Frequentare uno psichiatra

Salve, vorrei porre un quesito per riuscire a trovare una soluzione...

Oltre un anno fa ho conosciuto uno psichiatra tramite un annuncio erotico sul web. Ci siamo visti varie volte per incontri di sesso, poi inevitabilmente si è instaurata una confidenza, ho saputo della sua professione, sono andata nel suo studio, un paio di volte mi ha prescritto un ansiolitico. Nonostante io continui a provare attrazione per lui, sto cercando di staccarmi perchè percepisco che il rapporto è in un certo senso malato, anzi, più che il rapporto, lui. Premetto che lui nel corso dell'ultimo anno mi ha conosciuta perfettamente... continua a contattarmi e dopo qualche giorno non riesco a non rispondergli. Lui ovviamente sa di far leva su certi punti... in un certo senso sono diventata dipendente da lui

Come posso fare per staccarmi!?

E' corretto il suo comportamento?? Questa domanda mi angoscia più del resto

Grazie
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
Gentile utente,

è difficile sapere se il comportamento del collega sia corretto senza conoscere ulteriori dettagli.

Sicuramente una regola elementare è di non mischiare il lavoro con le relazioni.
Se il suo amante si trasforma nel suo psichiatra, la relazione diventa ambigua e cambia un po'.
Se invece si tratta di incontri informali e di una prescrizione di ansiolitico come si può fare all'amico, non c'è niente di male.

Mi sembra che lei sia a disagio, potrebbe essere il segnale che qualcosa non va.
Scelga come vuole proseguire la relazione ed eventualmente contatti un vero terapeuta se vuole scoprire quali sono i suoi punti deboli sui quali si può fare pressione, così impara a proteggersi.

Cordiali saluti

Massimo Lai, MD

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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Intanto grazie per la risposta

Difficile dire se con me è anche psichiatra... nel corso dell'anno gli ho confidato ogni cosa, sia di persona che via mail (lui idem). Ma questo accade anche con un amico, un conoscente, ecc... un paio di mesi fa mi era venuta voglia di consultare uno psichiatra, inizialmente mi propose di fare psicoterapia da lui... cosa che non ho minimamente considerato, era assurdo. Poi vedendomi convinta a rivolgermi altrove, mi ha semplicemente chiesto, semmai avessi voluto parlare di lui, di dire che era di un'altra città. Evidentemente non si sente molto in buona fede. Cmq poi non sono andata, non me la sentivo, forse riproverò più avanti

Fondamentalmente mi mette a disagio la dipendenza, che a questo punto posso dire con obiettività, non è affettiva. Il rapporto che c'è tra noi non è una relazione, c'è solo sesso saltuario e assiduo scambio email (specialmente da parte mia). E' proprio questo ad avermi creato dipendenza, lo scambio di mail... in certi periodi gli ho scritto 20 email nell'arco della giornata in cui gli parlavo di me e più che ricevere risposte mi premeva scrivere. Una volta ho aperto un blog sperando che risolvesse il problema, purtroppo non era la stessa cosa... sapere che lui non leggeva, mi toglieva qualsiasi stimolo a scrivere

Forse in autunno mi rivolgerò a qualcuno, perchè mi sembra quasi di non uscirne più.. sperando però che non mi crei una nuova dipendenza
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
La situazione è un po' più chiara.

Penso abbia fatto bene a rifiutare di fare psicoterapia con il suo amante, quanto alla richiesta di mentire sulla sua sede, lo interpreto semplicemente come un fatto di pudore in quanto in genere ci si conosce un po' tutti nella stessa città.

Se non ho capito male, riassumendo, lei si sente dipendente da una relazione con una persona che poi si è rivelata essere anche uno psichiatra e allora ha sperato che potesse aiutarla a risolvere questa dipendenza o altri problemi che lei avverte.
Inoltre ha paura che rivolgendosi ad uno psichiatra, possa rinnovare questa dipendenza.

Possono essere diversi i motivi che la portano a sentirsi dipendente per cui poi ha difficoltà a interrompere le relazioni e si lascia invischiare in qualcosa che la mette a disagio.
Forse deve lavorare su questi aspetti, migliorare la percezone che ha di sé per sentirsi più libera di scegliere, ma sono supposizioni con pochi elementi.

Penso che la sua idea di consultare uno psichiatra psicoterapeuta potrebbe aiutarla.

Intanto con il suo amante può continuare ad essere solo amante e non altro. Cerchi di chiarirsi cosa vuole lei.

Saluti


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Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Quando ho saputo che era uno psichiatra mi sono sentita molto più libera di parlare di me, anche perchè è una persona di ampie vedute... non che con gli altri non parli di me, ma è un parlare più reciproco che non lascia molto spazio. Però è stata anche un'arma a doppio taglio, perchè potersi rispecchiare in questo modo in qualcuno, rende automaticamente dipendenti da questo qualcuno, chiunque esso sia. Senza questa persona, si ha la sensazione di non rispecchiarsi più, di perdere se stessi... probabilmente si è instaurato qualche meccanismo quando ho iniziato a parlare a ruota libera del mio passato, avrei dovuto evitare. Ho la sensazione che ci sia molto di me in lui, quasi più in lui che in me e vorrei riappropriarmi di quella parte di me che ho depositato in lui, senza accorgermene. A volte ho bloccato il cellulare per non ricevere i suoi messaggi (cmq non è mai stato invadente, devo dargliene atto), ho chiuso caselle di posta per non leggere più, poi le ho riaperte con l'ansia di aver perso informazioni importanti che mi riguardavano... in pratica non lo so nemmeno io cosa voglio fare. Lui sessualmente mi piace, ma è un aspetto ormai marginale

Anche in passato mi è capitato di sentirmi dipendente da qualcuno, situazioni di coppia... sul momento l'avevo preso un un amore molto forte, poi dopo mi sono resa conto di non aver mai amato nessuno. Lo credevo, ma non era... era sempre quel "rispecchiarsi" di cui parlavo prima

Cordiali saluti
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
"mi sono sentita molto più libera di parlare di me (...) perchè è una persona di ampie vedute"

vi siete trovati su internet per fare sesso, è facile essere di larghe vedute così, forse lo sta mettendo su un piedistallo.

"potersi rispecchiare in questo modo in qualcuno, rende automaticamente dipendenti da questo qualcuno, chiunque esso sia. Senza questa persona, si ha la sensazione di non rispecchiarsi più, di perdere se stessi"

E' un problema di definizione di se stessi, se lei si rispecchia negli altri e ne attende il giudizio, è facile diventare dipendenti da questo giudizio. In questo caso si è sentita accettata (le larghe vedute) ma adesso non si può staccare.

Come ipotizzato prima, o forse l'ho pensato tra me e me, per non perdersi deve ritrovarsi, cioè capire chi è lei senza lo specchio degli altri.
Poi forse ci sono altri meccanismi che sarebbe meglio affrontare in psicoterapia o comunque terapia consigliata da uno psichiatra estraneo.