Borderline

Gentile Dottori.
Ho mio figlio è stato per la quarta volta in un mese e mezzo ricoverato in psichiatria per i suoi problemi di forte tensione e depressione dovuto al Borderline(in questo momento è in psichiatria) che le è stato diagnosticato 3 mese fa da un psichiatra privato, problemi che ha sempre avuto nel corso del tempo e noi come genitori credevamo e crediamo ancora che avesse e che abbia anche ADHD ma che qui non viene riconosciuto dalle istituzioni(lui ha 22 anni). Chiedo un consiglio a Voi: come affrontare questa situazione. Credo che la psichiatria convenzionale non fa il suo caso. Come possiamo curarlo e si può curare? Lui rifiuta categoricamente gli psicofarmaci.
Grazie per la cortese attenzione e colgo l'occasione per porgerle distinti saluti.

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
Che cosa intende per psichiatria convenzionale e non convenzionale?

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente

il trattamento farmacologico attuale in cosa consisterebbe?

La diagnosi e' solo borderline?

Quali sono i comportamenti di suo figlio?

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Utente
Utente
gentile Dr. Vassilis Martiadis e Dr. Francesco Saverio Ruggiero.
Convenzionale, ho sbagliato il termine.

Adesso lui si trova in psichiatria e non so quali farmaci gli danno. Invece assumeva a casa dopo il terzo ricovero 1 compressa "Abilify 28CPR Orodisp 15mg", 1 compressa "Tegretol 50CPR200mg","Haldol gocce". invece in psichiatria ne prendeva un esagerazione,"carbolithium 50CPS 300mg 3 al dì- "Tegretol 50CPR 200mg" 3 al dì- "Entumin OS GTT 10ml..."3 volte al dì-"abilify..." 3 al dì- "gabapentin..." 3 al dì- 20 gocce "Entumin..." al bisogno. La diagnosi è solo Borderline e il comportamento di mio figlio è tipico in tutti gli aspetti del Borderline: "violento in casa e anche se viene provocato, autolesionista, stato depressivo, minaccia di suicidio ecc...
Grazie per la vostra attenzione.
Distinti saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

il trattamento del disturbo borderline è piuttosto complesso e la somministrazione farmacologica anche ad alte dosi è la strategia più valida per ridurre soprattutto i sintomi esplosivi che possono comportare un rischio per l'incolumità altrui e per quella di suo figlio.

Pertanto, non considererei esagerata la terapia precedente ne' qualsiasi trattamento volto a ridurre tali comportamenti.

Il trattamento per questo tipo di disturbo è uguale sia che venga trattato da uno psichiatra pubblico che da uno psichiatra privato.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

La diagnosi di borderline è una diagnosi che attualmente è inquadrata, e del resto trattata, secondo canoni simili a quelli che si usano nei disturbi dell'umore. Non è raro che nelle fasi acute si usino dosi più alte che poi sono ridimensionate anche al fine di rendere le cure più tollerabili.

Non capisco però perché, proprio come genitori, dobbiate ragionare sulle diagnosi al punto da affermare che non vengono riconsociute.

Quanto alla persona, poco utile che rifiuti categorie culturali tipo "psicofarmaci", rifiutare gli strumenti di cura non mette nelle condizioni logiche per aspettarsi dei risultati, né per poterli giudicare. Non c'è da accettare niente a livello culturale, se mai da verificare l'utilità a livello pratico di quelle medicine che sono indicate, diverse tra di loro.

Il ragazzo usa o ha usato alcol o droghe ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile Dr. Matteo Pacini

Sì ha fatto uso di droga nei momenti di disaggio e continua a fare uso di alcol e ha una denuncia per aggressione. Sì è vero che nelle fasi acute ha bisogno di psicofarmaci con dosi più elevate.

Grazie la cortese attenzione, distinti saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Se fa uso di alcol alcuni medicinali sono destinati a funzionare poco (litio), altri possono peggiorare l'umore come stabilità nel tempo e impulsività (che già è una caratteristica del disturbo). In questo tipo di situazioni una certa utilità le hanno le terapie basate su stabilizzatori dell'umore. Gli antipsicotici, che sono probabilmente i farmaci peggio tollerati dopo la fase acuta, perché tengono l'umore basso secondo chi li assume, sono di utilità da vedere caso per caso e periodo per periodo, poiché con un umore basso in un soggetto borderline l'uso di sostanze può peggiorare.

In sostanza, ci sono alcuni schemi terapeutici che tendono a interferire di meno con questo equilibrio tra umore instabile e autostimolazione con sostanze, in modo che il controllo sul comportamento e sulle variazioni di stati umorali non sia corrispondente ad uno stato di sedazione o di depressione.
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Utente
Utente
Grazie per la tempestiva delucidazione Dr. Matteo Pacini.

Purtroppo mio figlio non da ascolto a nessuno e prosegue, a suo danno, per la sua strada. Inutile ripetere continuamente il danno che provoca il suo comportamento e l'alcol. E' stato dimesso ieri dalla psichiatria e non vuole sapere di continuare con i psicofarmaci e noi come genitori non sapiamo più cosa e come fare. E' seguito da una Dottoressa psicologa ma non da ascolto neanche a lei ai suoi consigli. E' una situazione molto, ma molto difficile da affrontare e sopportare.

La ringrazio per la sua attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

E' un atteggiamento tipico di questo disturbo. Il punto non è che lui decida sul da farsi tecnicamente parlando, non gli si richiede di accettare le cure, le cure si propongono in base al fatto che lui pone dei problemi. Da questo punto, da quali sono i suoi problemi, si parte per dargli le indicazioni. Se non sta bene (lui) il punto da focalizzare è che i meccanismi che lo portano a questo possono essere controllati, magari solo in parte, ma in una maniera che non deriva da un suo ragionamento logico, perché non è questione di intelligenza o di visione personale, ma in una maniera biologicamente prevedibile.
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