Effetti da sospensione benzodiazepine
Gent.li medici,
volevo un vostro parere su questa situazione.
Per qualche mese mi sono curato, da Luglio, per depressione legata a forte ansia, con 2 cmp di Valtrax Valeas e 15 mg di Reneron.
Dopo qualche mese, a causa di problemi familiari, la mia ansia è aumentata, per cui a ottobre il mio psichiatra mi ha aggiunto alla cura ulteriori 15 mg di remeron e, oltre ai 2 Valtrax, 5 gocce di Lexotan alle ore 10,30 e alle ore 17,30.
dato che questa cura non stava sortendo effetto, ai primi di novembre mi ha prescritto entact da 10 in associazione con 30 mg di remeron e 10 + 10 + 15 gocce di Lexotan TOGLIENDO il Valtrax, che assumevo ormai da parecchi mesi.
Da lì a un paio di giorni mi si sono scatenati sintomi che all'inizio imputavo all'entact, tant'è che ho preferito, parlandone con lo psichiatra, di portarlo a 5 mg per un po'. ma la situazione non è migliorata. Stato di continua allerta, picchi di ansia, formicolio al piede dx, fastidi alla schiena, stomaco bloccato con mancanza di appetito continuavano a perseguitarmi.
Alla fine ho pensato che fosse il Valtrax a mancarmi, e che fossi andato in astinenza di diazepam. Il Lexotan, mi pare, sia una BDZ a emivita più breve. L'ho fatto presente allo psichiatra che per tutta risposta mi ha detto di togliere il Lexotan e al suo posto assumere il Levopraid. Mi sono rifiutato di procedere con un cambio di terapia che sinceramente credo avrebbe peggiorato i miei sintomi. Ho provato, venerdì scorso, alla sera, ad assumere una cmp di Valtrax da cui ho tratto un immediato seppur piccolo giovamento.
Ho allora chiamato un altro psichiatra per un appuntamento e gli ho fatto presente la situazione. Intanto è comparso anche un indurimento dei muscoli della schiena. La visita è fissata per martedì, e questo psichiatra mi ha consigliato di riassumere il Valtrax a pranzo e a cena almeno fino al momento della visita. Da giovedì assumo i due Valtrax che hanno comunque migliorato un po' la situazione, facendomi sentire meno ansia, eliminando il formicolio al piede, ridandomi un po' di appetito. E' la schiena che ancora mi dà molto fastidio. Volevo chiedervi: se fosse stata una crisi di astinenza da brusca sospensione come credo plausibile, il fatto di aver riassunto il Valtrax a dose piena mi eviterà altri fastidiosi effetti collaterali? Voglio dire, ripreendendo il farmaco corro il rischio di avere altri tipi di effetti o la riassunzione del farmaco mette al riparo da brutte sorprese? Il problema della schiena (che mi sveglia alle 5 di mattina dolente) si potrebbe risolvere entro breve tempo?
Vi ringrazio di nuovo per la Vs. cortese attenzione e vi auguro buona domenica
volevo un vostro parere su questa situazione.
Per qualche mese mi sono curato, da Luglio, per depressione legata a forte ansia, con 2 cmp di Valtrax Valeas e 15 mg di Reneron.
Dopo qualche mese, a causa di problemi familiari, la mia ansia è aumentata, per cui a ottobre il mio psichiatra mi ha aggiunto alla cura ulteriori 15 mg di remeron e, oltre ai 2 Valtrax, 5 gocce di Lexotan alle ore 10,30 e alle ore 17,30.
dato che questa cura non stava sortendo effetto, ai primi di novembre mi ha prescritto entact da 10 in associazione con 30 mg di remeron e 10 + 10 + 15 gocce di Lexotan TOGLIENDO il Valtrax, che assumevo ormai da parecchi mesi.
Da lì a un paio di giorni mi si sono scatenati sintomi che all'inizio imputavo all'entact, tant'è che ho preferito, parlandone con lo psichiatra, di portarlo a 5 mg per un po'. ma la situazione non è migliorata. Stato di continua allerta, picchi di ansia, formicolio al piede dx, fastidi alla schiena, stomaco bloccato con mancanza di appetito continuavano a perseguitarmi.
Alla fine ho pensato che fosse il Valtrax a mancarmi, e che fossi andato in astinenza di diazepam. Il Lexotan, mi pare, sia una BDZ a emivita più breve. L'ho fatto presente allo psichiatra che per tutta risposta mi ha detto di togliere il Lexotan e al suo posto assumere il Levopraid. Mi sono rifiutato di procedere con un cambio di terapia che sinceramente credo avrebbe peggiorato i miei sintomi. Ho provato, venerdì scorso, alla sera, ad assumere una cmp di Valtrax da cui ho tratto un immediato seppur piccolo giovamento.
Ho allora chiamato un altro psichiatra per un appuntamento e gli ho fatto presente la situazione. Intanto è comparso anche un indurimento dei muscoli della schiena. La visita è fissata per martedì, e questo psichiatra mi ha consigliato di riassumere il Valtrax a pranzo e a cena almeno fino al momento della visita. Da giovedì assumo i due Valtrax che hanno comunque migliorato un po' la situazione, facendomi sentire meno ansia, eliminando il formicolio al piede, ridandomi un po' di appetito. E' la schiena che ancora mi dà molto fastidio. Volevo chiedervi: se fosse stata una crisi di astinenza da brusca sospensione come credo plausibile, il fatto di aver riassunto il Valtrax a dose piena mi eviterà altri fastidiosi effetti collaterali? Voglio dire, ripreendendo il farmaco corro il rischio di avere altri tipi di effetti o la riassunzione del farmaco mette al riparo da brutte sorprese? Il problema della schiena (che mi sveglia alle 5 di mattina dolente) si potrebbe risolvere entro breve tempo?
Vi ringrazio di nuovo per la Vs. cortese attenzione e vi auguro buona domenica
[#1]
Gentile utente,
la valutazione della sua condizione necessita della esclusione di cause organiche.
Una volta escluse queste, e' necessario introdurre una terapia farmacologica adatta che non puo' essere fatta da sole benzodiazepine e tra l'altro in continua variazione.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
la valutazione della sua condizione necessita della esclusione di cause organiche.
Una volta escluse queste, e' necessario introdurre una terapia farmacologica adatta che non puo' essere fatta da sole benzodiazepine e tra l'altro in continua variazione.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Gentile dottor Ruggiero,
soo d'accordo con lei nel dire che il mio psichiatra ha fatto un po' di mescolamenti di troppo. Gli avevo fatto presente che pensavo che la sospensione brusca del diazepam (Valtrax) secondo il mio modesto parere avrebbe potuto portare a dei problemi. Ma lui mi aveva assicurato di no.
Lei mi parla dell'esclusione di cause organiche, giustamente. Però posso dire che in questi ultimi mesi ho effettuato una serie di analisi del sangue complete, con controllo anche della tiroide, che sono risultate tutte nella norma. Quindi mi sento di escludere cause organiche visto che l'insorgenza di questi sintomi è stata concomitante con il cambio della cura.
Tra l'altro oggi, riaumentando un po' anche il lexotan, che da 10 + 10 + 15 avevo portato, sotto consiglio medico, a 5 + 5 + 5, e che ieri ho assunto in dose 8 + 8 + 10. ho sentito un sensibile miglioramento anche ai muscoli della schiena.
E' chiaro che martedì, con il nuovo psichiatra, esperto anche di farmacologia, si dovrà decidere che tipo di terapia intraprendere (tenendo conto, secondo me, che il remeron, da luglio ad oggi non mi ha datto nessun giovamento anche con aumento dose a 30 mg) e oltre a decidere se andare avanti con l'entact o no, decidere una strategia di fuoriuscita dalle benzodiazepine a cui, evidentemente, sono dipendente.
Devo ringraziare questo sito e i Vs. consulti per avermi fatto capire come sia importante la dismissione delle benzodiazepine. Purtroppo nel corso degli anni mi sono sempre imbattutto in psichiatri (un paio) che non hanno mai dato importanza alla mia assunsione cronica di benzodiazepine, dicendo che le dosi che assumevo erano così insignificanti da poterle prendere per sempre. Mi dispiace che sia capitato a me, dato che adesso avrò anche questo problema da risolvere, ma credo che se mi affiderò a un buon professionista, con un po' di pazienza riuscirò a star meglio e dismettere le benzodiazepine.
Peccato che la professionalità non sia la virtù di tutti i medici.
Buona giornata a tutti Voi
soo d'accordo con lei nel dire che il mio psichiatra ha fatto un po' di mescolamenti di troppo. Gli avevo fatto presente che pensavo che la sospensione brusca del diazepam (Valtrax) secondo il mio modesto parere avrebbe potuto portare a dei problemi. Ma lui mi aveva assicurato di no.
Lei mi parla dell'esclusione di cause organiche, giustamente. Però posso dire che in questi ultimi mesi ho effettuato una serie di analisi del sangue complete, con controllo anche della tiroide, che sono risultate tutte nella norma. Quindi mi sento di escludere cause organiche visto che l'insorgenza di questi sintomi è stata concomitante con il cambio della cura.
Tra l'altro oggi, riaumentando un po' anche il lexotan, che da 10 + 10 + 15 avevo portato, sotto consiglio medico, a 5 + 5 + 5, e che ieri ho assunto in dose 8 + 8 + 10. ho sentito un sensibile miglioramento anche ai muscoli della schiena.
E' chiaro che martedì, con il nuovo psichiatra, esperto anche di farmacologia, si dovrà decidere che tipo di terapia intraprendere (tenendo conto, secondo me, che il remeron, da luglio ad oggi non mi ha datto nessun giovamento anche con aumento dose a 30 mg) e oltre a decidere se andare avanti con l'entact o no, decidere una strategia di fuoriuscita dalle benzodiazepine a cui, evidentemente, sono dipendente.
Devo ringraziare questo sito e i Vs. consulti per avermi fatto capire come sia importante la dismissione delle benzodiazepine. Purtroppo nel corso degli anni mi sono sempre imbattutto in psichiatri (un paio) che non hanno mai dato importanza alla mia assunsione cronica di benzodiazepine, dicendo che le dosi che assumevo erano così insignificanti da poterle prendere per sempre. Mi dispiace che sia capitato a me, dato che adesso avrò anche questo problema da risolvere, ma credo che se mi affiderò a un buon professionista, con un po' di pazienza riuscirò a star meglio e dismettere le benzodiazepine.
Peccato che la professionalità non sia la virtù di tutti i medici.
Buona giornata a tutti Voi
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 11.5k visite dal 17/11/2007.
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