Tic nervoso sospetta causa
[#1]
Gentile utente,
per la presenza di tic nervosi deve far valutare la condizione primariamente da un neurologo che escluderà cause neurologiche dei suoi tic.
per la presenza di tic nervosi deve far valutare la condizione primariamente da un neurologo che escluderà cause neurologiche dei suoi tic.
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[#3]
Gentile ragazzo.
Come sono i tic che dice (spesso vengono chiamati 'tic' cose diverse...) , di che intensità? e in quali altre occasioni si manifestano, oltre che nell'uso di videogiochi? Inoltre quando sono cominciati e che andamento hanno avuto nel tempo? Sempre uguali o variabili, costanti o fluttuanti nel tempo? Anche con emissione di qualche suono o parola? Per il resto come vanno le cose e che fa (studio, lavoro, situazione familiare, stress...)? Ci sono altre caratteristiche di nervosismo o altri 'problemi'? Queste notizie sono utili perchè spesso i tic ( se si tratta di questi: li ha visti un medico? i suoi genitori? ) si manifestano insieme ad altri aspetti, magari meno marcati o controllati, di difficoltà di evoluzione o di disagio.
L'eeg, se completamente negativo e completo (anche nel sonno), sembrerebbe escudere problemi neurologici quali epilessia o postumi di risentimento post infezione streptococcica, che a volte vengono scambiati per tic. La lieve difficoltà di attenzione segnalata potrebbe, insieme ai tic, segnalare l'esistenza di aspetti stressanti da approfondire o di ostacoli da mettere a fuoco per poterli evitare o superare.
Anche se per età è maggiorenne, credo che sia bene comunque che affronti tali questioni insieme ai suoi genitori, se possibile.
Cordialmente
Come sono i tic che dice (spesso vengono chiamati 'tic' cose diverse...) , di che intensità? e in quali altre occasioni si manifestano, oltre che nell'uso di videogiochi? Inoltre quando sono cominciati e che andamento hanno avuto nel tempo? Sempre uguali o variabili, costanti o fluttuanti nel tempo? Anche con emissione di qualche suono o parola? Per il resto come vanno le cose e che fa (studio, lavoro, situazione familiare, stress...)? Ci sono altre caratteristiche di nervosismo o altri 'problemi'? Queste notizie sono utili perchè spesso i tic ( se si tratta di questi: li ha visti un medico? i suoi genitori? ) si manifestano insieme ad altri aspetti, magari meno marcati o controllati, di difficoltà di evoluzione o di disagio.
L'eeg, se completamente negativo e completo (anche nel sonno), sembrerebbe escudere problemi neurologici quali epilessia o postumi di risentimento post infezione streptococcica, che a volte vengono scambiati per tic. La lieve difficoltà di attenzione segnalata potrebbe, insieme ai tic, segnalare l'esistenza di aspetti stressanti da approfondire o di ostacoli da mettere a fuoco per poterli evitare o superare.
Anche se per età è maggiorenne, credo che sia bene comunque che affronti tali questioni insieme ai suoi genitori, se possibile.
Cordialmente
Dr. Gianmaria Benedetti
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
[#4]
Utente
i tic vanno dallo strizzare gli occhi ripetutamente a movimenti dei muscoli della gola o del collo o della testa, movimento degli occhi ( all'insù ecc.)... Al momento strizzo gli occhi e ho notato che con l'uso dei videogiochi,per quanto riguarda l'intensità, li strizzo una volta ogni due secondi, quindi una forte intensità secondo me tanto da farmi perdere i riflessi o comunque da farmi arrivare alla sera col mal di testa... I primi episodi li ricordo all'età di 6 anni circa non ero molto coscente, ma notavo che ogni movimento che facevo lo dovevo fare 4 volte (non so se mi sono spiegato bene) ad eesempio urtare la porta, mi portava a sentire la necessità di urtarla per 4 volte (sempre in modo lieve). Apparte che con l'uso dei videogiochi, ho notato l'avvenimento di questi in momenti di pesante stress o ansia, ma l'intensità è molto bassa tanto da non darmi fastidio. I tic variano a distanza di qualche settimana l'uno dall'altro, ma si verificano alle volte nello stesso momento. Per quanto riguarda la parte vocale non ho notato niente, ma in mio fratello noto un uso spropositato di parolacce (detto giusto per rendere più chiara la situazione), non so se si tratti di tic... Sono stato sempre un tipo insicuro, sono a casa da scuola e da lavoro, la situazione familiare è molto disordinata, sono in terapia da una psicologa, ma non ho avuto la possibilità di parlarne perchè il problema mi si è ripresentato dopo mesi in questi ultimi giorni. Tutta la situazione mi ha portato ad annoiarmi e di conseguenza iniziare di nuovo a giocare (oltre alla passione), ho una vita sociale pressochè nulla e qualche anni fa mi sono un po isolato (la mia vita sociale era attiva) oltre che per le mie insicurezze, anche per i tic. Sono stato in questa situazione per anni,ma avendo tolto i videogiochi per 3 anni circa, i tic si sono presentati,ma quasi inesistenti.
[#10]
La descrizione dei tic mi sembra tipica: variabili, fluttuanti e accentuati da stress e tensione. Iniziati in età infantile ( e allora a quanto riferisce erano associati a rituali ossessivi, sembrerebbe) e poi proseguiti con periodi di assenza e di ripresa. Spesso dopo la pubertà spariscono (senza alcuna cura), altre volte persistono.
I tic spesso si ritrovano in situazioni familiari di una qualche tensione, associati a un carattere del bambino o del ragazzo un po' chiuso e insicuro, magari cn qualche aspetto ossessivo.
Comunque il problema principale non mi sembrano i tic, ma il suo isolamento e la mancanza sia di studio che di lavoro e di vita sociale. Ovviamente la presenza di tic può accentuare un circolo vizioso di vergogna evitamento e ritiro e aumentare le difficoltà.
Il ritiro in casa con l'uso e l'abuso di computer e videogiochi porta a volte a un'esclusione totale dalla società, come nel caso dei 'ragazzi chiusi in casa', chiamati anche HIKIKOMORI, dal termine giapponese che descrive la stessa cosa. Si tratta di una forma che magari noi chiamiamo più spesso 'fobia sociale', a volte i ragazzi hanno difficoltà ad andare a scuola, e allora si parla di 'fobia scolare'.
A me sembra in ogni caso una difficoltà dell'evoluzione psicologica e relazionale da prendere molto sul serio, per cercare di ritrovare la strada. Penso che oltre a una psicoterapia individuale potrebbe essere importante un lavoro psicologico anche insieme ai familiari.
Non capisco bene il riferimento al fratello: ha anche lui dei tic? Le parolacce a volte , insieme a suoni gutturali più o meno comprensibili, fanno parte del quadro dei tic, in una forma più complessa che viene chiamata sindrome di Gilles de la Tourette, che a mio parere è solo una forma più estesa e accentuata dello stesso disturbo.
Molti neurologi e psichiatri la considerano legata ad alterazioni cerebrali e la curano con vari farmaci, ma dati sicuri su ciò non ci sono ancora, a mia conoscenza.
A maggior ragione penserei a una terapia familiare, almeno come aiuto a diminuire un po' quello che chiama "disordine". Presso molte asl sono disponibili centri di terapia familiare cui si può rivolgersi per delle consulenze e indicazioni.
Se veramente ha solo diciotto anni mi congratulo con lei per la maturità con cui ha esposto la situazione, ma credo che la fatica che forse sta facendo per reggere le cose può 'costarle' forse un aumento dei tic. Se viene aiutato ad affrontarle e a fare meno fatica probabilmente anche i tic dovrebbero ridursi, man mano che lei ritrova la strada.
Cordialmente
dr GBenedetti
I tic spesso si ritrovano in situazioni familiari di una qualche tensione, associati a un carattere del bambino o del ragazzo un po' chiuso e insicuro, magari cn qualche aspetto ossessivo.
Comunque il problema principale non mi sembrano i tic, ma il suo isolamento e la mancanza sia di studio che di lavoro e di vita sociale. Ovviamente la presenza di tic può accentuare un circolo vizioso di vergogna evitamento e ritiro e aumentare le difficoltà.
Il ritiro in casa con l'uso e l'abuso di computer e videogiochi porta a volte a un'esclusione totale dalla società, come nel caso dei 'ragazzi chiusi in casa', chiamati anche HIKIKOMORI, dal termine giapponese che descrive la stessa cosa. Si tratta di una forma che magari noi chiamiamo più spesso 'fobia sociale', a volte i ragazzi hanno difficoltà ad andare a scuola, e allora si parla di 'fobia scolare'.
A me sembra in ogni caso una difficoltà dell'evoluzione psicologica e relazionale da prendere molto sul serio, per cercare di ritrovare la strada. Penso che oltre a una psicoterapia individuale potrebbe essere importante un lavoro psicologico anche insieme ai familiari.
Non capisco bene il riferimento al fratello: ha anche lui dei tic? Le parolacce a volte , insieme a suoni gutturali più o meno comprensibili, fanno parte del quadro dei tic, in una forma più complessa che viene chiamata sindrome di Gilles de la Tourette, che a mio parere è solo una forma più estesa e accentuata dello stesso disturbo.
Molti neurologi e psichiatri la considerano legata ad alterazioni cerebrali e la curano con vari farmaci, ma dati sicuri su ciò non ci sono ancora, a mia conoscenza.
A maggior ragione penserei a una terapia familiare, almeno come aiuto a diminuire un po' quello che chiama "disordine". Presso molte asl sono disponibili centri di terapia familiare cui si può rivolgersi per delle consulenze e indicazioni.
Se veramente ha solo diciotto anni mi congratulo con lei per la maturità con cui ha esposto la situazione, ma credo che la fatica che forse sta facendo per reggere le cose può 'costarle' forse un aumento dei tic. Se viene aiutato ad affrontarle e a fare meno fatica probabilmente anche i tic dovrebbero ridursi, man mano che lei ritrova la strada.
Cordialmente
dr GBenedetti
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 24.4k visite dal 15/11/2011.
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