Cura troppo breve ?
Buonasera egregi dottori.
In una risposta scritta da un neurologo ho letto che il dottore ha detto ad un' altro utetente che bisogna proseguire la cura antidepressiva con una dose di mantenimento per almeno 5 anni.
Siccome a me 8 anni fa un psichiatra, dopo 8 mesi di prozac, mi ha sospeso la cura perchè ha detto che ero guarito.
Un'anno fa un'altro psichiatra mi ha prescritto l' entact 10 mg e dopo 6 mesi mi ha detto che dovevo proseguire la cura per altri 6-9 mesi per poi cessarla.
4 mesi fa l'entact mi è stato sotiuito (ho cambiato dottore) con il Cymabalta 60 da un neuropsichiatra, ho usato il Cymbalta per 2 mesi e mezzo e poi di testa mia ho rispreso l'entact ( mezza compressa al giorno al mattino, quindi 5 mg ).
Dopo aver letto la risposta del neurologo mi sono domandato se questa terapia "lunga" ancora non è arrivata qui al sud (visto che le mie cure non sono durate più di un anno) ho se sono stato io a trovare dottori che non prediligono una cura a lungo termine.
Ora ho 7 scatole di entact 10 mg ed ho intenzione di proseguire la cura assumendo 1/3 di compressa al giorno, ma dopo aver letto che il neurologo ha detto che è necessario mantenere la cura per almeno 5 anni ...................
Dimenticavo, soffro di distimia.
Ringraziandovi per l'eventuale chiarimento, porgo cordiali saluti.
ps: devo dire che sto meglio adesso di quando assumevo 10mg di entact e di quando prendevo il cymbalta.
In una risposta scritta da un neurologo ho letto che il dottore ha detto ad un' altro utetente che bisogna proseguire la cura antidepressiva con una dose di mantenimento per almeno 5 anni.
Siccome a me 8 anni fa un psichiatra, dopo 8 mesi di prozac, mi ha sospeso la cura perchè ha detto che ero guarito.
Un'anno fa un'altro psichiatra mi ha prescritto l' entact 10 mg e dopo 6 mesi mi ha detto che dovevo proseguire la cura per altri 6-9 mesi per poi cessarla.
4 mesi fa l'entact mi è stato sotiuito (ho cambiato dottore) con il Cymabalta 60 da un neuropsichiatra, ho usato il Cymbalta per 2 mesi e mezzo e poi di testa mia ho rispreso l'entact ( mezza compressa al giorno al mattino, quindi 5 mg ).
Dopo aver letto la risposta del neurologo mi sono domandato se questa terapia "lunga" ancora non è arrivata qui al sud (visto che le mie cure non sono durate più di un anno) ho se sono stato io a trovare dottori che non prediligono una cura a lungo termine.
Ora ho 7 scatole di entact 10 mg ed ho intenzione di proseguire la cura assumendo 1/3 di compressa al giorno, ma dopo aver letto che il neurologo ha detto che è necessario mantenere la cura per almeno 5 anni ...................
Dimenticavo, soffro di distimia.
Ringraziandovi per l'eventuale chiarimento, porgo cordiali saluti.
ps: devo dire che sto meglio adesso di quando assumevo 10mg di entact e di quando prendevo il cymbalta.
[#1]
Dire a un paziente "lei è guarito" è privo di senso in una malattia cronica. La guarigione si definisce a posteriori, come per le malattie tumorali (non ricaduta nei tot anni successivi alla remissione). In psichiatria il fatto che si stia benissimo con una terapia e in maniera stabile non significa che si è guariti, significa che la cura funziona. Esistono termini di sicurezza per evitare di ricadere sicuramente dopo aver tolto la cura, per la depressione qualche mese, per il panico di più, etc. Ma fondamentalmente il miglior modo per evitare ricadute gravi e verificare a che punto siamo è dopo i primi mesi ridurre la dose e dopo uno-due mesi controllare la situazione clinica. Nel caso peggiori si ritorna alla dose che aveva funzionato. Questo se la sua cura è composta solo da antidepressivi. Importantissima è la diagnosi, perché ci sono malattie che non guariscono ma sono cicliche o persistenti, e quindi in quel caso è inutile pensare che a breve termine si può togliere o alleggerire la cura.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Grazie per il chiarimento egregio dottor Pacini,
avevo dimenticato di scrivere che 4 anni fa sono stato in cura anche con un neurologo e pure questo specialista mi ha sospeso la cura (non ricordo il farmaco) dopo un anno; mi aveva diagnosticato una distimia accompagnata da forte tensione psicofisica.
Aggiungo che questa volta non ho dato ascolto ai dottori perchè non sentivo di avere dei miglioramenti a livello umorale ( anzi ) e perchè il cymbalta mi dava effetti collaterali come eiaculazione durante la minzione (mai avuta prima nè dopo) che il dottore che mi seguiva ha detto che non era causata dal farmaco.
Considerato che ancora sono distimico ed inizio a pensare che lo sarò a vita, forse "non mi hanno saputo curare" perchè la mia non è una depressione ben marcata ma si tratta di distimia (infatti io ero convinto di non aver bisogno di farmaci).
Cordiali saluti.
avevo dimenticato di scrivere che 4 anni fa sono stato in cura anche con un neurologo e pure questo specialista mi ha sospeso la cura (non ricordo il farmaco) dopo un anno; mi aveva diagnosticato una distimia accompagnata da forte tensione psicofisica.
Aggiungo che questa volta non ho dato ascolto ai dottori perchè non sentivo di avere dei miglioramenti a livello umorale ( anzi ) e perchè il cymbalta mi dava effetti collaterali come eiaculazione durante la minzione (mai avuta prima nè dopo) che il dottore che mi seguiva ha detto che non era causata dal farmaco.
Considerato che ancora sono distimico ed inizio a pensare che lo sarò a vita, forse "non mi hanno saputo curare" perchè la mia non è una depressione ben marcata ma si tratta di distimia (infatti io ero convinto di non aver bisogno di farmaci).
Cordiali saluti.
[#3]
Gentile utente,
se realmente è affetto da distimia o se è affetto da una depressione con frequenti ricorrenze, ritengo che debba proseguire la terapia in cronico, perchè con le eventuali sospensioni rischia continui peggioramenti.
Questo è quello che consiglio ai miei pazienti in una condizione clinica simile alla sua.
Cordialmente.
Dott. Vito Fabio Paternò
www.cesidea.it
se realmente è affetto da distimia o se è affetto da una depressione con frequenti ricorrenze, ritengo che debba proseguire la terapia in cronico, perchè con le eventuali sospensioni rischia continui peggioramenti.
Questo è quello che consiglio ai miei pazienti in una condizione clinica simile alla sua.
Cordialmente.
Dott. Vito Fabio Paternò
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info@cesidea.it
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