disagio psicotico

Salve ho bisogno di sapere come poter approcciare con un soggetto, credo psicotico. Si tratta di mio fratello, 41 anni, ridotto a condurre la vita di barbone pur avendo possibilità economiche tali da poter condurre una vita ultra agiata. Mi ricordo fin da piccola il suo modo di essere, nervoso, distratto senza voglia di realizzazione personale, aggressivo soprattutto, senza alcun motivo picchiava me, mia madre, ed un rapporto conflittuale con la figura austera che era ed è tuttora mio padre. Nella mia famiglia sconosciamo il termine serenità due genitori che si odiavano, mio padre litigava spesso con mia madre, fino al punto che la mamma si ammalò ed un giorno decise di suicidarsi (circa 10 anni fa), dopo 3 anni circa è morto l'altro mio fratello. Da li in poi è iniziato il suo vagabondaggio,anche se prima vi è stato qualche episodio, quando sporadicamente tornava a casa rubava e continua a farlo, urinava dove gli capitava, la cosa strana è che quando gli si chiede come vive lui dice di condurre lavori, è strano perchè noto che si rende conto di dover dare delle giustificazioni plausibili. Non si lava mai, ha tic, a volte ripete le frasi più volte, pensa di non dover mai ostentare alla gente il suo benessere economico poichè ciò potrebbe essere motivo d'invidia, si rifiuta categoricamente di prendere medicine pure un semplice antipiretico, figuriamoci ai tempi vietava di far prendere l'antidepressivo a mia madre. Parecchie persone hanno provato a dirgli che necessita di aiuto, ma lui al solito diventa sempre aggressivo, l'hanno visto dormire in stazione e chiedere l'elemosina, potrei raccontare un'infinità di eventi. Qual è l'approccio da instaurare affinchè possa prendere consapevolezza del proprio disagio? dimenticavo il fratello di mia madre è affetto da schizofrenia, mia madre si è suicidata per depressione, ed altri casi riguardano invece una parentela lievemente lontana. Vi ringrazio anticipatamente per le vostre risposte. Cordiali saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.5k 1k
Gentile utente,

se ve ne fossero le condizioni può far fare richiesta al medico curante di Accertamento Sanitario Obbligatorio.

Da ciò che racconta sembra non esservi tale possibilità.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Nessuno si è mai interessato a livello sanitario di questa situazione ? Ha ricevuto una diagnosi, ricoveri, proposte di cura ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Non si è interessato mai nessuno, credo che l'ultimo medico che avuto modo di visitarlo è stato il pediatra. La situazione ritengo sia drammatica, ma ancora più grave è la mia impotenza davanti ad un evento in parte forse recuperabile, alla sola idea della sua reazione mi sento male a priori.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

O qualche familiare può persuaderlo dell'utilità della cosa, che non comporta di per sé alcun vincolo, ma è una valutazione ancor prima che una proposta di cura, o altrimenti come diceva il collega può interessare la ASL.
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