Ansia, risvegli precoci ecc. ecc. depressione??

Buongiorno,

Come evidente dalla mia storia clinica, circa 4 anni fa, ho sofferto di attacchi di panico (pensieri che affollavano la mente, immagini che si ripetevano velocissime e senza fine, sensazione di impazzire) per un periodo di circa 3 mesi, 3 o 4 episodi in tutto.

Da allora non ho più avuto attacchi di panico, ma convivo a periodi alterni con un po di ansia, specialmente nei periodi di particolare stress.

Ad aprile di quest'anno mio figlio si è ammalato di anemia emolitica autoimmune e da allora lo stress e la preoccupazione sono aumentati non poco.

Riesco comunque a fare una vita abbastanza "normale" (nel senso che non ho mutato le mie abitudini) ma ultimamente soprattutto nel cambio di stagione (estate/inverno - inverno/estate) l'ansia si fa più presente, i disturbi che ho sono i seguenti:

- Risveglio anticipato al mattino con agitazione (non riesco a star fermo, mi devo alzare dal letto per forza) a volte tremori, tachicardia, i sintomi svaniscono dopo una mezzoretta e comunque non si presentano tutte le mattine.

- Difficoltà digestive (mi sazio subito, bruciori di stomaco)

- Episodi di diarrea, gonfiore dell'intestino

- Ipocondria (in seguito ad alcuni episodi di svenimento associati a "crisi vasovagali", ho spesso paura che si ripetano), tendo a prestare troppa attenzione a tutti i singoli segnali che vengono dal mio corpo ai dolorini alle fitte ai mal di testa ecc. (giro con 2 o 3 medicinali in tasca per capirci, non si sa mai).

- Sensazione di stordimento (ma se devo essere sincero l'ho avuta in passato ed ultimamente no, la inserisco per completezza)

Ora...dovunque leggo che questi "sintomi" sono segni di depressione.

Ma è depressione?

Cioè mi spiego....Io non mi sento triste, non mi è passata la voglia di vivere, non penso di essere senza speranza, non vedo tutto nero,non ho MAI e ripeto MAI avuto pensieri suicidi, non ho mai perso ne penso sia diminuito il desiderio sessuale.

Anzi, ho voglia di fare, di organizzare, di uscire, di stare con gli amici, gioco a calcetto ogni settimana, i rapporti con mia mogli sono ottimi, anzi dopo il problema di nostro figlio siamo ancora piu uniti.

L'unica cosa che mi fa "star male" è "star male", non so se rendo l'idea di quel che penso, è come il cane che si morde la coda.

Avere l'ansia mi fa venire l'ansia e viceversa...

Che ne pensate? grazie mille

[#1]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22
Salve, non so dove abbia letto che tutti i sintomi da lei elencati siano tipici della Depressione.
Lei in passato dice di avere sofferto di attacchi di panico (comunque un aspetto dell'ansia) e probabilmente soffre ancora di qualcosa di simile.
Il suo stato è certamente curabile e le consiglio di farlo, anche perchè vivere sempre con la "paura" non deve essere facile.

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

www.cesidea.it
info@cesidea.it

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Gentile utente,

avere determinati sintomi e non altri consentirebbe comunque di indirizzare la sua problematica verso una diagnosi di depressione.

Il dato importante è che, però, ciò che attiene ai suoi sintomi deve essere contestualizzato e valutato in modo diretto per comprendere se effettivamente vi siano degli aspetti preponderanti che vanno a distinguere tra di esse le diagnosi psichiatriche e che consentono di ottenere il trattamento più appropriato.

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[#3]
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Grazie per le celeri risposte,

Dott. Paternò lei mi scrive:

"non so dove abbia letto che tutti i sintomi da lei elencati siano tipici della Depressione."

Be, il dott.Google...insomma cercando quà e la nella rete sotto le voci "ansia" "risvegli anticipati" "agitazione" alla fie si finisce sempre a parlare di stati depressivi....poi io NON ne so niente al riguardo, per questo chiedo.

Il dott. Ruggiero scrive:
"avere determinati sintomi e non altri consentirebbe comunque di indirizzare la sua problematica verso una diagnosi di depressione"

Ma quindi, è o non è un problema depressivo??
[#4]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22
esatto!
[#5]
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Esatto cosa? Non credo di aver capito
[#6]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22
Esatto, non ha un problema depressivo.
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
Se lei estrapola le frasi separatamente non si capisce nulla.

La mia prima frase ha una prosecuzione nel periodo successivo e chiarisce che i sintomi da lei descritti possono essere tutto e nulla contemporaneamente perchè il problema della diagnosi non è spuntare delle caselle dai sintomi depressivi ma contestualizzare il tutto con la visita diretta.
[#8]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
"mio figlio si è ammalato di anemia emolitica autoimmune e da allora lo stress e la preoccupazione sono aumentati non poco."
"L'unica cosa che mi fa "star male" è "star male", .... Avere l'ansia mi fa venire l'ansia e viceversa..."

Mi sembra che lei abbia anche paura della 'Depressione' (con la maiuascola): tenga conto che la 'depressione' con la minuscola è uno stato d'animo normale di fronte a certe situazioni, non una malattia, e che fa parte dell'esperienza umana normale, anche se poco nominabile di questi tempi, che hanno quasi la 'fobia della depressione'.

Mi fa pensare che Lei avverta o tema che qualcosa minacci la sua situazione finora ben equilibrata e di poterne perdere il controllo e magari col timore di non farcela. Quasi un soldato prima della battaglia o comunque davanti a un impegno che teme superiore alla sue forze. Timori che tendono a venir fuori nel silenzio della notte, mentre di giorno sono coperti dal chiasso.

La malattia di suo figlio come va? Le malattie dei figli sono ovviamente una fonte notevole di stress, per i genitori, come dice lei stesso.
Qualcosa aveva scatenato il periodo critico di anni fa, o comunque era stato temporalmente coincidente?

Dr. Gianmaria Benedetti

http://neuropsic.altervista.org/drupal/

[#9]
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Dott.ri Ruggiero e Paternò, grazie delle spiegazioni ora mi è più chiaro il concetto.

Dott. Benedetti,

La "Depressione" ovviamente mi fa paura, non posso negarlo...il timore di non farcela.. be più che altro ora come ora è il timore di quello che mi aspetta e che non posso prevedere. La malattia di mio figlio è esordita all'improvviso, senza sintomi, un fulmine a ciel sereno, proprio quando tutto filava finalmente liscio liscio. E' logico penso avere timore di quel che mi si può porre dinnanzi.

Il primo episodio non è stato comunque concomitante alla malattia di mio figlio (Aprile di quest'anno). Risale al 2008, subito dopo il ritorno dal viaggio di nozze....dopo un perido prematrimoniale vissuto a 1000 tra mettere a posto la casa, organizzare matrimonio lontano (in sicilia ed io sono di lodi) ho speso una quantità di energie mentali e fisiche incredebile, ma stavo benone comunque (sarà stata l'adrenalina).
Al ritorno dal viaggio di nozze, mi sono come "spento", mi è sembrato di aver raggiunto tutti gli obbiettivi che avevo davanti ed il non avere altre "mete" mi ha fatto piombare in uno stato ansioso molto forte (con attacchi di panico). Non vedevo l'ora di star meglio, e pian pianino con forza di volontà e parlandone con chiunque incotrassi mi sono risollevato, ma anche se faccio interi periodi anche di 2 o 3 mesi stando benone, mi rendo conto che in periodi stressanti o al cambio di stagione questo problema latente mi si ripropone.

La ringrazio per aver chiesto di mio figlio, ora sta bene anche se è sotto cortisone, vedremo quando finirà di assumerlo, a Settembre sembrava guarito ma ha avuto una ricaduta ed ha dovuto ricominciare la cura. Se dovesse riaverne un'altra dovranno procedere con immunosppressori....vediamo speriamo di no.
[#10]
Dr. Gianmaria Benedetti Psichiatra, Neuropsichiatra infantile, Psicoterapeuta 928 16
Auguri per suo figlio.
"Sperare di no" in questo caso mi sembra una cosa assolutamente condivisibile.

Ma ho l'impressione che 'sperare di no' possa anche essere uno stile che fa cercare di chiudere gli occhi di fronte a cose che fanno paura, col rischio però di finirci dentro . (come di fronte a un TIR in autostrada che sbanda, meglio non chiudere gli occhi e cercare di evitarlo...).
"Spegnersi" dopo aver raggiunto un obiettivo sembra l'esagerazione di una reazione comune, quasi che la 'meta' fosse o sia indispensabile per dare senso alla vita (cosa non particolarmente strana, nemmeno questa).
Mi dà l'idea che lei si tuffi in apnea nei suoi periodi di benessere, ma quando riemerge ritrova le sue paure non affrontate (il problema latente) e sta male.
Chissà se i 'cambi di stagione' richiedono a loro volta di riemergere (per cambiare la muta?) e si ritrova a respirare i problemi latenti...

Il consiglio potrebbe essere di cercare di affrontarli, invece che di evitarli, magari potrebbero diminuire. Solo che, invece che "parlarne con chiunque" potrebbe valer la pena di parlarne con qualcuno che la aiuta a trovargli un posto dove siano meno disturbanti.

Cordialmente
drGBenedetti
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