Isteria di conversione?
Gentili medici di medicitalia,
mi scuso davvero tanto se continuo a scrivere, ma purtroppo non riesco a trovare una soluzione ai miei problemi di salute, che si stanno anche aggravando.
Da circa un anno e mezzo, a seguito di un dimagrimento molto repentino, e di un altrettanto repentino aumento di peso, con un delta di venti chilogrammi in poche settimane, ho iniziato a soffrire di disturbi che non se ne sono più andati.
In particolare ho consultato medici, sia psichiatri, sia con altre specialità, senza arrivare ad una diagnosi di alcun tipo, quindi, né propriamente organica, né psichiatrica, e mi trovo nel limbo dei disturbi funzionali idiopatici, che nel frattempo stanno assumendo dimensione veramente invalidante.
Da un punto di vista gastrico, ho problemi che mi accompagnano da anni, ma che hanno avuto un’ingravescenza. Ovvero. Forte difficoltà digestiva a livello dello stomaco, con peso e bruciore a livello del cardias (portatrice di ernia gastrica da scivolamento con cardias incontinente, curva da carico glico-insulinemica piatta ed anemia sideropenica). Dal punto di vista intestinale ho spesso problemi nella digestione finale, con crisi vertiginose molto forti, e malessere generale. Quasi come il corpo, poco prima dell’evacuazione, fosse intossicato.
Ma i problemi grossi sono di natura diversa.
Circa un anno e mezzo fa ho provato un forte ovattamento all’orecchio destro. Successivamente ho iniziato a soffrire di una compressione, congestione alla parte destra della testa, che mi interessa soprattutto la tempia, l’occipite, l’orecchio (con talvolta acufeni, ticchettii e senso di depressurizzazione) e, talvolta, la mandibola. Non è un dolore, ma una morsa, un pesante indolenzimento, una specie di stretta sempre presente, e molto fastidiosa, che si attenua soltanto da sdraiata.
Il tutto si associa a problemi di equilibrio e ad una camminata che talvolta diventa spastica, con le gambe irrigidite. Soprattutto quando cambio scarpe, faccio molta fatica a riprendere un normale equilibrio.
Ho dolori molto forti all’attaccatura del collo (protusione posteriore ad ampio raggio del disco C5-C6, minima retrolistesi di C4 su C5), che si irradiano sulla parte destra delle spalle, e in maniera minore sulla parte alta della schiena, e che mi costringono spesso a portare un collarino. Altrimenti non sarei nemmeno in grado di stare a Pc.
Sono diventata completamente non autosufficiente perché gli spostamenti mi sono diventati impossibili a causa di questi problemi di equilibrio, e di congestione alla testa.
Quando la digestione è davvero difficile, non riesco nenache ad uscire accompagnata perché il malessere è troppo forte.
Questo non mi consente di fare terapie perché non ho nessuno comunque che mi possa portare. Mio marito è morto, vivo da sola, e in famiglia abbiamo altri gravi problemi di salute.
Inoltre mi sento molto annichilita perché non riuscendo ad avere una diagnosi non ho farmaci da assumere e soprattutto non posso ricorrere ai medici.
Anche per gli specialisti sono un caso troppo complesso, e alla fine da parecchi mesi non mi sottopongo più a visite, che non ho più la forza economica di sopportare, e mi sono rassegnata a vivere in un modo indefinibile.
Ho una forza di volontà da leoni, ma mi sono accorta che non è sufficiente, perché per quanto io mi auto-motivi, quando ho le crisi non sto proprio in piedi. Provo ad uscire, ma devo tornare a casa perché non tengo l’equilibrio. La cosa è presente anche in casa, e ho finito per stare molte ore a letto, innervosendomi perché non ero abituata a stare in casa.
Tanto che ogni volta hce posso cerco comunque di andare fuori.
Il tutto va avanti da un anno e mezzo, ma i sintomi stanno via, via peggiorando perché le crisi sono sempre più forti e sempre più lunghe.
Non so spiegarmi bene. Ricorro a quei personaggi dei fumetti che dopo aver mangiato tanto hanno quelle linee tondeggianti di rotazione attorno al corpo, e quelle piccole bolle che escono dalla testa.
Non sono stabile.
Ho fatto Tac ed Rmn, ma senza contrasto perché sono allergica a molti farmaci. Ed è emersa soltanto questa ernia. Le prove vestibolari avevano evidenziato una ipoeccitabilità vestibolare destra, uno spin a sx maggiore di 45 gradi al test di Unterberger. Ma le successive indagini eseguite con prove caloriche e elettronistagmografia hanno escluso scompensi vestibolari.
Ho assunto Escitalopram, Cymbalta, Gabapentin, Lyrica senza troppa convinzione da parte dei medici che non hanno inquadrato il disturbo, ma mi facevano più male che bene, anche dopo aver protratto la cura, scatendandomi attacchi di panico e di vertigine che di mio non ho mai avuto.
Attualmente assumo solo i farmaci per il controllo dell’ernia gastrica (Pantorc, Peridon, Maalox e sporadicamente Lexil). Prendo Nicetile da 500 mg e ho appena iniziato ad assumere Serplus, anche se credo non ci siano dati scientifici certi di una possibilità utilità di questo integratore.
La mia domanda è questa.
Lo psichiatra che mi ha visto esclude un disturbo di somatizzazione, conversione, o una nevrosi isterica.
Io invece chiedevo. Ci sono disturbi legati all’ansia che possono creare sintomi di questo tipo, tanto invalidanti? E se così fosse, quando si fermeranno?
Dal momento in cui sono iniziati hanno avuto un peggioramento costante. Mi alzo al mattino che li ho già, quindi non fanno nemmeno in tempo ad arrivare alla coscienza.
La notte dormo sulle otto ore senza particolari problemi, e senza assumere farmaci di nessun tipo, però devo stare coricata dalla parte opposta a quella dove avverto i sintomi.
Sono andata al centro cefalee, ma non mi hanno parlato di emicrania.
L’obiettività neurologica è negativa.
Non so più a chi rivolgermi.
Possibile che sono l’unico caso al mondo con questi sintomi?
Come faccio ad impegnarmi se sto sempre male e se non reggo l’equilibrio?
Ora, anche se sto male, sto sempre in casa e non vado più dagli specialisti che alzano le braccia e si sono arresi.
Grazie mille dell’ascolto.
mi scuso davvero tanto se continuo a scrivere, ma purtroppo non riesco a trovare una soluzione ai miei problemi di salute, che si stanno anche aggravando.
Da circa un anno e mezzo, a seguito di un dimagrimento molto repentino, e di un altrettanto repentino aumento di peso, con un delta di venti chilogrammi in poche settimane, ho iniziato a soffrire di disturbi che non se ne sono più andati.
In particolare ho consultato medici, sia psichiatri, sia con altre specialità, senza arrivare ad una diagnosi di alcun tipo, quindi, né propriamente organica, né psichiatrica, e mi trovo nel limbo dei disturbi funzionali idiopatici, che nel frattempo stanno assumendo dimensione veramente invalidante.
Da un punto di vista gastrico, ho problemi che mi accompagnano da anni, ma che hanno avuto un’ingravescenza. Ovvero. Forte difficoltà digestiva a livello dello stomaco, con peso e bruciore a livello del cardias (portatrice di ernia gastrica da scivolamento con cardias incontinente, curva da carico glico-insulinemica piatta ed anemia sideropenica). Dal punto di vista intestinale ho spesso problemi nella digestione finale, con crisi vertiginose molto forti, e malessere generale. Quasi come il corpo, poco prima dell’evacuazione, fosse intossicato.
Ma i problemi grossi sono di natura diversa.
Circa un anno e mezzo fa ho provato un forte ovattamento all’orecchio destro. Successivamente ho iniziato a soffrire di una compressione, congestione alla parte destra della testa, che mi interessa soprattutto la tempia, l’occipite, l’orecchio (con talvolta acufeni, ticchettii e senso di depressurizzazione) e, talvolta, la mandibola. Non è un dolore, ma una morsa, un pesante indolenzimento, una specie di stretta sempre presente, e molto fastidiosa, che si attenua soltanto da sdraiata.
Il tutto si associa a problemi di equilibrio e ad una camminata che talvolta diventa spastica, con le gambe irrigidite. Soprattutto quando cambio scarpe, faccio molta fatica a riprendere un normale equilibrio.
Ho dolori molto forti all’attaccatura del collo (protusione posteriore ad ampio raggio del disco C5-C6, minima retrolistesi di C4 su C5), che si irradiano sulla parte destra delle spalle, e in maniera minore sulla parte alta della schiena, e che mi costringono spesso a portare un collarino. Altrimenti non sarei nemmeno in grado di stare a Pc.
Sono diventata completamente non autosufficiente perché gli spostamenti mi sono diventati impossibili a causa di questi problemi di equilibrio, e di congestione alla testa.
Quando la digestione è davvero difficile, non riesco nenache ad uscire accompagnata perché il malessere è troppo forte.
Questo non mi consente di fare terapie perché non ho nessuno comunque che mi possa portare. Mio marito è morto, vivo da sola, e in famiglia abbiamo altri gravi problemi di salute.
Inoltre mi sento molto annichilita perché non riuscendo ad avere una diagnosi non ho farmaci da assumere e soprattutto non posso ricorrere ai medici.
Anche per gli specialisti sono un caso troppo complesso, e alla fine da parecchi mesi non mi sottopongo più a visite, che non ho più la forza economica di sopportare, e mi sono rassegnata a vivere in un modo indefinibile.
Ho una forza di volontà da leoni, ma mi sono accorta che non è sufficiente, perché per quanto io mi auto-motivi, quando ho le crisi non sto proprio in piedi. Provo ad uscire, ma devo tornare a casa perché non tengo l’equilibrio. La cosa è presente anche in casa, e ho finito per stare molte ore a letto, innervosendomi perché non ero abituata a stare in casa.
Tanto che ogni volta hce posso cerco comunque di andare fuori.
Il tutto va avanti da un anno e mezzo, ma i sintomi stanno via, via peggiorando perché le crisi sono sempre più forti e sempre più lunghe.
Non so spiegarmi bene. Ricorro a quei personaggi dei fumetti che dopo aver mangiato tanto hanno quelle linee tondeggianti di rotazione attorno al corpo, e quelle piccole bolle che escono dalla testa.
Non sono stabile.
Ho fatto Tac ed Rmn, ma senza contrasto perché sono allergica a molti farmaci. Ed è emersa soltanto questa ernia. Le prove vestibolari avevano evidenziato una ipoeccitabilità vestibolare destra, uno spin a sx maggiore di 45 gradi al test di Unterberger. Ma le successive indagini eseguite con prove caloriche e elettronistagmografia hanno escluso scompensi vestibolari.
Ho assunto Escitalopram, Cymbalta, Gabapentin, Lyrica senza troppa convinzione da parte dei medici che non hanno inquadrato il disturbo, ma mi facevano più male che bene, anche dopo aver protratto la cura, scatendandomi attacchi di panico e di vertigine che di mio non ho mai avuto.
Attualmente assumo solo i farmaci per il controllo dell’ernia gastrica (Pantorc, Peridon, Maalox e sporadicamente Lexil). Prendo Nicetile da 500 mg e ho appena iniziato ad assumere Serplus, anche se credo non ci siano dati scientifici certi di una possibilità utilità di questo integratore.
La mia domanda è questa.
Lo psichiatra che mi ha visto esclude un disturbo di somatizzazione, conversione, o una nevrosi isterica.
Io invece chiedevo. Ci sono disturbi legati all’ansia che possono creare sintomi di questo tipo, tanto invalidanti? E se così fosse, quando si fermeranno?
Dal momento in cui sono iniziati hanno avuto un peggioramento costante. Mi alzo al mattino che li ho già, quindi non fanno nemmeno in tempo ad arrivare alla coscienza.
La notte dormo sulle otto ore senza particolari problemi, e senza assumere farmaci di nessun tipo, però devo stare coricata dalla parte opposta a quella dove avverto i sintomi.
Sono andata al centro cefalee, ma non mi hanno parlato di emicrania.
L’obiettività neurologica è negativa.
Non so più a chi rivolgermi.
Possibile che sono l’unico caso al mondo con questi sintomi?
Come faccio ad impegnarmi se sto sempre male e se non reggo l’equilibrio?
Ora, anche se sto male, sto sempre in casa e non vado più dagli specialisti che alzano le braccia e si sono arresi.
Grazie mille dell’ascolto.
[#1]
Gentile utente,
in assenza di alterazioni specifiche agli esami effettuati la questione va inquadrata in una problematica di tipo psichiatrico e come tale va trattata.
In particolare, i trattamenti gia' precedentemente prescritti vanno mantenuti per un tempo sufficientemente lungo ed a dosaggi adeguati.
Il dosaggio terapeutico puo' essere raggiunto anche lentamente qualora i farmaci possano darle qualche disturbo.
in assenza di alterazioni specifiche agli esami effettuati la questione va inquadrata in una problematica di tipo psichiatrico e come tale va trattata.
In particolare, i trattamenti gia' precedentemente prescritti vanno mantenuti per un tempo sufficientemente lungo ed a dosaggi adeguati.
Il dosaggio terapeutico puo' essere raggiunto anche lentamente qualora i farmaci possano darle qualche disturbo.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Dottore,
La ringrazio tanto della risposta. Non è la prima volta che Lei mi risponde e l'ho letta anche in altri pareri che ha dato ad altre persone, vedendo che è sempre molto professionale ed attento, anche perchè la Sua è davvero una specializzazione complessa.
Volevo, se non la disturbo chiederle ancora una cosa.
A fianco degli altri specialisti, ho consultato anche alcuni psichiatri, sia nella mia città, dove ho avuto modo di farmi vedere diverse volte, sia fuori.
Non ho voluto lasciare la carta intentata perchè alla fine non mi interessa cos'ho a livello sterile, ma mi interesserebbe poterlo curare, di qualsiasi cosa si tratti.
Mi chiedevo. perchè gli psichiatri hanno così paura di fare una diagnosi di conversione, o isteria, o somatizzazione, o depressione mascherata?
Gli specialisti consultati dicono che i sintomi non corrispondono.
Le sono mai capitati casi anche gravi di somatizzazioni che produccessero sintomi simili a quelli di una sclerosi multipla?
In questo caso, se la terapia non funziona, il disturbo potrebbe passare da solo?
Io ho eliminato tutte le fonti di stress, sto cercando di alimentarmi in modo corretto, ed assumo integratori.
Intendo dire che ce la sto mettendo tutta, eppure non sto in piedi ed i sintomi sono così invalidanti che mi riesce difficile ascriverli ad una causa psichiatrica.
Mi aiuti a districare questa difficile situazione che non vuole prendersi in mano nessuno.
Grazie mille.
La ringrazio tanto della risposta. Non è la prima volta che Lei mi risponde e l'ho letta anche in altri pareri che ha dato ad altre persone, vedendo che è sempre molto professionale ed attento, anche perchè la Sua è davvero una specializzazione complessa.
Volevo, se non la disturbo chiederle ancora una cosa.
A fianco degli altri specialisti, ho consultato anche alcuni psichiatri, sia nella mia città, dove ho avuto modo di farmi vedere diverse volte, sia fuori.
Non ho voluto lasciare la carta intentata perchè alla fine non mi interessa cos'ho a livello sterile, ma mi interesserebbe poterlo curare, di qualsiasi cosa si tratti.
Mi chiedevo. perchè gli psichiatri hanno così paura di fare una diagnosi di conversione, o isteria, o somatizzazione, o depressione mascherata?
Gli specialisti consultati dicono che i sintomi non corrispondono.
Le sono mai capitati casi anche gravi di somatizzazioni che produccessero sintomi simili a quelli di una sclerosi multipla?
In questo caso, se la terapia non funziona, il disturbo potrebbe passare da solo?
Io ho eliminato tutte le fonti di stress, sto cercando di alimentarmi in modo corretto, ed assumo integratori.
Intendo dire che ce la sto mettendo tutta, eppure non sto in piedi ed i sintomi sono così invalidanti che mi riesce difficile ascriverli ad una causa psichiatrica.
Mi aiuti a districare questa difficile situazione che non vuole prendersi in mano nessuno.
Grazie mille.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 5.4k visite dal 30/04/2011.
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