Disforia
Vorrei un consiglio pratico.
Sono piena di problemi, da quando ero piccola.Sono cresciuta in un ambiente invalidante, pieno di conflitti, grida e,talvolta,anche violenza fisica (botte da parte di mio padre).Inoltre sono stata considerata sempre una disturbata buona a nulla.Le maestre non mi hanno di certo aiutato, mi rimproveravano di "vivere in un mio mondo fantastico" colpevolizzandomi,ed io non mi rendevo nemmeno conto di comportarmi in modo,a detta loro,così strano.
Sono cresciuta maturando una collera profonda,diventando una persona distruttiva sia per me che per gli altri,o meglio,per l'altro.Il mio fidanzato, con cui sto da due anni,ha tentato di aiutarmi varie volte ed ora si è arreso passivamente di fronte alla mia insormontabilità,anche se non lo ammette. Varie volte ha provato a farmi ragionare,ma io,sadicamente(o masochisticamente)cercavo di tutto affinchè si manifestasse la distruzione.
Mi trovo in uno stato di profonda crisi,perciò tutto quello che potrebbe riscattarmi dalle ingiustizie subite lo trovo inarrivabile.Mi sono iscritta all'università anche per non cedere all'idea di essere una persona persa,come mi hanno fatto credere,ma mi sembra sempre più dura.Focalizzo così tanto la mia attenzione su di me che non mi riesce altro.Così,pur non avendo difficoltà di apprendimento,trovo difficile impegnarmi perchè significherebbe raggiungere un'autonomia che mi è stata preclusa a priori.Per lo stesso motivo non ho ancora preso la patente di guida.Il mio umore oscilla continuamente fra rabbia collerica, euforia immotivata e depressione disforica.Disforica perchè è uno stato che non tollero,a cui resisto aggressivamente attuando,non di rado,atti autolesivi(taglietti,bruciature di sigaretta,graffi,schiaffi,tirate di capelli e quant'altro).Mi sento rovinata, ed è la mia mente a lavorare così.Per quanto mi renda conto che tutto si può risolvere, non finisco di percepire un'inevitabile catastrofe.Le mie emozioni sono forti e incontrollate,sono suscettibile al minimo cambiamento,quasi paranoide.Soffro di crisi di abbandono e a queste reagisco con accessi di collera incontrollata.In quei momenti è come se fosse morto qualcuno ed io tento disperatamente di farlo tornare in vita,invano.Finita la crisi subentra la fase "odio e disprezzo",per l'intera umanità,per i miei genitori,le maestre.Per quanto voglia bene al mio ragazzo,mi sembra di odiare anche lui profondamente,perciò spesso lo accuso e l'offendo. Nonostante io sia qui a riconoscere razionalmente come disturbati i miei comportamenti, a livello cognitivo ne sono profondamente convinta e percepisco come giuste le mie reazioni.Se chiedo aiuto è perchè soffro tanto.La vostra risposta sarà quella di rivolgermi ad uno specialista,ok.Ma io ho paura anche di questo,non so come prepararmi.Se mi prescrivessero dei farmaci preferirei della droga a quel punto,che trovo molto appetibile insieme all'alcol.Inoltre immagino che una terapia non possa avere effetti su di me.
Grazie dell'attenzione.
Sono piena di problemi, da quando ero piccola.Sono cresciuta in un ambiente invalidante, pieno di conflitti, grida e,talvolta,anche violenza fisica (botte da parte di mio padre).Inoltre sono stata considerata sempre una disturbata buona a nulla.Le maestre non mi hanno di certo aiutato, mi rimproveravano di "vivere in un mio mondo fantastico" colpevolizzandomi,ed io non mi rendevo nemmeno conto di comportarmi in modo,a detta loro,così strano.
Sono cresciuta maturando una collera profonda,diventando una persona distruttiva sia per me che per gli altri,o meglio,per l'altro.Il mio fidanzato, con cui sto da due anni,ha tentato di aiutarmi varie volte ed ora si è arreso passivamente di fronte alla mia insormontabilità,anche se non lo ammette. Varie volte ha provato a farmi ragionare,ma io,sadicamente(o masochisticamente)cercavo di tutto affinchè si manifestasse la distruzione.
Mi trovo in uno stato di profonda crisi,perciò tutto quello che potrebbe riscattarmi dalle ingiustizie subite lo trovo inarrivabile.Mi sono iscritta all'università anche per non cedere all'idea di essere una persona persa,come mi hanno fatto credere,ma mi sembra sempre più dura.Focalizzo così tanto la mia attenzione su di me che non mi riesce altro.Così,pur non avendo difficoltà di apprendimento,trovo difficile impegnarmi perchè significherebbe raggiungere un'autonomia che mi è stata preclusa a priori.Per lo stesso motivo non ho ancora preso la patente di guida.Il mio umore oscilla continuamente fra rabbia collerica, euforia immotivata e depressione disforica.Disforica perchè è uno stato che non tollero,a cui resisto aggressivamente attuando,non di rado,atti autolesivi(taglietti,bruciature di sigaretta,graffi,schiaffi,tirate di capelli e quant'altro).Mi sento rovinata, ed è la mia mente a lavorare così.Per quanto mi renda conto che tutto si può risolvere, non finisco di percepire un'inevitabile catastrofe.Le mie emozioni sono forti e incontrollate,sono suscettibile al minimo cambiamento,quasi paranoide.Soffro di crisi di abbandono e a queste reagisco con accessi di collera incontrollata.In quei momenti è come se fosse morto qualcuno ed io tento disperatamente di farlo tornare in vita,invano.Finita la crisi subentra la fase "odio e disprezzo",per l'intera umanità,per i miei genitori,le maestre.Per quanto voglia bene al mio ragazzo,mi sembra di odiare anche lui profondamente,perciò spesso lo accuso e l'offendo. Nonostante io sia qui a riconoscere razionalmente come disturbati i miei comportamenti, a livello cognitivo ne sono profondamente convinta e percepisco come giuste le mie reazioni.Se chiedo aiuto è perchè soffro tanto.La vostra risposta sarà quella di rivolgermi ad uno specialista,ok.Ma io ho paura anche di questo,non so come prepararmi.Se mi prescrivessero dei farmaci preferirei della droga a quel punto,che trovo molto appetibile insieme all'alcol.Inoltre immagino che una terapia non possa avere effetti su di me.
Grazie dell'attenzione.
[#1]
Gentile utente
se lei stessa giunge a delle conclusioni, peraltro errate, che tipo di risposta vorrebbe avere?
se lei stessa giunge a delle conclusioni, peraltro errate, che tipo di risposta vorrebbe avere?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
"La vostra risposta sarà quella di rivolgermi ad uno specialista,ok.Ma io ho paura anche di questo,non so come prepararmi.Se mi prescrivessero dei farmaci preferirei della droga a quel punto,che trovo molto appetibile insieme all'alcol.Inoltre immagino che una terapia non possa avere effetti su di me"
vuole prepararsi a concludere di aver sbagliato di essere andata da uno psichiatra ed a sostenere "sapevo che sarebbe andata così"?
vuole prepararsi a concludere di aver sbagliato di essere andata da uno psichiatra ed a sostenere "sapevo che sarebbe andata così"?
[#4]
Ex utente
Non capisco quest'eccessivo mettersi sulla difensiva. A questo punto dovrei pensare di essere incurabile! Non mi sembra un luogo per polemizzare questo, dunque riformulo la mia richiesta:
Nonostante sia convinta che una terapia con me non possa funzionare e che ai farmaci preferirei della droga, come posso prepararmi ad un eventuale consulto che comunque vorrei tentare (non certo per dire "sapevo che sarebbe andata così")?
Aggiungo anche che, essendomi dilungata nella descrizione del mio male, rimanevano pochi caratteri per formulare una richiesta finale ben strutturata.
Penso che la polemica, a questo punto, possa dichiararsi chiusa. Grazie.
Nonostante sia convinta che una terapia con me non possa funzionare e che ai farmaci preferirei della droga, come posso prepararmi ad un eventuale consulto che comunque vorrei tentare (non certo per dire "sapevo che sarebbe andata così")?
Aggiungo anche che, essendomi dilungata nella descrizione del mio male, rimanevano pochi caratteri per formulare una richiesta finale ben strutturata.
Penso che la polemica, a questo punto, possa dichiararsi chiusa. Grazie.
[#5]
Se non la riformula in modo corretto non credo che sia chiusa la polemica: l'equazione farmaci-droga e' irrispettosa verso coloro che li devono assumere anche per vivere (vedasi i malati oncologici, i diabetici, i cardiopatici solo per fare un esempio semplice)
Si prepari rispettando la persona che la visiterà ed affidandosi in modo serio.
Si prepari rispettando la persona che la visiterà ed affidandosi in modo serio.
[#6]
Ex utente
Gentile Dr.Ruggiero,
continuo ad intervenire. Lei trova che la mia equazione farmaci-droga sia offensiva nei riguardi di altri tipi di pazienti. Sento di dovermi difendere da questa accusa di presunta irrispettosità. La mia "equazione" deriva dal fatto che le droghe sono sostanze psicotrope ed il mio problema risiede nella psiche. Un paziente oncologico è un'altra questione. Inoltre, anche un tossicodipendente merita rispetto. Lei pensa che io voglia attaccare la psichiatria? Perchè nella sua risposta non posso fare a meno di notare un'implicita giustifica (non richiesta) alla prescrizione degli psicofarmaci, cioè che essi sono farmaci come altri (perchè curano scompensi biochimici?). Sicuramente penso che spesso se ne faccia un uso sbagliato per negligenza o disonestà (compraggio), ma questo riguarda un po'tutti i farmaci e non credo che tutti i medici siano così, però è comunque un problema esistente.
Ritornando al mio problema, come posso contattare il DSM della mia città? Dovrei parlarne prima con il medico di base?
Nonostante le piccole incomprensioni rinnovo i miei ringraziamenti per la Sua disponibilità; la discussione, in fondo, ha assunto aspetti interessanti.
continuo ad intervenire. Lei trova che la mia equazione farmaci-droga sia offensiva nei riguardi di altri tipi di pazienti. Sento di dovermi difendere da questa accusa di presunta irrispettosità. La mia "equazione" deriva dal fatto che le droghe sono sostanze psicotrope ed il mio problema risiede nella psiche. Un paziente oncologico è un'altra questione. Inoltre, anche un tossicodipendente merita rispetto. Lei pensa che io voglia attaccare la psichiatria? Perchè nella sua risposta non posso fare a meno di notare un'implicita giustifica (non richiesta) alla prescrizione degli psicofarmaci, cioè che essi sono farmaci come altri (perchè curano scompensi biochimici?). Sicuramente penso che spesso se ne faccia un uso sbagliato per negligenza o disonestà (compraggio), ma questo riguarda un po'tutti i farmaci e non credo che tutti i medici siano così, però è comunque un problema esistente.
Ritornando al mio problema, come posso contattare il DSM della mia città? Dovrei parlarne prima con il medico di base?
Nonostante le piccole incomprensioni rinnovo i miei ringraziamenti per la Sua disponibilità; la discussione, in fondo, ha assunto aspetti interessanti.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.1k visite dal 27/05/2011.
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