Un disturbo ipocondriaco o somatiforme

Salve.
Credo di aver capito di essere ipocondriaco.
Attualmente soffro di diarrea intermittente e disturbi alla prostata, che mi sembrano essere in correlazione. Potrei parlare anche delle mie palpitazioni, del reflusso gastroesofageo, dei formicolii alle gambe, del mal di schiena, delle unghie ricurve, della lingua bianca, dei dolori all'addome.
Ma credo che non farei che alimentare un circolo senza fine di pensieri ossessivi da cui non riesco ad uscire, neppure con l'aiuto di uno psichiatra e di medicinali (escitalopram + EN). Con la paura di distruggermi il fegato. Con la paura anche di sottopormi a banali analisi di routine nell'angoscia di scoprire malattie. Interpreto ogni sintomo come il prodromo di qualcosa di grave. Il sintomo nella mia ottica diventa solo un affluente, le malattie (specialmente cancerose) sono i fiumi che portano all'oceano della morte.
Volevo sapere - sinceramente - se un disturbo ipocondriaco o somatiforme (tenendo conto che si installano su un quadrp fortemente ansioso-depressivo) possano essere trattati in tempi e con costi ragionevoli, perché non posso certo permettermi un analista.
Vi saluto ringraziando in anticipo, con un appello perché attualmente vivo molto male.
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
capisco davvero la sua sofferenza, dev'essere molto brutto per lei vivere con tali paure, soprattutto quando queste sono legate alla salute

Lei parla non solo di un quadro ansioso-depressivo, ma anche di tutta una serie di patologie mediche, che secondo me andrebbero inquadrate intanto facendo visita (se già non l'ha fatta) al proprio medico curante

Senza entrare nello specifico di cosa ha causato cosa (impossibile via mail) e tenendo presente che non sappiamo la sua età, per quanto mi riguarda le consiglierei di associare alla farmacoterapia un supporto psicoterapeutico di tipo cognitivo-comportamentale: tale approccio, come dimostra la letteratura scientifica, ha permesso di ottenere ottimi risultati nella cura dei disturbi d'ansia ed ipocondriaci. I tempi di queste terapie, inoltre, sono molto meno lunghi rispetto alle "analisi" (psicoterapie di altro orientamento, non cognitive-comport).

L'alternativa rimane l'asl, soprattutto i Centri Psico-sociali di competenza, ai quali lei potrebbe rivolgersi senza dover sostenere particolari spese, escluse ovviamente quelle sanitarie minime.

Riassumendo: l'ideale nel suo caso sarebbe associare farmacoterapia a psicoterapia, meglio se quest'ultima di tipo cognitivo-comportamentale, ma andrebbe già bene qualunque altro tipo di approccio nel caso lei non riuscisse a gestire i costi della prima; in tutto questo, però, vanno affrontate tutte le visite specialistiche per le patologie da lei descritte

Insomma, un bel controllo generale mi sembra quanto mai auspicabile

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#2]
Attivo dal 2007 al 2023
Ex utente
Sì ho dimenticato di mettere l'età che è di 30 anni. Ringrazio per la velocità della risposta. Avevo pensato anche io ad una terapia cognitivo-comportamentale. Ma funzionano davvero, anche in casi complicati?
Reflusso gastroesofageo

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

Leggi tutto