Rivivere momenti traumatici del passato

MIO MARITO E' STATO UN VOLONTARIO DELL'ESERCITO DURANTE LA GUERRA IN SOMALIA, CI E' STATO PER CIRCA 7 MESI
GLI CAPITA, DI RIVIVERE EPISODI DI QUEL PERIODO, IN PARTICOLARE UNO: UNA BATTAGLIA TRA LE PIU' DURE, NELLA QUALE CI SONO STATI ANCHE DEI MORTI ITALIANI.
QUESTO GLI CAPITA IN DUE OCCASIONI: IN MOMENTI DI PARTICOLARE STRESS OPPUREQUANDO HA LA FEBBRE ALTA. NELLE VOLTE PRECEDENTI SI LIMITAVA A DELIRARE SUSSURRANDO DI STARE ZITTI E DI "STARE GIU' CHE ARRIVANO". L'ULTIMA VOLTA PERO' E' STATO DIVERSO: E' CAPITATO VENERDI' 4 FEBBRAIO. AVEVA LA FEBBRE ALTA ED ERA DISTESO SUL DIVANO, LAMENTANDOSI. IN UN MOMENTO IN CUI SEMBRAVA ESSERSI CALMATO, IO SONO SALITA AL PIANO SUPERIORE CON MIO FIGLIO; DOPO SOLO POCHI MINUTI, SENTENDO DEI RUMORI, SONO RIDISCESA E LUI SI ERA GIA' INFILATO GLI SCARPONI ED ERA GIA' USCITO IN GIARDINO. NON POTENDO SEGUIRLO PER VIA DI MIO FIGLIO DI DUE ANNI, L'HO RIPETUTAMENTE CHIAMATO E DOPO ALCUNI RICHIAMI SI E' AVVICINATO A CASA: TENEVA IN MANO LA SUA PILA MILITARE (TRA L'ALTRO ROTTA) E UNA PISTOLA GIOCATTOLO MA DELLE DIMENSIONI DI UNA REALE E AVVICINANDOMI MI HA DETTO CHE LA PISTOLA ERA SCARICA. SI E' RESO CONTO CHE SUO FIGLIO PIANGEVA MA, RIENTRATO IN CASA, NON MI RICONOSCEVA. SI E' "RISVEGLIATO" SENTENDO SUO FIGLIO PIANGERE, MA DI QUELLO CHE ERA SUCCESSO NON SI RICORDAVA NIENTE E HA CHIESTO A ME COSA CI FACESSI CON IN MANO LA PILA E LA PISTOLA, CHE NEL FRATTEMPO GLI AVEVO TOLTO DI MANO.
FACCIO PRESENTE DUE COSE: CHE LUI AVREBBE DESIDERATO RIMANERE NELL'ESERCITO, MA PER SODDISFARE LA MADRE NON L'HA FATTO E CHE RICORDA PRATICAMENTE TUTTO DI QUELL'ESPERIENZA IN SOMALIA, NONOSTANTE SIANO PASSATI DODICI ANNI; SECONDO, DUE ANNI FA GLI E' STATO DIAGNOSTICATO UN ATTACCO DI PANICO ED E' STATO VISTO DA UNA PSICHIATRA CHE SUL REFERTO INDICA, PARLADO DELL'ESPERIENZA IN SOMALIA: "NON E' RIUSCITO DEL TUTTO AD ELABORARE IN TERMINI DI ACCETTAZIONE DEI SUOI LIMITI. NON SI EVIDENZIANO PERO' ELEMENTI PSICOPATOLOGICI". CONSIGLIAVANO UN ULTERIORE CONSULTO PSICHIATRICO CHE LUI NON HA MAI VOLUTO FARE.
IL GIORNO DOPO, ESSENDOMI MOLTO SPAVENTATA E AVENDOMI VISTA PIANGERE, MI HA CHIESTO COSA AVESSI E IO, FORSE SBAGLIANDO, GLI HO RACCONTATO QUELLO CHE AVEVA FATTO E ASSOLUTAMENTE LUI NON RICORDA NULLA
IO GIA'ERO UN PO' PREOCCUPATA, MA DOPO L'ULTIMO EPISODIO LO SONO ANCORA DI PIU'. E' UNA COSA CHE DEVE ESSERE APPROFONDITA CON UN ULTERIORE CONSULTO PSICOLOGICO/PSICHIATRICO O, VERIFICANDOSI SOPRATTUTO QUANDO HA LA FEBBRE ALTA, PUO' ESSERE UNA COSA "NORMALE"?
RINGRAZIO FIN D'ORA PER L'AIUTO
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Dr. Gaspare Palmieri Psichiatra, Psicoterapeuta 40
Mi sembra che un ulteriore valutazione psichiatrica possa essere molto utile.
Questi flashback di suo marito quando non ha la febbre (quando ha la febbre può essere normale avere stati di coscienza alterati) potrebbero rientrare nel cossiddetto Disturbo post traumatico da stress che colpisce le persone che vivono esperienze particolarmente pericolose e angoscianti. Un tempo si parlava anche di nevrosi da guerra.
Tali disturbi possono rispondere bene sia alla terapia farmacologica che alla psicoterapia.
Dr Palmieri

Gaspare Palmieri

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.3k 1k
gentile utente

oltre l'ipotesi psichiatrica prenderei in considerazione anche il resto. Effettivamente tutto cio' che descrive fa parte del disturbo post traumatico da stress. Pero' sarebbe il caso che faccia fare a suo marito degli esami, a partire dagli esami del sangue di routine, dovrebbe fare anche screening per diabete e patologie tiroidee, inoltre sarebbe il caso di fare un Elettroencefalogramma, una risonanza magnetica nucleare encefalo e una visita neurologica. Una volta ritrovata la negativita' di questi esami potra' intraprendere un percorso psicoterapeutico adeguato, nel frattempo la terapia farmacologica può essere di aiuto

Mi faccia sapere

Dr. Francesco Saverio Ruggiero

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Dr. Fulvio Di Cosmo Ortopedico, Medico dello sport, Chirurgo vascolare, Medico legale, Medico aeronautico, Cardiologo 162 9
Gentile signora,
non sono uno psichiatra né uno psicoterapeuta, ma da ufficiale medico della CRI mi occupo da innumerevoli anni di medicina delle catastrofi e ho partecipato a diverse missioni in zone "calde". Per questo ho dovuto occuparmi della sindrome post-traumatica da stress.
La prima cosa da far capire a suo marito, e che deve capire lei, è che non dovete temere una pazzia latente, però di certo dovete ricorrere a un medico esperto nello specifico problema.
La sindrome è una reazione che, entro certi limiti può essere considerata, se non normale, almeno non francamente patologica. Per altro i comportamenti che talvolta induce possono rivelarsi pericolosi per il soggetto colpito e per gli altri. Allo stesso tempo i sintomi che possono essere attribuiti alla PTSD possono dipendere da malattie organiche.
Il problema è stato riconosciuto per la prima volta nei veterani della guerra del Viet-Nam, ma in seguito è stato ritrovato nei veterani di altre guerre ed in soggetti coinvolti in grandi eventi catastrofici.
In Gran Bretagna l'associazione dei veterani ha addirittura creato una clinica specifica dedicata ai colpiti da PTSD. Questa propone trattamenti psicoterapeutici basati sul reinserimento lavorativo, sul ricondizionamento fisico, sulla terapia occupazionale, e su varie altre tecniche. Il tutto in un ciclo di terapie combinate della durata media di tre settimane.
In sintesi, la situazione va affrontata con decisione, non fuggendo il problema, che se non trascurato può essere risolto. Le terapie farmacologiche vanno utilizzate solo per il trattamento delle fasi acute. Il superamento della sindrome può essere ottenuto con un trattamento di sostegno psicologico complesso, ma va affrontato solo dopo aver escluso patologie organiche, come già le ho scritto più sopra.
Se desidera maggiori informazioni può contattarmi via e-mail.
Cordialmente.
fdc

Dr. Fulvio Di Cosmo
Specialista in
Ortopedia, Chirurgia vascolare, Medicina dello sport.
Master 1° liv. in Medicina legale - Master 2° liv. in