Disturbo paranoide

Gentili signori,
Mia moglie, 41 anni laureata, ha sempre avuto un carattere sospettoso e diffidente, incline alla sfiducia e a ravvisare il male nelle idee e nei comportamenti degli altri. Spesso ha ragione perche ha una intelligenza acuta e analitica, ma spesso bisogna lottare per far passare una visione piu "media" delle cose in cui la gente assieme ai difetti ha anche pregi.
Ha un carattere forte, allegro, spiritoso, seducente e amabile, ama essere al centro della attenzione e giocare il ruolo del leader, in cui, dotata fascino fisico, di grande loquela e capacita dialettica, riesce bene salvo nutrire poi di fatto un grande disprezzo per coloro che si sottomettono alla sua leadership.
In casa è fantastica, cucina splendidamente, sempre cose nuove, decora, lavora a maglia, si prende cura della mia salute con estrema attenzione, ma non è capace di continuita per cui di fatto il peso delle faccende domestiche ricade (devo dire con piacere, fino ad un certo punto) su di me.
Una altra caratteristica caratteriale è la fantasia e la capacità (spinta al massimo e per questo anche affascinante) di sognare ad occhi aperti fino al punto poi di non aver quasi bisogno e svalutare la realizzazione dei sogni stessi.
Una altra caratteristica è il perfezionismo sopratutto verso i doveri degli altri (e miei verso di lei) esigente, pignola, ma con una sottovalutazione della mia concreta possibilita di realizzare le sue richieste sia dal punto di vista del budget che del tempo.
Una altra caratteristica e la grande capacita organizzativa, ma l'incapacita a finire qualsiasi compito. Inizia, si entusiasma, muove mille cose, coinvolge, poi si annoia se la prende con coloro che ha coinvolto, poi entra nella fase in cui incarica me del disbrigo e della gestione di cose che aveva iniziato , "fallo tu" . Ovviamente questo è spiacevole.
A questi, relativamente rari, momenti di iperattività alterna lunghi periodi di stasi totale, sta a letto, si alza poco, neviga in internet, vede la televisione ha malesseri piu o meno seri, febbri inesistenti, ecc. Il rimedio è trovare un nuovo hobby o un nuovo interesse in cui passa un ciclo caratterizzato da shopping, applicazione febbrile, abbandono quasi immediato, ritorno alla stasi precedente.
L'unica costante della sua vita sociale è il legame morboso con la famiglia. Telefonate quotidiane, protettività assoluta, sottomissione completa (salvo analisi acutissime dei difetti, delle incapacita e morbosita). Si prende carico dei problemi della sua famiglia di origine, specie del fratello ( 34 anni, obeso, mai fidanzato, mai fuori casa) ma poi questi problemi finiscono sul mio tavolo e io li devo risolvere tramite il meccanismo del "fallo tu".
Il problema per cui chiedo un parere è il seguente.
Con regolarità, spesso nella fase di ovulazione, ma in genere ogni 15/20 giorni, va soggetta ad attacchi violenti (e dolorosissimi da sopportare per lei e per chi le sta vicino), di sospetto e gelosia morbosa, non solo per me, ma per tutti i membri della famiglia.
L'attacco e preceduto da due giorni di nervosismo, in cui si isola maggiormente. In questi due giorni prodromici in genere trascorsi a letto, è evidente il suo sforzo di dominarsi e mi sforzo di evitare di irritarla. Quando sembra tutto passato per motivi banalissimi che lei colora di terribile rilevanza, (una frase che lei intende al contrario, una piccola trascuratezza, una banale dimenticanza) scoppia l'inferno. Accuse, insulti, minacce, urla, decine di telefonate sul posto di lavoro, accuse di vigliaccheria a me e a coloro che vogliono sottrarsi a liti e geremiadi di ore che per la sua estrema capacita di provocazione e sfida anche violenta e per la sua dialettica folle, diventano una sfida estrema a qualsiasi pazienza.
Non solo, durante queste discussioni qualsiasi cosa si dica viene intesa al contrario e quando si cerca di dimostrarle con l'evidenza e i fatti che le sue tesi deliranti non sono sostenibili inventa frasi, sente voci al telefono, accusa gli altri di essersi messi d'accordo contro di lei.
L'epilogo è che io cedo e le do ragione. Mi sottometto. Questo dopo un paio di giorni calma la furia. Lei stessa riprende il discorso, mi discolpa (attenzione, mai accettando la mia spiegazione, ma fornendomene una elaborata da lei che io devo accettare). Poi mi dice che in fondo lei e una donna, è fragile ecc. (e il massimo delle scuse che si possono ottenere) .
Peraltro l'infanzia di mia moglie, a quanto lei stessa riferisce, è stata caratterizzata da un continuo regolare di episodi simili di da parte della madre che si concludevano con violentissime percosse nella indifferenza del padre che agiva comportamenti risarcitori di tipo materiale ( soddisfava in modo esagerato ogni suo desiderio). Tali comportamenti sono continuati fino ai 25 anni e hanno la hanno spinta al suo primo matrimonio disastroso fatto solo per uscire di casa e sottrarsi al clima morboso che vi regnava.
Ovviamente il ciclo si ripete da anni Con grande sofferenza.
È corretto il mio sospetto che si tratti di un disturbo paranoide di personalità? Come posso aiutarla ed aiutarmi? Che terapia? Come farglela accettare?
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

il suo sospetto non è corretto.
La visita psichiatrica è fondamentale per la diagnosi e l'esclusione di altre cause.

Deve discutere con sua moglie della possibilità di effettuare una visita psichiatrica a breve.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Utente
Utente
Sono felice che lei escluda il mio sospetto. Sono d'accordo con lei che e necessario un colloquio con un psichiatra. Il problema e fare accettare a mia la visita e la terapia. Piu volte ho tentato di fare accettare una terapia ma invano. Dopo una seduta rifiutava il terapeuta. L'ultima volta mi ha detto che il terapeuta la aveva invitata a lasciarmi. Ho incontrato il terapeuta che ovviamente ha negato di averle mai detto una cosa del genere.
Desidero aiutarla ma non so come.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

potrebbe preventivamente prendere lei un appuntamento con lo psichiatra per spiegare la situazione e poi prendere un secondo appuntamento per far visitare sua moglie da sola.
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