Brekdown adolescenziale
Salve,sono la mamma di un regazzo di 16 anni,in cura da due mesi dallo psicoterapeuta,il quale da poco gli ha diagnosticato un brekdown adolescenziale.Il suo problema sono i pensieri ossessivi che lo tormentano e gli rendono la vita impossibile.Lo psicoterapeuta ha consigliato di rivolgersi anche allo psichiatra per una terapia farmacologica. Lavorando nella stessa azienda ospedaliera,hanno deciso di comune accordo di somministrargli il farmaco antipsicotico Abilify. L'altro problema di mio figlio era l'aggressivita',con perdita di controllo ,eccitabilita',causata dice lui,dalle ossessioni.Da circa 10gg ha iniziato la terapia farmacologica con Abilify,con una dose minima di 10mg,somministrata al mattino.Indubbiamente adesso è molto piu' calmo,ma si sente stanco e non piu' quello di prima,energico e pieno di vita e questo lo deprime. Lui dice di stare ancora piu' male con il farmaco perchè non riesce a fare piu' i rituali,che in qualche modo prima gli procuravano un po' di sollievo. I medici mi hanno spiegato che essendo piu' calmo,si troverebbe consapevole del suo stato,quindi è come se non accettasse i pensieri ossessivi e nello stesso tempo quindi non riesce a scacciarli e sta malissimo.Non riesce a distinguere i pensieri da quelli veri da quelli falsi e gli sembra di impazzire.Lo psichiatra adesso sta provando a dividere la dose del farmaco con 5mg al mattino e 5mg la sera almeno per farlo stare meglio durante il giorno. Ma solo con Abilify riuscira' ad uscirne dalle ossessioni o bisognerebbe aggiungere un altro farmaco piu' specifico per le ossessioni? Essendo un prodomo psicotico,potra' guarire con la terapia farmacologica e quella comportamentale? Grazie anticipatamnte.
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Gentile utente
il trattamento con abilify potrebbe essere improntato su sintomi psicotici che sulle ossessioni.
Il trattamento di primo approccio non dovrebbe prevedere l'uso di un antipsicotico atipico senza che siano state introdotte altre terapie più specifiche.
In disturbi di questo tipo si può avere una remissione sintomatologia ma i trattamenti sono molto lunghi.
il trattamento con abilify potrebbe essere improntato su sintomi psicotici che sulle ossessioni.
Il trattamento di primo approccio non dovrebbe prevedere l'uso di un antipsicotico atipico senza che siano state introdotte altre terapie più specifiche.
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[#4]
Gentile utente,
non è possibile stabilire il tipo e i tempi della terapia senza una visita diretta.
Se è presente una sintomatologia francamente delirante non è possibile fare una diagnosi di DOC ma di psicosi ed il trattamento con l'antipsicotico è il trattamento previsto.
Se invece si tratta di ossessioni anche se a sfondo psicotico il trattamento può essere differenziato e gradualmente variato con valutazioni progressive.
non è possibile stabilire il tipo e i tempi della terapia senza una visita diretta.
Se è presente una sintomatologia francamente delirante non è possibile fare una diagnosi di DOC ma di psicosi ed il trattamento con l'antipsicotico è il trattamento previsto.
Se invece si tratta di ossessioni anche se a sfondo psicotico il trattamento può essere differenziato e gradualmente variato con valutazioni progressive.
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Ex utente
Comunque ieri lo psichiatra,visto che mio figlio è stato male perchè i pensieri ossessivi lo tormentavano,aveva suggerito di somministrargli Abilify anche solo una volta la sera per qualche giorno,per vedere l'effetto,con una dose di 5mg. Stamattina quindi la solita dose da 10mg non l'ha presa e dice di sentirsi bene.Proveremo da stasera con la dose da 5mg. Lo scopo dello psichiatra è arrivare nel tempo ad una dose da 15mg.
[#10]
La diagnosi differenziale la può fare solo chi visita direttamente suo figlio.
Il fatto che i rituali si riducano con la terapia non vuol dire che essi non possano essere appartenenti ad un disturbo di tipo psicotico.
Il fatto che si sia deciso in prima istanza di utilizzare un antipsicotico, che può essere utilizzato ma non dall'inizio, fa pensare che l'orientamento sia relativo al disturbo psicotico e non ai rituali veri e propri.
Il fatto che i rituali si riducano con la terapia non vuol dire che essi non possano essere appartenenti ad un disturbo di tipo psicotico.
Il fatto che si sia deciso in prima istanza di utilizzare un antipsicotico, che può essere utilizzato ma non dall'inizio, fa pensare che l'orientamento sia relativo al disturbo psicotico e non ai rituali veri e propri.
[#11]
Ex utente
veramente mio figlio lo stava gia' seguendo da dicembre un altro psichiatra,che gli aveva diagnosticato il doc. Inizio' con tic che scacciavano i pensieri intrusivi. Ha preso diversi medicinali tra cui Lexothan,poi Entact,Depakin,infine fino a maggio per due mesi il Tofranil. Prima erano gesti,da Giugno ha iniziato con i pensieri intrusivi piu' pesanti. Da due mesi ,non vedendo risultati,ho pensato di farlo seguire dallo psicoterapeuta che attraverso test ed altro gli ha diagnosticato il brekdown alolescenziale con ansia psicotica e ha parlato di prodomo.Poi lui ha ritenuto opportuno che lo seguisse il nuovo psichiatra .Con questo quadro,per favore,potrebbe uscirne,visto che si tratta di un prodomo?
[#12]
A parte il fatto che il breakdown adolescenziale non e' una categoria diagnostica.
Pero' forse non e' ben chiaro che la parola PRODROMO è utilizzata per indicare che vi sono dei segni che portano poi al manifestarsi della malattia:
da WIKIPEDIA:
sintomo difficile da inserire in un quadro diagnostico preciso perché comune a molte malattie che si manifesta in un periodo antecedente l'insorgenza della patologia vera e propria
E' probabile che i pensieri intrusivi possano essere stati slatentizzati dall'uso di antidepressivi ma ciò comunque non toglie che l'utilizzo di un antipsicotico atipico riporta ad una patologia di tipo psicotico e non di tipo ossessivo.
Insomma, chi sta seguendo suo figlio dovrebbe dirimere i suoi dubbi legittimi.
Pero' forse non e' ben chiaro che la parola PRODROMO è utilizzata per indicare che vi sono dei segni che portano poi al manifestarsi della malattia:
da WIKIPEDIA:
sintomo difficile da inserire in un quadro diagnostico preciso perché comune a molte malattie che si manifesta in un periodo antecedente l'insorgenza della patologia vera e propria
E' probabile che i pensieri intrusivi possano essere stati slatentizzati dall'uso di antidepressivi ma ciò comunque non toglie che l'utilizzo di un antipsicotico atipico riporta ad una patologia di tipo psicotico e non di tipo ossessivo.
Insomma, chi sta seguendo suo figlio dovrebbe dirimere i suoi dubbi legittimi.
[#13]
Ex utente
ma si puo' guarire con la giusta terapia? Forse i medici non sono abbastanza chiari per paura di una mia reazione,infatti soprattutto lo psicoterapeuta mi rimprovera perchè sono ansiosa e mi intrometto troppo con domande continue sul disturbo.Anche se la mia vita è distrutta,preferisco sapere,piuttosto che ignorare.
[#14]
Ex utente
le faccio un esempio di qualche pensiero intrusivo che lui accusa: qualcosa nella sua testa gli dice di essere gay,ma lui è consapevole di non esserlo e questo pensiero lui dice che non gli fa svolgere le sue azioni quotidiane. Quindi lui è consapevole della verita' mentre lo psicotico non lo è!
[#15]
Il pensiero intrusivo è ciò che introduce alla ossessione e poi vi deve essere una compulsione successiva.
Il punto è capire se "qualcuno nella testa mi dice che sono gay (solitamente anche "la voce di quella persona nella testa")" oppure "ho un pensiero in testa che mi ripete che sono gay".
E' una differenza molto sottile che solo chi visita direttamente può cogliere e, quindi, poi trattare secondo ciò che ha colto.
Se poi lei a ciò aggiunge la sua ansia continua ovviamente la preoccupazione aumenta.
Il punto è capire se "qualcuno nella testa mi dice che sono gay (solitamente anche "la voce di quella persona nella testa")" oppure "ho un pensiero in testa che mi ripete che sono gay".
E' una differenza molto sottile che solo chi visita direttamente può cogliere e, quindi, poi trattare secondo ciò che ha colto.
Se poi lei a ciò aggiunge la sua ansia continua ovviamente la preoccupazione aumenta.
[#16]
Ex utente
Lui deve sempre trovare un senso ai pensieri che gli passano per la mente. Quando lo trova sta bene. Da qualche giorno sta cercando di convincersi che poichè i pensieri partono dalla testa,le parole e le immagini che a lui danno fastidio,automaticamente vanno via. Gli occhi,ad esempio non facendo della mente,essendo organi esterni,non gli fisserebbero le immagini e questo rappresenterebbe per lui una soluzione.Con la dose minima di 5mg di Abilify ci riesce di piu',essendo piu' calmo e razionale. Quando prendeva la mattina 10mg era in confusione totale e qualsiasi stratagemma risultava inutile e stava male. A parte poi che questa dose lo spegneva e lo appiattiva e lui non si accettava dicendo "che razza di vita è questa" se non posso piu' muovere neanche un dito! Gli chiedero' anche se sono persone e pensieri che gli dicono di essere gay.
[#19]
Gentile signora,
e' comprensibile la preoccupazione che nutre verso la situazione però oltre a darle delle indicazioni generiche altro non è possibile.
Se il suo dubbio è il trattamento puo' discuterne con i curanti di suo figlio ed eventualmente decidere se farlo visitare da altri medici.
Quando un trattamento antiossessivo non funziona, la terapia con antipsicotici atipici può essere giustificata, ma comunque la scelta di trattamento è di chi visita il paziente direttamente.
e' comprensibile la preoccupazione che nutre verso la situazione però oltre a darle delle indicazioni generiche altro non è possibile.
Se il suo dubbio è il trattamento puo' discuterne con i curanti di suo figlio ed eventualmente decidere se farlo visitare da altri medici.
Quando un trattamento antiossessivo non funziona, la terapia con antipsicotici atipici può essere giustificata, ma comunque la scelta di trattamento è di chi visita il paziente direttamente.
[#21]
Mi scuso se mi inserisco. Avevo visto anche il consulto precedente nello spazio psicologia dove non mi è possibile rispondere.
Ritengo che per l'età adolescenziale e per la sintomatologia, che configura forse uno scompenso adolescenziale con possibili aspetti psicotici, sia tassativa l'indicazione di rivolgersi a un servizio di neuropsichiatria infantile , se possibile anche con possibilità di ricovero per qualche giorno per approfondire la valutazione. Inoltre l'indicazione di un intervento familiare, che avevate già avuto, è fortemente consigliabile perchè quasi sempre le problematiche individuali a questa età riflettono anche difficoltà familiari, e riuscire ad affrontarle migliora spesso in modo rapido ed eclatante la situazione.
Cordialmente
Ritengo che per l'età adolescenziale e per la sintomatologia, che configura forse uno scompenso adolescenziale con possibili aspetti psicotici, sia tassativa l'indicazione di rivolgersi a un servizio di neuropsichiatria infantile , se possibile anche con possibilità di ricovero per qualche giorno per approfondire la valutazione. Inoltre l'indicazione di un intervento familiare, che avevate già avuto, è fortemente consigliabile perchè quasi sempre le problematiche individuali a questa età riflettono anche difficoltà familiari, e riuscire ad affrontarle migliora spesso in modo rapido ed eclatante la situazione.
Cordialmente
Dr. Gianmaria Benedetti
http://neuropsic.altervista.org/drupal/
[#22]
Ex utente
Mio figlio è seguito da un ottimo psicoterapeuta. Nonostante sia contrario ai farmaci,ha ritenuto opportuno che lo seguisse anche uno psichiatra ed insieme si occupano del caso. Gia' dopo dieci giorni di terapia con Abilify e Zoloft,mio figlio sta gia' meglio. Non è piu'aggressivo e riesce a dominare meglio le compulsioni. Il problema resta solo nella somministrazione di Abilify. Infatti la dose intera da 10mg lo fa sentire troppo giu'. Si sta provando a dividere la dose fra mattina e sera,anche in previsione dell'anno scolastico. Tengo a precisare che mio figlio è un liceale con ottimo rendimento scolastico e solo da giugno è peggiorato.
Questo consulto ha ricevuto 22 risposte e 7.9k visite dal 27/08/2011.
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