Disturbo di attacchi di panico
Buon giorno, vorrei esporVi la mia situazione per meglio intervenire nella sua risoluzione.
Circa 5 anni fa, ho avvertito un malore strano con una varietà di sintomi fisici ma sopratutto cognitivi come una sensazione imminente di perdita del controllo di tutte le mie facoltà sia mentali che fisiche.
Dopo gli accertamenti richiesti dal medico di base non si riscontra nulla di patologico e prese in considerazione l'ipotesi dell'attacco di panico.
Sembrava che tutto si era risolto,invece nelle stesse modalità circa 2 mesi dopo si ripresenta lo stesso malore, e a quel punto chiesi una valutazione dallo psichiatra che fece la diagnosi di DAP e prescrisse dei farmaci ssri da assumere. 1cp di sereupin 20 mg+ xanax 0.50 2 al giorno.
Nel frattempo il disturbo prende questo connotato:
1-dopo il secondo episodio si instaura una forte apprensione come per scongiurare il ritornare delle crisi.
2-Allo stesso tempo l'anticipazione delle crisi mi fa sentire come se prima o poi possa veramente perdere la testa e diventare matto.
3-In qualche modo genera piu sofferenza l'attesa che la crisi in se, in quanto l'attesa e costante eccetto la notte quando dormo e se sono distratto da impegni si affievolisce.
4- il fatto stesso di vivere in attesa mi genera ancora piu ansia e mi fa sembrare sempre di piu in imminente pazzia.
5-In Sintesi il nodo da sciogliere e l'ansia anticipatoria.
6-Non ho mai sviluppato condotte atte all'evitamento delle situazioni.
7- E stata diagnosticata come disfunzione a se stante senza comorbilita con altre patologie anche psichiatriche e/o Fisiche.
Mi sono state poste dallo psichiatra due strategie terapeutiche: il farmaco suddetto che e stato assunto in dose da 1cp 20mg e poi 1 e mezzo per circa un annetto ma non si riesce a scardinare l'attesa. poi lentamente sospeso per tentare la seconda strategia terapeutica basata su psicoterapia di indirizzo C.C o breve strategica per agire sul sintomo dell'attesa.
Non ho ben compreso se la psicoterapia funziona anche in alternativa alle medicine come strumento dalla pari efficacia, oppure si deve assumere inevitabilmente anche dei farmaci?
Credo voglia tentare la strategia ad approccio psicoterapeutico in quanto non ci sono sintomi che rendono difficili le mie attività e vista la non miglioria col farmaco assunto.
Mi fido del medico, ma mi piacerebbe sapere ulteriori pareri per meglio risolvere questa situazione fastidiosa.
In attesa di risposte auguro buona giornata.
Circa 5 anni fa, ho avvertito un malore strano con una varietà di sintomi fisici ma sopratutto cognitivi come una sensazione imminente di perdita del controllo di tutte le mie facoltà sia mentali che fisiche.
Dopo gli accertamenti richiesti dal medico di base non si riscontra nulla di patologico e prese in considerazione l'ipotesi dell'attacco di panico.
Sembrava che tutto si era risolto,invece nelle stesse modalità circa 2 mesi dopo si ripresenta lo stesso malore, e a quel punto chiesi una valutazione dallo psichiatra che fece la diagnosi di DAP e prescrisse dei farmaci ssri da assumere. 1cp di sereupin 20 mg+ xanax 0.50 2 al giorno.
Nel frattempo il disturbo prende questo connotato:
1-dopo il secondo episodio si instaura una forte apprensione come per scongiurare il ritornare delle crisi.
2-Allo stesso tempo l'anticipazione delle crisi mi fa sentire come se prima o poi possa veramente perdere la testa e diventare matto.
3-In qualche modo genera piu sofferenza l'attesa che la crisi in se, in quanto l'attesa e costante eccetto la notte quando dormo e se sono distratto da impegni si affievolisce.
4- il fatto stesso di vivere in attesa mi genera ancora piu ansia e mi fa sembrare sempre di piu in imminente pazzia.
5-In Sintesi il nodo da sciogliere e l'ansia anticipatoria.
6-Non ho mai sviluppato condotte atte all'evitamento delle situazioni.
7- E stata diagnosticata come disfunzione a se stante senza comorbilita con altre patologie anche psichiatriche e/o Fisiche.
Mi sono state poste dallo psichiatra due strategie terapeutiche: il farmaco suddetto che e stato assunto in dose da 1cp 20mg e poi 1 e mezzo per circa un annetto ma non si riesce a scardinare l'attesa. poi lentamente sospeso per tentare la seconda strategia terapeutica basata su psicoterapia di indirizzo C.C o breve strategica per agire sul sintomo dell'attesa.
Non ho ben compreso se la psicoterapia funziona anche in alternativa alle medicine come strumento dalla pari efficacia, oppure si deve assumere inevitabilmente anche dei farmaci?
Credo voglia tentare la strategia ad approccio psicoterapeutico in quanto non ci sono sintomi che rendono difficili le mie attività e vista la non miglioria col farmaco assunto.
Mi fido del medico, ma mi piacerebbe sapere ulteriori pareri per meglio risolvere questa situazione fastidiosa.
In attesa di risposte auguro buona giornata.
[#1]
La strategia più efficace e' farmacotwrapia + psicoterapia.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Ex utente
Quindi per far funzionare la psicoterapia e opportuno assumere dei farmaci in concomitanza.
Se per il momento non vorrei assumere farmaci sarebbe di conseguenza inefficace la psicoterapia??
Chiedo questo perchè non avendo purtroppo molte disponibilità economiche non vorrei praticare un metodo terapeutico che gia a priori e destinato a fallire come in precedenza.
La ringrazio molto. Saluti.
Se per il momento non vorrei assumere farmaci sarebbe di conseguenza inefficace la psicoterapia??
Chiedo questo perchè non avendo purtroppo molte disponibilità economiche non vorrei praticare un metodo terapeutico che gia a priori e destinato a fallire come in precedenza.
La ringrazio molto. Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.6k visite dal 18/07/2011.
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