Stress, ansia e irregolarità del sonno

Buonasera;
il mio problema è il seguente: da quasi due mesi si è conclusa una relazione con una persona per me estremamente importante. La mia (oramai ex) ragazza mi ha lasciato in modo quasi inaspettato dopo un rapporto durato tre anni nel quale io avevo investito moltissimo in termini affettivi.
Credo che sia inutile dilungarmi su quale sia il mio stato psicologico che definirei "a terra".
I principali "sintomi" che più degli altri mi infastidiscono sono:
- Assenza di concentrazione: nonostante i miei sforzi riesco a mantenere la concentrazione su quello che faccio (sono uno studente di Ingegneria) per pochi minuti, poi mi sorprendo a vagare con la mente nei ricordi del passato.
- Stanchezza fisica: mi sono sempre reputato una persona molto attiva e "resistente" dal punto di vista fisico, invece mi sento sempre stanco e privo di forze.
- Difficoltà nel prendere sonno: nonostante la grande stanchezza che accuso a fine giornata non riesco facilmente a prender sonno, mi sveglio più volte nel corso della notte e spesso mi alzo prima del suono della sveglia. Fino a poco tempo fa invece dormivo come un sasso.
- Ansia: molto spesso mi capita di pensare ossessivamente alla mia ex ragazza e sopratutto farmi molte domande come: "chissà dov'è, che cosa farà, con chi sarà, chissà se mi pensa" questo fatto mi mette molto a disagio per due motivi: il primo è che non riesco a svolgere serenamente le mie attività e poi perché questa condizione di "subordinazione psicologica" mi infastidisce.
Inoltre mi rendo conto di avere una sorta di "doppia personalità" dove la parte razionale di me è conscia del fatto che questi "sintomi" sono assolutamente naturali data la situazione mentre la parte "irrazionale o sentimentale" soffre moltissimo e spesso prende il sopravvento.
So bene che questa fenomenologia è normale quando si è vittime di una forte delusione amorosa e so che l'unico rimedio probabilmente è il tempo visto anche che in passato ho già subito una situazione simile sebbene molto meno pesante.
La mia domanda però è: c'è qualche rimedio naturale che possa aiutarmi a ridurre i "sintomi"? C'è qualche comportamento particolare che dovrei tenere per alleviare e velocizzare l'evoluzione di questa situazione?
Grazie anticipatamente.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente

i sintomi vanno inseriti all'interno di una diagnosi, se ve ne e' una, per conseguita quale posse essere la solution più adatta.


Tre mesi sono un periodo troppo breve per poter trarre delle conclusioni appropriate.

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Utente
Utente
Innanzi tutto la ringrazio per la "pronta risposta".
Una precisazione: con il termine "sintomi" non voglio intendere delle manifestazioni di una malattia, infatti credo che questo mio stato psicologico sia del tutto normale in questi casi e soprattutto transitorio (o almeno lo spero; lei lo sa sicuramente meglio di me) e quindi non indice di uno stato patologico.
Come dice lei è troppo presto per trarre delle conclusioni.
Crede che sia troppo presto quindi anche per cercare dei rimedi?
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
certamente.

Se pero' la situazone diviene disfunzionale per la sua vita quotidiana puo' considerare una visita psichiatrica.

Solitamente, non farei una valutazione prima di sei mesi dall'evento.
[#4]
Utente
Utente
Va bene: allora lasciamo passare del tempo e vediamo come evolve.
Grazie.
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