Paura di volare e xanax
Gentili dottori,
circa tre anni fa ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Per circa un anno ho assunto fluoxetine e prazepam e sono stato seguito da un neurologo (amico di famiglia e mio medico per problemi di cefalea) e da uno psicoanalista. Dopo un anno, alla fine del 2009, i sintomi del panico erano cessati, e con la loro scomparsa ho, su indicazione dei medici, interrotto la terapia farmacologica e proseguito l'analisi, che continua tuttora.
Mi trovo nella situazione in cui la maggior parte delle fobie - di stampo prevalentemente ipocondriaco - sono scomparse, e ho imparato a gestire l'ansia con esercizi di respirazione: conduco dunque una vita abbastanza normale. Tuttavia, nei periodi di stress, mi capita che emergano nuove paure. Di norma, le supero grazie all'analisi.
Ma recentemente, mi è esplosa una forte paura del volo aereo. La cosa è strana, perché ho volato moltissimo nella mia vita, sempre senza problemi, fino all'anno scorso. Di colpo, ho timore che l'aereo cada, e sono agitatissimo per tutto il tempo. Ho fatto di recente un volo di tre ore, e ho sofferto molto.
Io credo, e così il mio terapista, che la difficoltà a superare questa fobia dipenda dalla scarsa quantità di voli: accenni di timore dell'ascensore li ho superati prendendolo, dapprima sempre in compagnia, e facendomi forza, ma in questo caso l'ansia di anticipazione è lunga e protratta, e per lavoro capita di volare solo.
Per aiutarmi, mi è stato prescritto dello xanax compresse. All'ultimo volo ne ho preso 0,25 mg durante il volo, e non mi è stato di alcun aiuto.
Dato che il mio psicoanalista, che mi ha indicato 0,25 o 0,50 mg all'occorrenza, è in ferie, e devo rivolare a brevissimo, volevo sapere: l'ho preso troppo tardi? Devo prenderlo prima del decollo?
Mi scuso per la domanda forse sciocca e vi ringrazio in anticipo, complimentandomi per il servizio che offrite.
circa tre anni fa ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Per circa un anno ho assunto fluoxetine e prazepam e sono stato seguito da un neurologo (amico di famiglia e mio medico per problemi di cefalea) e da uno psicoanalista. Dopo un anno, alla fine del 2009, i sintomi del panico erano cessati, e con la loro scomparsa ho, su indicazione dei medici, interrotto la terapia farmacologica e proseguito l'analisi, che continua tuttora.
Mi trovo nella situazione in cui la maggior parte delle fobie - di stampo prevalentemente ipocondriaco - sono scomparse, e ho imparato a gestire l'ansia con esercizi di respirazione: conduco dunque una vita abbastanza normale. Tuttavia, nei periodi di stress, mi capita che emergano nuove paure. Di norma, le supero grazie all'analisi.
Ma recentemente, mi è esplosa una forte paura del volo aereo. La cosa è strana, perché ho volato moltissimo nella mia vita, sempre senza problemi, fino all'anno scorso. Di colpo, ho timore che l'aereo cada, e sono agitatissimo per tutto il tempo. Ho fatto di recente un volo di tre ore, e ho sofferto molto.
Io credo, e così il mio terapista, che la difficoltà a superare questa fobia dipenda dalla scarsa quantità di voli: accenni di timore dell'ascensore li ho superati prendendolo, dapprima sempre in compagnia, e facendomi forza, ma in questo caso l'ansia di anticipazione è lunga e protratta, e per lavoro capita di volare solo.
Per aiutarmi, mi è stato prescritto dello xanax compresse. All'ultimo volo ne ho preso 0,25 mg durante il volo, e non mi è stato di alcun aiuto.
Dato che il mio psicoanalista, che mi ha indicato 0,25 o 0,50 mg all'occorrenza, è in ferie, e devo rivolare a brevissimo, volevo sapere: l'ho preso troppo tardi? Devo prenderlo prima del decollo?
Mi scuso per la domanda forse sciocca e vi ringrazio in anticipo, complimentandomi per il servizio che offrite.
[#3]
Ex utente
Gentile dott. Ruggiero,
grazie mille. In effetti poco aver spedito la richiesta mi sono reso conto che difficilmente avrei ricevuto indicazioni relative a un farmaco che si vende dietro prescrizione: immagino che la durata dell'effetto e la tempistica possano essere solo consigliate da un medico che mi conosce.
A volte ci si dimentica della soluzione più semplice: se non riesco a rintracciare l'analista, chiederò una dritta al mio medico di famiglia.
Grazie e cordiali saluti!
grazie mille. In effetti poco aver spedito la richiesta mi sono reso conto che difficilmente avrei ricevuto indicazioni relative a un farmaco che si vende dietro prescrizione: immagino che la durata dell'effetto e la tempistica possano essere solo consigliate da un medico che mi conosce.
A volte ci si dimentica della soluzione più semplice: se non riesco a rintracciare l'analista, chiederò una dritta al mio medico di famiglia.
Grazie e cordiali saluti!
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 12.7k visite dal 27/08/2011.
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