Dosaggi farmaci e psicoterpia

Innanzitutto buongiorno. Sono una donna di 38 anni che da qualche mese (3/4 circa) soffre di attacchi di ansia. Dal 3 mesi ho iniziato una terapia farmacologica con 1cps 10mg cipralex + 1cps 15 mg serpax la mattina, 1/2 cps serpax nel pomeriggio, 1cps cipralex alle 20 e un'altra cps di serpax la sera prima andare a letto. Ed ho inoltre iniziato contemporaneamente un percorso psicoterapico ad indirizo sistemico-relazionale. Devo dire che ultimamente le cose sembrano migliorare e anche il mio umore, decisamente altalenante nelle scorse settimane, si sta via via stabilizzando. Gli unici miei 2 crucci è che la notte riesco a dormire al massimo 6 ore (cosa strana per me che sono sembre stata una dormigliona) e che la mattina mi sveglio sempre con una lieve ansia anticipatoria che alle volte faccio fatica a gestire nonostante le medicine.
Ringraziondo anticipatamente per il Vostro consulto, porgo distinti saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Al momento sta assumendo ancora tranquillanti, non è chiaro se sia prevista una loro riduzione o meno, questo in genere è segno di risposta incompleta, come potrebbero indicare il risveglio ancora prematuro e ansioso e un'ansia che emerge ancora troppo spesso.

Potrebbe, dopo 3 mesi, essere opportuno valutare se usare un farmaco simile ma diverso per ottenere una risposta migliore.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la celere risposta. Per il momento non è prevista una diminuzione dei farmaci. Volevo solo precisare che i dosaggi sopra descritti li sto assumendo da solo circa 20 giorni (infatti il mio medico ha deciso di aumentarli visto che la risposta era altalenante). Volevo inoltre chiedere cosa intende per un farmaco simile ma diverso. Si riferisce a Cipralex o Serpax?
Grazie ancora
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Le risposte dopo gli aumenti di dose si valutano dopo circa un mese. Mi riferivo ad un eventuale sostituto di cipralex. Serpax dopo le prime settimane di assunzione esaurisce il suo effetto come quasi tutti i farmaci della sua categoria.
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Utente
Utente
Grazie ancora! Immaginavo ci volesse un po' di tempo ma devo dire che a distanza di 20 giorni la situazione sta migliorando e sono positiva in merito. Per cui, secondo Lei, potrei anche già iniziare a diminuire il dosaggio del Serpax in accordo con il mio medico?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Sarà il medico a decidere
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Utente
Utente
Buongiorno dottor Pacini, volevo chiederle se la psicoterapia appena iniziata possa in qualche modo "invalidare" l'azione dei farmaci.
Io sto facendo un lavoro molto importante su di me e nonostante i miglioramenti mi rendo conto che la mattina ho sempre un po' di ansia.
Grazie per la risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Le psicoterapie sono strumenti così come le medicine o i trattamenti fisici, per cui vanno fondati su una diagnosi e diretti verso un obiettivo. Non tutti gli strumenti sono idonei alle stesse condizioni o possono agire su tutti gli aspetti di uno stesso disturbo. Alcune psicoterapie agiscono insieme ai farmaci, altre potrebbero in teoria confliggere, ma in questo caso non sarebbero indicate di per sé sul disturbo.
[#8]
Utente
Utente
Ma lei pensa che il tipo di trattamento farmacologico e il tipo di psicoterapia che ho intrapreso (sistemico-relazionale) siano indicati per un tipo di disturbo da attacchi di panico e ansia?
Grazie ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Il cipralex è uno dei possibili trattamenti antipanico. La psicoterapia quale obiettivo avrebbe in questo caso ? E in che tempi ?
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Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Ho deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia perchè voglio andare a fondo del problema. Visto che non è la prima volta che capita e ciclicamente questi momenti di disagio si ripresentano voglio conoscere ed affrontare la causa per essere in grado da sola di affrontarli. I tempi non li conosco e non ne ho stabiliti con il mio psicoterapeuta. Ho fatto solo una decina di sedute.
Cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Innanzitutto la psicoterapia è il medico che deve dirLe se e a cosa serve nel suo caso. Non c'è nessun fondo noto del problema, il fondo può semplicemente essere una predisposizione del suo cervello a funzionare così, da un certo punto in poi. Questo miraggio delle "cause" non risulta dalle conoscenze che si hanno sul disturbo di panico, specialmente se si fa riferimento a cause nascoste, nel qual caso nessuno saprebbe di preciso verificarle.
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Utente
Utente
Grazie per il suo consulto.
Cordiali saluti
[#13]
Utente
Utente
Buongiorno volevo solo chiedere una precisazione. Cosa intente con "Non c'è nessun fondo noto del problema, il fondo può semplicemente essere una predisposizione del suo cervello a funzionare così, da un certo punto in poi."? Io sto vivendo un momento di disagio psicologico diagnosticato anche dal mio psicoterapeuta. E aggiungo anche che il mio principale problema è l'ansia.
Grazie e cordiali saluti
[#14]
Utente
Utente
Buongiorno dott. Pacini,
scusi se la disturbo ancora ma sono un po' perplessa sulla terapia farmacologica. Dopo quasi un mese di 20 mg di cipralex suddivisi della giornata + 2 e 1/2 cps di serpax anch'essi suddivisi nella giornata mi chiedo come mai l'ansia sia sempre presente al mattino per poi scomparire nell'arco della giornata. Forse è il caso di affrontare il discorso con il mio psichiatra o varrebbe la pena di aspettare ancora un po'?
grazie per la Sua risposta e cordiali saluti

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Dopo un mese solitamente la situazione si rivaluta, compresa l'opportunità di variare la cura (cipralex, il serpax dopo un mese perde ogni efficacia comunque, perché si sviluppa assuefazione).

Il discorso precedente significa che se il cervello è predisposto a sviluppare un disturbo d'ansia questo avviene in maniera indipendente da particolari eventi. I fattori psicologici sono sempre identificati a posteriori, ma per quel che risulta nella maggior parte dei disturbi possibili gioca una predisposizione genetica.
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Utente
Utente
Grazie per la risposta.
Significa, quindi, che questa predisposizione genetica mi obbligherà a prendere antidepressivi per tutta la vita per far fronte all'ansia?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

No. Sono due concetti diversi. Un disturbo geneticamente radicato può avere espressione intermittente, o episodica, come capita nei disturbi d'ansia. Inoltre, curarli aumenta i periodi di remissione e la probabilità di raggiungere un equilibrio accettabile.
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Utente
Utente
Quindi, in un contesto simile, come si può inserire una psicoterapia? Può essere utile o potrebbe anzi acutizzare i sintomi nonostante i farmaci? sono un po' confusa!
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Probabilmente fa di collegamenti che in realtà non ci sono. La psicoterapia non significa che debbano esserci cause esterne, così come genetico non significa cronico o incurabile, stiamo parlando di strumenti su diagnosi, questi sono i due termini, dopo di che le cause non sempre si conoscono e non sempre sono essenziali per stabilire che un metodo funziona su una malattia.
[#20]
Utente
Utente
Buongiorno Dott Pacini,
volevo chiederle un'informazione. E' possibile che, grazie alla terapia farmacologica spariti quasi del tutto i sintomi dell'ansia, si presentino delle sensazioni di tristezza soprattutto al mattino?
Grazie e cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

può darsi che sia un residuo, e che a seguire si riassorba anche quello, questo lo farà valutare dal medico.
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Utente
Utente
Grazie mille e buona giornata
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Utente
Utente
Buongiorno Dott.Pacini. Come da lei consigliato ho parlato con la mia dottoressa circa la terapia farmacologica. I sintomi di lieve ansia e lieve tristezza sono presenti al risveglio, che avviene sempre molto presto rispetto ai miei standard abituali (sono + o meno 3 mesi che va avanti così), ma spariscono durante il giorno.
La Dottoressa mi ha confermato che è tutto nella norma e non ha ritenuto opportuno modificare la cura dicendomi che ci vorrà un po' prima di assestarmi completamente. Premetto che a parte serpax, cipralex 20mg (pieno dosaggio) lo assumo da quasi un mese. La mia domanda è: ma quanto tempo ci vuole prima che la terapia faccia effetto in modo totale?
Grazie mille
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Quindi non si tratta di sintomi nuovi, ma di sintomi non ancora risolti a differenza di quelli ansiosi. Il decorso dà un'idea del da farsi.
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Utente
Utente
Scusi, ma non ho capito bene la risposta... potrebbe, per cortesia, chiarirmela?
grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Semplicemente si attende l'evolversi delle cose nelle settimane per verificare fino a che punto si arriva con la stessa cura che sta funzionando già su una parte dei sintomi. In altre parole, la sua dottoressa mi sembra abbia espresso un parere ragionevole.
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Utente
Utente
Grazie mille ancora per la sua schiettezza, gentilezza e competenza.
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Utente
Utente
Buongiorno dott.Pacini. Scusi se la disturbo per l'ennesima volta... Volevo chiederle se la compressa di serpax che prendo la sera prima di andare a dormire mi induca un sonno "a tempo". Nel senso che, una volta finito l'effetto, io mi sveglio e non c'è più verso di addormentarmi.
Quanto ci vorrà prima che il mio sonno ritorni alla normalità? Premetto anche che tutti i sintomi di ansia spariscono quasi del tutto durante la giornata.
Grazie ancora per la sua pazienza.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Il sonno di solito rientra insieme al resto dei sintomi, non per effetto di ciò che si assume la sera. Il sonnifero inizialmente agevola soprattutto la fase di addormentamento.
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Utente
Utente
Quindi ci vuole solo un po' di pazienza visto gli altri sintomi stanno rientrando?
Grazie
[#31]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La pazienza è sempre utile
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Utente
Utente
Purtroppo come ben sa soffro di una sindrome ansiosa e gli ansiosi sono poco pazienti :-)...
Comunque grazie ancora.
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Utente
Utente
Mi scusi ancora... ma dopo quanto tempo si diventa dipendenti dalle benzodiazepine? Dipende dalle dosi o solo dalla durata nel tempo della cura?
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Forse intendeva dopo quanto si diventa assuefatti all'effetto e quindi si è suscettibili all'astinenza se si sospendono bruscamente. Dopo circa un mese.
Questo non significa essere dipendenti, quella è un'altra cosa.
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Utente
Utente
Grazie ancora per la sua risposta.
Cordiali saluti e buona giornata
[#36]
Utente
Utente
Buongiorno Dott.Pacini, scusi se diturbo ancora ma volevo chiedere in quanto tempo dovrebbero fare effetti gli antidepressivi (cipralex) presi alla dose massima (20mg).
Mi spiego meglio: dopo quanto tempo dovrebbero sparire tutti i sintomi collegati all'ansia?
Grazie e buona giornata
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Indipendentemente dalla dose, sempre 4-8 settimane. Non è detto sapere se avrà giovamento o scompariranno tutti i sintomi, anche perché l'ansia non è uno stato d'animo che normalmente debba essere azzerato, quindi non è che ogni sintomo d'ansia debba essere considerato un residuo del disturbo.
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Utente
Utente
Grazie 1000 ancora... sempre gentile!
[#39]
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Pacini. Scusi se la disturbo per l'ennesima volta... volevo solo chiedere come mai, dopo quasi due mesi di dose piena di cipralex (20mg/giorno) alla mattina mi sveglio spesso con un senso di ansietta anticipatoria che in linea di massima passa nell'arco della giornata. E' normale?
grazie ancora per la sua disponibilità.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Dopo due mesi un residuo è possibile. Il farmaco non è a dose massima, e non l'unico farmaco disponibile. Diciamo che un residuo a 2 mesi significa un miglioramento consistente in tempi che sono quelli previsti.

Lasci decidere al suo medico se è il caso di cambiare o meno.
[#41]
Utente
Utente
Buongiorno dott Pacini. Innanzi tutto grazie x l ultimo consulto.
Dopo quasi due mesi che la mia ansia e' sparita mi trovo in questsi ultimi giorni ad avere la mattina una lieve ansia anticipatoria. Quando passera' questa paura di ricadute. E' normale?
Grazie x la sua risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Come le dicevo dopo circa 3 mesi (come dopo circa 2) residui minori ci possono essere. A giudizio del suo medico se modificare i connotati della cura (dose) oppure attendere che la risposta si completi da sola.
[#43]
Utente
Utente
Buongiorno Dott. Pacini... eccomi di nuovo! Volevo chiederle se il solo pensare all'ansia possa realmente causarmi delle ansiette. Dopo mesi che sto piuttosto bene mi capita alle volte di pensare " e se mi torna l'ansia?" e sistematicamente avverto i sintomi di un'ansia anticipatoria. Mi chiedo come sia possibile nonostante le medicine e la psicoterapia, che peraltro sta avendo ottimi risultati, io possa autocondizionarmi in questo modo!
Grazie per la sua risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Se verifica continuamente quanta ansia ha è come se si misurasse continuamente la temperatura, si perde il senso pratico della preoccupazione.
Direi che una eccessiva attenzione o dubbio sulle proprie condizioni sia di per sé segno che ancora il pensiero non è libero.
[#45]
Utente
Utente
Grazie mille per la sua isposta. Ma cosa si dovrebbe fare, secondo lei, per liberare il pensiero. Non sono nuova a questi episodi ma mi sembra che questa volta sia più difficile del solito superarli. Forse perchè sono mamma e temo che questo mio stato possa ripercuotersi su mio figlio e condizionarlo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Non si deve fare niente con le proprie forze. Ci sono appositamente gli strumenti di cura per ottenere i risultati. Questo è quello che ha il potere di fare.
L'ultima paura è "una di quelle" tipiche di questo tipo di pensiero.
[#47]
Utente
Utente
Ma e' quello che ho fatto subito e penso di aver ottenuto buoni risultati.il problema e'quel residuo di ansia che ogni tanto si ripresenta e mi fa temere una ricaduta.
Grazie ancora.
[#48]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Temendo una ricaduta non ne aumenterà la probabilità. Deve però far chiarezza sul peso di questo residuo, perché per come lo descrive passa dall'essere un residuo all'essere una questione di proporzioni enormi quasi più grave del problema principale. L'impressione che dà è quella che sia un residuo ossessivo. Non è ansia che fa temere la ricaduta in questo caso, è un pensiero che induce una reazione ansiosa.
[#49]
Utente
Utente
Grazie perle sue parole. Credo in effetti che sia cosi'il pensiero ossessivo di una ricaduta mi porta inevtabitabilmente ad avere dei momenti di ansia. Credo di aver ingigantito il problema anche se ho raggiunto dei buoni risultati. Credo chr a questo punto io debba ridimensionare il problema.
Le auguro una buona giornata
[#50]
Utente
Utente
Un'ultima domanda. Lei crede che sia solo una questione di atteggiamento?
[#51]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Non conosco nessuno che abbia come atteggiamento quello di prodursi sofferenza. Non è "solo" questione di atteggiamento, e neanche in parte.
[#52]
Utente
Utente
Grazie per la sua risposta ma non ne ho capito bene il senso. Potrebbe per cortesia chiairmelo? Grazie
[#53]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Lei chiedeva se solo una questione di atteggiamento. La risposta è: non è solo una questione di atteggiamento (qualunque disturbo) e neanche "in parte" una questione di atteggiamento.
[#54]
Utente
Utente
Buongiorno Dot. Pacini,
volevo chiederle se c'è una correlazione tra il ciclo mestruale e un aumento dell'ansia.
Grazie per la risposta.
[#55]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Mi sembra un'esperienza comune, non saprei il senso preciso della domanda però.
[#56]
Utente
Utente
Grazie mille per la sua risposta.
Il senso della mia domanda è il seguente: da dopo la gravidanza mi rendo conto che nel periodo premestruale sono molto più ansiosa e ho molti più sbalzi di umore rispetto a prima nonostante stia assumendo farmaci.
Mi chiedevo se anche l'età (38) possa influire su questo, se è solo una questione ormonale o se è in qualche modo legata ai miei episodi di ansia.
Grazie ancora e buona giornata.
[#57]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
E' una situazione che può essere logicamente correlata con tutto il resto dei sintomi che ha descritto in precedenza.
[#58]
Utente
Utente
Buongiorno dott. Pacini,
le scrivo perchè da settimana scorsa ho iniziato a ridurre le dosi del serpax la sera prima di andare a letto e da oggi ho dimezzato anche la pastiglia del mattino. Il tutto è stato concordato con la psichiatra che mi segue. Volevo chiedere se è normale sentirsi un po' intontiti. quanto tempo ci vuole prima che avvenga il completo wash out?
grazie per la sua risposta
[#59]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Il wash-out. se lo intende come scomparsa degli effetti della riduzione, può richiedere diversi giorni. Il farmaco si riduce subito dopo, bastano poche ore, ma questo non corrisponde ad una scomparsa dei suoi effetti o degli effetti della sua riduzione.

In questo caso più che al wash-out dall'ansiolitico farei riferimento a quanto è in equilibrio la situazione del suo disturbo di partenza.
[#60]
Utente
Utente
Diciamo che la situazione negli ultimi 3 mesi si è assolutamente stabilizzata: niente più episodi di ansia.
Il lavoro psicologico va molto bene e probabilmente la mia psichiatra/psicoterapeuta ha ritenuto opportuno iniziare a diminuire gli ansiolitici con il mio consenso.
Può essere che ci sia anche una componente suggestiva?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Lei è comunque sotto terapia con cipralex, o no ?
[#62]
Utente
Utente
si si continuo con cipralex 10mg 2 volte al giorno + 1/2 cps di serpax mattino, pomeriggio e sera.
[#63]
Utente
Utente
Buongiorno ho parlato con la mia psichiatra la quale dice che probabilmente é un po' di suggestione e che la riduzione lenta non dovrebbe dare sintomi. E infatti non ho ansia solo un po' di fiacchezza e sonnolenza. Lei cosa ne pensa?
Grazie
[#64]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

la diminuzione degli ansiolitici non mi sembra una parte così importante, in teoria poteva anche essere anticipata, dopo un mese di assunzione non è che abbiano una funzione reale. Che possa avere sintomi di astinenza transitori è normale, ansia inclusa, che si esprime spesso come preoccupazione, cosa che sembra avere, altrimenti sa benissimo di potersi aspettare qualche lieve sintomo.
[#65]
Utente
Utente
bungiorno dott. Pacini sotto consiglio della mia psichiatra ho misurato la pressione sia ieri pomeriggio (129 massima 80 minima) e stamattina (129 massima/83 Minima),
è un po' alta rispetto ai miei standard abituali. Ci può essere una correlazione tra la diminuzione degli ansolitici e l'alzamento della pressione?
grazie
[#66]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Non ho idea del perché le sia stato detto di misurare la pressione, e soprattutto quale conclusione si dovrebbe trarre da valori "un po'" più alti della media personale in un paziente che sta riducendo l'ansiolitico e ha problemi di ansia.
[#67]
Utente
Utente
Mi è stato detto di misurare la pressione perchè sono un po' fiacca e si pensava potesse essere a causa della pressione bassa.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

la presenza di valori pressori leggermente più alti della norma (valore al di sopra di 120mmHg e al di sopra di 80mmHg) andrebbe monitorata ed eventualmente portata all'attenzione del proprio medico di famiglia.

Per misurare la pressione arteriosa devono essere presi alcuni accorgimenti che servono a capire se i parametri pressori sono corrispondenti a quanto misurato.

In presenza di misurazioni pressorie fortemente elevate andrebbero fatte valutazioni specifiche che consentano di evidenziare la presenza di una alterazione pressoria e l'utilizzo di strategie terapeutiche che prendano in considerazione anche i dati anamnestici (familiarità, costituzione fisica, patologie concomitanti) per stabilire il trattamento più adeguato.

Riportare il tutto a problematiche ansiose, anche se ha una propria logica, può portare a minimizzare questioni che possono avere una importanza clinica.
Ciò nonostante, essendo lei piuttosto portata ad estremizzare le situazioni portandole in un loop ossessivo, fissarsi troppo sui sintomi può essere non confacente al miglioramento psichico e perciò dovrebbe riportare i suoi dubbi nell'ambito del suo setting psicoterapeutico.

Dr. Francesco Saverio Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
http://www.psichiatra-psicoterapeuta.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#69]
Utente
Utente
Grazie dott. Ruggiero. Sono pienamente d'accordo e consapevole del loop ossessivo... purtroppo mi prende così... tendo ad estremizzare ma ora, grazie ai nuovi strumenti acquisiti nel corso della psicoterapia, cerco di razionalizzare il più possibile...
Buona giornata
[#70]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"cerco di razionalizzare il più possibile..."

Speriamo di no, perché il ragionamento ossessivo si nutre di razionalità. L'uscita dall'ansia ossessiva, dall'ipocondria non è la certezza razionale che ciò che si teme è impossibile o sbagliato, ma è il passaggio ad un piano pratico e operativo, in cui non si ragiona contro l'incertezza ma secondo esperienza.
[#71]
Utente
Utente
E' vero... le sue parole mi fanno molto riflettere. Grazie ancora
[#72]
Utente
Utente
ma perchè questa tendenza ad ingigantire? e soprattutto perchè in queti ultimi 3 giorni. Fino a domenica stavo veramente bene e soprattutto era da metà gennaio che stavo proprio bene...
[#73]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Anche domande del genere creano su se stesse un loop, il "perché" inteso come sfogo diventa una domanda, cosa che va evitata, è come dire "perché questa tosse" quando ci si sta curando per polmonite.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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