Il medico li chiama ernie cervicali, quando mi vengono questo fastidi, cioè dolore

Buon giorno, volevo chiedere un consulto, vado al dunque, ho 47 anni, circa 20 giorni addietro ho avvertito un senso di svenimento, vertigini e male alla zona cervicale, e senso di sbandamento, ho effettuato una risonanza magnetica e mi sono risultate delle protrusioni il medico li chiama ernie cervicali, quando mi vengono questo fastidi, cioè dolore e vertigini dovuti alla cervicale, mi viene ansia e panico, non avendo avuto mai disturbi del genere, mi preoccupo enormemente.
Ho parlato di questa situazione con il pschiatra che ha in cura mia moglie che soffre di anzia e depressione, il quale mi ha detto di stare tranquillo e mi ha prescritto una pasticca di xnax da 0,25 da prendere mezza alle 08.00 e mezza alle ore 16,00 ed in più mezza pasticca di elopram 20 o 40 millligrammi adesso non ricordo bene la sera per 10 giorni per poi prenderne una intera. Comunque volevo chiedere secondo il vostro parere va bene questa cura, provoca dipendenza, e per quanto tempo si deve fare, si può sospendere poi con facilità ?????? Ringrazio anticipatamente e cordiali saluti Utente 138945.
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
se lo specialista Le ha prescritto una cura, significa che ne abbia riconosciuto le necessità in una condizione patologica, non dà però la diagnosi di questa condizione, dicendo semplicemente che non deve preoccuparsi (forse per tranquilizzarLa). Via internet non posso dire al posto del Suo specialista che diagnosi ha fatto: bisogna chiedere a lui la diagnosi. Senza sapere la diagnosi fatta alla visita da vivo, il mio parere è troppo approssimativo.

Posso dirLe che secondo me, vertigini, ansia e panico potrebbero essere anche direttamente collegati alla.. e spiegabili dalla condizione dell'ernia cervicale.

<<Per quanto tempo devo farla?>> (la terapia prescritta)

Dipende, appunto, di nuovo dalla diagnosi e dall'evoluzione dei sintomi, è individuale dal caso al caso e viene sempre deciso dallo spacialista, non ci sono schemi preconfezionati e la sospensione non deve essere decisa autonomamente.

<<Provoca dipendenza?>>

Dipende che cosa Lei intende per la "dipendenza".

Se intende la difficoltà di sospendere la cura con facilità da un momento all'altro, allora, devo dirLe che non è un tipo di cura che si può sospendere quando decide Lei. La sospensione deve essere graduale e decisa assieme con lo specialista, perché sarebbe la cura della condizione di fondo che potrebbe riacutizzarsi una volta sospesa la terapia. Quale "condizione di fondo" dipende da quella diagnosi che ha fatto lo specialista: bisogna chiederglielo.

Se invece per la "dipendenza" intende la difficoltà dell'organismo di "svezzarsi" da queste sostanze e rischio di sindrome d'astinenza, allora
tali rischi con questi farmaci e a questi dosaggi sono abbastanza contenuti. Ma ripeto, non deve prendere la decisione di sospenderli da solo.

Dr. Alex Aleksey Gukov

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Utente
Utente
Grazie Dottore della risposta celere, lo pschiatra non mi ha detto la diagnosi, prima non avevo mai avuto questi problemi, ho spiegato i sintomi e lui mi ha detto che si trattava di panico.
Grazie e le auguro una buona serata, sicuramente chiederò più delicidaziioni al mio pschiatra e se del caso le farò sapere, ancora grazie.
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