Somatizzazioni e farmaci

Ho iniziato a star male all'età di 20 anni: inizio atacchi di panico. Erano stati risolti con antidepressivi e ansiolitici, lasciando sempre comunque spazio a somatizzazioni. Sono stata in psicoanalisi con una psichiatra per circa due anni ..ho risolto alcuni miei problemi. Ora ho 39 anni e da due mio marito segue un calvario post infarto al quale è riuscito a sopravviere in modo miracoloso, dopo 45 minuti di massaggio cardiaco, 32 gg di rianimazione, rimozione di stenosi tracheale post intubazioni, impianto di defibrillatore biventricolare. Sono ricaduta in somatizzazioni di una violenza inaudiata. Attuale terapia è di 20 mg di citalopram al gg e 2 mg di xanax. Nonostante questo, scariche di tensione violenta e malesseri continui non mi llasciano ancora..in più al tutto si è aggiunta una copiosissima caduta di capelli:inizia ad essere evidente lo sfoltimento. Non riesco a capire se la terapia che seguo possa essere la più valida..ho ripreso la psicoanalisi ...vorrei un parere generale. Il mio timore è che gli antidrepessivi SSI possano provocare un ulteriore carico tensivo muscolare e nervoso: mi sembra sempre di essere attaccata alla presa della corrente. Vi ringrazio anticipatamente.