Fobia,ansia
Sono stato sempre un tipo un po timido,ma riuscivo sempre a sopportare situazioni sociali pericolose per me.Ultimamente,inspiegabilmente e non so se legato alla timidezza,accuso dei sintomi che molto assomigliano a una forma di fobia sociale.In situazioni in cui mi trovo con qualche persona non riesco a sostenere lo sguardo,mi sento in soggezione e se per caso entro in conversazione con qualcuno lo guardo in maniera fissa,in maniera anormale,perchè penso ad altro per esempio a dove guardarlo quando parla.Questa situazione mi crea anche dolori agli occhi,ansia,un senso di incapacità di controllo del mio corpo,voglia di scappare da quella situazione,sembra come un lieve attacco di panico che dura se non evado dalla situazione.Il tutto crea un circolo vizioso che amplifica i sintomi in quanto non riesco a capire cosa mi stia succedendo,come un senso di impazzire e l'idea che possa succedere sempre mi crea un ulteriore senso d'ansia.Il tutto lo reputo senza una causa precisa,non ho mai avuto eventi traumatici,stress eccessivi,se non una diminuzione di contatti sociali a causa dello studio.Cosa potrebbe essere è ansia,depressione semplice fissazione che genera queste strane paure..ripeto che sono sensazioni molto strane e situazioni anche difficili da spiegare..
[#1]
Gentile utente,
Le consiglierei una visita dal vivo da uno specialista in psichiatria, perché, sebbene può trattarsi di fobia sociale, non è l'unica interpretazione possibile. In ogni modo, alla visita lo specialista, oltre alla diagnosi, potrà suggerirLe anche un trattamento adatto.
Le consiglierei una visita dal vivo da uno specialista in psichiatria, perché, sebbene può trattarsi di fobia sociale, non è l'unica interpretazione possibile. In ogni modo, alla visita lo specialista, oltre alla diagnosi, potrà suggerirLe anche un trattamento adatto.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Ex utente
La ringrazio e quale altra possibile interpretazione può esserci.Quanto alla visita specialistica,sarei poco propenso perchè ho paura che gli altri anche i miei genitori pensano sia folle,depresso....vorrei sapere se è possibile guarire spontaneamente da questi sintomi,per esempio se è meglio evitare o affrontare queste situazioni sociali in cui ho difficoltà,oppure se pensarci o non pensarci visto che le fissazioni mentali incrementano il problema.
[#3]
Gentile utente,
Lei scrive:
<<.. vorrei sapere se è possibile guarire spontaneamente da questi sintomi, per esempio è meglio evitare o affrontare queste situazioni sociali in cui ho difficoltà, oppure se pensarci o non pensarci visto che le fissazioni mentali incrementano il problema..>>
A queste domande è impossibile rispondere senza conoscerLa direttamente;
il Suo timore dello stigma di un incontro con uno psichiatra secondo me può essere alimentato da certi stereotipi, ma anche dal disturbo stesso nel quale Lei "teme di esporsi". Vedo però necessaria una valutazione specialistica dal vivo, e se per Lei lo stigma della visita psichiatrica è un limite difficilmente valicabile, può rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
Lei scrive:
<<.. vorrei sapere se è possibile guarire spontaneamente da questi sintomi, per esempio è meglio evitare o affrontare queste situazioni sociali in cui ho difficoltà, oppure se pensarci o non pensarci visto che le fissazioni mentali incrementano il problema..>>
A queste domande è impossibile rispondere senza conoscerLa direttamente;
il Suo timore dello stigma di un incontro con uno psichiatra secondo me può essere alimentato da certi stereotipi, ma anche dal disturbo stesso nel quale Lei "teme di esporsi". Vedo però necessaria una valutazione specialistica dal vivo, e se per Lei lo stigma della visita psichiatrica è un limite difficilmente valicabile, può rivolgersi ad uno psicoterapeuta.
[#4]
Ex utente
ringrazio delle risposte rispondo solo ora perchè attendevo un'evoluzione del problema senza valutazione specialistica.Sono scomparsi dolori e tensioni muscolari in quanto erano solo delle fissazioni mentali,Ho capito che il mio problema è prorpio quello di stare in posti affollati in cui mi sento sempre al centro dell'attenzione,in soggezzione e subito mi accade una cosa stranissima,ma invalidante in questi momenti ossia una tensione oculare che mi fa avere uno sguardo vigile,fisso,che mi porta a guardare la gente in maniera anormale.Il tutto genera un'emicrania seguita da sudorazione e senso di sbandamento,confusione,irrealtà.Il tutto termina uscendo dalla situazione.Ho notato di riuscirmi a comportare in maniera normale se per esempio ho fatto uso di alcolici,sentendomi più disinibito.Per questo la domando che pongo è se il problema è un problema reale,quindi fobia sociale(anche se non capisco il motivo dell'insorgenza,nè riesco a ricordarmi di traumi particolari),oppure una semplice fissazione mentale.
cordiali saluti.
cordiali saluti.
[#5]
Gentile utente,
"una semplice fissazione mentale" potrebbe essere un termine rassicurante, ma nel contesto della domanda "a scelta" che Lei pone, secondo me, senza voler offenderLa, è rassicurante tramite la mnimizzazione del problema.
Le "fissazioni mentali" (se vogliamo chiamarli così per capirsi meglio fra di noi) è uno dei meccanismi mentali, ma anche un dei meccanismi del disturbo, anche della stessa Fobia Sociale e di diversi altri disturbi. Di per sé possiamo immaginarli come una colla che "fissa" diversi dettagli fra di loro, i dettagli, appunto, che non dobbiamo trascurare: quello che permette di parlare di un "disturbo psichico" nel nostro caso sono l'entità di disagio che deriva da tali "fissazioni", la dipendenza alla quale condannano il comportamento della persona (che nel nostro caso diventa evitante), il ricorso ai rimedi (alcool, ma anche la richiesta delle rassicurazioni) che hanno efficacia solo al momento, parziale e anzi contribuiscono al radicarsi di tutto l'insieme dei pensieri, dei visuti e dei comportamenti che sono a questo punto un disturbo psichico, e non "una semplice fissazione mentale".
Quando parlo di un "disturbo psichico", non intendo di spaventarLa, ma di sottolineare il problema.
Quanto la Fobia Sociale sia un "problema reale" e quanto le "semplici fissazioni mentali" non lo siano: non mi è chiaro che cosa Lei intende. Tutti e due possono essere un problema "reale" nel senso di "dar problemi nella vita", in tutti e due però ha luogo il livello di allerta che non è richiesta dalle condizioni della realtà circostante ma piuttosto dai propri vissuti e dai propri pensieri.
Sebbene la Fobia Sociale è nota come un disturbo di origine traumatica, il trauma può non aver luogo nella storia della persona nella modalità che noi solitamente descriviamo come traumatica. Ciò perché non conta tanto l'evento traumatico in sé e la collocazione precisa dell'evento nel tempo, quanto le nostre modalità di percepire tale evento (o eventi) magari anche in ritardo nel tempo. Inoltre, nel caso ci fosse nella Sua storia un evento traumatico, non è detto che Lei lo potrebbe ricordare (secondo le stesse teorie "traumatiche", una fobia è di per sè un modi per non ricordare l'evento). Aggiungo che la "teoria traumatica" della Fobia Sociale non è l'unico modo per spiegare tale disturbo.
Se senza evitare i posti affollati o senza l'assunzione dell'alcool, il problema persiste, singniica che non è risolta. Purtroppo nella nostra cultura la presenza di una problematica psico-emotiva può attirare automaticamente le associazioni che possono essere vissuti come stigmatizzanti (ad esempio, la stessa idea di un evento traumatico), però anche il disturbo/il problema stesso ci rende suscettibili a temere lo stigma. Una persona che sa di avere poche problematiche psico-emotive andrebbe da uno specialista forse con un timore minore. ... Potrebbe essere un'idea ?
"una semplice fissazione mentale" potrebbe essere un termine rassicurante, ma nel contesto della domanda "a scelta" che Lei pone, secondo me, senza voler offenderLa, è rassicurante tramite la mnimizzazione del problema.
Le "fissazioni mentali" (se vogliamo chiamarli così per capirsi meglio fra di noi) è uno dei meccanismi mentali, ma anche un dei meccanismi del disturbo, anche della stessa Fobia Sociale e di diversi altri disturbi. Di per sé possiamo immaginarli come una colla che "fissa" diversi dettagli fra di loro, i dettagli, appunto, che non dobbiamo trascurare: quello che permette di parlare di un "disturbo psichico" nel nostro caso sono l'entità di disagio che deriva da tali "fissazioni", la dipendenza alla quale condannano il comportamento della persona (che nel nostro caso diventa evitante), il ricorso ai rimedi (alcool, ma anche la richiesta delle rassicurazioni) che hanno efficacia solo al momento, parziale e anzi contribuiscono al radicarsi di tutto l'insieme dei pensieri, dei visuti e dei comportamenti che sono a questo punto un disturbo psichico, e non "una semplice fissazione mentale".
Quando parlo di un "disturbo psichico", non intendo di spaventarLa, ma di sottolineare il problema.
Quanto la Fobia Sociale sia un "problema reale" e quanto le "semplici fissazioni mentali" non lo siano: non mi è chiaro che cosa Lei intende. Tutti e due possono essere un problema "reale" nel senso di "dar problemi nella vita", in tutti e due però ha luogo il livello di allerta che non è richiesta dalle condizioni della realtà circostante ma piuttosto dai propri vissuti e dai propri pensieri.
Sebbene la Fobia Sociale è nota come un disturbo di origine traumatica, il trauma può non aver luogo nella storia della persona nella modalità che noi solitamente descriviamo come traumatica. Ciò perché non conta tanto l'evento traumatico in sé e la collocazione precisa dell'evento nel tempo, quanto le nostre modalità di percepire tale evento (o eventi) magari anche in ritardo nel tempo. Inoltre, nel caso ci fosse nella Sua storia un evento traumatico, non è detto che Lei lo potrebbe ricordare (secondo le stesse teorie "traumatiche", una fobia è di per sè un modi per non ricordare l'evento). Aggiungo che la "teoria traumatica" della Fobia Sociale non è l'unico modo per spiegare tale disturbo.
Se senza evitare i posti affollati o senza l'assunzione dell'alcool, il problema persiste, singniica che non è risolta. Purtroppo nella nostra cultura la presenza di una problematica psico-emotiva può attirare automaticamente le associazioni che possono essere vissuti come stigmatizzanti (ad esempio, la stessa idea di un evento traumatico), però anche il disturbo/il problema stesso ci rende suscettibili a temere lo stigma. Una persona che sa di avere poche problematiche psico-emotive andrebbe da uno specialista forse con un timore minore. ... Potrebbe essere un'idea ?
[#6]
Ex utente
Ringrazio della prontezza con cui lei risponde,
insistevo sulle fissazioni mentali e sull'evento traumatico,in quanto non vorrei che il mio problema fosse solamente una costruzione mentale causata dall'essermi imbattuto,girovagando sul web, su questa fobia sociale e aver troppo accostato i miei sintomi a questa patologia,magari anche sbagliando.Infatti,credo che se non fossi venuto a conoscenza dell'esistenza di questa patologia,magari avrei avuto meno problemi e amplificherei di meno i miei sintomi ,che potrebbero anche essere propri di una semplice timidezza.So però,mio malgrado,che ormai non riesco a scrollarmi di dosso il pensiero e la paura delle situazioni sociali,ma nello stesso tempo mi autocolpevolizzo del fatto che sia stato io stesso a pensare troppo a questa cosa causandone un problema.Se penso a pochi mesi fa quando invece di un peso,una situazione sociale era un divertimento,non so prorpio come è subentrato questo cambiamento.
Cordiali saluti
insistevo sulle fissazioni mentali e sull'evento traumatico,in quanto non vorrei che il mio problema fosse solamente una costruzione mentale causata dall'essermi imbattuto,girovagando sul web, su questa fobia sociale e aver troppo accostato i miei sintomi a questa patologia,magari anche sbagliando.Infatti,credo che se non fossi venuto a conoscenza dell'esistenza di questa patologia,magari avrei avuto meno problemi e amplificherei di meno i miei sintomi ,che potrebbero anche essere propri di una semplice timidezza.So però,mio malgrado,che ormai non riesco a scrollarmi di dosso il pensiero e la paura delle situazioni sociali,ma nello stesso tempo mi autocolpevolizzo del fatto che sia stato io stesso a pensare troppo a questa cosa causandone un problema.Se penso a pochi mesi fa quando invece di un peso,una situazione sociale era un divertimento,non so prorpio come è subentrato questo cambiamento.
Cordiali saluti
[#7]
Gentile utente,
ok, proviamo a vedere le cose in un modo più semplice, ommettendo come si chiama il problema e perché. Se la Sua situazione non Le causa più difficoltà, tanto meglio; se invece costituisce (o costituirà) una fonte di disagio, è meglio farsi vedere dallo specialista. Magari con la consapevolezza che il Suo problema non è "una malattia tremenda" Le potrà essere più facile affrontare anche una tale visita se ce ne sarà bisogno.
Buone feste e un saluto!
ok, proviamo a vedere le cose in un modo più semplice, ommettendo come si chiama il problema e perché. Se la Sua situazione non Le causa più difficoltà, tanto meglio; se invece costituisce (o costituirà) una fonte di disagio, è meglio farsi vedere dallo specialista. Magari con la consapevolezza che il Suo problema non è "una malattia tremenda" Le potrà essere più facile affrontare anche una tale visita se ce ne sarà bisogno.
Buone feste e un saluto!
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 1.9k visite dal 27/09/2011.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.