La mattina, poichè dice che soffro

salve
dopo anni di calvario e 15 gc di xanax al di senza alcun effetto, oggi il mio dottore mi ha prescritto cymbalta 30mg la sera e 1 compressa di xanax a rilascio graduale la mattina, poichè dice che soffro di somatizzazione depressiva.
Il mio problema è che da circa 5 anni sto continuamente male, cioè ho vari tipi di dolori che il piu' delle volte mi hanno fatto ricorrere anche al PS, oppure alla consultazione ripetuta del mio dottore o meglio ancora alla ricerca su internet dei miei sintomi, e da li non se ne esce piu'.
I miei sintomi sonodolore continuo a livello epigastrico, che logicamente io riconduco a chissà quale malattia, anche perchè digitando su google dolore allo sterno lei puo' ben sapere cosa esce fuori quindi di corsa a cercare qualsiasi tipo di rassicurazione.
La mia domanda ora è: sarà sicuro assumere questo medicinale? Se mi fa reazione? (una delle mie tante fissazione è quella di non prendere medicine per paura di reazione avverse che non ho mai avuto essendo cresciuta in una famiglia dove se ce ne era la necessità mi dava quello che occorreva, ho fatto anche anestesie totali e spinali). E' un vortice dove non se ne esce, sul foglietto c'è scritto comportamenti suicidi.
Io la notte la passo solo poichè mio marito lavora, ed è proprio la notte che mi mette paura, sono sola e se mi sento male? cosa mi succede? nessuno puo' aiutarmi!!!!
vi prego aiutatemi a trovare una strada adatta, ho sentito parlare di terapia cognitivo comportamentale ma non conosco nessuno.
Grazie per avermi ascoltata
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Le sue paure sono proprie della condizione che le è stata riscontrata e per cui ha iniziato una terapia, Lei ne è consapevole ma non può poi fare a meno di fare proprio le domande che l'ansia le detta, e che poste in quei termini hanno poco senso. Quel che ha letto sul foglietto lo ha già letto, nessuno le dirà che è falso, il problema è che la chiave con cui assorbe le informazioni (e le seleziona): il foglietto non è un documento orientativo ma informativo, è il medico che la orienta. Idem per la psicoterapia, è uno strumento, così come non è Lei a scegliere quale medicina non è Lei a dover scegliere se e quale psicoterapia.

Una sola nota: la diagnosi non è così chiara, cioè somatizzazione depressiva significa depressione con sintomi somatici ? Significa un disturbo di somatizzazione ? SI capisce più o meno cosa vuol dire, ma non è che sia una diagnosi definita in maniera standard.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
grazie per la risposta, la diagnosi veramente non l'ho bencapito so solo che vado avanti da anni così, forse lei sa meglio di me inquadrare la situazione, ho iniziato con qualche sintomi normale che mi faceva sentire male (Il tutto è iniziato durante le tre gravidanze conTC in 4 anni ora io ne ho 29) e pensavo a chissà quale malattia, poi si sono attenuati e ho cominciato a fissarmi con il cuore e questo che mi ha portato a rivolgermi al PS in continuazione o alle rassicurazioni del mio medico curante.
Sono stata in psicoterapia per tre mesi ma ho lasciato poichè peggioravo solo, ora i miei dolori sono a livello epigastrico (sterno) e mi spaventa tantissimo poichè ho conseguente tachicardia e dolori che si irradiano da tutte le parti specialmente sinistra,( il mio medico è cardiologo) anche ora mentre le scrivo ho pesantezza di testa alle tempie e formicolii................. non ne posso piu'.
il mio medico dice che i miei dolori sono veri ma dovuti dalla somatizzazione, e mi ha dato lansopranzolo per il reflusso che dipende sempre da quello.... ma io di medicine non ne voglio prendere HO PAURA DI FARLO E MI RIFIUTO. non c'è un altra soluzione?
visite ne ho fatte a migliaglia e anche analisi del sangue ma vorri uscire da questa cosa semplicemente
spero mi possa aiutare ed indirizzarmi io sono di roma se conosce qualcuno da cui mandarmi
grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Da quel che descrive potrebbe trattarsi di quel tipo di preoccupazione corporea che caratterizza il disturbo di panico. La diagnosi al momento è stata abbozzata, e comunque rientra nell'ambito psichiatrico. Il termine somatizzazione indica sintomi corporei associati a stati di allarme. Un disturbo di panico non è meno vero di un infarto, ognuno si esprime con i suoi sintomi o segni caratteristici.
Per quanto riguarda l'esclusione di varie ipotesi, a quanto mi dice è un approccio già utilizzato e con cui il medico è arrivato alla diagnosi psichiatrica.

I disturbi di questo tipo sono trattabili, con inevitabili timori e diffidenze trattandosi di situazioni in cui la persona è preoccupata a teme di subire l'effetto incontrollato di situazioni, farmaci e quant'altro. Il rifiuto delle cure è un atteggiamento che taglia fuori la persona dalle terapie, e andrebbe cestinato.
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