Dssociazione o sintomi prepsicotici?
Salve,
ho 24 anni e non sono felice. Una mattina sono svenuta, e da li è cominciato il mio inferno. All'inizio si trattava di ipocondria, ma dopo aver fatto le analisi del sangue (tutto ok) la paura di essere malata fisicamente si è trasformata in paura di essere malata mentalmente. All'inizio ero dunque angosciata, avevo continue tachicardie, ho letto tutto il possibile su psicosi e disturbi psichici. Il tutto accompagnato dal senso di instabilità derivante dal fatto di dovermi trasferire all'estero. Dopo circa due settimane di questa continua angoscia, ho cominciato a percepire sintomi di distacco dall'ambiente che mi circondava. A volte mi sentivo improvvisamente distante dalle persone con cui parlavo, le vedevo come strani animali, li studiavo , li analizzavo mentre parlavano, come se fossere degli esseri bizzarri, non della mia stessa specie. mi sentivo un extraterrestre finito in un mondo assurdo. All'inizio questi momenti erano di breve durata ma molto intensi. Con il tempo si sono cronicizzati e affievoliti. Sento come di vivere in una campana di vetro, come se non vivessi veramente,come se facessi finta. Delle volte mi sento di essere partecipe e parte del mondo solo con una parte di me, mentre l'altra resta ad osservare, Non riesco a calarmi completamente nella vita, mi sento quindi divisa tra una parte che osserva e un altra che vive. Mi faccio persistenti domande sull'assurdità della vita. Non sul senso, ma proprio sull'assurdità. Mi guardo intorno e cerco di cogliere l'essenza delle cose, le fisso, e mi dico che è impossibile che esistano. A volte faccio lo stesso ragionamento su di me, e questo mi fa paura. E come se dubitassi dell'evidenza: l'esistenza. A volte invece mi sento di vivere veramente senza pensarci, pero improvvisamente me ne rendo conto e ritorno in questo stato di studio alienato della realtà- Se parlo con le persone ho le vertigini a volte, mi sento distante, e voglio andarmene. niente è più normale. In questi momenti mi sento diversa da tutto il mondo. Sento che sto impazzendo, ed ho una gran paura della psicosi. Ho voglia di urlare e di dire basta, vattene (a questa sensazione). Il tutto ha una connotazione più metafisica che fenomenologia, se questo piò voler dire qualcosa. I momenti più brutti sono quando sento che una crisi di disperazione sta arrivando. Sento come se la realtà stesse per avere la meglio su di me, come se stessi per disintegrarmi in mille pezzi, come se non riuscissi più a "tenermi intera" e stessi per distruggermi. Delle volte è talmente forte che non posso neanche aprire gli occhi. Altre volte passa. Mi aiuta ascoltare la musica, oppure riuscire a stabilire un contatto affettivo con una persona. Qualche suggerimento? Grazie mille. M.
ho 24 anni e non sono felice. Una mattina sono svenuta, e da li è cominciato il mio inferno. All'inizio si trattava di ipocondria, ma dopo aver fatto le analisi del sangue (tutto ok) la paura di essere malata fisicamente si è trasformata in paura di essere malata mentalmente. All'inizio ero dunque angosciata, avevo continue tachicardie, ho letto tutto il possibile su psicosi e disturbi psichici. Il tutto accompagnato dal senso di instabilità derivante dal fatto di dovermi trasferire all'estero. Dopo circa due settimane di questa continua angoscia, ho cominciato a percepire sintomi di distacco dall'ambiente che mi circondava. A volte mi sentivo improvvisamente distante dalle persone con cui parlavo, le vedevo come strani animali, li studiavo , li analizzavo mentre parlavano, come se fossere degli esseri bizzarri, non della mia stessa specie. mi sentivo un extraterrestre finito in un mondo assurdo. All'inizio questi momenti erano di breve durata ma molto intensi. Con il tempo si sono cronicizzati e affievoliti. Sento come di vivere in una campana di vetro, come se non vivessi veramente,come se facessi finta. Delle volte mi sento di essere partecipe e parte del mondo solo con una parte di me, mentre l'altra resta ad osservare, Non riesco a calarmi completamente nella vita, mi sento quindi divisa tra una parte che osserva e un altra che vive. Mi faccio persistenti domande sull'assurdità della vita. Non sul senso, ma proprio sull'assurdità. Mi guardo intorno e cerco di cogliere l'essenza delle cose, le fisso, e mi dico che è impossibile che esistano. A volte faccio lo stesso ragionamento su di me, e questo mi fa paura. E come se dubitassi dell'evidenza: l'esistenza. A volte invece mi sento di vivere veramente senza pensarci, pero improvvisamente me ne rendo conto e ritorno in questo stato di studio alienato della realtà- Se parlo con le persone ho le vertigini a volte, mi sento distante, e voglio andarmene. niente è più normale. In questi momenti mi sento diversa da tutto il mondo. Sento che sto impazzendo, ed ho una gran paura della psicosi. Ho voglia di urlare e di dire basta, vattene (a questa sensazione). Il tutto ha una connotazione più metafisica che fenomenologia, se questo piò voler dire qualcosa. I momenti più brutti sono quando sento che una crisi di disperazione sta arrivando. Sento come se la realtà stesse per avere la meglio su di me, come se stessi per disintegrarmi in mille pezzi, come se non riuscissi più a "tenermi intera" e stessi per distruggermi. Delle volte è talmente forte che non posso neanche aprire gli occhi. Altre volte passa. Mi aiuta ascoltare la musica, oppure riuscire a stabilire un contatto affettivo con una persona. Qualche suggerimento? Grazie mille. M.
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Ha fatto una visita psichiatrica?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
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Utente
No niente di tutto ciò. Mai presi farmaci. La dottoressa che mi aveva parlato di sintomi collegati all'ansia (come derealizzazione, tachicardia ecc) mi aveva prescritto un farmaco per i livelli di serotonina . Non mi ricordo il nome, mi ricordo solo che si trattava di un farmaco molto leggero. In ogni caso ho deciso di non prendere nulla. Esistono sintomi prepsicotici, oppure la psicosi è un fenomeno che si manifesta così da un momento all'altro?
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Utente
Grazie dottore, è quello che intendo fare.. so che non si può fare una diagnosi in questo modo, e che non avrebbe neanche senso, ma secondo lei i sintomi di cui ho parlato sono quelli dei sintomi dissociativi da derealizzazione e depersonalizzazione? anche la sensazione della paura di distruggersi in mille pezzi? perché quella non l'ho proprio trovata da nessuna parte :) Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.8k visite dal 05/09/2011.
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