Bugia cronica
Gentile dottore,
le scrivo questa email sperando in un suo aiuto. Ho 18 anni e ho un problema: da quando tentarono di violentarmi all'età di 8, di cui non ho mai avuto il coraggio di raccontarlo a nessuno, ho preservato me stessa con la menzogna: a volte piccole omissioni di verità, altre volte piccole bugie, ma molto spesso quotidiane o frequenti. La mia situazione familiare, benché siano apparentemente un gruppo coeso fra loro, mi hanno sempre insegnato a somatizzare tutto ciò che succedeva e questo mi ha portato a non raccontare nulla di ciò e a scriverle oggi qui. Quando ero piccola i miei genitori divorziarono e io migrai da casa di mia nonna materna,e poi a casa dei miei zii, poiché mia madre era caduta in depressione,una depressione lunga 10 anni.In questo tempo vivetti e vivo tutt'ora a casa dei miei zii considerandoli miei genitori e i miei cugini, miei fratelli. Ottennero l'affidamento in quanto mia madre non era capace di accudirmi, ma ciò mi ha reso una persona insicura e con il timore di essere abbandonata. Rifugio le mie paure in me stessa, e non riesco ad aprirmi con le persone che mi amano, e subentra immancabilmente la bugia. Ho perso me stessa in un limbo da cui non so se sono in grado di uscirne, la menzogna, per me, è come bere dell'acqua.
le scrivo questa email sperando in un suo aiuto. Ho 18 anni e ho un problema: da quando tentarono di violentarmi all'età di 8, di cui non ho mai avuto il coraggio di raccontarlo a nessuno, ho preservato me stessa con la menzogna: a volte piccole omissioni di verità, altre volte piccole bugie, ma molto spesso quotidiane o frequenti. La mia situazione familiare, benché siano apparentemente un gruppo coeso fra loro, mi hanno sempre insegnato a somatizzare tutto ciò che succedeva e questo mi ha portato a non raccontare nulla di ciò e a scriverle oggi qui. Quando ero piccola i miei genitori divorziarono e io migrai da casa di mia nonna materna,e poi a casa dei miei zii, poiché mia madre era caduta in depressione,una depressione lunga 10 anni.In questo tempo vivetti e vivo tutt'ora a casa dei miei zii considerandoli miei genitori e i miei cugini, miei fratelli. Ottennero l'affidamento in quanto mia madre non era capace di accudirmi, ma ciò mi ha reso una persona insicura e con il timore di essere abbandonata. Rifugio le mie paure in me stessa, e non riesco ad aprirmi con le persone che mi amano, e subentra immancabilmente la bugia. Ho perso me stessa in un limbo da cui non so se sono in grado di uscirne, la menzogna, per me, è come bere dell'acqua.
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Gentile utente
si pongono due quesiti a questo suo scritto:
- quale e' la sua domanda?
- attualmente e' in trattamento? tipo psicoterapia o farmacoterapia? ne ha fatti?
si pongono due quesiti a questo suo scritto:
- quale e' la sua domanda?
- attualmente e' in trattamento? tipo psicoterapia o farmacoterapia? ne ha fatti?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Non sono in trattamento. Incominciai a seguire delle sedute ma non mi portarono a nessun risultato. La mia domanda è cosa mi consiglia per poter risolvere questo mio problema? So di per certo che lei mi consiglierà di incominciare un'altro trattamento, ma se le fosse possibile potrebbe consigliarmi dei piccoli step con i quali posso incominciare io personalmente?Il mio fidanzato mi ha dato una mano a rendermene conto e io sto accettando questo mio problema, e l'appello per poterlo risolvere.
[#3]
Direi che dal suo scritto emergono alcune valutazioni personali della sua condizione che riportano ad una interpretazione degli eventi, mentre sarebbe più utile comprendere i sintomi di cui soffre ed eventualmente capire la strada da intraprendere.
Per questo motivo la visita diretta e' imprescindibile.
Per questo motivo la visita diretta e' imprescindibile.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 28/06/2011.
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