Depressione,amenorrea,nervosismo e disistima possono essere correlati?

sto passando un brutto perieodo,mi sento senza forze,depressa e sto tutto il giorno a letto senza la forza di uscire,non riesco a fare nulla,anche le cose piu semplici,sono arrabbiata con il mondo e anche guardando la mia vita dove ho passato parecchio tempo depressa da quando avevo 17 anni,senza riuscire a prendere un diploma,senza riuscire neanche ad avere una relazione sentimentale duratura nel tempo,ma passando la maggior parte a piangermi addosso senza riuscire a reagire,adesso ho 30 anni,non trovo lavoro,sono praticamente senza amici e mi porto dentro una grande amarezza,resto a letto a dormire rimurginando sul passato,sono ingrassata circa 30 chili prendendo psicofarmaci di tutti i tipi,ho provato di tutto,ma con scarsi risultati,ho avuto solo storie di sesso a breve scadenza e non ho mai trovato un uomo che mi accettasse cosi come sono.ultimamente stavo provando a ridurre i farmaci,prendevo il solian,ma l ho smesso all improvviso,adesso prendo solo il citalopram al mattino,non so se dovrei riprenderlo visto che non riesco piu a alzarmi dal letto,ho paura che posso ritentare il suicidio in questa situazione,avendolo fatto 7 anni fa,cosa devo fare?la dose di 50 mg di solian puo andare bene?io non voglio ingrassare piu di quello che sono!tra l altro soffro di amenorrea da circa due mesi e mezzo e non so se questo e' legato a questo stato che vivo di nervosismo e apatia oppure centrano gli psicofarmaci che agiscono sugli ormoni,visto che quasi 7 anni fa ho avuto anche un ivg,il ginecologo dice che ho una semplice ciste,ma le mestruazioni si sono bloccate
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Mancano alcuni punti essenziali. Quale diagnosi le è stata fatta ?
La terapia consiste in solian e citalpram, a che dosi, e perché decide di assumere adesso una cura che non è quella prescritta ? Per l'aumento di peso ha sospeso il solian ?

Quali altre cure sono state prescritte in passato ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
allora il citalopram a 20 mg e il solian l ho preso a circa 50 mg,a volte aumentavo a 100,ma questo mi ha portato un aumento di peso considerevole,in passato ho assunto vari tipi di farmaci serenase,disipal,con il quale ho tentato il suicidio,seroquel,depakin,zoloft che mi portava molto nervosismo e pensieri suicidari,topamax,sereupin,risperdal,paroxetina,citalopram,lamictal,abilify,en,agomelatina,ansiolici di tutti i tipi per crisi di panico avvenute dopo il mio tentato suicidio:tranquirit,tavor,alprazolam,fluoxetina,smesso dopo una crisi di panico
le diagnosi sono state quasi tutte diverse,disturbo bipolare,disturbo schizo affettivo,disturbo dell umore e forte disturbo della personalita' con picchi psicotici
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
Non ha citato il litio. L'ha mai preso?

Massimo Lai, MD

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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
no,il mio ultimo medico mi ha curato principalmente con il depakin,per il litio mi ha detto mi servivano analisi piu specifiche tiroide e altre,poi mi ha detto era piu pericoloso assumerlo perche e' un vecchio regolatore dell umore e lui conosce meglio il depakin,poi mi ha anche specificato che il litio viene assunto nelle depressioni dell umore con livelli piu verso l alto,l agitato,mentre il depakin quando la depressione presenta livelli verso il depresso,comunque dovrei continuare il solian secondo lei?e centra qualcosa la mia amenorrea?grazie
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
L'amenorrea potrebbe essere causata da alcuni dei farmaci che prendeva ma potrebbe anche essere legata a fattori fisici (alterazioni ormonali da valutare con il suo ginecologo) o psichici.

Se dipende dai farmaci, in genere dopo pochi mesi il ciclo ritorna, altrimenti dipende da altro.

Perché depakin, lamictal e abilify sono stati interrotti? a quali dosaggi e per quanto tempo li ha presi?
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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
allora citalopram 20 e depakin 1000 li ho presi insieme all abilify 15 per circa un anno l anno scorso,poi ho interrotto solo depakin e abilify perche ingrassavo molto e ho ripreso solo il solian 50 precedentemente interrotto,ultimamente infatti assumevo questi due farmaci,ma il problema e' che mi sento molto stanca nonostante ho riniziato il solian,mi sento senza forze e energia sotto i piedi,umore basso,insomma vorrei dormire tutto il giorno,credo che presto rifaro' una visita psichiatrica molto presto,spero ci possa essere un farmaco capace di aiutarmi a reagire
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Le cure che ha fatto richiamano ad una diagnosi di disturbo bipolare.

Sarebbe opportunno ripristinare una cura, anche semplice, con farmaci indicati per la diagnosi generale, al di là dei sintomi del momento.
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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
cari dottori aggiorno sul mio stato,grazie delle risposte precedenti,mi e' tornato il ciclo,dolorossissimo inizialmente,tutto sembra essere tornato normale,ho riniziato a prendere un antipsicotico la sera,infatti prendo abilify da 10 mg e al mattino citalopram da 20,ormai e' quasi una settimana e effettivamente il mio umore e' piu alto di prima,mi sento piu su di morale,ma molto nervosa,ho momenti d ira,che prima magari lasciavo perdere nonostante mi sentissi assediata da persone che non sopportavo caratterialmente,sono poco paziente e anche purtroppo per la situazione che vivo,non ho molti amici e il peso eccessivo mi costringe a fare a meno delle vacanze anche quest anno mio malgrado,non trovo lavoro e non ho mai avuto una situazione sia lavorativa che sentimentale stabile,per cui vorrei sapere se secondo voi devo tornare al solian,anche se e' la probabile causa della mia amenorrea,oppure far trovare al mio psichiatra un altro farmaco antipsicotico che non provochi galattorrea e amenorreagrazie.
inoltre avverto vomito dopo mangiato,e non so se sia un fatto nervoso o inconscio perche vorrei dimagrire,aspetto risposta,grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

La diagnosi è stata chiarita ?
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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
caro dottore la diagnosi cosa centra con il mio stato d animo,ho capito che le interessa sapere qual e',ma io le chiedo cosa centra,alla fine vorrei trovare una cura logica per il mio umore altanelante e la ringrazierei molto se mi da un consiglio se no grazie lo stesso,mi rivolgero' altrove.
tra l altro non so perche dovrei essere etichettata con una diagnosi come spesso fate voi psichiatri senza guardare la persona in se ma bensi' la patologia di cui e' affetta e secondo me questo e' sbagliato,percio' cerchi di cambiare attegiamento se no si ritrova" senza lavoro".scusi la battuta infelice,lo so,ma le persone insensibili dovrebbero cercare un altro lavoro,gli psichiatri dovrebbero tendere a capire la persona
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

il suo appunto mi stupisce decisamente. Se si cura per una cosa non le sembra importante sapere quali sono le caratteristiche essenziali della malattia che sta curando ?

Dovrebbe essere etichettata con una diagnosi perché di solito in medicina si utilizza questo sistema per scegliere le cure più logiche ed efficaci, non prendendo i sintomi uno per uno per come sono oggi senza ulteriori considerazioni. Se poi "etichettare" Lei deve prenderlo come un'offesa è un problema suo.

Cerchi di cambiare atteggiamento Lei perché sta offendendo gratuitamente chi vuole conoscere elementi utili a darLe un parere.

Cosa devono fare gli psichiatri non lo decide Lei, il medico è bene che capisca le malattie oltre che le persone, altrimenti è un buon amico che non sa cosa fare.

Questa sua reazione è completamente fuori luogo, se non vuole avere pareri ma offendere forse questo non è lo spazio adatto.

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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
mi dispiace dottore che l abbia presa come un offesa,ho solo dato il consiglio di comportarsi in modo piu umano,facendo riferimento non solo a lei dott.Pacini,ma anche al dott.Lai,il quale so che approverebbe che l etc tornasse in vigore negli ospedali psichiatrici,e questo a mio parere senza offesa la reputo una grande offesa alla dignita' umana e specialmente all intelligenza ,perche gente che soffre e' ingiusto provocargli continui elettroshock dichiarando che cosi' si puo guarire,la gente che la pensa cosi' come il dott.Lai la reputo fuori di testa,e non voglio offendere nessuno,anzi se posso permettermi caro dott.Lai le do il consiglio di cambiare rotta e pensiero perche si ricordi che se lei reputa le persone affette da malattie o patologie mentali non in grado di fare nulla ne di prendere decisioni si avvicina al modo di pensare hitleriano,il quale come tutti sappiamo e credo sa anche lei faceva esperimenti anche su gente diciamo "psichiatrizzata" e comunque con varie patologie perche li riteneva una razza inferiore e anche se so non e' questo il caso,vorrei solo metterlo in evidenza affinche' la storia non si ripeta mai piu.spero di essere stata chiara.

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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
comunque la diagnosi molto probabilmente varia tra disturbo bipolare,della personalita' e borderline,vorrei sapere la sua opinione adesso grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

L'ect è in vigore attualmente ed è una delle terapie più efficaci, talora salvavita in alcuni sottotipi di depressione. Probabilmente Lei è molto disinformata su questo tema. Le sue considerazioni sono fuori luogo, inoltre Lei non è qui per chiedere agli altri di cambiare idea. Tra l'altro proprio su questo tema e sui presunti abusi dell'ect durante la guerra ho pubblicato un articolo. Su questo stesso sito c'è anche un mio articolo sull'ect, in cui si cerca di fare informazione e non terrorismo come in tanti siti internet che diffondono false notizie.


La mia opinione è che abbia rispetto per chi le risponde e si informi minimamente sulle cose prima di offendere intere categorie in maniera priva di fondamento. Se poi le piace pensare che i medici siano dei torturatori faccia pure.

La diagnosi "molto probabilmente varia" non capisco cosa significhi. Se quelle sono state formulate, sostanzialmente è una diagnosi di disturbo bipolare, cosa diversa dalla depressione.
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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
mi dispiace per lei ma l etc di cui parla e' tortura,lo e' stato all inizio del secolo e lo e' tuttoggi,cito un caso di morte per elettroshock,e' giusto che si sappiano certe informazioni,cosicche' la gente apra gli occhi



10 marzo 1997

"Così quelle scosse hanno ucciso mio figlio"
Carlo Rellini aveva 19 anni, per la sua morte vennero condannati due medici.

di CARLO CHIANURA

ROMA - "Sono il padre di Carlo Rellini, morto a diciannove anni per elettrochoc. Quando entrò nella clinica Samadi pesava settantacinque chili, quando lo abbiamo messo nella bara non arrivava a trentacinque. Gliene fecero tre, di elettrochoc, da quel maledetto giorno del dodici maggio 1988. Aveva una febbre da farmaci antipsicotici, l'elettrochoc in questi casi può portare al coma. Così fu per Carlo. Due medici sono stati condannati: sono il dottor Gian Francesco Gherardini e il dottor Francesco Orlando, poi assolto in appello. Tre sono stati prosciolti, uno perché è morto. Ho scoperto a mie spese che cos'è una Sanità italiana fatta di intrighi, di coperture, di scaricabarile". Luigi Rellini di mestiere fa il meccanico. Ieri ha compiuto 65 anni. E' umbro di origine, ma vive a Roma da quarantaquattro anni. E' riuscito a sfidare quella Sanità malata e a vincere quegli intrighi e quelle coperture. Carlo era il secondo di tre fratelli: lavorava e studiava, alla sera, nell' istituto tecnico Galileo Galilei. Fu proprio una sera, quella del 21 aprile 1988, che Carlo chiamò casa: "E' tutto a posto, sto tornando". Tutto a posto che cosa?, si chiesero in casa Rellini. "Carlo, ma è successo qualcosa?". "Ma no, se vi dico che è tutto a posto. Sto tornando". Quando tornò capirono che a posto non c'era proprio niente. "Non sapremo mai che cosa gli era successo davvero", spiega il professor Roberto Roberti, perito di parte della famiglia Rellini al processo contro i medici: "Forse l'esordio improvviso di una psicosi acuta. Comunque una condizione curabilissima". Quello era l'ingresso del tunnel per Carlo Rellini. "Comincia a dare i numeri", come dice il padre. I suoi pensano che ha bevuto qualcosa, che gli abbiano dato della droga. A mezzanotte chiama un amico e gli dà un appuntamento. Il fratello lo ferma. Lui scoppia in una crisi di pianto. "Sto male, aiutatemi". Il giorno dopo comincia il giro per medici e psichiatri. Se Nanni Moretti per la sua malattia raccontata in "Caro diario" incontrò anche "il principe dei dermatologi", Luigi Rellini va dal principe degli psichiatri, con uguale fortuna. I milioni cominciano a correre ma le crisi si fanno sempre più ravvicinate nonostante "le dieci gocce di..." e "le quindici gocce di...". Miglioramenti, peggioramenti, la caduta. Carlo non sopporta la luce, Carlo non sopporta il canto degli uccelli, Carlo non sopporta la radio accesa. Uno dei medici, collaboratore del principe degli psichiatri, consiglia il ricovero nella casa di cura Samadi, specializzata in cure del sistema nervoso. Ci vuole del bello e del buono per convincere Carlo ad andare in quella clinica. Poi il padre ci riesce e insieme varcano, alle tredici del nove maggio, il cancello della Samadi. L'antifona, i Rellini, la capiscono subito. I medici chiedono: "Ci autorizzate ad applicare la cura del sonno?". E che cos'è? "Una cura che facciamo ai nostri pazienti. Firmate qui e non dite niente a nessuno. Vedrete che in un paio di giorni vostro figlio sarà guarito". La cura del sonno è l'elettrochoc, naturalmente. Luigi Rellini lo capisce, chiede aiuto a uno degli psichiatri che ha contattato e riceve il consiglio di non firmare. Ma le insistenze del medico della Samadi si fanno sempre più pressanti. Rellini cede e firma, alle dieci della sera. Tre giorni dopo il dottor Francesco Orlando arriva assieme a un'infermiera e a una scatola. E' la scatola delle scosse. Un quarto d'ora e Orlando esce: è andato tutto bene, dice, il ragazzo "sopporta benissimo". Luigi Rellini: "Non dimenticherò mai queste parole. Mi disse: se non sarà domani, sarà dopodomani, sennò domenica. Ma voi preparate già da ora una festa per quando uscirà. Sembrava un padreterno". Senonché nessuno aveva messo in conto che una febbriciattola si era già impadronita di Carlo. 37 e 4. Quando il medico esterno che aveva consigliato il ricovero alla Samadi saprà della febbre bestemmia. Ma intanto è già tardi. Mentre la febbre sale a 38 e 4, c'è il giorno dopo la seconda botta di elettrochoc. Spiega il professor Roberti: "La febbre da antipsicotici provocava un irrigidimento, l'irrigidimento fu preso per catatonia. La febbre più l'irrigidimento più l' elettrochoc provocarono un'insufficienza di ossigeno al cervello". Ciò nonostante, il 14 maggio arrivò la terza botta di elettrochoc, quella fatale. Fortissime crisi epilettiche. Infine il coma. E' il 3 giugno quando Carlo viene trasferito all'ospedale San Filippo Neri. Ne uscirà esattamente quattro mesi più tardi. Al Gemelli troveranno che pesa 34 chili, che ha venti centimetri di femori scoperti, che ha le piaghe da decubito in fase avanzata. "La cosa peggiore", gli dice un primario di Rianimazione, "è che suo figlio sta morendo di fame". Morendo di fame? Sì, la sua dieta al San Filippo Neri era di mille calorie o poco più, quando gliene sarebbero occorse cinquemila. Carlo morì un mattino freddo del 1989, il 27 gennaio. Nove mesi dopo quel "tutto a posto".

spero davvero che si sbagli dottore sarebbe grave se riaprissero i manicomi e l elettroshok io sarei la prima a organizzare manifestazioni contro questa tortura-omicidio.certo lei dira' questo e' solo un caso,ma quanti altri casi irrisolti di morte inspiegabili avvenuti in ospedali psichiatrici ci sono!lo sappiamo dottore,io non sono e non saro' mai daccordo su questo.
per cui le dico che puo anche non darmi piu consigli se la pensa cosi',piuttosto si ravveda
[#16]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
Gentile utente,

ritengo le sue offese gratuite e dettate da pregiudizi.

In tutta la medicina si è consapevoli che talvolta le cure possono avere effetti collaterali e talvolta portare alla morte e di questo il paziente ne è informato ed è aiutato dal medico e dai familiari a prendere una decisione.
L'articolo che lei cita è una storia dolorosa ma non è un esempio calzante e vi sono varie inesattezze.
Spesso si confonde l'esito della malattia o malattie concomitanti come un'infezione in una persona debilitata, che vengono scambiate per effetti diretti e nefasti delle cure.

Ho molto rispetto per le persone che soffrono di disturbi mentali, è la ragione che motiva le persone "fuori di testa" come me a studiare ancora e sempre per aiutare le persone che ne soffrono come lei.

Poi nessuno le impedisce di protestare civilmente, ma prima si informi.

Le auguro di trovare un po' di serenità
[#17]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
lo spero anchio dottore di trovare la mia serenita' e mi auguro lei trovi la sua,perche' e' da nazisti la sua considerazione sull etc e non mi vergogno di dirlo,percio' mi auguro che cambi mestiere,le persone insensibili come lei dovrebbero fare il macellaio e non lo psichiatra.tanti Saluti
[#18]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
Senta, qui le viene dato uno spazio per chiedere dei consulti non per offendere, ha superato il limite.
L'essere malata non le permette di essere maleducata e insultare impunemente le persone che le dedicano del tempo (perso).
Dovrebbe invece vergognarsi di quello che scrive.
[#19]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Gentile utente,

Si informi meglio. Se Lei scrive qui, chiede informazioni. Se scrive per offendere. L'articolo che Lei posta non dimostra l'affermazione molto grave e disinformante che Lei fa. Dice altro. Ed ha qualche vizio di impostazione a mio avviso. Se la sua sintesi è che l'elettroshock è una tortura, direi che ci abbia capito poco. D'altronde se non si hanno informazioni questo è inevitabile. E le informazioni non sono i proclami. Quindi se uno muore di intervento chirurgico, i chirurgi sono dei torturatori ?

I suoi ragionamenti sono pure offese, direi anche diffamazioni vere e proprie.
Assurdo che oltretutto Lei poi venga qui a porre quesiti come se avesse una qualche considerazione della categoria.

Il consulto per quanto mi riguarda è chiuso.
[#20]
Gentile utente,
non ci sembra il suo, un modo educato di porsi nei confronti di chi, offre gratuitamente ed in modo volontario un aiuto.
Evidentemente lei non ha letto le linee guida del sito che recitano:

A) ricorda che questo servizio non può sostituire la visita reale presso un medico, che è l'unica metodica consentita per eseguire diagnosi e prescrivere un trattamento
B) lo scopo dei consulti è quello di valorizzare e mai di sostituire la visita medica, di offrire (quando possibile) orientamento alle problematiche, senza azzardare diagnosi o terapie per via telematica
C) non pretendere risposte o soluzioni che non possono giungere attraverso questo servizio, ma fai un uso coscienzioso dei suggerimenti ricevuti e riportali al tuo medico curante
D) sii educato e rispettoso nel dialogo coi medici poiché non hanno nessun obbligo di risposta ma partecipano al forum in modo volontario e gratuito compatibilmente al loro lavoro
E) non utilizzare il servizio per pigrizia nel rivolgerti al tuo medico di base: è sempre lui il primo referente da contattare per i tuoi problemi di salute

Le ricordiamo inoltre, che questo sito non è un luogo dove ogni utente può offendere i professionisti iscritti, quindi cancelliamo il suo account per violazione delle linee guida.

Grazie e cordiali saluti,
staff@medicitalia.it

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L'amenorrea consiste nell'assenza del ciclo mestruale. Può essere primaria o secondaria e può essere determinata da cause di vario tipo: vediamo quali.

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