Depressione giovanile

Salve! Ho 16 anni. A novembre ho perso mio padre a causa di un tumore. Nei mesi a precedere avevo già vissuto la disastrosa condizione in cui lui si trovava, fino a vederlo quasi incapace di parlare e demotivato per via della sua situazione, alla quale non vi era rimedio, essendo egli malato terminale.
Una volta morto, la vita è continuata normalmente, tanto che dopo 2 giorni sono tornato tra i banchi di scuola, quasi come se non fosse successo nulla. Mia madre, a casa, sapeva non farmi pesare la situazione, e viveva il suo lutto in silenzio, sempre pronta ad ascoltarmi e a parlare con me.
Ora, da febbraio, avverto un senso di incompletezza e di stress. E' come se rivivessi la situazione di giorno in giorno. Il tutto si manifesta con il non aver più piacere ad uscire con gli amici, con l'incapacità di concentrazione (e sono sempre stato uno che capiva le cose al primo colpo), con la paura delle prove più stupide che la vita ti mette davanti, che possono essere un compito in classe o un'interrogazione. Inoltre, ho paura del tempo che corre, e per questa ragione a casa non studio, e tuttavia me ne rammarico; difatti, una volta a cena, mi sento in colpa per aver trascorso il pomeriggio a dormire o davanti al pc. Ecco, dormire! Non ho mai amato dormire come in questo periodo! Avviene che rievoco situazioni passate, o anche situazioni impensabili, che se succedessero nella vita reale mi provocherebbero un trauma, e invece ne rido, perché mi diverte il fatto che rimangano null'altro che sogni, o incubi.
Mi è capitato di sognare due volte mio padre, a febbraio, e da allora non riesco più a dormire sereno nel mio letto. Una volta che mia madre si è addormentata, mi infilo nel suo lettone e dormo sereno, ma ho paura di stare solo nel mio. Per giunta, durante la notte non dormo molto, ma provo un piacere incredibile nel dormire nel pomeriggio: una volta tornato da scuola e sdraiatomi sul letto a sgranchirmi, avviene che mi addormento.
Ma fino ad allora non m'ero mai allarmato. A spingermi a scriverVi è stato infatti il fatto che, dopo una discussione animata con mia madre, sono arrivato a prendere la mia cintura di cuoio e a percuotermi violentemente le gambe ed i glutei, fino a stendermi a terra per il dolore. Come se non bastasse, a distanza di una settimana, ho tentato il suicidio. Ad arrestarmi, ad ogni modo, è stata la voglia che ho di realizzare i miei sogni e di vedere esaudite le mie aspettative, ma mi sono davvero impaurito, dacché fino a prima mi giudicavo incapace di giungere a tanto. Non so come affrontare la situazione e, soprattutto, non so se i sintomi da me riscontrati siano riconducibili ad una forma di depressione.
Ringrazio per l'attenzione, nell'attesa di una Vostra risposta,

[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
il servizio è riservato ai maggiorenni.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Dunque cosa dovrei fare?!
Cordiali saluti.
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

sarebbe preferibile che lei parli con un adulto della sua situazione evitando di postare in internet e di fare richieste di questo tipo.

L'aiuto virtuale e' solo di indirizzamento e non accessibile a persone che non abbiano raggiunto la maggiore età anche per le motivazioni legate alla possibilita' di sottoporsi a visite specialistiche od esami solo dietro consenso dei maggiorenni esercenti la patria potesta'.

https://wa.me/3908251881139
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