Attacco di panico: cosa accade realmente nel mio corpo?

Buongiorno, sono una ragazza di 23 anni e vi scrivo per avere delle informazioni precise.
Purtroppo da anni so cosa è l'ansia e gli attacchi di panico, e da anni sto seguendo la psicoterapia.
I sintomi sono abbastanza soggettivi, ma ovviamente ci sono quelli più comuni.
Vorrei sapere se durante un attacco di panico accadono queste cose a livello fisico:
la sensazione di soffocare e di far fatica a respirare è reale? Nel senso abbiamo realmente broncospasmo in quel momento o è la testa che ce lo fa credere?
Sempre in quel momento, se avessi a disposizione un saturimetro, la saturimetria sarebbe bassa o normale?
Quando invece mi viene da svenire, può essere che ho in corso una reazione vaso vagale o è solo un'impressione anche quella?

Quale è la cosa più brutta che può succedere durante un attacco di panico? Sempre a livello fisico intendo. Conoscere cosa avviene realmente nel mio corpo mi aiuta a stare più tranquilla.
Grazie
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
dopo tanti anni di psicoterapia il terapeuta non le ha mai spiegato cosa avviene? O è una sua richiesta tesa a riconfermare quello che già conosce?

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

se "da anni" sta facendo una psicoterapia queste domande dovrebbero essere risolte con il trattamento.

Invece, pare che lei sia alla prima seduta.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#3]
Utente
Utente
No, non ne abbiamo mai parlato.Potete darmi una risposta voi?
[#4]
Utente
Utente
Con la psicologa parliamo di come affrontare l'attacco e di quello che mi passa per la testa.
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

a me pare strano che si parli di come affrontare un attacco di panico senza essere stati edotti su cio' che accade durante un attacco.

Da quanti anni sta facendo questa "psicoterapia"?
[#6]
Utente
Utente
Circa cinque anni. So cosa accade durante un attacco di panico, però essendo entrata in un ambito di studi riguardanti la medicina, vorrei sapere cosa accade dal punto di vista pratico reale, non le sensazioni.

Quando entriamo in argomenti tecnici lei mi dice di non essere un medico, infatti è laureata in psicologia, non in psichiatria.

Conosco molte persone laureate in psicologia, e a chiedergli cosa significa saturimetria o broncospasmo non sanno cosa rispondermi.

Quindi, per favore, sareste così gentili da rispondermi voi?
Grazie
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

il fatto di non essere un medico limita lo psicologo nell'esprimersi e nel consigliare terapie farmacologiche.

Potrebbe spiegare, senza troppi tecnicismi, cosa accade dal punto di vista fisico al suo corpo (come ad esempio l'aumento della frequenza cardiaca e della sudorazione), riportando il problema sulla questione psichica che e' poi responsabile della insorgenza dell'attacco.

Dal punto di vista pratico, e' ovvio che la preoccupazione che possa avere dei danni al corpo e' una preoccupazione appartenente al disturbo stesso.

In cinque anni di "psicoterapia" avrebbe dovuto ottenere dei risultati ben piu' avanti di quelli raggiunti sinora.

Direi che sarebbe il caso di sentire un parere differente, nonche' e' da prendere in considerazione una visita psichiatrica.
[#8]
Utente
Utente
Gentile Dottore,
oggi ho avuto l'ultimo incontro con la psicologa in quanto ci sarà la pausa estiva. Quella che faccio io è psicoanalisi.
Visite psichiatriche ne ho già fatte in passato e ho assunto farmaci per molti anni, ma non è questo il punto.

Sono in un periodo che ho bisogno di avere risposte precise da medici. Come ho già detto, son fin troppo bene cosa accade durante un attacco di panico, tacchicardia, tremori, sudorazione, senso di soffocamento, senso di svenimento ecc. E so che è la testa che li manda. Non vi sto chiedendo come gestire un attacco di panico.

Ora però voglio sapere cosa accade nello specifico, dal punto di vista organico. A parte tachicardia ecc che non c'è molto da dire.

Io ho fatto due domande particolari, a cui uno psicologo non sa rispondere. Non capisco perchè non vogliate rispondermi voi. Che sia giusto o no che me lo dica la psicologa (oggi ne ho parlato nuovamente, ma non è un medico, a queste cose tecniche riguardanti il corpo umano non sa rispondere. Lei come tantissimi altri psicologi. Uno psichiatra certamente mi sa rispondere. Ma se ho scritto qua è perchè non posso permettermi un colloquio psichiatrico al momento.

E, con tutto il rispetto, il percorso che ho fatto con la psicologa mi è stato molto d'aiuto, perchè mi ha aiutato a scavare dentro me stessa. Le poche volte che sono andata dallo psichiatra, ha saputo parlarmi solo di farmaci.

La pregherei quindi di non dire che avrei dovuto avere risultati migliori in 5 anni di psicoanalisi, perchè passi avanti ne ho fatti. Questo è un periodo brutto dovuto a vari motivi tra cui lo stress per la vicinanza della mia laurea. E ho bisogno di risposte da un medico.
Non mi sembra di averVi chiesto molto.
Solo una risposta alle mie domande.
[#9]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Mi pare che abbia ancora gli attacchi di panico.

Quindi, fa la psicoanalisi per ottenere dei miglioramenti su altri ambiti, questo va anche bene, se la fa per curare gli attacchi di panico pare che non vada bene.

Poi vuole risposte alle domande:
"la sensazione di soffocare e di far fatica a respirare è reale? Nel senso abbiamo realmente broncospasmo in quel momento o è la testa che ce lo fa credere?
Sempre in quel momento, se avessi a disposizione un saturimetro, la saturimetria sarebbe bassa o normale?
Quando invece mi viene da svenire, può essere che ho in corso una reazione vaso vagale o è solo un'impressione anche quella?"

ma se in cinque anni di analisi non c'e' stata nessuna risposta e non vi e' miglioramento in merito a questi quesiti oltre che ai sintomi, mi porrei il problema del trattamento.

Perche' mai una persona che iperventila dovrebbe avere un saturimetro a disposizione?

Non mi pare che le sue domande abbiano caratteristiche solo "mediche", piuttosto forse la persona a cui lo chiede non risponde per l'orientamento analitico che segue.

Secondo lei, rispondere alle domande relative agli attacchi di panico che ancora ha la tranquillizzera'?
Secondo me no.

A mio avviso, non ha alcuno strumento per poter reagire agli attacchi di panico ne' farmacologico ne' psicologico.


[#10]
Utente
Utente
Continuo a non essere d'accordo con la Sua risposta, ma la rispetto. Anche se l'ultima frase "A mio avviso, non ha alcuno strumento per poter reagire agli attacchi di panico ne' farmacologico ne' psicologico." non la trovo molto rispettosa dal momento che non mi conosce come persona. Forse ho sbagliato io a formulare i miei quesiti.

Mi rivolgerò altrove a questo punto.
Non vi ho chiesto se il mio percorso di psicoterapia va bene.
Grazie lo stesso per il tempo che avete dedicato a rispondermi.

Saluti.

Ps: dopo anni di psicoterapia, una ricaduta ci sta, fa parte della vita. Gli psicologi non fanno i miracoli.
[#11]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)essendo entrata in un ambito di studi riguardanti la medicina, vorrei sapere cosa accade dal punto di vista pratico reale, non le sensazioni.
(..)

gentile ragazza il problema è che sono le domande ad essere scorrette nella misura in cui cerca di separare i processi (sensazioni e il punto di vista pratico reale), poichè le sensazioni dipendono dall'interpretazione cognitiva di quello che lei definisce il punto di vista pratico che a sua volta si modifica grazie all'interpretazione che ne fa.
Se interpreta un leggero battito cardiaco come il sopraggiungere di un infarto darà origine ad un processo, se lo interpreta come la conseguenza di un semplice sforzo ne darà origine ad un altro con reazioni fisiche differenti. Questo è il "punto di vista pratico" che non può essere scisso dalla sensazione che a sua volta dipende dal tipo di interpretazione che lei ne fa.
Legga questo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#12]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se ha fatto 5 anni di psicoanalisi, saprà che a volte gli psicoanalisti parlano di "essere pronti" a fare determinati passi avanti nella terapia.

Probabilmente, dopo 5 anni, lei ancora non è pronta per capire che il suo problema non sta nelle risposte che non riesce a ottenere, sta nel farsi codeste domande.

È comune la situazione dell'ansioso che sente un forte bisogno di essere rassicurato. Fare domande che *sembrano* importanti, e ottenere risposte, nelle intenzioni dell'ansioso, sarebbe un modo per placare l'ansia e stare meglio.

Invece l'effetto di solito è proprio il contrario: quando riceve le risposte, sul momento si sente meglio, ma alla lunga non sta facendo altro che alimentare il problema. E naturalmente nuove risposte danno luogo a nuove domande, come in un giostra perversa senza fine.

Ecco perché non è opportuno rispondere ai suoi dubbi, nel suo migliore interesse.

I risultati psicoterapeutici nell'ansia e nel panico si possono (e si dovrebbero) vedere nel giro di mesi, non di anni. Per cui se ancora ha attacchi, dovrebbe valutare la possibilità di un tipo diverso di psicoterapia, più adatto ai disturbi d'ansia.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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