Zoloft, depressione e desiderio di sospensione del farmaco
gentilissimi,
prendo lo Zoloft da circa 2 anni e grazie a queso farmaco la vita è notevolmente migliorata. Gli attacchi di panico scomparsi e la depressione svanita.
Il problema sta nel fatto che vorrei smettere il farmaco. Il mio psichiatra mi ha sostenuta nella decisione, ma non mi ha supportata nè tramite supporto psicologico nè tramite rassicurazione quando sono comparsi sintomi da astinenza.
siamo a maggio e a gennaio ho comunciato a prendere mezza pasticca al giorno da 0,50 mg. adesso sono a mezza un giorno e uno no.
un bel giorno in accordo con lo psichiatra ho provato a smettere, ma i sintomi erano davver troppo eccessivi. dovendo io affrontare un trasloco in altra casa, ma stessa città, due bimbi piccoli e il lavoro ho deciso di non smetterlo più.
il mio psichiatra l'ultima volta mi ha un pò delusa perchè alla mia richiesta di aiuto, mi ha risposto semplicemente di continuare a prenderlo non rispondendo alle mie richieste di supporto.
secondo lui sono guarita e quindi devo smettere di farmi "paranoie" inutili.
è vero forse, ma io non voglio nè tornare a stare male e nè posso, badando a due bambini piccoli, avere sintomi cosi forti da astinenza.
il medico di base dice che le mie analisi sono perfette. non c'è sovraccarico a livello epatico e renale e quindi secondo lui posso anche continuare per un pò e poi si vedrà.
che fare?
se lo chiedete a me, direi che:
da una parte voglio smetterlo perchè non amo le dipendenze; dall'altra lo prenderei tutta la vita perchè non riesco a pensarmi sempre pessimista, cinica e sfiduciata come sono. é giusto quindi combattare contro il carattere? o dopo due anni di Zoloft avrò imparato a modoficare i miei atteggiamenti?
Aiutatemi voi, sono all'impasse...
Grazie sin d'ora.
prendo lo Zoloft da circa 2 anni e grazie a queso farmaco la vita è notevolmente migliorata. Gli attacchi di panico scomparsi e la depressione svanita.
Il problema sta nel fatto che vorrei smettere il farmaco. Il mio psichiatra mi ha sostenuta nella decisione, ma non mi ha supportata nè tramite supporto psicologico nè tramite rassicurazione quando sono comparsi sintomi da astinenza.
siamo a maggio e a gennaio ho comunciato a prendere mezza pasticca al giorno da 0,50 mg. adesso sono a mezza un giorno e uno no.
un bel giorno in accordo con lo psichiatra ho provato a smettere, ma i sintomi erano davver troppo eccessivi. dovendo io affrontare un trasloco in altra casa, ma stessa città, due bimbi piccoli e il lavoro ho deciso di non smetterlo più.
il mio psichiatra l'ultima volta mi ha un pò delusa perchè alla mia richiesta di aiuto, mi ha risposto semplicemente di continuare a prenderlo non rispondendo alle mie richieste di supporto.
secondo lui sono guarita e quindi devo smettere di farmi "paranoie" inutili.
è vero forse, ma io non voglio nè tornare a stare male e nè posso, badando a due bambini piccoli, avere sintomi cosi forti da astinenza.
il medico di base dice che le mie analisi sono perfette. non c'è sovraccarico a livello epatico e renale e quindi secondo lui posso anche continuare per un pò e poi si vedrà.
che fare?
se lo chiedete a me, direi che:
da una parte voglio smetterlo perchè non amo le dipendenze; dall'altra lo prenderei tutta la vita perchè non riesco a pensarmi sempre pessimista, cinica e sfiduciata come sono. é giusto quindi combattare contro il carattere? o dopo due anni di Zoloft avrò imparato a modoficare i miei atteggiamenti?
Aiutatemi voi, sono all'impasse...
Grazie sin d'ora.
[#1]
Gentile utente,
se il suo psichiatra ha stabilito che e' opportuno ridurre il farmaco e sospenderlo conseguentemente avra' fatto le valutazioni appropriate del caso.
Non è indispensabile qualsiasi altro supporto dopo un trattamento prolungato nei tempi giusti.
E' probabile che necessiti di una riduzione ancora più lenta protraendo il farmaco ancora per un tempo minimo che però deve trovare accordo nel suo psichiatra che conosce la situazione.
Se nel corso di due anni i suoi comportamenti non hanno subito modifiche sostanziali anche rispetto alla patologia da cui era affetta è probabile che ciò che lamenta possa essere una sua preoccupazione relativa alla sospensione del farmaco.
se il suo psichiatra ha stabilito che e' opportuno ridurre il farmaco e sospenderlo conseguentemente avra' fatto le valutazioni appropriate del caso.
Non è indispensabile qualsiasi altro supporto dopo un trattamento prolungato nei tempi giusti.
E' probabile che necessiti di una riduzione ancora più lenta protraendo il farmaco ancora per un tempo minimo che però deve trovare accordo nel suo psichiatra che conosce la situazione.
Se nel corso di due anni i suoi comportamenti non hanno subito modifiche sostanziali anche rispetto alla patologia da cui era affetta è probabile che ciò che lamenta possa essere una sua preoccupazione relativa alla sospensione del farmaco.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.7k visite dal 22/05/2011.
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