Fratello soffre di schizofrenia da circa 4 anni
Riabilitazione nei pazienti con schizofreina....
Mio fratello soffre di schizofrenia da circa 4 anni. Grazie alla psicoterapia e all'assunzione di Aripiprazolo (15 mg/die) sembra essere migliorato. Scomparsi i dubbi ossessivi e la convinzione di poter leggere nella mente degli altri.
Migliorato l'umore, resta però l'appiattimento della vita sociale ed affettiva.
Mi chiedo se la riabilitazione è fattibile e se il coinvolgimento dei familiari nel percorso psicoterapeutico ha una sua utilità.
Grazie!
Mio fratello soffre di schizofrenia da circa 4 anni. Grazie alla psicoterapia e all'assunzione di Aripiprazolo (15 mg/die) sembra essere migliorato. Scomparsi i dubbi ossessivi e la convinzione di poter leggere nella mente degli altri.
Migliorato l'umore, resta però l'appiattimento della vita sociale ed affettiva.
Mi chiedo se la riabilitazione è fattibile e se il coinvolgimento dei familiari nel percorso psicoterapeutico ha una sua utilità.
Grazie!
[#1]
Gentile utente,
nei pazienti giovani, nei quali la terapia farmacologica riesce a garantire un buon compenso psicopatologico, i programmi di riabilitazione possono essere utili. Bisogna però chiarire che spesso, la riabilitazione viene confusa con l'intrattenimento, senza riuscire a colmare le lacune cognitive e prestazionali che la malattia provoca.
Ad ogni modo la valutazione sulla possibilità di inserimento in un programma riabilitativo, e su che tipo di programma, spetta agli specialisti di riferimento.
Cordiali saluti
nei pazienti giovani, nei quali la terapia farmacologica riesce a garantire un buon compenso psicopatologico, i programmi di riabilitazione possono essere utili. Bisogna però chiarire che spesso, la riabilitazione viene confusa con l'intrattenimento, senza riuscire a colmare le lacune cognitive e prestazionali che la malattia provoca.
Ad ogni modo la valutazione sulla possibilità di inserimento in un programma riabilitativo, e su che tipo di programma, spetta agli specialisti di riferimento.
Cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#2]
Gentile utente,
Aggiungo a quanto giustamente detto da collega, che gli interventi di promozione delle capacità residue in persone malate devono essere appunto concepiti tenendo conto del tipo di malattia, delle funzioni che possono essere sollecitate e del tipo di inclinazione e di scopi che la persona può concepire in ragione del suo stato mentale. Riabilitare una persona con depressione, tossicodipendenza e schizofrenia sono quindi cose distinte, in cui le stesse cose (ad esempio lavoro, socializzazione) hanno significati e ruoli diversi.
Aggiungo a quanto giustamente detto da collega, che gli interventi di promozione delle capacità residue in persone malate devono essere appunto concepiti tenendo conto del tipo di malattia, delle funzioni che possono essere sollecitate e del tipo di inclinazione e di scopi che la persona può concepire in ragione del suo stato mentale. Riabilitare una persona con depressione, tossicodipendenza e schizofrenia sono quindi cose distinte, in cui le stesse cose (ad esempio lavoro, socializzazione) hanno significati e ruoli diversi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.4k visite dal 15/05/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.