Comunità di riabilitazione psichiatrica
La mia vita è un inferno sono diventato uno zombie che fatica a stare in piedi e a pensare serenamente se non ad essere assorbito 24 ore su 24 ore a maledette somatizzazioni dell'ansia sono depresso scoraggiato sessualmente praticamente impotente apatico senza iniziativa senza la voglia di fare nulla.Catapultato in una realtà frenetica attiva volenterosa che non ti aspetta.Mi sento un'anormale è una sensazione bruttissima.Zero stimoli annoiato incapace di seguire correttamente una psicoterapia se non a entrare e uscire da uno studio.
Attualmente è da un'anno che non assumo farmaci e ho provato a farcela con la sola psicoterapia ma con risultati iperdeludenti e un'aggravamento della patologia psichiatrica.
Ora per forza di cose ricomincero una cura psichiatrica e la seguiró alla lettera ben sapendo che potrei ottenere ottimi risultati.
Peró volevo sapere se esiste qualche comunità che oltre al trattamento farmacologico indispensabile faccia una sorta di riabilitazione del paziente.Nel senso orari fissi attività fisica e intellettuale disciplina.Magari anche attività di volontariato.Qualcosa che aiuti il malato a riprendere un ritmo di vita che da troppo tempo ho perso per via della malattia.
Magari stó dicendo un eresia e non esistono nemmeno strutture del genere oppure solo nei film.
Io ho una grande fortuna che è quella di stare benissimo economicamente e quindi non avere la necessità di lavorare e potrei mantenere generazioni dall'altra parte questa fortuna è una sfortuna perchè ho troppo tempo per pensare e farmi seghe mentali e comunque mi sento un po' inutile e incapace a non essere produttivo e a non avere un ruolo.C'è da dire che la malattia psichiatrica in questa mia passività ha avuto un ruolo preponderante ma forse anche il fatto di aver avuto sempre la pappa pronta e poche regole in età giovanile mi ha portato a essere uno squilibrato che non sa da dove cominciare.Magari una comunità potrebbe fare molto di più nel mio caso rispetto a una psicoterapia tradizionale che ne pensate?È proprio un ritmo l'assenza di obbiettivi che mi blocca e non riesco a farcela da solo.Vado tardi a dormire mi sveglio tardi faccio vita sedentaria ho zero fiducia nelle mie capacità.Anche perchè la patologia è insorta dopo l'esame di maturità e da quel momento pur alternando momenti di relativo benessere non sono mai stato in grado di riprendere un ritmo di vita da persona normale...
Attualmente è da un'anno che non assumo farmaci e ho provato a farcela con la sola psicoterapia ma con risultati iperdeludenti e un'aggravamento della patologia psichiatrica.
Ora per forza di cose ricomincero una cura psichiatrica e la seguiró alla lettera ben sapendo che potrei ottenere ottimi risultati.
Peró volevo sapere se esiste qualche comunità che oltre al trattamento farmacologico indispensabile faccia una sorta di riabilitazione del paziente.Nel senso orari fissi attività fisica e intellettuale disciplina.Magari anche attività di volontariato.Qualcosa che aiuti il malato a riprendere un ritmo di vita che da troppo tempo ho perso per via della malattia.
Magari stó dicendo un eresia e non esistono nemmeno strutture del genere oppure solo nei film.
Io ho una grande fortuna che è quella di stare benissimo economicamente e quindi non avere la necessità di lavorare e potrei mantenere generazioni dall'altra parte questa fortuna è una sfortuna perchè ho troppo tempo per pensare e farmi seghe mentali e comunque mi sento un po' inutile e incapace a non essere produttivo e a non avere un ruolo.C'è da dire che la malattia psichiatrica in questa mia passività ha avuto un ruolo preponderante ma forse anche il fatto di aver avuto sempre la pappa pronta e poche regole in età giovanile mi ha portato a essere uno squilibrato che non sa da dove cominciare.Magari una comunità potrebbe fare molto di più nel mio caso rispetto a una psicoterapia tradizionale che ne pensate?È proprio un ritmo l'assenza di obbiettivi che mi blocca e non riesco a farcela da solo.Vado tardi a dormire mi sveglio tardi faccio vita sedentaria ho zero fiducia nelle mie capacità.Anche perchè la patologia è insorta dopo l'esame di maturità e da quel momento pur alternando momenti di relativo benessere non sono mai stato in grado di riprendere un ritmo di vita da persona normale...
[#1]
Gentile utente,
L'indicazione ad un trattamento riabilitativo deve venire dallo specialista di riferimento. Le strutture riabilitative esistono, ma l' accesso dovrebbe essere comunque coordinato da uno specialista, e non scelto dal paziente.
Cordiali saluti
L'indicazione ad un trattamento riabilitativo deve venire dallo specialista di riferimento. Le strutture riabilitative esistono, ma l' accesso dovrebbe essere comunque coordinato da uno specialista, e non scelto dal paziente.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Gentile utente,
le Sue argomentazioni potrebbero avere senso. Oltre alle motivazioni che Lei riporta menzionerei anche la difficoltà a mantenere o trovare un punto di riferimento professionale, ma anche ssemplicemente umano, necessità di un contesto in toto che sia non solo disciplinante ma che La capisca (non "ligittimizzante" il Suo malessere, ma comprensivo, non stigmatizzante). Un ambiente che aiuti ad assumere più regolarmente anche la cura farmacologica.
Bisogna però valutare bene quali strutture possono essere adatte. Le comunità terapeutiche sono di tanti tipi; quelle tradizionalmente intese come tali non è detto che Le siano adatte, perché mirate ad un contingente con disturbi psichici molto seri dove potrebbe soggettivamente non ritrovarsi; altre comunità terapeutiche sono mirate ai disturbi più specifici come, a modo di puro esempio, dipendenza da sostanze o/e da alcool; quelle mirate alla Suo condizione potrebbero essere rare. Però esistono le Case di Cura private ad orientamento psichiatrico dove si può pensare ad un ricovero, più o meno lungo, a pagamento o in convenzione con lo stato e dove il contingente dei malati e l'organizzazione siano più adatti al Suo caso. Lei scriveva della Sua disponibilità economica. Questo potrebbe essere d'aiuto nella attuale situazione della difficoltà del sistema sanitario a reperire le resorse; ma strategicamente non è necessariamente un vantaggio, perché potrebbe condizionare negativamente il percorso (il rischio che, se Lei paga, fa quello che vuole e Addio la disciplina! più soldi e più confort, trascurando gli altri aspetti che a Lei interessano). Per cui, e in ogni modo, per la programmazione di un eventuale ricovero le consiglierei di rivolgersi ad un Servizio Pubblico.
le Sue argomentazioni potrebbero avere senso. Oltre alle motivazioni che Lei riporta menzionerei anche la difficoltà a mantenere o trovare un punto di riferimento professionale, ma anche ssemplicemente umano, necessità di un contesto in toto che sia non solo disciplinante ma che La capisca (non "ligittimizzante" il Suo malessere, ma comprensivo, non stigmatizzante). Un ambiente che aiuti ad assumere più regolarmente anche la cura farmacologica.
Bisogna però valutare bene quali strutture possono essere adatte. Le comunità terapeutiche sono di tanti tipi; quelle tradizionalmente intese come tali non è detto che Le siano adatte, perché mirate ad un contingente con disturbi psichici molto seri dove potrebbe soggettivamente non ritrovarsi; altre comunità terapeutiche sono mirate ai disturbi più specifici come, a modo di puro esempio, dipendenza da sostanze o/e da alcool; quelle mirate alla Suo condizione potrebbero essere rare. Però esistono le Case di Cura private ad orientamento psichiatrico dove si può pensare ad un ricovero, più o meno lungo, a pagamento o in convenzione con lo stato e dove il contingente dei malati e l'organizzazione siano più adatti al Suo caso. Lei scriveva della Sua disponibilità economica. Questo potrebbe essere d'aiuto nella attuale situazione della difficoltà del sistema sanitario a reperire le resorse; ma strategicamente non è necessariamente un vantaggio, perché potrebbe condizionare negativamente il percorso (il rischio che, se Lei paga, fa quello che vuole e Addio la disciplina! più soldi e più confort, trascurando gli altri aspetti che a Lei interessano). Per cui, e in ogni modo, per la programmazione di un eventuale ricovero le consiglierei di rivolgersi ad un Servizio Pubblico.
Dr. Alex Aleksey Gukov
[#3]
Utente
Mi spieghi meglio in realtà io sarei molto interessato a questa ipotesi...
Io per il ricovero in una struttura pubblica conosco il reparto di villa turro del San raffaele a Milano.Dove mi seguiva la mia prima psichiatra sono stato più volte sul punto di farmi ricoverare ma poi ho desistito.In realtà non ho idea bene di come funzioni quel tipo di ricovero e se potrebbe essere indicato o non faccia differenza dall'assumere i farmaci privatamente.
Le rammento la mia diagnosi iniziale un disturbo d'ansia classificato come ossessivo compulsivo che mi porta ad avvertire sintomi neurologici-muscolari simili alla sclerosi multipla in passato era molto più forte la componente ansiosa riguardante la preoccupazione dei sintomi (effetto della novità) ora è più forte quella di rassegnazione depressione.E comunque è sempre presente uno stato ossessivo che consiste nel rimuginare sui miei problemi psicofisici anche perchè sono davvero invalidanti.
Cosa mi consiglia di fare in questo caso?
Guardi farei di tutto pur di uscire da questo problema...
Di sicuro ricomincero una terapia adeguata ma se potrebbe utile avvalersi di una struttura che potrebbe essere indicata nel mio caso non esiterei ad avvalermi anche di questa opzione.Anche perchè è il caso di prendere il toro(il disturbo psichiatrico...) per le corna a 360 gradi.
Io per il ricovero in una struttura pubblica conosco il reparto di villa turro del San raffaele a Milano.Dove mi seguiva la mia prima psichiatra sono stato più volte sul punto di farmi ricoverare ma poi ho desistito.In realtà non ho idea bene di come funzioni quel tipo di ricovero e se potrebbe essere indicato o non faccia differenza dall'assumere i farmaci privatamente.
Le rammento la mia diagnosi iniziale un disturbo d'ansia classificato come ossessivo compulsivo che mi porta ad avvertire sintomi neurologici-muscolari simili alla sclerosi multipla in passato era molto più forte la componente ansiosa riguardante la preoccupazione dei sintomi (effetto della novità) ora è più forte quella di rassegnazione depressione.E comunque è sempre presente uno stato ossessivo che consiste nel rimuginare sui miei problemi psicofisici anche perchè sono davvero invalidanti.
Cosa mi consiglia di fare in questo caso?
Guardi farei di tutto pur di uscire da questo problema...
Di sicuro ricomincero una terapia adeguata ma se potrebbe utile avvalersi di una struttura che potrebbe essere indicata nel mio caso non esiterei ad avvalermi anche di questa opzione.Anche perchè è il caso di prendere il toro(il disturbo psichiatrico...) per le corna a 360 gradi.
[#4]
Visti i dubbi sulla diagnosi, e che il Suo caso si presenta in maniera particolare (con un notevole componente apparentemente non psichiatrico), una struttura da Lei menzionata, che è nota di essere orientata anche sulla ricerca, e dove, mi auspico, oltre a seguire le cure, si potrebbe approfondire e chiarire la diagnosi e le indicazioni, credo che sia senz'altro indicata.
Trattandosi però di una struttura più vicina ad un paradigma ospedaliero classico, è da verificare se può permettere una degenza abbastanza lunga e con quelle aspettative anche riguardo il regime, lo stile di vita, le attività e gli impegni dei quali Lei scriveva.
Comunque, non si può avere tutto subito, bisogna stabilire le priorità. La priorità potrebbe essere il Suo stato di malessere attuale, ed un contesto clinico ospedaliero, come ho già scritto può essere indicato. Il resto potrebbe essere realizzabile in un secondo momento nella stessa o in un'altra struttura.
In ogni modo Le consiglierei di riprendere contatti con la struttura da Lei menzionata, almeno a livello ambulatoriale, tanto più se da tempo lo pensava; discuterei con loro sulle Sue aspettative e su quello
che possono offrirLe e se eventualmente possono indicare le strutture satelliti nella loro rete o alternative.
Le lascio anche questo indirizzo sul web, dove, al mio avviso, è spiegato abbastanza bene il concetto della Comunità Terapeutica, anche se questo non sarà ovviamente l'unico sito dove uno se ne può informarsi.
http://psicologiaeterapia.it/ospedali%20cliniche/comunita_terapeutiche.htm
Trattandosi però di una struttura più vicina ad un paradigma ospedaliero classico, è da verificare se può permettere una degenza abbastanza lunga e con quelle aspettative anche riguardo il regime, lo stile di vita, le attività e gli impegni dei quali Lei scriveva.
Comunque, non si può avere tutto subito, bisogna stabilire le priorità. La priorità potrebbe essere il Suo stato di malessere attuale, ed un contesto clinico ospedaliero, come ho già scritto può essere indicato. Il resto potrebbe essere realizzabile in un secondo momento nella stessa o in un'altra struttura.
In ogni modo Le consiglierei di riprendere contatti con la struttura da Lei menzionata, almeno a livello ambulatoriale, tanto più se da tempo lo pensava; discuterei con loro sulle Sue aspettative e su quello
che possono offrirLe e se eventualmente possono indicare le strutture satelliti nella loro rete o alternative.
Le lascio anche questo indirizzo sul web, dove, al mio avviso, è spiegato abbastanza bene il concetto della Comunità Terapeutica, anche se questo non sarà ovviamente l'unico sito dove uno se ne può informarsi.
http://psicologiaeterapia.it/ospedali%20cliniche/comunita_terapeutiche.htm
[#5]
Gentile utente,
se ha già contatti con strutture di tipo ospedaliero, dovrebbe chiedere agli sepcialisti della struttura di valutare l'opportunità di un percorso in regime di ricovero. L'indicazione al ricovero non può venire dal paziente, nè tantomeno da noi online.
Cordiali saluti
se ha già contatti con strutture di tipo ospedaliero, dovrebbe chiedere agli sepcialisti della struttura di valutare l'opportunità di un percorso in regime di ricovero. L'indicazione al ricovero non può venire dal paziente, nè tantomeno da noi online.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
Non capisco i dubbi sulla mia diagnosi.
In realtà l'unico ad avere dubbi sono io in quanto oltre al malessere psicologico assolutamente presente ho dei sintomi fisici invalidanti e nello stempo fluttuanti tanto quanto il malessere psicologico.Nel senso che in un momento della giornata posso essere relativamente calmo e positivo psicologicamente ma accusare i dolori o la tensione muscolare o viceversa.A volte invece ho tutti i sintomi assieme ed è un'inferno.
Questo mi confonde le idee.Ma per gli psichiatri in generale non c'è dubbio ed è inquadrabile come una somatizzazione dell'ansia anche perchè gli esami neurologici che ho effettuato non rivelano alterazioni significative in merito ai sintomi che accuso.
Io sinceramente il concetto dell'ansia non l'ho ancora capito fino in fondo.In passato l'associavo alla paura di affrontare una determinata prova e a sintomi ben definiti che possono essere lo stomaco che si chiude l'accellerazione del battito cardiaco la sudorazione.
Ora io invece accuso dei sintomi neurologici ben precisi oltre a dei sintomi psicologici.Da quello che ho capito tutto ció di carattere neurologico quindi tutto perche tutto è controllato dal cervello puó ricondursi all'ansia.Nei forum della sclerosi multipla ci sono persone che soffrono di sintomi più disparati che io nemmeno m'immagino come disturbi alla vista pesantissimi scosse elettriche vertigini ma nonostante questo risultano negativi agli esami quindi lo step successivo è attribuire tutto a questa fantomatica ansia.Ed in effetti i farmaci antiansia aiutano eliminano un po' questo impaccio questa rigidità(spasticità) muscolare oltre che la tensione psicologica.Ma questo non solo nei malati d'ansia ma anche nei disturbi neurologici.
Il confine tra psichiatrico e neurologico è molto sottile.Cos'è di pertinenza psichiatrica solo l'umore o anche i tic la tensione muscolare le fascicolazioni i disturbi motorii la rigidità neuromuscolare?
Vero è che in molti disturbi classificati come psichiatrici si manifestano fresintomi neurologici che possono comprendere disturbi del movimento a dolori tensione neuromuscolare ecc... Mentre è molto frequente che in disturbi neurologici come il parkinson ci siano problemi psichiatrici dovuti proprio alla malattia che colpisce quei circuiti neuronali deputati alle emozioni.
Un'esempio è la diagnosi differenziale tra demenza senile o depressione.La difficoltá di concentrazione i disturbi mnemonici non è che me li invento ne farei volentieri a meno sono frustranti molto peggio delle fascicolazioni o dei formicolii...
In realtà l'unico ad avere dubbi sono io in quanto oltre al malessere psicologico assolutamente presente ho dei sintomi fisici invalidanti e nello stempo fluttuanti tanto quanto il malessere psicologico.Nel senso che in un momento della giornata posso essere relativamente calmo e positivo psicologicamente ma accusare i dolori o la tensione muscolare o viceversa.A volte invece ho tutti i sintomi assieme ed è un'inferno.
Questo mi confonde le idee.Ma per gli psichiatri in generale non c'è dubbio ed è inquadrabile come una somatizzazione dell'ansia anche perchè gli esami neurologici che ho effettuato non rivelano alterazioni significative in merito ai sintomi che accuso.
Io sinceramente il concetto dell'ansia non l'ho ancora capito fino in fondo.In passato l'associavo alla paura di affrontare una determinata prova e a sintomi ben definiti che possono essere lo stomaco che si chiude l'accellerazione del battito cardiaco la sudorazione.
Ora io invece accuso dei sintomi neurologici ben precisi oltre a dei sintomi psicologici.Da quello che ho capito tutto ció di carattere neurologico quindi tutto perche tutto è controllato dal cervello puó ricondursi all'ansia.Nei forum della sclerosi multipla ci sono persone che soffrono di sintomi più disparati che io nemmeno m'immagino come disturbi alla vista pesantissimi scosse elettriche vertigini ma nonostante questo risultano negativi agli esami quindi lo step successivo è attribuire tutto a questa fantomatica ansia.Ed in effetti i farmaci antiansia aiutano eliminano un po' questo impaccio questa rigidità(spasticità) muscolare oltre che la tensione psicologica.Ma questo non solo nei malati d'ansia ma anche nei disturbi neurologici.
Il confine tra psichiatrico e neurologico è molto sottile.Cos'è di pertinenza psichiatrica solo l'umore o anche i tic la tensione muscolare le fascicolazioni i disturbi motorii la rigidità neuromuscolare?
Vero è che in molti disturbi classificati come psichiatrici si manifestano fresintomi neurologici che possono comprendere disturbi del movimento a dolori tensione neuromuscolare ecc... Mentre è molto frequente che in disturbi neurologici come il parkinson ci siano problemi psichiatrici dovuti proprio alla malattia che colpisce quei circuiti neuronali deputati alle emozioni.
Un'esempio è la diagnosi differenziale tra demenza senile o depressione.La difficoltá di concentrazione i disturbi mnemonici non è che me li invento ne farei volentieri a meno sono frustranti molto peggio delle fascicolazioni o dei formicolii...
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 11.6k visite dal 28/05/2011.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.