Termofobia, ansia ed attacchi di panico
Buonasera,
purtroppo da due anni durante il periodo estivo ho continue crisi d'ansia e qualche volta attacchi di panico che mi hanno costretta a chiamare il 118.
Non ho mai sofferto il caldo, tanto che vivendo a 5 km. dal mare passavo intere giornate sotto al sole. Da due anni sono diventata mamma e durante la gravidanza al sesto mese ho avuto il primo attacco di panico in una giornata con 40 gradi.
Da allora non riesco neanche a pensare di affrontare le giornate calde, mi rinchiudo in casa con il climatizzatore acceso ed in continua ansia ed con la paura di morire.
Dopo la prima estate passata in queste condizioni, ho iniziato a fare diverse sedute presso una psicologa specializzata nel campo "cognitivo-comportamentale", che ha utilizzato il metodo EMDR per affrontare il problema.
Ho riscontrato qualche miglioramento nella prima parte di questa estate, ma purtroppo sono ricaduta, e da circa un mese non esco di casa fin quando non diventa sera.Mi sento nervosissima e non sopporto nessun capriccio di mio figlio, tanto da sentirmi in colpa come mamma.
Sono continuamente attenta a sentire le previsioni del tempo del giorno seguente, sperando in un calo delle temperature.
Inoltre non assumo farmaci da circa due anni, in quanto ho paura che possano farmi male. Capisco di essere molto stressata, ma veramente non so più cosa fare, nei momenti di ansia penso solo di MORIRE.
Vi prego aiutatemi!!! Grazie per l'attenzione che avete prestato.
purtroppo da due anni durante il periodo estivo ho continue crisi d'ansia e qualche volta attacchi di panico che mi hanno costretta a chiamare il 118.
Non ho mai sofferto il caldo, tanto che vivendo a 5 km. dal mare passavo intere giornate sotto al sole. Da due anni sono diventata mamma e durante la gravidanza al sesto mese ho avuto il primo attacco di panico in una giornata con 40 gradi.
Da allora non riesco neanche a pensare di affrontare le giornate calde, mi rinchiudo in casa con il climatizzatore acceso ed in continua ansia ed con la paura di morire.
Dopo la prima estate passata in queste condizioni, ho iniziato a fare diverse sedute presso una psicologa specializzata nel campo "cognitivo-comportamentale", che ha utilizzato il metodo EMDR per affrontare il problema.
Ho riscontrato qualche miglioramento nella prima parte di questa estate, ma purtroppo sono ricaduta, e da circa un mese non esco di casa fin quando non diventa sera.Mi sento nervosissima e non sopporto nessun capriccio di mio figlio, tanto da sentirmi in colpa come mamma.
Sono continuamente attenta a sentire le previsioni del tempo del giorno seguente, sperando in un calo delle temperature.
Inoltre non assumo farmaci da circa due anni, in quanto ho paura che possano farmi male. Capisco di essere molto stressata, ma veramente non so più cosa fare, nei momenti di ansia penso solo di MORIRE.
Vi prego aiutatemi!!! Grazie per l'attenzione che avete prestato.
[#2]
Utente
Buonasera Dottore,
probabilmente mi sono espressa male, volevo indicare che da circa due anni non assumo nessun tipo di farmaco, neanche il semplice antibiotico per paura che mi possa sentire male dopo l'assunzione.(quindi con la gravidanza ho sviluppato la paura dei farmaci e del caldo, sebbene sia la gestazione che il parto siano stati tranquilli).
L'unico farmaco che ho assunto per circa una settimana l'anno scorso d'estate è stato il prazene (10 gocce la mattina) che mi era stato suggerito da un neurologo.
Non sono mai stata in cura da nessuno psichiatra e non ho mai fatto nessuna visita da uno psichiatra.
Grazie anticipatamente
probabilmente mi sono espressa male, volevo indicare che da circa due anni non assumo nessun tipo di farmaco, neanche il semplice antibiotico per paura che mi possa sentire male dopo l'assunzione.(quindi con la gravidanza ho sviluppato la paura dei farmaci e del caldo, sebbene sia la gestazione che il parto siano stati tranquilli).
L'unico farmaco che ho assunto per circa una settimana l'anno scorso d'estate è stato il prazene (10 gocce la mattina) che mi era stato suggerito da un neurologo.
Non sono mai stata in cura da nessuno psichiatra e non ho mai fatto nessuna visita da uno psichiatra.
Grazie anticipatamente
[#3]
Gentile utente
da quanto lei scrive il disturbo di cui soffre è di discreta entità,ed interferisce non poco sulla sua autonomia e sulla sua qualità della vita.
Dovrebbe prendere in considerazione l'idea di fare una cura farmacologica, magari associata al Training Autogeno. Ne avrebbe un sicuro giovamento.
Auguri
da quanto lei scrive il disturbo di cui soffre è di discreta entità,ed interferisce non poco sulla sua autonomia e sulla sua qualità della vita.
Dovrebbe prendere in considerazione l'idea di fare una cura farmacologica, magari associata al Training Autogeno. Ne avrebbe un sicuro giovamento.
Auguri
Dr. Paolo Carbonetti
Specialista in Psichiatra
Specialista in Psichiatria Forense
Viterbo-Terni-
[#4]
Gentile utente,
scusatemi la prolissità.
Concordo con le osservazioni del Dr Carbonetti che il disturbo interferisce non poco con la qualità della Sua vita, e penso che non bisogna scartare a priori nessuna ipotesi compresa anche quella della cura farmacologica, la quale sarebbe effettivamente indicata (in associazione con una metodica psicoterapeutica) in particolare nel caso fosse diagnosticato il Disturbo da Attacchi di Panico. La gravidanza, in effetti, accanto ai propri lati positivi, può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di una malattia psichica. Tuttavia, non L'ha visitato ancora nessun specialista psichiatra per poter fare la diagnosi. Qui in internet, benché specialisti, non possiamo fare le diagnosi, ma, al mssimo, delle ipotesi. Dunque, bisognerebbe fare una visita psichiatrica.
Un'altra ipotesi, visto che la gravidanza comporta i cambiamenti profondi a livello anche ormonale, e visto che lo stimolo scatenante il malessere è il caldo, può essere un'alterazione a livello ormonale: almeno da indagare prima di escludere. In primo luogo, le alterazioni degli ormoni tiroidei.
Da indagare, prima di escludere anche un'eventuale malattia autoimmune. Anche per alcune di queste malattie la gravidanza è un fattore slatentizzante, possono manifestare le esacerbazioni in relazione al clima e possono essere alla base delle eventuali alterazioni ormonali.
Di questi aspetti (e degli eventuali accertamenti) Le consiglierei di parlare anche col Suo Medico di Base.
Se fosse individuato un disturbo organico fra quelli da me citati (o un altro), in associazione alle cure rispettive, i trattamenti psicoterapeutici e psicofarmacologici potrebbero essere comunque d'aiuto, perché il componente psichico comunque c'è.
Il malessere legato al caldo rientra anche nelle reazioni fisiologiche dell'organismo. In questa ottica, patologici sarebbero non solo e non necessariamente le Sue reazioni al caldo, ma i vissuti che la seguono ed i successivi timori "anticipatori" che sviluppa.
Bisogna dire che il malessere dal caldo può essere associato a più condizioni, che è anche importante prevenire e prendere misure elementari per difendersi dal caldo. Può leggere un mio articolo a tema su questo sito:
https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/1208-salute-psichica-d-estate.html
Non temere di andare dallo psichiatra, il Suo compito non è solo di dare i farmaci, ma soprattutto di capire che cosa ha. La paura dei farmaci quasi di sicuro è un altro sintomo del Suo disturbo psichico. E comunque, se Le desse un farmaco, i benefici potrebbero essere superiori ai rischi, mentre i rischi degli effetti negativi sono maggiori se li si assume senza la visita ed il monitoraggio da parte di uno specialista (che nel Suo caso è uno psichiatra e non un neurologo).
un saluto,
scusatemi la prolissità.
Concordo con le osservazioni del Dr Carbonetti che il disturbo interferisce non poco con la qualità della Sua vita, e penso che non bisogna scartare a priori nessuna ipotesi compresa anche quella della cura farmacologica, la quale sarebbe effettivamente indicata (in associazione con una metodica psicoterapeutica) in particolare nel caso fosse diagnosticato il Disturbo da Attacchi di Panico. La gravidanza, in effetti, accanto ai propri lati positivi, può essere un fattore di rischio per lo sviluppo di una malattia psichica. Tuttavia, non L'ha visitato ancora nessun specialista psichiatra per poter fare la diagnosi. Qui in internet, benché specialisti, non possiamo fare le diagnosi, ma, al mssimo, delle ipotesi. Dunque, bisognerebbe fare una visita psichiatrica.
Un'altra ipotesi, visto che la gravidanza comporta i cambiamenti profondi a livello anche ormonale, e visto che lo stimolo scatenante il malessere è il caldo, può essere un'alterazione a livello ormonale: almeno da indagare prima di escludere. In primo luogo, le alterazioni degli ormoni tiroidei.
Da indagare, prima di escludere anche un'eventuale malattia autoimmune. Anche per alcune di queste malattie la gravidanza è un fattore slatentizzante, possono manifestare le esacerbazioni in relazione al clima e possono essere alla base delle eventuali alterazioni ormonali.
Di questi aspetti (e degli eventuali accertamenti) Le consiglierei di parlare anche col Suo Medico di Base.
Se fosse individuato un disturbo organico fra quelli da me citati (o un altro), in associazione alle cure rispettive, i trattamenti psicoterapeutici e psicofarmacologici potrebbero essere comunque d'aiuto, perché il componente psichico comunque c'è.
Il malessere legato al caldo rientra anche nelle reazioni fisiologiche dell'organismo. In questa ottica, patologici sarebbero non solo e non necessariamente le Sue reazioni al caldo, ma i vissuti che la seguono ed i successivi timori "anticipatori" che sviluppa.
Bisogna dire che il malessere dal caldo può essere associato a più condizioni, che è anche importante prevenire e prendere misure elementari per difendersi dal caldo. Può leggere un mio articolo a tema su questo sito:
https://www.medicitalia.it/blog/psichiatria/1208-salute-psichica-d-estate.html
Non temere di andare dallo psichiatra, il Suo compito non è solo di dare i farmaci, ma soprattutto di capire che cosa ha. La paura dei farmaci quasi di sicuro è un altro sintomo del Suo disturbo psichico. E comunque, se Le desse un farmaco, i benefici potrebbero essere superiori ai rischi, mentre i rischi degli effetti negativi sono maggiori se li si assume senza la visita ed il monitoraggio da parte di uno specialista (che nel Suo caso è uno psichiatra e non un neurologo).
un saluto,
[#5]
Utente
Ringrazio entrambi i dottori per l'esaustività delle risposte che per persone come me rappresentano stimoli importanti per capire e per curarsi. In particolare al dott. Gukov vorrei specificare che lo scorso anno, dopo un'estate infernale, ho effettuato gli esami tiroidei e i risultati sono buoni. Addirittura, di mia iniziativa, ho voluto effettuare gli esami per la menopausa, pensando finanche ad una menopausa precoce, ma anche quelli sono perfetti. Quanto alla malattia autoimmune non so esattamente cosa possa essere ma a seguito della sua risposta ho letto qualcosa e forse lì potrebbe essere il mio problema: soffro, infatti, da anni, di stipsi ostinata e non mi sono mai curata, nè ho mai fatto una visita specialistica. Chiedo cortesemente di indicarmi come possono essere diagnosticate le malattie autoimmuni, atteso che il mio medico di base sottovaluta sempre i miei problemi, limitandosi a dirmi che è solo un pò di stress. Chiedo, altresì, di indicarmi uno pschiatra a cui rivolgermi in Lecce o provincia. Grazie infinite.
[#6]
Gentile utente,
forse non mi sono spiegato bene. Non deve Lei cercare di diagnosticare le malattie. Gli accertamenti, come gli esami di laboratorio, per essere un materiale utile, devono essere richiesti dal medico curante (o specialista) ed i risultati devono essere interpretati da lui nella luce della visita medica. Altrimenti i risultati degli accertamenti (di laboratorio o altri) sono solo parzialmente significativi. Se Lei non riesce a collaborare con il medico di base, è un problema. Penso che il Suo medico di base non abbia comunque tutti i torti nel sottolineare il fattore psichico (e Le ricordo che sarebbe importante fare una visita psichiatrica). Tuttavia, se non c'è fiducia nel rapporto col medico di base, e Lei cerca le altre vie, qualcosa non va. O riuscite a collaborare, o non escluderei che possa essere il caso di trovare un altro medico di base..
Rispetto ad una malattia autoimmune, è un'ipotesi, fra le tante altre. Non sempre si vede solo dagli esami. Ottimale sarebbe rivolgersi al ginecologo (anche per il disscorso ormonale).
Per quanto riguarda uno psichiatra da indicarLe, può esaminare l'elenco degli specialisti iscritti a questo sito. Può cercare anche secondo la "città". A Lecce ce ne sono alcuni.
un saluto,
forse non mi sono spiegato bene. Non deve Lei cercare di diagnosticare le malattie. Gli accertamenti, come gli esami di laboratorio, per essere un materiale utile, devono essere richiesti dal medico curante (o specialista) ed i risultati devono essere interpretati da lui nella luce della visita medica. Altrimenti i risultati degli accertamenti (di laboratorio o altri) sono solo parzialmente significativi. Se Lei non riesce a collaborare con il medico di base, è un problema. Penso che il Suo medico di base non abbia comunque tutti i torti nel sottolineare il fattore psichico (e Le ricordo che sarebbe importante fare una visita psichiatrica). Tuttavia, se non c'è fiducia nel rapporto col medico di base, e Lei cerca le altre vie, qualcosa non va. O riuscite a collaborare, o non escluderei che possa essere il caso di trovare un altro medico di base..
Rispetto ad una malattia autoimmune, è un'ipotesi, fra le tante altre. Non sempre si vede solo dagli esami. Ottimale sarebbe rivolgersi al ginecologo (anche per il disscorso ormonale).
Per quanto riguarda uno psichiatra da indicarLe, può esaminare l'elenco degli specialisti iscritti a questo sito. Può cercare anche secondo la "città". A Lecce ce ne sono alcuni.
un saluto,
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 13.6k visite dal 14/09/2011.
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Approfondimento su Ansia
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