Sintomi negativi schizofrenia
Salve non è la prima volta che scrivo alla sezione di psichiatria di medicitalia vi scrivo per chiedervi un parere riguardo alla mia situazione, 3 anni e mezzo fa venni ricoverato con un TSO e gli psichiatri mi diagnosticarono una forma di schizofrenia paranoide.
Gli effetti della terapia si manifestarono quasi subito una volta preso il Serenase scomparvero totalmente (o quasi) le psicosi e i deliri e cambiando terapia passando dal Serenase al Risperdal non si verificarono particolari problemi, in aggiunta alla terapia farmacologica sto facendo attualmente anche un percorso riabilitativo consistente in una serie di attività lavorative seguite da alcuni operatori.
A sentire le persone con cui vengo in contatto quotidianamente sembra che io non sia per niente malato anzi, la gente fa addirittura fatica a credere che io possa essere malato o soffrire di una qualche forma di disturbo mentale nonostante io spieghi pazientemente in che cosa consista la schizofrenia ma sembra che a loro non risulti che io soffra di questa malattia e questo forse dipende dal fatto che mi sforzo sempre di essere il più possibile socievole anche se non ne ho proprio voglia.
A prima vista si direbbe che non ho nessun problema anzi che io sia in via di guarigione e mi sto riprendendo ma, la verità è che soffro ancora di anedonia o apatia in qualsivoglia modo si intenda chiamarla il mio psichiatra dice che si tratta solo di una forma lieve di anedonia e che se continuo a fare la riabilitazione prima o poi passera da sola anche se non è in grado di precisare quando.
Io faccio fatica a credere alle parole del mio psichiatra prima di tutto perché non penso che la mia anedonia o apatia sia lieve non si può giudicare l'intensità di un sintomo come questo solo dalla mimica facciale o dal tono espressivo delle mie parole per il semplice fatto che mi sforzo sempre di apparire il piu normale possibile e poi non credo che il problema si risolverà facendo la riabilitazione questo perché sono già due anni che la sto facendo e non sento di averne ricavato neanche un minimo miglioramento.
Continuo a sentirmi vuoto, perennemente annoiato, incapace di gratificarmi in qualsiasi modo e mai felice, privo di ogni forma di volontà, impassibile davanti a ogni forma di stimolo e impotente.
Malgrado abbia più volte comunicato le mie perplessità e le mie impressioni al mio psichiatra sembra che il problema non lo tocchi più di tanto, quando scrissi la prima volta a voi di medicitalia mi rispose il Dr Rugero ipotizzando che quella che chiamo io anedonia fosse solo un calo dell'umore dovuto al Risperdal io risposi che mi sentivo già cosi prima di prendere qualsiasi farmaco e che di conseguenza non poteva trattarsi del Risperdal ma non ricevetti altra risposta.
Vi scrivo nuovamente per chiedervi consiglio dato che ormai mi siete rimasti soltanto voi una flebile speranza visto che faccio fatica a trovare un motivo per continuare questa esistenza e andare avanti.
Gli effetti della terapia si manifestarono quasi subito una volta preso il Serenase scomparvero totalmente (o quasi) le psicosi e i deliri e cambiando terapia passando dal Serenase al Risperdal non si verificarono particolari problemi, in aggiunta alla terapia farmacologica sto facendo attualmente anche un percorso riabilitativo consistente in una serie di attività lavorative seguite da alcuni operatori.
A sentire le persone con cui vengo in contatto quotidianamente sembra che io non sia per niente malato anzi, la gente fa addirittura fatica a credere che io possa essere malato o soffrire di una qualche forma di disturbo mentale nonostante io spieghi pazientemente in che cosa consista la schizofrenia ma sembra che a loro non risulti che io soffra di questa malattia e questo forse dipende dal fatto che mi sforzo sempre di essere il più possibile socievole anche se non ne ho proprio voglia.
A prima vista si direbbe che non ho nessun problema anzi che io sia in via di guarigione e mi sto riprendendo ma, la verità è che soffro ancora di anedonia o apatia in qualsivoglia modo si intenda chiamarla il mio psichiatra dice che si tratta solo di una forma lieve di anedonia e che se continuo a fare la riabilitazione prima o poi passera da sola anche se non è in grado di precisare quando.
Io faccio fatica a credere alle parole del mio psichiatra prima di tutto perché non penso che la mia anedonia o apatia sia lieve non si può giudicare l'intensità di un sintomo come questo solo dalla mimica facciale o dal tono espressivo delle mie parole per il semplice fatto che mi sforzo sempre di apparire il piu normale possibile e poi non credo che il problema si risolverà facendo la riabilitazione questo perché sono già due anni che la sto facendo e non sento di averne ricavato neanche un minimo miglioramento.
Continuo a sentirmi vuoto, perennemente annoiato, incapace di gratificarmi in qualsiasi modo e mai felice, privo di ogni forma di volontà, impassibile davanti a ogni forma di stimolo e impotente.
Malgrado abbia più volte comunicato le mie perplessità e le mie impressioni al mio psichiatra sembra che il problema non lo tocchi più di tanto, quando scrissi la prima volta a voi di medicitalia mi rispose il Dr Rugero ipotizzando che quella che chiamo io anedonia fosse solo un calo dell'umore dovuto al Risperdal io risposi che mi sentivo già cosi prima di prendere qualsiasi farmaco e che di conseguenza non poteva trattarsi del Risperdal ma non ricevetti altra risposta.
Vi scrivo nuovamente per chiedervi consiglio dato che ormai mi siete rimasti soltanto voi una flebile speranza visto che faccio fatica a trovare un motivo per continuare questa esistenza e andare avanti.
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Personalmente da quanto scrive resto della idea che gia' avevo espresso precedentemente.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.1k visite dal 25/03/2011.
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