Doc e stress post trauma
Salve,
sono uno studente universitario(fuori sede) di anni 23 e circa 3 mesi fa ho vissuto un trauma:ero nello stesso posto dove un altro studente si è suicidato(buttandosi nel vuoto) mentre io (ed altri studenti tra cui la mia ragazza)stavamo studiando udendo un urlo ed uno schianto,vivendo così un evento inaspettato.
Due giorni dopo mentre stavo eseguendo il check-in on line per un viaggio in aereo sono stato colpito da attacco di panico in seguito al pensiero di cadere nel vuoto...per due giorni ogni posto in cui mi trovavo in altezza mi sentivo fortemente in ansia perchè vivevo il pensiero inconscio di lanciarmi nel vuoto.
in questo viaggio ho fatto uso di marijuana (non sono un consumatore,sarà stata la terza o la quarta volta)vivendo delle paranoie per le quali in ogni situazione di vuoto avevo un ansia fortissima,paura quasi incontrollabile.
Finito il viaggio e tornato presso la mia sede universitaria i pensieri negativi sembravano attenuarsi per poi ripresentarsi in situazione di stress comportandomi insonnia,sensazione di assenza mentale,ansia generalizzata.
Per oltre due mesi ho vissuto in questa situazione non parlandone con nessuno nemmeno con la mia ragazza fino al punto che non riuscivo più a studiare e concentrarmi,i pensieri negativi si susseguivano incessantemente.
Decido quindi di rivolgermi ad uno psichiatra che mi diagnostica un disturbo ossessivo compulsivo con ansia generalizzata e mi prescrive:
-CIPRALEX 5 GOCCE
-PRAZENE 15 GOCCE
-SAMEFAST 1 Compressa al giorno
Premetto che non sono per nulla convinto dell'azione di tale farmaci o comunque senza un aiuto di psicoterapia(con cui non era d'accordo la mia psichiatra) perchè sarebbe come limitare gli effetti ma non curare la causa di ordine psicologica.
Pertanto mi rivolgo al servizio di aiuto psicologico presso la mia università che dopo una serie di incontri valuta opportuno inziare una psicoterapia ma solo da ottobre(posti liberi prima non ve ne sono)e pertanto mi ritrovo ad assumere farmaci che non vorrei assumere anche perchè dopo un mese di cura non ho trovato giovamento anzi se da una lato ho ritrovato la concetrazione per affrontare gli esami dall'altro lato stanno cambiando profondamente la mia personalità...facendomi cadere nello sconforto e nella paura di affronatare ogni minima attività quotidiana...
La psichiatra mi disse che ero depresso ma in realtà io volevo solo fugare i miei pensieri negativi che erano così ricorrenti da assorbire tutte le mie energie psico-fisiche mentre ora trovandomi in balia dei miei pensieri negativi(fobie altezze,correnti d'aria,evitare situazione da stress) con una paura immane di impazzire perchè rimango fisso nei miei pensieri nonchè di aver danneggiato il cervello con l'uso di marijuana(è possibile se non da un punto di vista neurologico,da un punto di vista psicologico?)
Non so cosa fare e come uscirne,e soprattutto sapere se si tratta di D.O.C. o PTSD.
Nel ringraziarvi per la risposta,mi scuso per la lunghezza.
sono uno studente universitario(fuori sede) di anni 23 e circa 3 mesi fa ho vissuto un trauma:ero nello stesso posto dove un altro studente si è suicidato(buttandosi nel vuoto) mentre io (ed altri studenti tra cui la mia ragazza)stavamo studiando udendo un urlo ed uno schianto,vivendo così un evento inaspettato.
Due giorni dopo mentre stavo eseguendo il check-in on line per un viaggio in aereo sono stato colpito da attacco di panico in seguito al pensiero di cadere nel vuoto...per due giorni ogni posto in cui mi trovavo in altezza mi sentivo fortemente in ansia perchè vivevo il pensiero inconscio di lanciarmi nel vuoto.
in questo viaggio ho fatto uso di marijuana (non sono un consumatore,sarà stata la terza o la quarta volta)vivendo delle paranoie per le quali in ogni situazione di vuoto avevo un ansia fortissima,paura quasi incontrollabile.
Finito il viaggio e tornato presso la mia sede universitaria i pensieri negativi sembravano attenuarsi per poi ripresentarsi in situazione di stress comportandomi insonnia,sensazione di assenza mentale,ansia generalizzata.
Per oltre due mesi ho vissuto in questa situazione non parlandone con nessuno nemmeno con la mia ragazza fino al punto che non riuscivo più a studiare e concentrarmi,i pensieri negativi si susseguivano incessantemente.
Decido quindi di rivolgermi ad uno psichiatra che mi diagnostica un disturbo ossessivo compulsivo con ansia generalizzata e mi prescrive:
-CIPRALEX 5 GOCCE
-PRAZENE 15 GOCCE
-SAMEFAST 1 Compressa al giorno
Premetto che non sono per nulla convinto dell'azione di tale farmaci o comunque senza un aiuto di psicoterapia(con cui non era d'accordo la mia psichiatra) perchè sarebbe come limitare gli effetti ma non curare la causa di ordine psicologica.
Pertanto mi rivolgo al servizio di aiuto psicologico presso la mia università che dopo una serie di incontri valuta opportuno inziare una psicoterapia ma solo da ottobre(posti liberi prima non ve ne sono)e pertanto mi ritrovo ad assumere farmaci che non vorrei assumere anche perchè dopo un mese di cura non ho trovato giovamento anzi se da una lato ho ritrovato la concetrazione per affrontare gli esami dall'altro lato stanno cambiando profondamente la mia personalità...facendomi cadere nello sconforto e nella paura di affronatare ogni minima attività quotidiana...
La psichiatra mi disse che ero depresso ma in realtà io volevo solo fugare i miei pensieri negativi che erano così ricorrenti da assorbire tutte le mie energie psico-fisiche mentre ora trovandomi in balia dei miei pensieri negativi(fobie altezze,correnti d'aria,evitare situazione da stress) con una paura immane di impazzire perchè rimango fisso nei miei pensieri nonchè di aver danneggiato il cervello con l'uso di marijuana(è possibile se non da un punto di vista neurologico,da un punto di vista psicologico?)
Non so cosa fare e come uscirne,e soprattutto sapere se si tratta di D.O.C. o PTSD.
Nel ringraziarvi per la risposta,mi scuso per la lunghezza.
[#1]
Gentile utente
il trattamento e' corretto per i disturbi che lamenta anche se attualmente risulta sottodosato e probabilmente era previsto un controllo a breve.
Se la sua psichiatra ha valutato l'inopportunità alla psicoterapia vuol dire che ha fatto delle valutazioni.
I farmaci non agiscono come lei crede, quindi sarebbe il caso che si affidi alla sua curante.
il trattamento e' corretto per i disturbi che lamenta anche se attualmente risulta sottodosato e probabilmente era previsto un controllo a breve.
Se la sua psichiatra ha valutato l'inopportunità alla psicoterapia vuol dire che ha fatto delle valutazioni.
I farmaci non agiscono come lei crede, quindi sarebbe il caso che si affidi alla sua curante.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie dottore per risposta,
tuttavia ho notato che per le due settimane che ho avuto colloqui con lo psicoterapeuta(e cioè solo a qualche giorno dall'inizio della terapia) mi ha aiutato tantissimo mentre ora non avendo tale supporto mi scoraggia il fatto di realzzare ciò che mi sta accadendo in questo periodo con i soli farmaci.
tuttavia ho notato che per le due settimane che ho avuto colloqui con lo psicoterapeuta(e cioè solo a qualche giorno dall'inizio della terapia) mi ha aiutato tantissimo mentre ora non avendo tale supporto mi scoraggia il fatto di realzzare ciò che mi sta accadendo in questo periodo con i soli farmaci.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.3k visite dal 03/07/2011.
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