Un altro episodio
Gentili dottori,
sono una ragazza di 24 anni, moderatamente ansiosa,che da circa 2 mesi convive con una sensazione persistente di nodo alla gola.
Il tutto è iniziato a fine marzo quando sono stata ricoverata per un episodio di tachicardia, che è stata definita parossistica sopraventricolare. A seguito del mio ricovero ho avuto un altro episodio di tachicardia, sono corsa al pronto soccorso, ma non mi è stata data nessuna terapia. Per tutto il mese di aprile ho continuato a sentire numerose extrasistole che sono scomparse per far posto a questa sgradevole sensazione di nodo alla gola. Il mio medico curante mi ha fatto fare un breve periodo di terapia con Xanax e il sintomo si è attenuato, ma mai scomparso del tutto. Ad oggi, sempre su consiglio del curante sto assumento un rimedio omeopatico.
Non ho nessun problema a deglutire e la notte dormo bene, al mattino mi sveglio senza il nodo e dopo circa mezz'ora mi si chiude la gola. Non ho particolari problemi a respirare, non iperventilo o cose del genere.
Normalmente tendo a somatizzare molto durante i periodi stressanti, ma da quando sono stata male ho eliminato buona parte delle fonti di stress, fermo restando che faccio una vita normale: studio, esco con gli amici e tutto il resto, ma anche quando sono rilassata la sensazione è sempre lì, presente.
Ho controllato la tiroide.
Sono convinta che sia una questione psicologica ma sono restia a chiedere aiuto perchè ho paura di iniziare una terapia che magari durerebbe mesi e mesi e non mi entusiasma l'idea che qualcuno possa scavare nel mio io. Però non posso neanche stare così.
Sono un po' confusa e vorrei sentire l'opinione di chi sicuramente è più esperto di me.
Grazie infinite.
sono una ragazza di 24 anni, moderatamente ansiosa,che da circa 2 mesi convive con una sensazione persistente di nodo alla gola.
Il tutto è iniziato a fine marzo quando sono stata ricoverata per un episodio di tachicardia, che è stata definita parossistica sopraventricolare. A seguito del mio ricovero ho avuto un altro episodio di tachicardia, sono corsa al pronto soccorso, ma non mi è stata data nessuna terapia. Per tutto il mese di aprile ho continuato a sentire numerose extrasistole che sono scomparse per far posto a questa sgradevole sensazione di nodo alla gola. Il mio medico curante mi ha fatto fare un breve periodo di terapia con Xanax e il sintomo si è attenuato, ma mai scomparso del tutto. Ad oggi, sempre su consiglio del curante sto assumento un rimedio omeopatico.
Non ho nessun problema a deglutire e la notte dormo bene, al mattino mi sveglio senza il nodo e dopo circa mezz'ora mi si chiude la gola. Non ho particolari problemi a respirare, non iperventilo o cose del genere.
Normalmente tendo a somatizzare molto durante i periodi stressanti, ma da quando sono stata male ho eliminato buona parte delle fonti di stress, fermo restando che faccio una vita normale: studio, esco con gli amici e tutto il resto, ma anche quando sono rilassata la sensazione è sempre lì, presente.
Ho controllato la tiroide.
Sono convinta che sia una questione psicologica ma sono restia a chiedere aiuto perchè ho paura di iniziare una terapia che magari durerebbe mesi e mesi e non mi entusiasma l'idea che qualcuno possa scavare nel mio io. Però non posso neanche stare così.
Sono un po' confusa e vorrei sentire l'opinione di chi sicuramente è più esperto di me.
Grazie infinite.
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Gentile utente,
se i sintomi che riferisce sono attribuibili ad un disturbo d'ansia, la terapia farmacologica è efficace e generalmente molto ben tollerata. I tempi della terapia sono necessariamente lunghi (almeno 12 mesi) per ridurre al minimo il rischio di una ricaduta in tempi brevi. Dal punto di vista psicologico, non c'è bisogno di "scavare" nel suo io, basta associare una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale che affronta i problemi in maniera abbastanza diretta e in tempi relativamente brevi.
Si rivolga ad uno specialista in psichiatria per una prima valutazione.
Cordiali saluti
se i sintomi che riferisce sono attribuibili ad un disturbo d'ansia, la terapia farmacologica è efficace e generalmente molto ben tollerata. I tempi della terapia sono necessariamente lunghi (almeno 12 mesi) per ridurre al minimo il rischio di una ricaduta in tempi brevi. Dal punto di vista psicologico, non c'è bisogno di "scavare" nel suo io, basta associare una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale che affronta i problemi in maniera abbastanza diretta e in tempi relativamente brevi.
Si rivolga ad uno specialista in psichiatria per una prima valutazione.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.5k visite dal 17/05/2011.
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