Metabolismo dopo bulimia nervosa
Buonasera, ho appena fatto iscrizione a questo eccellente servizio.
Sono un ragazzo di 33 anni. Circa tre mesi fa dopo aver intrapreso un percorso terapeutico psicologico (non prendo farmaci) ho smesso di rigettare il cibo che assumevo la sera a cena. in pratica sono stato bulimico per circa 8 anni, ma la mia bulimia era "controllata" nel senso che io vomitavo solo quello che ingerivo a cena. Solo raramente ho adottato questo comportamento in altri momenti della giornata.
Pertanto il mio peso era stabile intorno ai 77 chili per 1.75 circa di altezza. Ho 33 anni.
Da quando ho smesso con questo grave problema (che da principio avevo sottovalutato consierandolo solo un escamotage per non ingrassare pur mangiando parecchio) ho notato che il mio metabolismo è a pezzi: ho provato prima una dieta da 1800 cal, poi sono passato a 1500, e ora mangio stabilmente tra le 1300 e le 1500. risultato: sono aumentato quasi 10 chili in tre mesi.
Sono disperato è uno stress immenso, per me. Rischio di passare dalla bulimia all'anoressia. Non posso accettare di ingrassare a vista d'occhio.
Ho inoltrato questa domanda a diverse specialità perchè non so se sia di competenza psichiatrica o endocrinologica o altro. Mi scuso se questo può creare problemi gestionali...
Vi chiedo: sulla base della vostra esperienza dopo un lungo periodo di ipoalimentazione, seppur imitata alle ore serali, capita di avere importanti rallentamenti del metabolismo? A cosa è imputabile? In che modo si può risolvere il problema? Non posso mangiare meno di 1200-1500 cal essendo alto 185 cm e facendo un'ora di sport al giorno. Non posso fare nulla di più di questo. Io credo ci debba essere una soluzione. L'alternativa sarebbe una rapida obesità o la necessità di una cronica sottoalimentazione.
I miei valori tiroidei, dosati dieci gg fa, sono:TSH: 1.26 (0,47 - 4,74)
FT3: 3 (2,2 - 5,3) FT4: 10,6 (9,00 - 23,8)
Succede che dopo qualche mese di rialimentazione il metabolismo "risalga"?
In caso contrario che fare?
Grazie davvero, di tutto cuore.
Sono un ragazzo di 33 anni. Circa tre mesi fa dopo aver intrapreso un percorso terapeutico psicologico (non prendo farmaci) ho smesso di rigettare il cibo che assumevo la sera a cena. in pratica sono stato bulimico per circa 8 anni, ma la mia bulimia era "controllata" nel senso che io vomitavo solo quello che ingerivo a cena. Solo raramente ho adottato questo comportamento in altri momenti della giornata.
Pertanto il mio peso era stabile intorno ai 77 chili per 1.75 circa di altezza. Ho 33 anni.
Da quando ho smesso con questo grave problema (che da principio avevo sottovalutato consierandolo solo un escamotage per non ingrassare pur mangiando parecchio) ho notato che il mio metabolismo è a pezzi: ho provato prima una dieta da 1800 cal, poi sono passato a 1500, e ora mangio stabilmente tra le 1300 e le 1500. risultato: sono aumentato quasi 10 chili in tre mesi.
Sono disperato è uno stress immenso, per me. Rischio di passare dalla bulimia all'anoressia. Non posso accettare di ingrassare a vista d'occhio.
Ho inoltrato questa domanda a diverse specialità perchè non so se sia di competenza psichiatrica o endocrinologica o altro. Mi scuso se questo può creare problemi gestionali...
Vi chiedo: sulla base della vostra esperienza dopo un lungo periodo di ipoalimentazione, seppur imitata alle ore serali, capita di avere importanti rallentamenti del metabolismo? A cosa è imputabile? In che modo si può risolvere il problema? Non posso mangiare meno di 1200-1500 cal essendo alto 185 cm e facendo un'ora di sport al giorno. Non posso fare nulla di più di questo. Io credo ci debba essere una soluzione. L'alternativa sarebbe una rapida obesità o la necessità di una cronica sottoalimentazione.
I miei valori tiroidei, dosati dieci gg fa, sono:TSH: 1.26 (0,47 - 4,74)
FT3: 3 (2,2 - 5,3) FT4: 10,6 (9,00 - 23,8)
Succede che dopo qualche mese di rialimentazione il metabolismo "risalga"?
In caso contrario che fare?
Grazie davvero, di tutto cuore.
[#1]
Gentile utente,
La gestione del suo caso deve avvalersi Dell collaborazione di uno psichiatra esperto in disturbi Dell alimentazione e di un endocrinologo con particolari competenze in ambito nutrizionale.
Cordiali saluti
La gestione del suo caso deve avvalersi Dell collaborazione di uno psichiatra esperto in disturbi Dell alimentazione e di un endocrinologo con particolari competenze in ambito nutrizionale.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Ex utente
Grazie,
infatti la consulenza psicologica della quale mi sta avvalendo è stata fatta di comune accordo con una consulenza psichiatrica che ha escluso, al momento, l'adozione di un protocolo farmacologico.
Il problema maggior, è in fase di soluzione, nel senso che la pratica del vomiting è di fatto superata da tre mesi.
Un grosso ostacolo è però rappresentato da questo abbassamento del metabolismo che di fatto è un dato oggettivo, non imputabile a dispercezione. Credo che sia normale acquistare peso dopo un lungo periodo di disalimentazione. é l'entità e la velocità di questo incremento ponderale che pongono seri dubbi e seri problemi.
Sotto un profilo dietologico ho tentato varie strade tutte basate su una restrizione alimentare da moderata a severa, alla quale ho aderito senza nevrosi e su una pratica sportiva costante e di intensità compatibile alla mia complessione fisica e al mio grado di allenamento.
Tuttavia, la mia domanda aveva finalità diagnostiche: i valori ematici degli ormoni tiroidei sopra riportati ossono rendere conto di un simile squilibrio tra calorie ingerite e peso acquistato? E' possibile, consigliabile, giuto intervenire in questo senso? Esistono in letteratura casi di tendenza irriducibile con la dieta a ingrassare dopo anoressia/bulimia protratta nel tempo? Come si opera in questi casi, alla luce della considerazione che quel problema, lungi dall'avere solo implicazioni estetiche è un problema "di salute", l'obesità essendo causa di patologie ben note?
Avevo inviato la domanda anche alla sezione endocrinologia, ma la vedo ricollocata in psichiatria...
Grazie ancora, e spero in qualche dettaglio in più...
infatti la consulenza psicologica della quale mi sta avvalendo è stata fatta di comune accordo con una consulenza psichiatrica che ha escluso, al momento, l'adozione di un protocolo farmacologico.
Il problema maggior, è in fase di soluzione, nel senso che la pratica del vomiting è di fatto superata da tre mesi.
Un grosso ostacolo è però rappresentato da questo abbassamento del metabolismo che di fatto è un dato oggettivo, non imputabile a dispercezione. Credo che sia normale acquistare peso dopo un lungo periodo di disalimentazione. é l'entità e la velocità di questo incremento ponderale che pongono seri dubbi e seri problemi.
Sotto un profilo dietologico ho tentato varie strade tutte basate su una restrizione alimentare da moderata a severa, alla quale ho aderito senza nevrosi e su una pratica sportiva costante e di intensità compatibile alla mia complessione fisica e al mio grado di allenamento.
Tuttavia, la mia domanda aveva finalità diagnostiche: i valori ematici degli ormoni tiroidei sopra riportati ossono rendere conto di un simile squilibrio tra calorie ingerite e peso acquistato? E' possibile, consigliabile, giuto intervenire in questo senso? Esistono in letteratura casi di tendenza irriducibile con la dieta a ingrassare dopo anoressia/bulimia protratta nel tempo? Come si opera in questi casi, alla luce della considerazione che quel problema, lungi dall'avere solo implicazioni estetiche è un problema "di salute", l'obesità essendo causa di patologie ben note?
Avevo inviato la domanda anche alla sezione endocrinologia, ma la vedo ricollocata in psichiatria...
Grazie ancora, e spero in qualche dettaglio in più...
[#3]
Gentile utente,
Il nostro servizio non può avere finalità diagnostiche in quanto fornire diagnosi a distanza e' proibito dalla legge, oltre che deontologicamente scorretto. Per questo non riceverà risposte in questo senso. E' possibile che la denutrizione provocata dagli episodi di vomito autoindotto abbia imposto al suo organismo di settare il metabolismo su un livello basso, proprio in attesa che questa situazione di"allarme" venisse spenta. Da questo momento in poi dovrebbe essere solo una questione di tempo. Resta fermo il consiglio di affidarsi ad uno specialista in endocrinologia per una verifica reale della situazione.
Cordiali saluti
Il nostro servizio non può avere finalità diagnostiche in quanto fornire diagnosi a distanza e' proibito dalla legge, oltre che deontologicamente scorretto. Per questo non riceverà risposte in questo senso. E' possibile che la denutrizione provocata dagli episodi di vomito autoindotto abbia imposto al suo organismo di settare il metabolismo su un livello basso, proprio in attesa che questa situazione di"allarme" venisse spenta. Da questo momento in poi dovrebbe essere solo una questione di tempo. Resta fermo il consiglio di affidarsi ad uno specialista in endocrinologia per una verifica reale della situazione.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 27.9k visite dal 28/08/2011.
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