Ansia e xanax
salve,
ho 33 anni e mamma di un bimbo di 2 anni e mezzo
da febbraio circa soffro di ansia e tachicardia agitazione e a volte depressione..mi spiego,dopo un episodio di "mancamento" nel senso che mi sono sentita debole e svenire,ed ero sola e fuori casa,mi è venuto un attacco di panico,tachicardia,mi sentivo svenire,nn vedevo bene e sudavo...
dopo quest episodio successo a febbraio,ho iniziato ad usare occasionalmente,sotto consiglio medico,10 gocce di xanax...poi mi sono trasferita a roma e l idea di ritrovarmi sola la mattinami metteva angoscia,che peggiorava se pensavo di rimanere solo cn mio figlio,nel senso,avevo timore di stare male e quindi se svenivo ad esempio,mio figlio rimaneva solo....
poi quando arrivava mio marito la cosa si attenuava...ho richiesto aiuto al mio medico,il quale mi ha detto che era depressione e mi diete una terapia di ansiolin e uno sereupin non mi ricordo,comunque con questa terapia mi sono sentita molto peggio,cioè oltre alle crisi di ansia si aggiunse la depressione davvero,tristezza,stato d animo davvero a terra...fino ad arrivare ad una brutta crisi notturna...ho smesso di netto la terapia,lo so che nn si fa ma stavo malissimo dopo 15 gg di terapia....ho ripreso 5 gocce di xanax al mattino e 5 alla sera e per un pò è andata bene,ma poi di nuovo da sola a roma e si ricomincia...finchè ho avuto un vero e proprio attacco di panico gg fa in concomitanza col grande caldo e mi hanno portata in ospedale...là mi danno 5 gocce di xanax al mattino,5 al pomeriggio e 10 la sera...ma devo dire che l' agitazione non è sparita..specie la mattina e a pranzo quando già passano 4 ore e nemmeno dalla dose di xanax...premetto che in famiglia ho diversi casi di tiroide mal funzionante fra le zie,mia madre e da poco mio fratello,con noduli,e aggiungo che soffriamo di ansia,oltre me,mia madre,mia sorella e mio fratello...quest ultimo solo da pochissimi mesi,infatti gli hanno fatto tutti gli accertamenti ed hanno scoperto che dipende dalla tiroide...mi chiedo,possibile che valga pure per me? possibile che il mio organismo nn tolleri le xanax?io mi sono resa conto che tutto è peggiorato e di molto da quando ne faccio uso regolarmente.ora sto smettendo,diminuendo gradualmente,ma agitazione e ansia non passano...solo la sera mi sento rilassata...e sinceramente ho paura di arrivare ad essere assuefatta...e ciò mi rende enormemente triste perchè mi sento schiava e limitata in tutto,ho paura di star sola...davvero mi passiate il termine ma mi sento uno schifo...
uso le xanax da febbraio,ma da aprile le uso regolarmente mattina e sera 10 gocce totali,poi da inizio luglio fine giugno regolarmente 20 gocce che ripeto sto smettendo....è normale che durante la diminuizione abbia agitazione?ora sono coi miei e un pò più serena...però l agitazione c è e l ansia la mattina e a pranzo pure...è normale?e quando finirò di prenderle avrò altri sintomi per gg o dovrei star meglio?grazie mille per l attenzione
ho 33 anni e mamma di un bimbo di 2 anni e mezzo
da febbraio circa soffro di ansia e tachicardia agitazione e a volte depressione..mi spiego,dopo un episodio di "mancamento" nel senso che mi sono sentita debole e svenire,ed ero sola e fuori casa,mi è venuto un attacco di panico,tachicardia,mi sentivo svenire,nn vedevo bene e sudavo...
dopo quest episodio successo a febbraio,ho iniziato ad usare occasionalmente,sotto consiglio medico,10 gocce di xanax...poi mi sono trasferita a roma e l idea di ritrovarmi sola la mattinami metteva angoscia,che peggiorava se pensavo di rimanere solo cn mio figlio,nel senso,avevo timore di stare male e quindi se svenivo ad esempio,mio figlio rimaneva solo....
poi quando arrivava mio marito la cosa si attenuava...ho richiesto aiuto al mio medico,il quale mi ha detto che era depressione e mi diete una terapia di ansiolin e uno sereupin non mi ricordo,comunque con questa terapia mi sono sentita molto peggio,cioè oltre alle crisi di ansia si aggiunse la depressione davvero,tristezza,stato d animo davvero a terra...fino ad arrivare ad una brutta crisi notturna...ho smesso di netto la terapia,lo so che nn si fa ma stavo malissimo dopo 15 gg di terapia....ho ripreso 5 gocce di xanax al mattino e 5 alla sera e per un pò è andata bene,ma poi di nuovo da sola a roma e si ricomincia...finchè ho avuto un vero e proprio attacco di panico gg fa in concomitanza col grande caldo e mi hanno portata in ospedale...là mi danno 5 gocce di xanax al mattino,5 al pomeriggio e 10 la sera...ma devo dire che l' agitazione non è sparita..specie la mattina e a pranzo quando già passano 4 ore e nemmeno dalla dose di xanax...premetto che in famiglia ho diversi casi di tiroide mal funzionante fra le zie,mia madre e da poco mio fratello,con noduli,e aggiungo che soffriamo di ansia,oltre me,mia madre,mia sorella e mio fratello...quest ultimo solo da pochissimi mesi,infatti gli hanno fatto tutti gli accertamenti ed hanno scoperto che dipende dalla tiroide...mi chiedo,possibile che valga pure per me? possibile che il mio organismo nn tolleri le xanax?io mi sono resa conto che tutto è peggiorato e di molto da quando ne faccio uso regolarmente.ora sto smettendo,diminuendo gradualmente,ma agitazione e ansia non passano...solo la sera mi sento rilassata...e sinceramente ho paura di arrivare ad essere assuefatta...e ciò mi rende enormemente triste perchè mi sento schiava e limitata in tutto,ho paura di star sola...davvero mi passiate il termine ma mi sento uno schifo...
uso le xanax da febbraio,ma da aprile le uso regolarmente mattina e sera 10 gocce totali,poi da inizio luglio fine giugno regolarmente 20 gocce che ripeto sto smettendo....è normale che durante la diminuizione abbia agitazione?ora sono coi miei e un pò più serena...però l agitazione c è e l ansia la mattina e a pranzo pure...è normale?e quando finirò di prenderle avrò altri sintomi per gg o dovrei star meglio?grazie mille per l attenzione
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Gentile utente,
Sereupin ha effetto dopo circa un mese, ed è possibile che, a causa della natura del disturbo che sta curando, nei primi giorni (2-3 settimane) stia uguale o anche peggio. Niente di simile all'ansiolitico, che funziona subito un po', ma non risolve con il passar del tempo.
Ricontatti uno specialista e si faccia reimpostare una terapia di fondo, magari con un dosaggio più graduale o con un farmaco simile la tollerabilità dei primi giorni sarà migliore.
Sospendere la cura significa fatalmente ritornare sulla soluzione iniziale che non tende a risolvere la cosa.
Sereupin ha effetto dopo circa un mese, ed è possibile che, a causa della natura del disturbo che sta curando, nei primi giorni (2-3 settimane) stia uguale o anche peggio. Niente di simile all'ansiolitico, che funziona subito un po', ma non risolve con il passar del tempo.
Ricontatti uno specialista e si faccia reimpostare una terapia di fondo, magari con un dosaggio più graduale o con un farmaco simile la tollerabilità dei primi giorni sarà migliore.
Sospendere la cura significa fatalmente ritornare sulla soluzione iniziale che non tende a risolvere la cosa.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Gentile utente,
Lei ha ricevuto una indicazione. La paura di diventare schiava riguarda il suo stato ansioso, più che le medicine. Infatti, riguardo a queste Lei si orienta in un senso se mai opposto. Evita e ha paura di quelle che non inducono dipendenza, ma invece accetta suo malgrado gli ansiolitici, che un certo rischio invece lo hanno.
La paura di perdere il controllo, di essere sotto effetto di qualcosa che ci altera, o finire per alimentare un disturbo che altrimenti sarebbe scomparso "lasciandolo stare" sono tutti ragionamenti di matrice ansiosa e culturalmente condivisi anche, ma in medicina paradossale. Ci si basa sulla diagnosi, da quella deriva la previsione (prognosi): sulla base di questo il medico consiglia di attendere o di curarsi, dopo di che ci sono le regole tecniche per le cure, dosi, tempi e composizione della cura.
Lei ha ricevuto una indicazione. La paura di diventare schiava riguarda il suo stato ansioso, più che le medicine. Infatti, riguardo a queste Lei si orienta in un senso se mai opposto. Evita e ha paura di quelle che non inducono dipendenza, ma invece accetta suo malgrado gli ansiolitici, che un certo rischio invece lo hanno.
La paura di perdere il controllo, di essere sotto effetto di qualcosa che ci altera, o finire per alimentare un disturbo che altrimenti sarebbe scomparso "lasciandolo stare" sono tutti ragionamenti di matrice ansiosa e culturalmente condivisi anche, ma in medicina paradossale. Ci si basa sulla diagnosi, da quella deriva la previsione (prognosi): sulla base di questo il medico consiglia di attendere o di curarsi, dopo di che ci sono le regole tecniche per le cure, dosi, tempi e composizione della cura.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 11.4k visite dal 16/07/2011.
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