Depressione, attacchi di panico difficoltà nel lavoro

Buongiorno, fino a giugno del 2005 ero una persona normale, piena di vita, con voglia di organizzare, fare, conoscere. Lavoravo in un'azienda da 10 anni e stavo facendo un'ottima carriera, avevo amici, ero amata da tutti.
Nel 2001 ho subito un grave lutto, probabilmente mai elaborato, e nei primi mesi del 2005 ho perso la persona di cue ero innamoratissima.
A giugno 05, da un giorno all'altro, ho iniziato ad avere una fortissima sensazione di svenimento, che non mi permetteva di uscire. Mi hanno dato i più svariati farmaci, con nessun risultato. Dopo circa due settimane sono stata meglio e ho deciso di passare qualche giorno al mare da un'amica. Arrivata là i giramenti di testa sono tornati, fortissimi, non mangiavo, non uscivo di casa, ero spaventatissima, mi hanno portata al pronto soccorso, e lì, dopo un paio d'ore d'attesa, davanti al neurologo, mi si è letteralmente paralizzata da faccia, tutti i muscoli si sono tesi, tanto che non riuscivo più a parlare o a muovere la lingua. Sono stata liquidata con una diagnosi che diceva attacchi di panico.
Sono rimasta chiusa in casa fino ad ottobre 05, quando ho trovato l'unico farmaco che mi facesse effetto il LEVOPRAID.
Con questo farmaco, che prendo ancora oggi, la sensazione di svenimento è quasi svanita. Ho avuto attacchi di panico forti e frequenti per tutto il 06, poi si sono ridotti. Con gli attacchi di panico è arrivata una forte depressione e poi l'apatia. Per farla breve, l'unico posto dove sto bene è il mio letto, e dormo, dormirei sempre. Da allora ci sono giorni in cui non riesco a guidare, prendere i mezzi o semplicemente ad uscire di casa, ma non solo per andare a lavorare, anche per fare le cose che mi son sempre piaciute.
Nonostante nella mia azienda siano stati molto comprensivi, nel 2007 ho dato le dimissioni, non riuscivo a sopportare il senso di colpa e la frustrazione nata dal fatto che andavo al lavoro un giorno sì e due no, ero diventata totalmente inaffidabile.
Speravo che cambiando lavoro, il posto che mi ricordava la persona persa, le cose sarebbero cambiate. Col tempo la situazione è un pò migliorata, ma ho gravi difficoltà a mantenere un posto di lavoro, perchè ogni mese sto a casa 3/4 giorni, che a volte diventano una settimana. Mi sveglio una mattina e l'idea di uscire di casa è inaccettabile, ansia, panico, decido di stare a letto, così per un paio di gg, poi inizio a dirmi che sono inaffidabile, cosa dirò ai colleghi e ai capi??? mi viene la depressione, sto peggio.. Con grandi sforzi dopo qualche gg torno. Risultato: anche se sul lavoro ho buoni risultati (quando ci sono), o do le dimissioni io prima della scadenza del contratto o non vengo riconfermata. E' così da 4 anni.
Ho cambiato psicologi, psichiatri e antidepressivi. Nessun risultato.
Secondo voi è possibile che con questi presupposti io possa rientrare nelle categorie protette? Non voglio pensioni o altro, solo un lavoro dove conoscano le mie problematiche.
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente

dovrebbe chiarire i trattamenti ed i dosaggi pregressi.

Per rientrare in una categoria protetta per la patologia psichiatrica si deve seguire un iter piuttosto complicato che non sempre da' successo.

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