inghilterra, dove tutti tengono la sinistra, mentre Lei vorrebbe tenere la destra.
Se lei vuole continuare sulla strada, val la pena lasciar da parte il giudizio su chi ha ragione e mettersi dal lato che le permette di continuare il viaggio
Probabilmente a volte può essere più utile una tattica di 'diminuzione del danno', o di 'salvare il salvabile', per provare a uscire dal vicolo cieco in cui sembra ritrovarsi.
Cordialmente
Direi che qualunque sia la risposta Lei si trova il problema di come barcamenarsi in questo mondo, visto che bene o male ci si trova dentro. Come se lei senza essersene accorto si trovasse a guidare una macchina su una strada in Inghilterra, dove tutti tengono la sinistra, mentre Lei vorrebbe tenere la destra.
Se lei vuole continuare sulla strada, val la pena lasciar da parte il giudizio su chi ha ragione e mettersi dal lato che le permette di continuare il viaggio
Probabilmente a volte può essere più utile una tattica di 'diminuzione del danno', o di 'salvare il salvabile', per provare a uscire dal vicolo cieco in cui sembra ritrovarsi.
Cordialmente
Dr. Gianmaria Benedetti
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
[#4]
Il farmaco le è stato prescritto come trattamento antidepressivo e non per la schizofrenia in quanto il dosaggio di 100mg ha solo proprietà antidepressive/stabilizzanti.
Il costo del farmaco è rimborsato dal SSN per la psicosi o il disturbo depressivo maggiore.
Il punto è che non è chiaro il motivo della prescrizione per un disturbo che sembra pervadere la sua situazione ambientale sia con comportamenti "distruttivi" che con atteggiamenti che portano alla alterazione dei rapporti già presenti.
Se è stata fatta una prescrizione vi è una motivazione diagnostica che in qualche modo, però, le ha dato un pò di sollievo fintanto che ha assunto la terapia regolarmente.
Quindi, il trattamento va contestualizzato e vanno considerate opzioni terapeutiche meno costose che possono esserle di aiuto per i suoi disturbi che agiscono in modo drammatico sulla sua vita di relazione.
Probabilmente, il suo bisogno è quello di un supporto terapeutico, non farmacologico, per capire come relazionarsi alla vita che vede come fatta da gente corrotta, anche se, in realtà, ognuno si relaziona come riesce a farlo secondo le proprie capacità.
Eventualmente, il trattamento farmacologico può essere valutato nel corso dei colloqui per ridurre sintomi disfunzionali.
Il costo del farmaco è rimborsato dal SSN per la psicosi o il disturbo depressivo maggiore.
Il punto è che non è chiaro il motivo della prescrizione per un disturbo che sembra pervadere la sua situazione ambientale sia con comportamenti "distruttivi" che con atteggiamenti che portano alla alterazione dei rapporti già presenti.
Se è stata fatta una prescrizione vi è una motivazione diagnostica che in qualche modo, però, le ha dato un pò di sollievo fintanto che ha assunto la terapia regolarmente.
Quindi, il trattamento va contestualizzato e vanno considerate opzioni terapeutiche meno costose che possono esserle di aiuto per i suoi disturbi che agiscono in modo drammatico sulla sua vita di relazione.
Probabilmente, il suo bisogno è quello di un supporto terapeutico, non farmacologico, per capire come relazionarsi alla vita che vede come fatta da gente corrotta, anche se, in realtà, ognuno si relaziona come riesce a farlo secondo le proprie capacità.
Eventualmente, il trattamento farmacologico può essere valutato nel corso dei colloqui per ridurre sintomi disfunzionali.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.7k visite dal 19/11/2011.
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