Scarsa professionalità del medico curante
Gentili Dottori, vi prego di considerare questo messaggio, in quanto il problema di cui vi parlo ha un grande effetto negativo sulla mia vita, dunque sarei infinitamente grato a chi avrà la bontà di rispondermi. Sono un ragazzo di 20 anni in cura presso uno psichiatra da circa 1 anno e mezzo. Precedentemente, dall'età di 9 fino a 15 anni, sono stato in cura presso una neuropsichiatra infantile. Il motivo della mia richiesta di chiarimento è dovuto al fatto che ho notato più volte che il mio analista, durante la mia esposizione, ha dei "colpi di sonno". Semichiude gli occhi, inclina il collo, ed addirittura, proprio una settimana fa, si è addormentato. Aveva gli occhi chiusi e non diceva nulla. Ho provato ad attendere un suo segnale, ma nulla. Dunque, nella seduta di oggi, per la prima volta ho deciso di coricarmi sul lettino (fino ad oggi infatti mi sono sempre seduto su una sedia di fronte al medico), al fine di non vederlo sonnecchiare, e dunque al fine di non soffrire per la sua mancata attenzione. E' stato peggio. Ad un certo punto, al termine di una mia frase, non l'ho sentito commentare, come di consueto... Almeno 60 secondi di silenzio... dopodichè ho tossito forzatamente per svegliarlo... Insomma, cosa mi consigliate di fare? Io ho molta paura di abbandonarlo soprattutto perchè mi prescrive la Paroxetina, un farmaco senza il quale ho delle somatizzazioni molto fastidiose, che inficiano negativamente il mio studio (sono al secondo anno di Medicina). Temo che, se andassi da un altro psichiatra, potrebbe negarmi il farmaco, senza il quale sono perso... Grazie mille dell'attenzione e perdonate il disturbo. Cordiali saluti.
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Gentile utente,
se ilrapporto di fiducia con il suo terapeuta è in crisi, le strade sembrerebbero due: chierire questa questione con il terapeuta stesso, oppure cambiare terapeuta. Se la terapia farmacologica con paroxetina ottiene buoni risultati non vedo perchè un altro medico non dovrebbe confermarla.
Cordiali saluti
se ilrapporto di fiducia con il suo terapeuta è in crisi, le strade sembrerebbero due: chierire questa questione con il terapeuta stesso, oppure cambiare terapeuta. Se la terapia farmacologica con paroxetina ottiene buoni risultati non vedo perchè un altro medico non dovrebbe confermarla.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 28/10/2011.
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