Il risveglio, il tutto comincia
Egr.dottore, sono affetto da ansia da circa vent'anni, a causa di una alopecia universale che mi ha ridotto di parecchio la stima che percepivo nei miei confronti.ho fatto parecchie sedute di psicoterapia e trovato un certo equilibrio assumendo il TIENOR da 5 mg.una cmp. al giorno.
Per molti anni sono andato avanti così, aumentando soltanto la dose del tienor: da una a due poi a tre e adesso a distanza di circa vent'anni ho portato a quattro compresse al giorno.Per vent'anni non ho avuto comunque problemi particolari nonostante alcune malattie, che mi hanno portato al 78% di invalidità.
Circa un anno fà, mi è stato diagnosticato un carcinoma maligno alla vescica,e malgrado tutte le complicazioni che tale malattia comporta, sono rimasto sorpreso della mia tenacia e forza di volontà che ho messo nell'affrontare il problema.
Improvvisamente però ho ceduto come un fiume in piena; proprio adesso che sembrava che il più fosse stato fatto.
Adesso mi stà capotando di avere degli attacchi di panico quasi ogni mattina, dopo il risveglio, il tutto comincia con una leggera crisi d'asma per poi sfociare in tachicardia e forte crisi respiratoria.
Il disordine è totale non so dove parare e non posso neppure lamentarmi o chiedere aiuto perchè comunque sono con me a casa i miei bambini,e io non voglio assolutamente che si accorgono di questa cosa.
Ci tengo a dire che ciò mi capita nonostante io stia assumendo il Tienor.
E' inutile dire come mi sento dopo per l'intera giornata.
Avverto forte tensione quando immagino le facce degli urologi che mi hanno operato, e anche quando si avvicina il giorno per fare l'instillazione endovescicale.
Qualche giorno fà mi è stato oltretutto diagnosticato anche una iperdiafania alle basi dei polmoni. dovrei smettere di fumare ma più ci provo e più ottengo il risultato contrario.
Che dire di più...nient'altro; solo che per vivere ci vuole incoscenza e un pò di follia ..proprio quello che mi manca. la ringrazio per la pazienza e le porgo cordiali saluti.
Per molti anni sono andato avanti così, aumentando soltanto la dose del tienor: da una a due poi a tre e adesso a distanza di circa vent'anni ho portato a quattro compresse al giorno.Per vent'anni non ho avuto comunque problemi particolari nonostante alcune malattie, che mi hanno portato al 78% di invalidità.
Circa un anno fà, mi è stato diagnosticato un carcinoma maligno alla vescica,e malgrado tutte le complicazioni che tale malattia comporta, sono rimasto sorpreso della mia tenacia e forza di volontà che ho messo nell'affrontare il problema.
Improvvisamente però ho ceduto come un fiume in piena; proprio adesso che sembrava che il più fosse stato fatto.
Adesso mi stà capotando di avere degli attacchi di panico quasi ogni mattina, dopo il risveglio, il tutto comincia con una leggera crisi d'asma per poi sfociare in tachicardia e forte crisi respiratoria.
Il disordine è totale non so dove parare e non posso neppure lamentarmi o chiedere aiuto perchè comunque sono con me a casa i miei bambini,e io non voglio assolutamente che si accorgono di questa cosa.
Ci tengo a dire che ciò mi capita nonostante io stia assumendo il Tienor.
E' inutile dire come mi sento dopo per l'intera giornata.
Avverto forte tensione quando immagino le facce degli urologi che mi hanno operato, e anche quando si avvicina il giorno per fare l'instillazione endovescicale.
Qualche giorno fà mi è stato oltretutto diagnosticato anche una iperdiafania alle basi dei polmoni. dovrei smettere di fumare ma più ci provo e più ottengo il risultato contrario.
Che dire di più...nient'altro; solo che per vivere ci vuole incoscenza e un pò di follia ..proprio quello che mi manca. la ringrazio per la pazienza e le porgo cordiali saluti.
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Gentle utente,
non correrei ad attribuire i Suoi sintomi subito agli attacchi di panico. Consulterei prima il Suo medico di base per escludere affezione di origina respiratoria (che può comprendere nelle proprie manifestazioni anche i sintomi psichici e li può causare anche secondariamente). Il risveglio è un momento importante non solo dal punto di vistapsichico, ma anche nella dinamica respiratoria.
Il Tienor (nome chimico: clotiazepam) è un rimedio solo sintomatico e non indicato a lungo termine, in cronico, per disturbi d'ansia; con l'uso protratto si svìiluppa la tolleranza agli effetti con la necessità di incrementare la dose. Lei lo sa ovviamente meglio di me. Dopo aver escluso o curato il motivo nell'ipotesi espressa da me all'inizio, nel caso si trattasse comunque degli attacchi di panico, potrebbero essere "irresponsive" al farmaco per motivi di assuefazione sviluppata. L'aumentare la dose è una strategia discutibile, anche perché si tratta di un farmaco che può agire negativamente sulla regolazione dell'attività respiratoria. Le consiglio in ogni modo, dopo la visita dal medico di base, fare la visita da uno specialista in psichiatria per fare la diagnosi del Suo quadro, e, anche se non si trattasse degli attacchi di panico, per le raccomandazioni e per il monitoraggio della terapia psicofarmacologica e per la valutazione delle indicazioni, controindicazioni e fatibilità di una eventuale terapia a base di uno dei farmaci antidepressivi (che hanno effetto ansiolitico non immediato, ma più di fondo, e sarebbero preferibili dal punto di vista degli effetti sul respiro).
non correrei ad attribuire i Suoi sintomi subito agli attacchi di panico. Consulterei prima il Suo medico di base per escludere affezione di origina respiratoria (che può comprendere nelle proprie manifestazioni anche i sintomi psichici e li può causare anche secondariamente). Il risveglio è un momento importante non solo dal punto di vistapsichico, ma anche nella dinamica respiratoria.
Il Tienor (nome chimico: clotiazepam) è un rimedio solo sintomatico e non indicato a lungo termine, in cronico, per disturbi d'ansia; con l'uso protratto si svìiluppa la tolleranza agli effetti con la necessità di incrementare la dose. Lei lo sa ovviamente meglio di me. Dopo aver escluso o curato il motivo nell'ipotesi espressa da me all'inizio, nel caso si trattasse comunque degli attacchi di panico, potrebbero essere "irresponsive" al farmaco per motivi di assuefazione sviluppata. L'aumentare la dose è una strategia discutibile, anche perché si tratta di un farmaco che può agire negativamente sulla regolazione dell'attività respiratoria. Le consiglio in ogni modo, dopo la visita dal medico di base, fare la visita da uno specialista in psichiatria per fare la diagnosi del Suo quadro, e, anche se non si trattasse degli attacchi di panico, per le raccomandazioni e per il monitoraggio della terapia psicofarmacologica e per la valutazione delle indicazioni, controindicazioni e fatibilità di una eventuale terapia a base di uno dei farmaci antidepressivi (che hanno effetto ansiolitico non immediato, ma più di fondo, e sarebbero preferibili dal punto di vista degli effetti sul respiro).
Dr. Alex Aleksey Gukov
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.4k visite dal 21/06/2011.
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