Terapia disturbi di personalità misti

Gentili dottori, sono una donna di 40 anni e ho una personalità di base mista con caratteristiche riconducibili a varie personalità: Ossessiva, Schizoide e Narcisistica. Soffro inoltre di Binge Eating Disorder, ma poiché non ho problemi di sovrappeso, non mi preoccupa eccessivamente. Nello specifico prediligo la totale solitudine, le compulsive abbuffate di dolci, la passività, il pensiero, le attività astratte di programmazione razionale non creativa e catalogazione rigida, i sogni megalomani ad occhi aperti (in cui immagino di essere il contrario di come sono e cioè estroversa, socievole, ambiziosa, attiva). Cerco di evitare il più possibile qualunque azione, qualunque sforzo, perchè ciò che non sopporto è faticare e stancarmi. Così ho scelto un lavoro saltuario a turni (anche se potevo ambire a posizioni migliori), e mi risulta faticoso ed insopportabile perfino lavarmi, vestirmi, fare le spesa, ecc. Se potessi... starei sempre immobile a pensare, sognare e progettare! Ovviamente ai miei progetti non segue nessuna realizzazione e nessuna azione: preferisco sognare di vivere, piuttosto che vivere per davvero. Trovo molto fastidioso il contatto con gli altri: mi sento a disagio, non so di cosa parlare, mi annoio e mi sembra di sprecare tempo (sottratto ai miei amati sogni). Giudico me stessa, gli altri e la vita come imperfetti, mediocri, noiosi, una perdita di tempo. Tuttavia mi impongo una discreta vita sociale (per timore di impazzire e per i sensi di colpa) e provo sincero affetto verso molti amici (che però fosse per me vedrei solo pochi giorni l'anno!). Provo leggera ansia e irritazione per i cambiamenti: prediligo la routine e le certezze prevedibili anche se noiose. Non sono depressa, anzi sono sempre di buon umore, anche se risulto sarcastica, cinica e distaccata emotivamente. E' chiaro quindi che non riesco a "sentire" come problematica la mia personalità, però gli amici si preoccupano del mio isolamento, e anch'io "razionalmente" capisco che non è sano.
Ciò che vi chiedo è: ci sono reali speranze terapeutiche alla mia età? In cosa consistono "praticamente" le terapie dei disturbi di personalità? Come si rende socievole uno schizoide? come si ridimensiona l'ego di un narcisista? come si liberano le emozioni e la creatività di un rigido ossessivo?
Non ho uno stipendio elevato, e siccome so che un percorso terapeutico serio richiede molti anni, vorrei almeno capire se ci sono reali prospettive di miglioramento.
Ringrazio anticipatamente chiunque vorrà rispondermi.
[#1]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

le diagnosi che ha elencato da chi le avrebbe ricevute?

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

[#2]
Attivo dal 2007 al 2018
Ex utente
Non avevo abbastanza "spazio" per essere più dettagliata.
Le diagnosi sono state fatte 10 anni fa da uno psichiatra psicoterapeuta (non ricordo la sua scuola) con il quale ho fatto 18 sedute di terapia. Allora stavo affrontando il mio secondo e ultimo episodio di depressione (non ne ho più avuti)ed è per questo che mi ero rivolta ad uno specialista. Le sedute di psicoterapia in questione si sono incentrate tutte sullo studio del mio modo di reagire agli eventi spiacevoli, ai cambiamenti, e sul mio modo di relazionarmi agli altri. Riuscii a superare senza farmaci quell'episodio di depressione che si rivelò solo "reattivo": ero insoddisfatta della mia mediocrità, di quella degli altri e del mondo! Così lo psicoterapeuta iniziò a scavare nel mio passato e nelle mie abitudini, e verso le ultime sedute iniziò a spiegarmi che avevo tratti di personalità ossessiva, schizoide e narcisistica che di per sé sono solo tratti caratteriali e si configurano come veri e propri disturbi solo quando interferiscono gravemente nella vita del soggetto (ad esempio nelle sue relazioni, nel lavoro, ecc.). Siccome allora i miei tratti schizoidi erano lievi e conducevo tutto sommato una vita normale (anche se insoddisfacente per le mie pretese ossessive e narcisistiche), terminai il ciclo di sedute. Quella psicoterapia ha avuto in me la funzione di rendermi "consapevole" delle mie problematiche e delle mie caratteristiche.
Ora invece il mio isolamento protratto e la scarsa cura personale iniziano ad incidere sulla mia vita relazionale, ridotta al minimo.
Quello che vi chiedo è quindi: la psicoterapia, oltre alla nobile funzione di rendere consapevoli dei propri disagi, può realmente incidere sulla personalità di un soggetto aiutandolo a "cambiare", a "migliorare" ?
[#3]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile e forbita utente,

comprendere, cambiare, migliorare, curare, guarire non sono sinonimi ma tappe di un "work in progress" auspicabile in tutte le terapie psichiatriche compresa la psicoterapia, quando chiaramente queste funzionano; detto questo non si prende in trattamento la "diagnosi", importante e indispensabile comunque, ma una persona quindi cercherei di abbandonare tutte queste etichette che si è data o che 10 anni fa le hanno dato per evitare, nel caso di soggetto altamente informato come sembra essere lei, l'innescarsi di un "circolo vizioso",

Saluti
[#4]
Attivo dal 2007 al 2018
Ex utente
Gentile Dr Nicolazzo,
concordo con lei sulla necessità di prendere in cura "la persona" senza etichettarla rigidamente in diagnosi e definizioni. Se ho usato termini tecnici (e ovviamente riduttivi ed inefficaci nel descrivere la complessità di ogni singolo individuo) era solo per cercare di far comprendere proprio a voi specialisti le mie problematiche di base.
Detto questo rimane sempre aperta la mia domanda: quali reali prospettive di miglioramento offre la psicoterapia in una persona adulta con comportamenti ed idee abbastanza radicate ?
Potrebbe a grandi linee guidarmi almeno nella scelta del TIPO di psicoterapia che secondo lei sarebbe più indicata nel mio caso?
Ce ne sono fin troppi: PNL, teoria struttural-dialettica, Gestalt, teoria cognitivo-comportamentale, ecc.
E per una profana in materia come me orientarsi nella scelta diventa un enigma !
La ringrazio del tempo che ha voluto dedicarmi,
cordiali saluti
[#5]
Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,

l'aspetto più importante e determinante in ambito psicoterapeutico è la qualità del rapporto che si viene a creare tra il professionista e il paziente o cliente molto di più del tipo o di scuola di psicoterapia; visto che come giustamente ha detto lei ce ne sono alcune centinaia di ufficiali, un numero inderminato di non ufficiali,

Saluti
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