Ansia e tanta preoccupazione
Gentili dottori,
ho bisogno di una guida. E' così che mi sento, e mi salgono le lacrime agli occhi nello scriverlo. Sto vivendo una mometno di ansia e spossatezza in questo esatto momento in cui le mie dita battono sulla tastiera, per questo quello che scriverò potrà risultare un po' confusionario, ma vorrei lo stesso provare a dare più informazioni possibili.
Sono una ragazza di 27 anni,di famiglia medio-agiata, che vive "sola" (nel senso che gestisco io la casa), con un lavoro precario che rischia di saltare di mese in mese, e tanto bisogno di un po' di tranquillità che non arriva.
I miei genitori, separati quando avevo 10 anni, sono andati a vivere fuori dalla mia città (Pescara): mio padre nel momento della separazione, quando avevo 10 anni, e mia madre 7 anni fa. Della separazione ho rimosso molto, e ricordo molto poco. Ne ho ricavato comunque un fortissimo senso di abbandono legato alla figura di mio padre, che per anni ha influenzato anche le mie relazioni sentimentali e che ad oggi tuttora non mi permette di dirgli "no" con molta facilità. Con mia madre, dopo la separazione sono stata assorbita in un rapporto simbotico che per forza di cose si è dovuto rompere, per far si che la mia vera personalità uscisse, nel momento in cui lei si è fisicamente allontanata da me; questo ha provocato in lei come in me molta sofferenza, che ora Si è risolta in un equilibrio non troppo solido. Purtroppo lei senza rendersene conto spesso rinfaccia a me le sofferenze subite e le scelte che ha fatto, con le conseguenze che questo comporta su di me nonostante io sia consapevole che lei cosi facendo voglia solo sottolineare il suo amore per me. Sono rimasta nella casa di famiglia, in cui ora vivo con il mio ragazzo, anche lui precario: probabilmente a settembre potrà cambiare città per seguire una sua ambizione lavorativa e questo mi causa ulteriore stress. Sono rimaste a Pescara anche le due nonne, di cui mi occupo come posso. Mi reputo una persona fortunata ed amata dalla sua famiglia,in grado di articolare ragionamenti logici e concreti, eppure (o forse proprio per questo mio bisogno di controllare tutto) l'ansia mi assale e dio nn so come gestirla. Da quando sono più piccola soffro di attacchi di panico, legati sicuramente a senso di svalutazione, di non essere all'altezza e da carico di responsabilità. Parte tutto da un fastidio di qualche genere, o un dolore, che amplifico fino ad Avvertire senso di sbandamento,capogiri;poi, arrivano i tremori: 15 minuti e passa tutto, lasciandomi in uno stato di totale spossatezza. Ora è un periodo così. Ho anche contratture muscolari lombari e cericali e questo è causa e conseguenza ulteriore delle mie preoccupazioni. Riandrò a fare un'analisi generale del sangue (due anni fa avevo controllato anche la tiroide pensando i tremori fossero collegati, ma i valori erano normali), ma ovviamente ora ho paura di avere chissà che. In realtà vorrei solo aiuto, mi date un parere? Grazie. Barbara.
ho bisogno di una guida. E' così che mi sento, e mi salgono le lacrime agli occhi nello scriverlo. Sto vivendo una mometno di ansia e spossatezza in questo esatto momento in cui le mie dita battono sulla tastiera, per questo quello che scriverò potrà risultare un po' confusionario, ma vorrei lo stesso provare a dare più informazioni possibili.
Sono una ragazza di 27 anni,di famiglia medio-agiata, che vive "sola" (nel senso che gestisco io la casa), con un lavoro precario che rischia di saltare di mese in mese, e tanto bisogno di un po' di tranquillità che non arriva.
I miei genitori, separati quando avevo 10 anni, sono andati a vivere fuori dalla mia città (Pescara): mio padre nel momento della separazione, quando avevo 10 anni, e mia madre 7 anni fa. Della separazione ho rimosso molto, e ricordo molto poco. Ne ho ricavato comunque un fortissimo senso di abbandono legato alla figura di mio padre, che per anni ha influenzato anche le mie relazioni sentimentali e che ad oggi tuttora non mi permette di dirgli "no" con molta facilità. Con mia madre, dopo la separazione sono stata assorbita in un rapporto simbotico che per forza di cose si è dovuto rompere, per far si che la mia vera personalità uscisse, nel momento in cui lei si è fisicamente allontanata da me; questo ha provocato in lei come in me molta sofferenza, che ora Si è risolta in un equilibrio non troppo solido. Purtroppo lei senza rendersene conto spesso rinfaccia a me le sofferenze subite e le scelte che ha fatto, con le conseguenze che questo comporta su di me nonostante io sia consapevole che lei cosi facendo voglia solo sottolineare il suo amore per me. Sono rimasta nella casa di famiglia, in cui ora vivo con il mio ragazzo, anche lui precario: probabilmente a settembre potrà cambiare città per seguire una sua ambizione lavorativa e questo mi causa ulteriore stress. Sono rimaste a Pescara anche le due nonne, di cui mi occupo come posso. Mi reputo una persona fortunata ed amata dalla sua famiglia,in grado di articolare ragionamenti logici e concreti, eppure (o forse proprio per questo mio bisogno di controllare tutto) l'ansia mi assale e dio nn so come gestirla. Da quando sono più piccola soffro di attacchi di panico, legati sicuramente a senso di svalutazione, di non essere all'altezza e da carico di responsabilità. Parte tutto da un fastidio di qualche genere, o un dolore, che amplifico fino ad Avvertire senso di sbandamento,capogiri;poi, arrivano i tremori: 15 minuti e passa tutto, lasciandomi in uno stato di totale spossatezza. Ora è un periodo così. Ho anche contratture muscolari lombari e cericali e questo è causa e conseguenza ulteriore delle mie preoccupazioni. Riandrò a fare un'analisi generale del sangue (due anni fa avevo controllato anche la tiroide pensando i tremori fossero collegati, ma i valori erano normali), ma ovviamente ora ho paura di avere chissà che. In realtà vorrei solo aiuto, mi date un parere? Grazie. Barbara.
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Gentile utente,
se la sua preoccupazione e' continua e sono chiaramente escluse altre cause sarebbe il caso di effettuare una visita psichiatrica per inquadrare la situazione ed ottenere un trattamento adeguato.
se la sua preoccupazione e' continua e sono chiaramente escluse altre cause sarebbe il caso di effettuare una visita psichiatrica per inquadrare la situazione ed ottenere un trattamento adeguato.
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Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 09/03/2011.
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