Comorbilità disturbo schizoaffettivo e disturbo borderline
Buongiorno gentili Dottori,
Per circa 12 anni ho sofferto di disturbo bipolare e pertanto ho assunto le tradizionali terapie per attenuare la sintomatologia (fasi di eccessiva euforia e depressione catatonica) quindi sali di litio,valproato, accompagnati da serotoninergici e triciclici a volte. La risposta al farmaco non ha mai superato i sei mesi, dopo di che ho dovuto sospendere per passare ad un altro SSRI. Li ho assunti tutti: dall'escitalopram alla fluoxetina, dalla sertralina alla fluvoxamina, etc. Comunque andavo avanti: studiavo (mi son laureato), ho studiato dopo la laurea ( specializzazione e master) finchè un bel giorno non c'era più nulla da "dover" studiare ed è iniziato il calvario ( circa due anni fa). Ovviamente nonostante tutto non lavoro perchè troppo qualificato o perchè provo di esperienza.... La depressione bipolare è diventata disturbo schizoaffettivo (voci e allucinazioni). Sono stato ricoverato a Pisa, a Perugia, a Foligno e tutti con la stessa diagnosi: disturbo schizoaffettivo di tipo bipolare e disturbo borderline della personalità corner Psicotico. Nessun farmaco mi fa effetto....l'anedonia è diventata una costante, la disistima una caratteristica ineludibile. Ho preso Seroquel a dosaggi elevati (300 mattina e 300 sera RP) citalopram, EN fino al mese scorso quando mi è stato tolto l'antipsicotico per cercare di sollevare l'umore, prima introducendo la sertralina (ho raggiunto 150 mg) senza risultati, ora di nuovo con la fluoxetina, l'unico farmaco che in passato mi ha riattivato senza particolari effetti collaterali con monitoraggio costante (settimanale) dei miei pensieri, delle mie dispercezioni, ove si ripresentassero. Passo tutta la giornata sul divano, magari aumento la dose di benzo per dormire e non soffrire. Ho fatto in passato anni di psicoterapia comprotamentale e un anno di analisi....Forse con l'analisi mi sono trovato un po' meglio, ma sottolineo un pò.
Ovviamente alla fluoxetina che sto facendo a dosaggio basso (20mg) hanno aggiunto stabilizzatori dell'umore (1200 mg di Tolep) spalmati nella giornata e ansiolitici (EN). Ancora una volta mi sembra di aver fallito, non intravedo la luce o un piccolo impulso che mi faccia affrontare i problemi: vorrei solo dormire. Com'è possibile che un farmaco prima efficace, ripreso dopo anni non mi provochi alcun giovamento?
Grazie.
Per circa 12 anni ho sofferto di disturbo bipolare e pertanto ho assunto le tradizionali terapie per attenuare la sintomatologia (fasi di eccessiva euforia e depressione catatonica) quindi sali di litio,valproato, accompagnati da serotoninergici e triciclici a volte. La risposta al farmaco non ha mai superato i sei mesi, dopo di che ho dovuto sospendere per passare ad un altro SSRI. Li ho assunti tutti: dall'escitalopram alla fluoxetina, dalla sertralina alla fluvoxamina, etc. Comunque andavo avanti: studiavo (mi son laureato), ho studiato dopo la laurea ( specializzazione e master) finchè un bel giorno non c'era più nulla da "dover" studiare ed è iniziato il calvario ( circa due anni fa). Ovviamente nonostante tutto non lavoro perchè troppo qualificato o perchè provo di esperienza.... La depressione bipolare è diventata disturbo schizoaffettivo (voci e allucinazioni). Sono stato ricoverato a Pisa, a Perugia, a Foligno e tutti con la stessa diagnosi: disturbo schizoaffettivo di tipo bipolare e disturbo borderline della personalità corner Psicotico. Nessun farmaco mi fa effetto....l'anedonia è diventata una costante, la disistima una caratteristica ineludibile. Ho preso Seroquel a dosaggi elevati (300 mattina e 300 sera RP) citalopram, EN fino al mese scorso quando mi è stato tolto l'antipsicotico per cercare di sollevare l'umore, prima introducendo la sertralina (ho raggiunto 150 mg) senza risultati, ora di nuovo con la fluoxetina, l'unico farmaco che in passato mi ha riattivato senza particolari effetti collaterali con monitoraggio costante (settimanale) dei miei pensieri, delle mie dispercezioni, ove si ripresentassero. Passo tutta la giornata sul divano, magari aumento la dose di benzo per dormire e non soffrire. Ho fatto in passato anni di psicoterapia comprotamentale e un anno di analisi....Forse con l'analisi mi sono trovato un po' meglio, ma sottolineo un pò.
Ovviamente alla fluoxetina che sto facendo a dosaggio basso (20mg) hanno aggiunto stabilizzatori dell'umore (1200 mg di Tolep) spalmati nella giornata e ansiolitici (EN). Ancora una volta mi sembra di aver fallito, non intravedo la luce o un piccolo impulso che mi faccia affrontare i problemi: vorrei solo dormire. Com'è possibile che un farmaco prima efficace, ripreso dopo anni non mi provochi alcun giovamento?
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
La diagnosi col tempo è diventata poco chiara, mentre è essenziale !
<<..disturbo schizoaffettivo di tipo bipolare e disturbo borderline della personalità corner Psicotico..>>
Al mio avviso, è una diagnosi non abbastanza chiara, ed è fuorviante. Bisogna che i Suoi curanti la definiscono meglio: o i sintomi psicotici e dell'umore sono dovuti al Disturbo di umore o al disturbo di personalità, mentre con questa diagnosi non è chiaro, e di conseguenza non è chiaro che cosa bisogna curare.
Se Lei è affetto dal Disturbo Bipolare, bisognerebbe lavorare con il Suo secialista per trovare soprattutto la terapia stabilizzante l'umore efficace, mentre cambiare gli antidepressivi può piuttosto destabilizzare il disturbo bipolare.
Mi sembra che in tutto l'approccio ci sia anche la frettolosità. Ad esempio, per concludere che la Sertralina non sia stata efficace, un mese non basta. Per sviluppare i propri effetti terapeutici i farmaci SSRI possono necessitare anche dei mesi. Questi farmaci possono contribuire già nelle prime settimane di cura al miglioramento dell'umore, ma tali effetti possono essere transitori e sono solo una parte del loro effetto che a pieno si sviluppa nei tempi piùlunghi. Per questo motivo è anche discutibile la sospensione degli SSRI precedenti dopo soli 6 mesi di cura. In questa frettolosità scorgo aspetti del Suo disturbo di Personalità (Borderline).
da quanto tempo è tornato ad assumere la Fluoxetina ?
conta anche l'associazione con altri farmaci, ad esempio, l'En (nome chimico: delorazepam), che è importante come la profilassi degli effetti iperattivanti della Fluoxetina, ma che può avere un'azione depressogena e che Lei non dovrebbe assumere nelle quantità superiori a quelle prescritte.
La diagnosi col tempo è diventata poco chiara, mentre è essenziale !
<<..disturbo schizoaffettivo di tipo bipolare e disturbo borderline della personalità corner Psicotico..>>
Al mio avviso, è una diagnosi non abbastanza chiara, ed è fuorviante. Bisogna che i Suoi curanti la definiscono meglio: o i sintomi psicotici e dell'umore sono dovuti al Disturbo di umore o al disturbo di personalità, mentre con questa diagnosi non è chiaro, e di conseguenza non è chiaro che cosa bisogna curare.
Se Lei è affetto dal Disturbo Bipolare, bisognerebbe lavorare con il Suo secialista per trovare soprattutto la terapia stabilizzante l'umore efficace, mentre cambiare gli antidepressivi può piuttosto destabilizzare il disturbo bipolare.
Mi sembra che in tutto l'approccio ci sia anche la frettolosità. Ad esempio, per concludere che la Sertralina non sia stata efficace, un mese non basta. Per sviluppare i propri effetti terapeutici i farmaci SSRI possono necessitare anche dei mesi. Questi farmaci possono contribuire già nelle prime settimane di cura al miglioramento dell'umore, ma tali effetti possono essere transitori e sono solo una parte del loro effetto che a pieno si sviluppa nei tempi piùlunghi. Per questo motivo è anche discutibile la sospensione degli SSRI precedenti dopo soli 6 mesi di cura. In questa frettolosità scorgo aspetti del Suo disturbo di Personalità (Borderline).
da quanto tempo è tornato ad assumere la Fluoxetina ?
conta anche l'associazione con altri farmaci, ad esempio, l'En (nome chimico: delorazepam), che è importante come la profilassi degli effetti iperattivanti della Fluoxetina, ma che può avere un'azione depressogena e che Lei non dovrebbe assumere nelle quantità superiori a quelle prescritte.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#2]
Utente
E' stato gentilissimo e La ringrazio.
Il disturbo schizoaffettivo di tipo bipolare è stato recentemente diagnosticato dopo un ricovero di due mesi presso ospedale di foligno. In realtà la cartella recita disturbo "schizoaffettivo subcronico con esacerbazioni acute". Il disturbo borderline è venuto fuori quando mi è stato somministrato un test cui dovevo rispondere senza pensare troppo alle risposte da dare, d'istinto....Non so se il test è attendibile. Sempre in questo test è venuta fuori un corner di tipo "esplosivo" ma non so cosa significhi.
Il fatto sta che io sto male...La depressione, l'anedonia, i pensieri di morte, e poi subito dopo pensieri "bizzarri" che si accavallano nella mia testa (tipo come pagare il funerale, quanto piangerà mia madre, chi sta parlando a voce altra disturbandomi e facendomi agitare)...C'è una forte agitazione, per questo le EN gocce. Io cerco di far passare l'agitazione assumendo il farmaco nelle dosi consigliate: 50 gtt la mattina, poi 25 a pranzo e 25 la sera. Fanno poco e niente visto che ormai di benzo ne ho prese molte nella mia vita: ho preso per 5 anni consecutivi il clonazepam da cui ero diventato dipendente. Ora con le EN son riuscito a non prendere il clonazepam e per gli specialisti l'obiettivo è quello di eliminare le benzo attraverso un farmaco a emivita più lunga.
Prendevo il Rivotril gtt e l'umore era buono, o meglio, discreto.
Adesso sembra tutto precipitato. Da bipolare, con farmaci quali sali di litio nel range terapeutico per 3 anni al valproato di sodio per 2 anni ho solo evitato crisi, chiamiamole così, di euforia estrema che effettivamente avevo in quel periodo. Ora i medici ritengono che le allucinazioni visive e uditive abbiano fatto passare il disturbo bipolare in disturbo schizoaffettivo. Queste allucinazioni e dispercezioni sono iniziate un anno fa e subito i medici mi han prescrito la quietiapina a dosi elevate, come detto in precedenza.
In passato ho assunto la lamotrigina per 4 mesi insieme a Cimbalta 60, insieme al tegretol e RIVOTRIL. Risultati discreti, vivevo, sentivo emozioni...ma la disforia dopo qualhe mese è diventata notevole e son dovuto passare al citalopram e tolep e appunto le EN.
L'unico farmaco che assumo acquistandolo off label è il GABAPENTIN...Lo assumo a dosi elevate quando proprio mi sento disperato (1200-2000mg) contro parere di ogni medico.Sbaglio, lo so. Non è risolutivo e l'effetto disinibente e attivante dura solo qualche ora.
Adesso la fluoxetina la sto prendendo da una settimana. Continuerò finchè per almeno due mesi, come dice Lei.
Ho bisogno di ossigeno, di linfa vitale, di un motivo per alzarmi dal letto.
Chiedo scusa per la prolissità.
Grazie.
Il disturbo schizoaffettivo di tipo bipolare è stato recentemente diagnosticato dopo un ricovero di due mesi presso ospedale di foligno. In realtà la cartella recita disturbo "schizoaffettivo subcronico con esacerbazioni acute". Il disturbo borderline è venuto fuori quando mi è stato somministrato un test cui dovevo rispondere senza pensare troppo alle risposte da dare, d'istinto....Non so se il test è attendibile. Sempre in questo test è venuta fuori un corner di tipo "esplosivo" ma non so cosa significhi.
Il fatto sta che io sto male...La depressione, l'anedonia, i pensieri di morte, e poi subito dopo pensieri "bizzarri" che si accavallano nella mia testa (tipo come pagare il funerale, quanto piangerà mia madre, chi sta parlando a voce altra disturbandomi e facendomi agitare)...C'è una forte agitazione, per questo le EN gocce. Io cerco di far passare l'agitazione assumendo il farmaco nelle dosi consigliate: 50 gtt la mattina, poi 25 a pranzo e 25 la sera. Fanno poco e niente visto che ormai di benzo ne ho prese molte nella mia vita: ho preso per 5 anni consecutivi il clonazepam da cui ero diventato dipendente. Ora con le EN son riuscito a non prendere il clonazepam e per gli specialisti l'obiettivo è quello di eliminare le benzo attraverso un farmaco a emivita più lunga.
Prendevo il Rivotril gtt e l'umore era buono, o meglio, discreto.
Adesso sembra tutto precipitato. Da bipolare, con farmaci quali sali di litio nel range terapeutico per 3 anni al valproato di sodio per 2 anni ho solo evitato crisi, chiamiamole così, di euforia estrema che effettivamente avevo in quel periodo. Ora i medici ritengono che le allucinazioni visive e uditive abbiano fatto passare il disturbo bipolare in disturbo schizoaffettivo. Queste allucinazioni e dispercezioni sono iniziate un anno fa e subito i medici mi han prescrito la quietiapina a dosi elevate, come detto in precedenza.
In passato ho assunto la lamotrigina per 4 mesi insieme a Cimbalta 60, insieme al tegretol e RIVOTRIL. Risultati discreti, vivevo, sentivo emozioni...ma la disforia dopo qualhe mese è diventata notevole e son dovuto passare al citalopram e tolep e appunto le EN.
L'unico farmaco che assumo acquistandolo off label è il GABAPENTIN...Lo assumo a dosi elevate quando proprio mi sento disperato (1200-2000mg) contro parere di ogni medico.Sbaglio, lo so. Non è risolutivo e l'effetto disinibente e attivante dura solo qualche ora.
Adesso la fluoxetina la sto prendendo da una settimana. Continuerò finchè per almeno due mesi, come dice Lei.
Ho bisogno di ossigeno, di linfa vitale, di un motivo per alzarmi dal letto.
Chiedo scusa per la prolissità.
Grazie.
[#4]
Utente
Grazie Dottore per essere interessaro al mio caso. Non è frequente....
Il gabapentin mi attiva, mi fa alzare dal divano, mi fa venire la voglia di leggere il libro che avevo aperto e abbandonato, mi permette di scrivere queste righe, considerato che stamane l'ho ripreso, spalmandolo nella giornata di modo da avere un effetto duraturo.Il gabapentin allontana i pensieri ossessivi, distende e permette di respirare. Pensieri ossessivi ne ho tanti e mutevoli. Sono ossessionato dalla casa, la notte non dormo per mia scelta al fine di controllare che tutto vada bene e nessuno entri. Riesco a percepire anche i movimenti di un'altra casa, quella in cui vive mia mamma, in Calabria. La mia testa è come se volasse e riuscisse a vedere le cose a distanza.Però mi dà un senso di disagio. Una volta parcheggiavo la macchina con le ruote davanti dritte, come si dovrebbe fare. Purtoppo c'era qualcuno che entrava in macchina e spostava lo sterzo di modo che le ruote non fossero dritte. Questo mi agita. Adesso sento un po' delle presenze maligne: per 15 gg sono tornato nella casa natia, dove sto scrivendo queste mie righe. Sento che qualcuno vuole farmi del male, ma non mi preoccupo per me, ma soprattutto per mia mamma. A volte mi capita, abbastanza frequentemente di dubitare che mia mamma sia mia mamma: ovvero che alieni o altro l'abbiano rapita e sostituita con un'altra persona.
Il gabapentin mi aiuta a fare chiarezza: quando lo assumo non mi capita di vedere mia mamma dire a mia sorella "D. è un fallito meno male che ci sei tu", o sentire mio nonno, morto nel 93, rimproverarmi per aver detto una frase o litigato con mia mamma. Eppure sentivo la sua voce, era viva era assolutamente lui. Mi ero dimenticato ovviamente la sua voce ma con queste "percezioni" sono riuscito a risentire la sua voce. E i ricordi riaffiorano alla mente....tanti ricordi, tante cose sbagliate che ho fatto, la voce dell'inferno che mi chiama....
Ma non voglio tediarla.
Riassumendo il Gabapentin è distensivo, toglie ansia e agitazione e mi aiuta a respirare, a pensare che forse una via d'uscita c'è.
Le dispercezioni le ho raccontate, ma c'erano periodi in cui finivo al PS perchè chiamavo i carabinieri perchè vedevo gente muoversi in casa, ma NON c'era nessuno. E io li vedevo anche con i carabinieri davanti e spiegavo loro dov'erano e perchè non li vedevano.....
Sento i dolori della gente e diventano miei e la gente è tanta e le sofferenze altrui diventano le mie, ed è difficile farsi carico di tutto questo, Per questo mi isolo.
Io sono affetto da m. di Bechet con aftosi orali e vasculiti intestinali e cerebrali e quindi mi somministrano infliximab, un immunosoppressore.
La vasculite cerebrale riguarda la zona bassa posteriore del cervello bilateralmente. Purtroppo il referto non ce l'ho qui...Ma è una piccola infiammazione e i medici dicono che non c'entra nulla con l'umore.
Non so cosa aggiungere...vedo il vuoto intorno al me...la "caduta degli dei", delle speranze, e in fondo della realtà che pensavo esistesse.
Di nuovo grazie pregiatissimo Dottore.
Il gabapentin mi attiva, mi fa alzare dal divano, mi fa venire la voglia di leggere il libro che avevo aperto e abbandonato, mi permette di scrivere queste righe, considerato che stamane l'ho ripreso, spalmandolo nella giornata di modo da avere un effetto duraturo.Il gabapentin allontana i pensieri ossessivi, distende e permette di respirare. Pensieri ossessivi ne ho tanti e mutevoli. Sono ossessionato dalla casa, la notte non dormo per mia scelta al fine di controllare che tutto vada bene e nessuno entri. Riesco a percepire anche i movimenti di un'altra casa, quella in cui vive mia mamma, in Calabria. La mia testa è come se volasse e riuscisse a vedere le cose a distanza.Però mi dà un senso di disagio. Una volta parcheggiavo la macchina con le ruote davanti dritte, come si dovrebbe fare. Purtoppo c'era qualcuno che entrava in macchina e spostava lo sterzo di modo che le ruote non fossero dritte. Questo mi agita. Adesso sento un po' delle presenze maligne: per 15 gg sono tornato nella casa natia, dove sto scrivendo queste mie righe. Sento che qualcuno vuole farmi del male, ma non mi preoccupo per me, ma soprattutto per mia mamma. A volte mi capita, abbastanza frequentemente di dubitare che mia mamma sia mia mamma: ovvero che alieni o altro l'abbiano rapita e sostituita con un'altra persona.
Il gabapentin mi aiuta a fare chiarezza: quando lo assumo non mi capita di vedere mia mamma dire a mia sorella "D. è un fallito meno male che ci sei tu", o sentire mio nonno, morto nel 93, rimproverarmi per aver detto una frase o litigato con mia mamma. Eppure sentivo la sua voce, era viva era assolutamente lui. Mi ero dimenticato ovviamente la sua voce ma con queste "percezioni" sono riuscito a risentire la sua voce. E i ricordi riaffiorano alla mente....tanti ricordi, tante cose sbagliate che ho fatto, la voce dell'inferno che mi chiama....
Ma non voglio tediarla.
Riassumendo il Gabapentin è distensivo, toglie ansia e agitazione e mi aiuta a respirare, a pensare che forse una via d'uscita c'è.
Le dispercezioni le ho raccontate, ma c'erano periodi in cui finivo al PS perchè chiamavo i carabinieri perchè vedevo gente muoversi in casa, ma NON c'era nessuno. E io li vedevo anche con i carabinieri davanti e spiegavo loro dov'erano e perchè non li vedevano.....
Sento i dolori della gente e diventano miei e la gente è tanta e le sofferenze altrui diventano le mie, ed è difficile farsi carico di tutto questo, Per questo mi isolo.
Io sono affetto da m. di Bechet con aftosi orali e vasculiti intestinali e cerebrali e quindi mi somministrano infliximab, un immunosoppressore.
La vasculite cerebrale riguarda la zona bassa posteriore del cervello bilateralmente. Purtroppo il referto non ce l'ho qui...Ma è una piccola infiammazione e i medici dicono che non c'entra nulla con l'umore.
Non so cosa aggiungere...vedo il vuoto intorno al me...la "caduta degli dei", delle speranze, e in fondo della realtà che pensavo esistesse.
Di nuovo grazie pregiatissimo Dottore.
[#5]
Gentile utente,
dunque, in pratica, il Gabapentin è quello stabilizzatore di umore che Lei stesso ha "azzeccato".. Non va bene però seguire una cura da solo. Lei lo sa. Aggiungo che non sapendo quali cure Lei segue realmente, i medici curanti possono commettere gli errori, e prendere un farmaco come Gabapentin al bisogno, a dosaggi variabili è rischioso. E' un farmaco che ha anche un'attività antipeilettica, e l'assunzione incostante può comportare sintomi epilettici. Non è detto, ma c'è questo rischio. Da considerare anche l'interazione con il Tegretol (carbamazepina) che è un'altro farmaco nato come antiepilettico. Lei scrive che assume il Gabapentin "contro parere di ogni medico", ma ha chiesto il parere al Suo specialista? Le consiglio di informare il Suo specialista della Sua assunzione del Gabapentin, chiedendo di considerarlo nel piano di cura.
La vasculite cerebrale, secondo me, potrebbe contribuire (anche se non come l'unica causa): se non al disturbo dell'umore, ad altre preoccupazioni e soprattutto alle percezioni che Lei ha, ed il beneficio del Gabapentin potrebbe esserne una prova.. ma è solo una mia ipotesi: bisogna sottoporla alla valutazione del Suo specialista curante.
dunque, in pratica, il Gabapentin è quello stabilizzatore di umore che Lei stesso ha "azzeccato".. Non va bene però seguire una cura da solo. Lei lo sa. Aggiungo che non sapendo quali cure Lei segue realmente, i medici curanti possono commettere gli errori, e prendere un farmaco come Gabapentin al bisogno, a dosaggi variabili è rischioso. E' un farmaco che ha anche un'attività antipeilettica, e l'assunzione incostante può comportare sintomi epilettici. Non è detto, ma c'è questo rischio. Da considerare anche l'interazione con il Tegretol (carbamazepina) che è un'altro farmaco nato come antiepilettico. Lei scrive che assume il Gabapentin "contro parere di ogni medico", ma ha chiesto il parere al Suo specialista? Le consiglio di informare il Suo specialista della Sua assunzione del Gabapentin, chiedendo di considerarlo nel piano di cura.
La vasculite cerebrale, secondo me, potrebbe contribuire (anche se non come l'unica causa): se non al disturbo dell'umore, ad altre preoccupazioni e soprattutto alle percezioni che Lei ha, ed il beneficio del Gabapentin potrebbe esserne una prova.. ma è solo una mia ipotesi: bisogna sottoporla alla valutazione del Suo specialista curante.
[#6]
Utente
Grazie Dottore per la sua celere risposta. Sapere che esiste al mondo una persona interessata al mio "caso" senza voler nulla in cambio mi regala anche un pò di speranza.
Tutti i farmaci che ho assunto e che assumo sono stati prescritti da medici psichiatri dell'ospedale. Io devo fare visite ambulatoriali ogni settimana, altrimenti allertano i servizi sociali. Quindi devo comunicare le mie assenze e l'impossibilità di fare la seduta, giustificandola mediante telefonata di mia madre al medico curante o al centralino, etc... Insomma non si fidano molto dei me....e vogliono conferme. Lo specialista che mi segue dice che io ho le ali ma devo imparare ad usarle bene, senza schiantarmi causa eccessi di "euforia" come avvenuto in passato.
Il GABAPENTIN lo odia. Dice che addirittura ha effetti depressogeni. Io invece sto bene, meglio quando lo assumo. Quando gliel'ho detto lui mi ha prescritto PREGABALIN 75, tre volte al dì. MA NON ERA LA STESSA COSA. E' verissimo che il Lyrica ha minori effetti collaterali però era sottodosato e non mi faceva nulla. L'ho assunto per 4 mesi. Ma NON AVEVA LO STESSO EFFETTO DEL GABAPENTIN, che mi fu prescritto a Pisa (ospedale), a Reggio Calabria (prof.univ.)...A Perugia il GABAPENTIN è considerato il diavolo!!Non lo prescrivono, non rientra nei loro protocolli di cura. E quindi devo far da me.
Ma io glielo dico che lo prendo.....Lui si altera un pò e poi mi dice di non prenderlo, che ci sono farmaci molto più sicuri, perchè il gabapentin è rischiosissimo per un uso protratto nel tempo nelle dosi di 2800 mg al dì (dose efficace per me, ecco perchè lo prendo occasionalmente).
Grazie Il.mo dottore per la risposta.
Vorri solo sapere, per cortesia, che immagine si è fatto di me. Intendo ovviamente non una diagnosi, ma in base alla sintomatologia descritta sopra, quale è in problema principale da risolvere? In questo momento la psicoterapia potrebbe aiutarmi? Che tipo di psicoterapia? Io ho fatto psicoanalisi per due anni: è stato un percorso doloroso ma ha funzionato, le ali lì le ho prese. Purtroppo ho dovuto interrompere causa trasferimento a Perugia. Lì ho iniziato una terapia cognitivo comportamentale: ma si risolveva in una chiacchierata sul mio stato d'animo e la dott.ssa ascoltava e prendeva appunti...tutto qui. Non mi "analizzava", non cervava di scavare, ascoltava....al che ho pensato che forse era meglio descrivere questi stati d'animo ad un amico, per lo meno non sprecavo 60 euro di seduta.
L'ho tediata troppo dottore, lo so.
Oggi è domenica e avrà le sue cose da fare.
Sicuramente più produttive che rispondere alle mie righe.
La ringrazio.
Tutti i farmaci che ho assunto e che assumo sono stati prescritti da medici psichiatri dell'ospedale. Io devo fare visite ambulatoriali ogni settimana, altrimenti allertano i servizi sociali. Quindi devo comunicare le mie assenze e l'impossibilità di fare la seduta, giustificandola mediante telefonata di mia madre al medico curante o al centralino, etc... Insomma non si fidano molto dei me....e vogliono conferme. Lo specialista che mi segue dice che io ho le ali ma devo imparare ad usarle bene, senza schiantarmi causa eccessi di "euforia" come avvenuto in passato.
Il GABAPENTIN lo odia. Dice che addirittura ha effetti depressogeni. Io invece sto bene, meglio quando lo assumo. Quando gliel'ho detto lui mi ha prescritto PREGABALIN 75, tre volte al dì. MA NON ERA LA STESSA COSA. E' verissimo che il Lyrica ha minori effetti collaterali però era sottodosato e non mi faceva nulla. L'ho assunto per 4 mesi. Ma NON AVEVA LO STESSO EFFETTO DEL GABAPENTIN, che mi fu prescritto a Pisa (ospedale), a Reggio Calabria (prof.univ.)...A Perugia il GABAPENTIN è considerato il diavolo!!Non lo prescrivono, non rientra nei loro protocolli di cura. E quindi devo far da me.
Ma io glielo dico che lo prendo.....Lui si altera un pò e poi mi dice di non prenderlo, che ci sono farmaci molto più sicuri, perchè il gabapentin è rischiosissimo per un uso protratto nel tempo nelle dosi di 2800 mg al dì (dose efficace per me, ecco perchè lo prendo occasionalmente).
Grazie Il.mo dottore per la risposta.
Vorri solo sapere, per cortesia, che immagine si è fatto di me. Intendo ovviamente non una diagnosi, ma in base alla sintomatologia descritta sopra, quale è in problema principale da risolvere? In questo momento la psicoterapia potrebbe aiutarmi? Che tipo di psicoterapia? Io ho fatto psicoanalisi per due anni: è stato un percorso doloroso ma ha funzionato, le ali lì le ho prese. Purtroppo ho dovuto interrompere causa trasferimento a Perugia. Lì ho iniziato una terapia cognitivo comportamentale: ma si risolveva in una chiacchierata sul mio stato d'animo e la dott.ssa ascoltava e prendeva appunti...tutto qui. Non mi "analizzava", non cervava di scavare, ascoltava....al che ho pensato che forse era meglio descrivere questi stati d'animo ad un amico, per lo meno non sprecavo 60 euro di seduta.
L'ho tediata troppo dottore, lo so.
Oggi è domenica e avrà le sue cose da fare.
Sicuramente più produttive che rispondere alle mie righe.
La ringrazio.
[#7]
Gentile utente,
è ben trovata l'osservazione che Lei "ha le ali ma deve imparare ad usarle bene". Penso però che ciò è difficile se uno non ha una meta verso la quale volare e, se si tratta di un essere umano, si potrebbe ogni tanto chiedere perché mai ha le ali e se davvero ne ha bisogno per vivere, respirare..
Penso che la psicoterapia può avere senso. Lei si trova nel contesto di cure imposte, verso il quale sviluppa il dissenso se non apertamente, indirettamente (gabapentin). Qui si manifesta la Sua natura che probabilmente non tollera una serie di aspetti nel rapporto col prossimo e con la vita (l'imposizione, ma anche l'attesa, la sofferenza). I mezzi farmacologici non sono sufficienti per affrontare questi problemi, anzi, li estremizzano. La psicoterapia può affrontarli, ha anche il dono di essere qualcosa che richiede la motivazione e la partecipazione della persona, di non essere qualcosa che è imposto (altrimenti non è una psicoterapia). Penso che nel Suo caso conta di più la personalità del/della psicoterapeuta, più che la tecnica.
(Sicuramente non al posto, ma in più rispetto alle cure farmacologiche).
Buona Domenica,
è ben trovata l'osservazione che Lei "ha le ali ma deve imparare ad usarle bene". Penso però che ciò è difficile se uno non ha una meta verso la quale volare e, se si tratta di un essere umano, si potrebbe ogni tanto chiedere perché mai ha le ali e se davvero ne ha bisogno per vivere, respirare..
Penso che la psicoterapia può avere senso. Lei si trova nel contesto di cure imposte, verso il quale sviluppa il dissenso se non apertamente, indirettamente (gabapentin). Qui si manifesta la Sua natura che probabilmente non tollera una serie di aspetti nel rapporto col prossimo e con la vita (l'imposizione, ma anche l'attesa, la sofferenza). I mezzi farmacologici non sono sufficienti per affrontare questi problemi, anzi, li estremizzano. La psicoterapia può affrontarli, ha anche il dono di essere qualcosa che richiede la motivazione e la partecipazione della persona, di non essere qualcosa che è imposto (altrimenti non è una psicoterapia). Penso che nel Suo caso conta di più la personalità del/della psicoterapeuta, più che la tecnica.
(Sicuramente non al posto, ma in più rispetto alle cure farmacologiche).
Buona Domenica,
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 13k visite dal 21/08/2011.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.