Una fase all' altra è sempre più ravvicinato
Buongiorno,
le scrivo per chiederle un consiglio.
Mio padre è affetto da più 40 anni da disturbo bipolare, ora ha 68 anni e col tempo il passaggio da una fase all' altra è sempre più ravvicinato. Alterna giorni in cui è giù a giorni in cui è su. Premetto che è in cura da uno specialista e prende al mattino Akineton e Rivotril a pranzo Depakin da 750 e En, la sera Depakin da 1000 dalmadorm, 20gc rivotril 7gc entunin.Nonostante questa cura abbastanza forte, è nella fase su, è scontroso, ha voglia di fare soprattutto al risveglio, ma la cosa che più mi spaventa è che è aggressivo con la moglie, la vede come colei che lo ostacola in tutto e per farle paura minaccia sempre di uccidersi.Ormai questa situazione va avanti da più di un anno e mia madre è esausta, non sa più che cosa fare.
Noi figli vorremmo tenerlo sempre nella fase in cui è calmo, perché abbiamo paura che possa fare del male, più che farselo.
Ormai ho l' impressione che nemmeno lo specialista sappia più che cosa fare. Facciamo l'altalena dei medicinali senza trovare una vera soluzione
Secondo lei c'è qualcosa che si può fare? Così non è vita, né per lui né per noi. Ti senti impotente. Ho capito che se lo ostacoli ti vede solo come un nemico, ma se fosse per lui tutto sarebbe possibile, è purtroppo non è così.
La prego mi dia un consiglio, ci aiuti a trovare una strada.
le scrivo per chiederle un consiglio.
Mio padre è affetto da più 40 anni da disturbo bipolare, ora ha 68 anni e col tempo il passaggio da una fase all' altra è sempre più ravvicinato. Alterna giorni in cui è giù a giorni in cui è su. Premetto che è in cura da uno specialista e prende al mattino Akineton e Rivotril a pranzo Depakin da 750 e En, la sera Depakin da 1000 dalmadorm, 20gc rivotril 7gc entunin.Nonostante questa cura abbastanza forte, è nella fase su, è scontroso, ha voglia di fare soprattutto al risveglio, ma la cosa che più mi spaventa è che è aggressivo con la moglie, la vede come colei che lo ostacola in tutto e per farle paura minaccia sempre di uccidersi.Ormai questa situazione va avanti da più di un anno e mia madre è esausta, non sa più che cosa fare.
Noi figli vorremmo tenerlo sempre nella fase in cui è calmo, perché abbiamo paura che possa fare del male, più che farselo.
Ormai ho l' impressione che nemmeno lo specialista sappia più che cosa fare. Facciamo l'altalena dei medicinali senza trovare una vera soluzione
Secondo lei c'è qualcosa che si può fare? Così non è vita, né per lui né per noi. Ti senti impotente. Ho capito che se lo ostacoli ti vede solo come un nemico, ma se fosse per lui tutto sarebbe possibile, è purtroppo non è così.
La prego mi dia un consiglio, ci aiuti a trovare una strada.
[#1]
Gentile utente,
vista l'età, sarebbero utili gli approfondimenti di routine sul piano neurologico ed internistico (le rispettive visite specialistiche, gli esami ematici e strumentali ed i test delle funzioni cognitive che gli specialisti indicheranno).
A 68 anni il Disturbo Bipolare, potrebbe complicarsi con le alterazioni organiche che possono determinare sia le alterazioni del melabolismo dei farmaci, sia i disfunzionamenti negli ambiti emotivo e relazoionale, che a volte danno più all'occhio rispetto alle alterazioni cognitive e dell'ideazione (le quali ultime possono anche non esserci, ma con l'avanzare dell'età è consigliabile monitorarle). Anche l'alternanza delle fasi di umore diverse da un giorno all'altro non è tipica del Disturbo Bipolare classico.
Nell'età avanzata anche in assenza di alterazioni organiche evidenti, e, nel caso delle alterazioni organiche, a maggior ragione, la risposta ad alcuni farmaci sedativi (praticamente tutti quelli che assume il Suo padre, eccetto l'acido valproico) può essere contraria a quella attesa ("paradossa"), per cui potrà avere senso, in funzione degli esiti degli accertamenti, rivedere anche la terapia. Ovviamente i cambiamenti della terapia devono essere graduali, ma in questo dovete farvi aiutare dallo specialista.
vista l'età, sarebbero utili gli approfondimenti di routine sul piano neurologico ed internistico (le rispettive visite specialistiche, gli esami ematici e strumentali ed i test delle funzioni cognitive che gli specialisti indicheranno).
A 68 anni il Disturbo Bipolare, potrebbe complicarsi con le alterazioni organiche che possono determinare sia le alterazioni del melabolismo dei farmaci, sia i disfunzionamenti negli ambiti emotivo e relazoionale, che a volte danno più all'occhio rispetto alle alterazioni cognitive e dell'ideazione (le quali ultime possono anche non esserci, ma con l'avanzare dell'età è consigliabile monitorarle). Anche l'alternanza delle fasi di umore diverse da un giorno all'altro non è tipica del Disturbo Bipolare classico.
Nell'età avanzata anche in assenza di alterazioni organiche evidenti, e, nel caso delle alterazioni organiche, a maggior ragione, la risposta ad alcuni farmaci sedativi (praticamente tutti quelli che assume il Suo padre, eccetto l'acido valproico) può essere contraria a quella attesa ("paradossa"), per cui potrà avere senso, in funzione degli esiti degli accertamenti, rivedere anche la terapia. Ovviamente i cambiamenti della terapia devono essere graduali, ma in questo dovete farvi aiutare dallo specialista.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
Salve dottore,
Innanzitutto La ringrazio per la sua risposta.
Ma ci sono delle cose che non ho ben capito.
Vado per gradi, non ho ben capito la parte in cui lei dice che potrebbero esserci con l' età dei disfunzionamenti negli ambiti emotivo e relazionale.
Non ho capito inoltre che cosa intende per alterazioni organiche evidenti e quando afferma "paradossa".
Vuol dire che nonostante i sedativi lui possa avere una reazione contraria?
E allora come fare quando si sente instancabile, irritabile, agitato?
Devo aggiungere però, così ha un quadro clinico un po' più completo, che mio padre dopo essere stato operato per adenoma ipofisario è in cura presso un centro ospedaliero e fa una iniezione di Testoeviron da 250mg ogni 18 giorni, in più al mattino prende una compressa di eutirox.
Spero che lei mi aiuti a capirci qualcosa e nel caso a consigliarmi che cosa fare, visto che lo specialista, come tutti quelli che ha provato negli anni, non hanno fatto altro che aggiungere o togliere i medicinali.
Grazie.
Innanzitutto La ringrazio per la sua risposta.
Ma ci sono delle cose che non ho ben capito.
Vado per gradi, non ho ben capito la parte in cui lei dice che potrebbero esserci con l' età dei disfunzionamenti negli ambiti emotivo e relazionale.
Non ho capito inoltre che cosa intende per alterazioni organiche evidenti e quando afferma "paradossa".
Vuol dire che nonostante i sedativi lui possa avere una reazione contraria?
E allora come fare quando si sente instancabile, irritabile, agitato?
Devo aggiungere però, così ha un quadro clinico un po' più completo, che mio padre dopo essere stato operato per adenoma ipofisario è in cura presso un centro ospedaliero e fa una iniezione di Testoeviron da 250mg ogni 18 giorni, in più al mattino prende una compressa di eutirox.
Spero che lei mi aiuti a capirci qualcosa e nel caso a consigliarmi che cosa fare, visto che lo specialista, come tutti quelli che ha provato negli anni, non hanno fatto altro che aggiungere o togliere i medicinali.
Grazie.
[#3]
Gentile utente,
cerco di risponderLe punto per punto.
<<..potrebbero esserci con l' età dei disfunzionamenti negli ambiti emotivo e relazionale..>>
Proprio così. Oltre ai disturbi di umore nel senso stretto (come la depressione o il disturbo bipolare), anche le condizioni organiche (vascolari, endocrini e altri) possono manifestarsi con le turbe di umore, e con l'età la possibilità di tali alterazioni cresce, anche in maniera quasi fisiologica (o “parafisiologica”). Può trattarsi anche delle vere e proprie malattie organiche (dell'eventuale presenza delle quali in età avanzata bisogna sempre tenere conto e escludere queste prima di pensare che si tratta solo di un Disturbo Bipolare, come nel vostro caso). In effetti, nel vostro caso (Lei lo fa sapere nella Sua replica) sono presenti le malattie organiche già note (le conseguenze dell'adenoma ipofisario operata ed i farmaci che per tale motivo assume il Suo padre).
Per le “alterazioni organiche evidenti” intendo quelle che si riesce a evidenziare e a diagnosticare da parte dei medici, all'esame clinico o con ausiglio degli esami aggiuntivi. In altri casi, sarebbero solo “ipotizzabili” (o no), in base alle manifestazioni cliniche, all'età, alla storia.
<<.."paradossa".
Vuol dire che nonostante i sedativi lui possa avere una reazione contraria?..>>
Sì, in acuni casi i sedativi possono agitare anziché sedare, oppure rendere la persona più portata ad agitarsi. E' un fenomeno paradosso, che può capitare soprattutto in età anziana o nei bambini. La spiegazione universalmente accettata non c'è, ma potrebbe dipendere dal fatto che, oltre ad un certo limite (che in età avanzata è più basso), i sedativi possono inibire anche i sistemi inibitori fisiologiche del cervello umano, dunque, come risultato, disinibire certi comportamenti; inoltre, i sedativi di un certo tipo possono contribuire alla confusione, inibire le funzioni cognitive, rendere la persona a voler compensare a tali difficoltà tramite i comportamenti o dichiarazioni che può anche non programmare bene, mentre noi possiamo percepire soprattutto le alterazioni comportamentali che possono sembrarci perfettamente coscienti.
<<..E allora come fare quando si sente instancabile, irritabile, agitato?..>>
In ogni modo, i sedativi sono solo una cura palliativa, che nell'anziano può dare più problemi che vantaggi (come principio generale, secondo me), ma anche fra i sedativi si può scegliere quelli più adatti all'età e le dosi più ottimali, tenendo conto che nell'anziano non necessariamente la dose maggiore è più efficace.
Tuttavia, se la cura nel suo complesso sarà aggiustata, il Suo padre potrebbe essere più compensato psichicamente e sarebbe meno necessario il ricorso ai sedativi.
Ad esempio, vedo che il Suo padre assume l'Eutirox. Si tratta di un ormone cui dosaggio deve essere ben monitorato: bisognerebbe ricontrollare, con cadenza a discrezione dello specialista endocrinologo, gli ormoni tiroidei, in base ai quali e in base al quadro clinico, gli sppecialisti dovrebbero aggiustare il dosaggio del farmaco. Se assunto in quantità maggiori rispetto a quelle necessarie, l'Eutirox può essere responsabile dello stile “instancabile” e, a volte anche “irritabile e agitato”.
Anche la terapia con Testoviron è da monitorare bene. Si tratta di un ormone che, accanto agli effetti benefici e, vista la storia dell'adenoma ipofisario operato, effetti anche vitali, può contribuire anche alle alterazioni psichiche complesse (emotive, comportamentali e cognitive), può anche interferire con i livelli degli ormoni tiroidei (per cui bisogna sempre tenere conto delle interazioni fra il Testoviron e l'Eutirox). Bisogna controllare che i livelli dei rispettivi ormoni e dunque le dosi dei rispettivi farmaci siano ottimali. Importanti sono anche tutti gli altri controlli del caso che gli specialisti di questo centro ospedaliero riterranno opportuni. Anche un controllo internistico complessivo.
Sicuramente gli specialisti ospedalieri con i quali il Suo padre segue queste cure ormonali conoscono la situazione meglio. Bisogna parlare anche con loro. E' importante la collaborazione fra di loro e lo psichiatra che segue il Suo padre e che entrambi gli specialisti siano al corrente sia delle delle problematiche comportamentali, sia di tutta la farmacoterapia che segue il Suo padre.
Se si capirà che le condizioni di salute fisica, la malattia ipofisaria ed i farmaci ormonali non sono responsabili della situazione, con lo psichiatra che vi segue, si può rivalutare la dose del Depakin (= acido valproico) o valutare l'alternativa con un altro stabilizzatore di umore.
cerco di risponderLe punto per punto.
<<..potrebbero esserci con l' età dei disfunzionamenti negli ambiti emotivo e relazionale..>>
Proprio così. Oltre ai disturbi di umore nel senso stretto (come la depressione o il disturbo bipolare), anche le condizioni organiche (vascolari, endocrini e altri) possono manifestarsi con le turbe di umore, e con l'età la possibilità di tali alterazioni cresce, anche in maniera quasi fisiologica (o “parafisiologica”). Può trattarsi anche delle vere e proprie malattie organiche (dell'eventuale presenza delle quali in età avanzata bisogna sempre tenere conto e escludere queste prima di pensare che si tratta solo di un Disturbo Bipolare, come nel vostro caso). In effetti, nel vostro caso (Lei lo fa sapere nella Sua replica) sono presenti le malattie organiche già note (le conseguenze dell'adenoma ipofisario operata ed i farmaci che per tale motivo assume il Suo padre).
Per le “alterazioni organiche evidenti” intendo quelle che si riesce a evidenziare e a diagnosticare da parte dei medici, all'esame clinico o con ausiglio degli esami aggiuntivi. In altri casi, sarebbero solo “ipotizzabili” (o no), in base alle manifestazioni cliniche, all'età, alla storia.
<<.."paradossa".
Vuol dire che nonostante i sedativi lui possa avere una reazione contraria?..>>
Sì, in acuni casi i sedativi possono agitare anziché sedare, oppure rendere la persona più portata ad agitarsi. E' un fenomeno paradosso, che può capitare soprattutto in età anziana o nei bambini. La spiegazione universalmente accettata non c'è, ma potrebbe dipendere dal fatto che, oltre ad un certo limite (che in età avanzata è più basso), i sedativi possono inibire anche i sistemi inibitori fisiologiche del cervello umano, dunque, come risultato, disinibire certi comportamenti; inoltre, i sedativi di un certo tipo possono contribuire alla confusione, inibire le funzioni cognitive, rendere la persona a voler compensare a tali difficoltà tramite i comportamenti o dichiarazioni che può anche non programmare bene, mentre noi possiamo percepire soprattutto le alterazioni comportamentali che possono sembrarci perfettamente coscienti.
<<..E allora come fare quando si sente instancabile, irritabile, agitato?..>>
In ogni modo, i sedativi sono solo una cura palliativa, che nell'anziano può dare più problemi che vantaggi (come principio generale, secondo me), ma anche fra i sedativi si può scegliere quelli più adatti all'età e le dosi più ottimali, tenendo conto che nell'anziano non necessariamente la dose maggiore è più efficace.
Tuttavia, se la cura nel suo complesso sarà aggiustata, il Suo padre potrebbe essere più compensato psichicamente e sarebbe meno necessario il ricorso ai sedativi.
Ad esempio, vedo che il Suo padre assume l'Eutirox. Si tratta di un ormone cui dosaggio deve essere ben monitorato: bisognerebbe ricontrollare, con cadenza a discrezione dello specialista endocrinologo, gli ormoni tiroidei, in base ai quali e in base al quadro clinico, gli sppecialisti dovrebbero aggiustare il dosaggio del farmaco. Se assunto in quantità maggiori rispetto a quelle necessarie, l'Eutirox può essere responsabile dello stile “instancabile” e, a volte anche “irritabile e agitato”.
Anche la terapia con Testoviron è da monitorare bene. Si tratta di un ormone che, accanto agli effetti benefici e, vista la storia dell'adenoma ipofisario operato, effetti anche vitali, può contribuire anche alle alterazioni psichiche complesse (emotive, comportamentali e cognitive), può anche interferire con i livelli degli ormoni tiroidei (per cui bisogna sempre tenere conto delle interazioni fra il Testoviron e l'Eutirox). Bisogna controllare che i livelli dei rispettivi ormoni e dunque le dosi dei rispettivi farmaci siano ottimali. Importanti sono anche tutti gli altri controlli del caso che gli specialisti di questo centro ospedaliero riterranno opportuni. Anche un controllo internistico complessivo.
Sicuramente gli specialisti ospedalieri con i quali il Suo padre segue queste cure ormonali conoscono la situazione meglio. Bisogna parlare anche con loro. E' importante la collaborazione fra di loro e lo psichiatra che segue il Suo padre e che entrambi gli specialisti siano al corrente sia delle delle problematiche comportamentali, sia di tutta la farmacoterapia che segue il Suo padre.
Se si capirà che le condizioni di salute fisica, la malattia ipofisaria ed i farmaci ormonali non sono responsabili della situazione, con lo psichiatra che vi segue, si può rivalutare la dose del Depakin (= acido valproico) o valutare l'alternativa con un altro stabilizzatore di umore.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.1k visite dal 26/10/2011.
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Approfondimento su Disturbo bipolare
Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.