Chiusura di un paziente borderline
Buongiorno dottori,
Sn una paziente diagnosticata borderline dal 2007. Con il mio psichiatra non sono mai riuscita ad aprirmi completamente tant'è che e' sempre stato piu' facile che parlasse lui più di me...
Non dico che non e' stato gentile, ne' carino, n'è comprensivo con me, perché direi una bugia, ma io ho sempre avuto difficoltà non solo ad aprirmi, ma anche solo guardarlo e' sempre stata una cosa molto difficile che ho sempre evitato di fare...!
Ora, senza lasciare sostituto, e' mancato nove mesi e lo vedrò a meta' marzo, cosa che mi ha mandato in crisi (vomito ecc.) perché se prima ero chiusa adesso mi sento direi bloccata che penso che questa prima visita dopo tanto la faro' con la mia badante...
Avendo studiato psicologia per 2 anni (lasciata cause forze maggiori) mi sono sempre interessata comunque a questa materia... Qualche gg fa ho letto che un borderline può cambiare, avere dei problemi di chiusura (cose così)
Gia da piccola con lo psicologo infantile facevo tale scene mute che mi considerarono autistica seppur con intelligenza superiore alla media
Ora vorrei sapere se e' normale bloccarsi verso il proprio terapeuta e vomitare dalla preoccupazione di doverci tornare? Se il cambiamento dei borderline e' forse questa chiusura verso alcune persone tanto da non riuscire neppure ad esprimersi?
Vorrei poi sapere se un trauma può fermare una persona mentalmente all'età di quel trauma?
Ringraziando per la vostra risposta saluto tutti cortesemente!
Sn una paziente diagnosticata borderline dal 2007. Con il mio psichiatra non sono mai riuscita ad aprirmi completamente tant'è che e' sempre stato piu' facile che parlasse lui più di me...
Non dico che non e' stato gentile, ne' carino, n'è comprensivo con me, perché direi una bugia, ma io ho sempre avuto difficoltà non solo ad aprirmi, ma anche solo guardarlo e' sempre stata una cosa molto difficile che ho sempre evitato di fare...!
Ora, senza lasciare sostituto, e' mancato nove mesi e lo vedrò a meta' marzo, cosa che mi ha mandato in crisi (vomito ecc.) perché se prima ero chiusa adesso mi sento direi bloccata che penso che questa prima visita dopo tanto la faro' con la mia badante...
Avendo studiato psicologia per 2 anni (lasciata cause forze maggiori) mi sono sempre interessata comunque a questa materia... Qualche gg fa ho letto che un borderline può cambiare, avere dei problemi di chiusura (cose così)
Gia da piccola con lo psicologo infantile facevo tale scene mute che mi considerarono autistica seppur con intelligenza superiore alla media
Ora vorrei sapere se e' normale bloccarsi verso il proprio terapeuta e vomitare dalla preoccupazione di doverci tornare? Se il cambiamento dei borderline e' forse questa chiusura verso alcune persone tanto da non riuscire neppure ad esprimersi?
Vorrei poi sapere se un trauma può fermare una persona mentalmente all'età di quel trauma?
Ringraziando per la vostra risposta saluto tutti cortesemente!
[#1]
Gentile utente,
Quale cura sta assumendo ?
La diagnosi è stata rivista nel tempo, poiché "bordeline" è una diagnosi mutevole, di solito di definiscono quadri più stabili nel tempo, e così anche le cure possono esser meglio calibrate.
Quale cura sta assumendo ?
La diagnosi è stata rivista nel tempo, poiché "bordeline" è una diagnosi mutevole, di solito di definiscono quadri più stabili nel tempo, e così anche le cure possono esser meglio calibrate.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Gentile dottor Pacini,
Per prima cosa mi scuso profondamente per l'altra volta per la mia offendente impulsività...
Dunque la cura che assumo e' questa:
Seroquel 1050mg die RP Frontal (che secondo il mio medico di base nn fa più nulla) 200mg die.
Purtroppo e' ben 9 mesi che non ho avuto modo di rivedere la terapia poiché il mio terapeuta (sembra per un infortunio al braccio) non lo vedo da luglio.
Da piccola i miei problemi sono iniziati a ca 6anni di eta' quando in classe alla ricreazione mi sembrava che la fila di bambini non avesse mai fine per andare in cortile. Mia madre era schizofrenica, fu costretta dalla famiglia a sposarsi perché ero nata io con un alcolista e fino alla sua morte mi picchiava sempre dicendo che a nascere le avevo rovinato la vita quindi io vivevo solo per rendermi il più invisibile possibile...
Quando ero piccola non ho mai avuto un buon rapporto col cibo sembra a causa che lei ha rifiutato non solo me, ma anche di allattarmi o nutrirmi in qualche modo... Ci pensavano altri...
In ogni caso non ho mai avuto mai un reale contatto visivo con il mio terapeuta n'è gli ho parlato mai profondamente di me, più che altro forse per instaurare un qualsivoglia rapporto e' lui che mi parla magari di se'...
In ca 5 anni l'ho guardato negli occhi solo una volta e ciò mi ha procurato problemi poi estremi allo stomaco.
Mi sono sempre messa in autodifesa ed ora che lo sto per rivedere vivo questa cosa nel più totale panico!
In più secondo lui sono rimasta mentalmente una decenne (eta' morte genitori e entrata in collegio dove mi ero chiusa del tutto e stavo sempre il più possibile sola)
Ma nn so perché al mio terapeuta non sono mai riuscita ad aprirmi completamente tanto che al terzo e ultimo ricovero mi si chiese discrivere un diario...
Adesso che sto per rivederlo sto sempre male, specie riguardo al cibo, e ho paura! Ovviamente un neurologo dal quale sono andata per un esame ha richiesto una rivalutazione psichiatrica, ma io che a malapena dico buongiorno non so proprio come fare per questo pensavo di entrare subito con la persona che ha cura di me cosi parla lei anche del fatto che ho avuto momenti in cui sono stata male e mi sono dovuta curare da sola, perché lui non c'era e medici disponibili neppure!
Secondo lei, esiste davvero questa chiusura nei borderline, queste paure infantili (per essermi saltata, ad esempio la corrente in camera ora e' un po' che dormo con la luce del corridoio accesa, il mio medico di base ne ride e per il frequente vomito dice solo sei fatta cosi)
Come posso vincere questa chiusura verso il mio terapeuta? E come il disagio, il panico di rivederlo? E' possibile davvero che il trauma avuto a dieci anni mi abbia lasciato a quell'eta mentalmente?
Ringraziandola per la sua cortese attenzione le auguro un buon lavoro.
Per prima cosa mi scuso profondamente per l'altra volta per la mia offendente impulsività...
Dunque la cura che assumo e' questa:
Seroquel 1050mg die RP Frontal (che secondo il mio medico di base nn fa più nulla) 200mg die.
Purtroppo e' ben 9 mesi che non ho avuto modo di rivedere la terapia poiché il mio terapeuta (sembra per un infortunio al braccio) non lo vedo da luglio.
Da piccola i miei problemi sono iniziati a ca 6anni di eta' quando in classe alla ricreazione mi sembrava che la fila di bambini non avesse mai fine per andare in cortile. Mia madre era schizofrenica, fu costretta dalla famiglia a sposarsi perché ero nata io con un alcolista e fino alla sua morte mi picchiava sempre dicendo che a nascere le avevo rovinato la vita quindi io vivevo solo per rendermi il più invisibile possibile...
Quando ero piccola non ho mai avuto un buon rapporto col cibo sembra a causa che lei ha rifiutato non solo me, ma anche di allattarmi o nutrirmi in qualche modo... Ci pensavano altri...
In ogni caso non ho mai avuto mai un reale contatto visivo con il mio terapeuta n'è gli ho parlato mai profondamente di me, più che altro forse per instaurare un qualsivoglia rapporto e' lui che mi parla magari di se'...
In ca 5 anni l'ho guardato negli occhi solo una volta e ciò mi ha procurato problemi poi estremi allo stomaco.
Mi sono sempre messa in autodifesa ed ora che lo sto per rivedere vivo questa cosa nel più totale panico!
In più secondo lui sono rimasta mentalmente una decenne (eta' morte genitori e entrata in collegio dove mi ero chiusa del tutto e stavo sempre il più possibile sola)
Ma nn so perché al mio terapeuta non sono mai riuscita ad aprirmi completamente tanto che al terzo e ultimo ricovero mi si chiese discrivere un diario...
Adesso che sto per rivederlo sto sempre male, specie riguardo al cibo, e ho paura! Ovviamente un neurologo dal quale sono andata per un esame ha richiesto una rivalutazione psichiatrica, ma io che a malapena dico buongiorno non so proprio come fare per questo pensavo di entrare subito con la persona che ha cura di me cosi parla lei anche del fatto che ho avuto momenti in cui sono stata male e mi sono dovuta curare da sola, perché lui non c'era e medici disponibili neppure!
Secondo lei, esiste davvero questa chiusura nei borderline, queste paure infantili (per essermi saltata, ad esempio la corrente in camera ora e' un po' che dormo con la luce del corridoio accesa, il mio medico di base ne ride e per il frequente vomito dice solo sei fatta cosi)
Come posso vincere questa chiusura verso il mio terapeuta? E come il disagio, il panico di rivederlo? E' possibile davvero che il trauma avuto a dieci anni mi abbia lasciato a quell'eta mentalmente?
Ringraziandola per la sua cortese attenzione le auguro un buon lavoro.
[#5]
>>> Scusi, una cosa, ma essere mentalmente una decenne significa essere ritardati?
>>>
Gentile utente, lo sviluppo mentale non procede su una sola dimensione. Quando si parla di "ritardo" ci si riferisce soprattutto al ritardo cognitivo, ossia alle capacità logico-razionali. Si può essere sviluppati normalmente da un punto di vista cognitivo ed esserlo meno da altri, come quello emotivo-relazionale.
Negli adolescenti ad esempio la maturazione cognitiva avviene velocemente, mentre quella emotiva avviene dopo. Ecco perché i ragazzi sembrano persone adulte che però a volte fanno cose stupide o incomprensibili: perché non si rendono ancora conto delle conseguenze delle loro azioni.
Ed ecco perché i disturbi di personalità, specialmente il borderline, ricordano un po' il comportamento adolescenziale. A volte succede che la persona non riesca a crescere facilmente sul piano emotivo e relazionale, e che sembri perciò un adulto che si comporta da adolescente.
Legga qui per informazioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=306
Cordiali saluti
>>>
Gentile utente, lo sviluppo mentale non procede su una sola dimensione. Quando si parla di "ritardo" ci si riferisce soprattutto al ritardo cognitivo, ossia alle capacità logico-razionali. Si può essere sviluppati normalmente da un punto di vista cognitivo ed esserlo meno da altri, come quello emotivo-relazionale.
Negli adolescenti ad esempio la maturazione cognitiva avviene velocemente, mentre quella emotiva avviene dopo. Ecco perché i ragazzi sembrano persone adulte che però a volte fanno cose stupide o incomprensibili: perché non si rendono ancora conto delle conseguenze delle loro azioni.
Ed ecco perché i disturbi di personalità, specialmente il borderline, ricordano un po' il comportamento adolescenziale. A volte succede che la persona non riesca a crescere facilmente sul piano emotivo e relazionale, e che sembri perciò un adulto che si comporta da adolescente.
Legga qui per informazioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=306
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#6]
Gentile utente,
Lei ha una diagnosi di schizofrenia che ha riportato Lei come ultima conclusione diagnostica.
Perché adesso si presenta con un'altra diagnosi (che d'accordo è una di quelle ricevute in passato, ma l'ultima non è questa e ne abbiamo già discusso) ?
Lei ha una diagnosi di schizofrenia che ha riportato Lei come ultima conclusione diagnostica.
Perché adesso si presenta con un'altra diagnosi (che d'accordo è una di quelle ricevute in passato, ma l'ultima non è questa e ne abbiamo già discusso) ?
[#7]
Ex utente
la ringrazio di vero cuore dottor Santonocito.
infatti io tendo ad essere emotivamente piccola...
dormo con la luce accesa, con le bambole, e se nn ho un particolare orsacchiotto divento praticamente isterica.
sono legatissima ad un mio parente quasi più che all'aria che respiro, uso ancora oggetti da bambini e felpe "buffe" con cagnolini ecc.
siccome non mi riesce parlare ed esprimermi, anche perchè a volte qualcuno me lo impedisce gioco con le Barbie alle quali faccio interpretare vari ruoli...
eppure il primo pc alla quale ho messo mano era di un professore conoscente e avevo 7 anni e mezza.
parlo 3 lingue e me la cavo con un dialetto straniero...
nn so se dipende dal fatto che non mi hanno mai fatta essere piccola (a cinque anni avevo già qualche responsabilità ad es)
in ogni caso è possibile che sia stato il trauma che ho descritto sopra a farmi restare emotivamente piccola?
una volta il mio terapeuta disse che io ho la personalità di una bambina di dieci anni.
chi mi conosce nn fa caso perfortuna che magari sono elegante ed ho la passata con l'orsacchiotto o cose del genere. mi vogliono bene così...
anche per il vestirmi non sono del tutto indipendente chiedo sempre cosa devo mettere oggi...
un parente acquisito dice che fin dall'asilo ho dovuto occuparmi di me stessa, crescermi da sola, insomma cose così...
cosa può essermi successo allora?
lei che ne pensa?
grazie ancora e scusi per il disturbo
infatti io tendo ad essere emotivamente piccola...
dormo con la luce accesa, con le bambole, e se nn ho un particolare orsacchiotto divento praticamente isterica.
sono legatissima ad un mio parente quasi più che all'aria che respiro, uso ancora oggetti da bambini e felpe "buffe" con cagnolini ecc.
siccome non mi riesce parlare ed esprimermi, anche perchè a volte qualcuno me lo impedisce gioco con le Barbie alle quali faccio interpretare vari ruoli...
eppure il primo pc alla quale ho messo mano era di un professore conoscente e avevo 7 anni e mezza.
parlo 3 lingue e me la cavo con un dialetto straniero...
nn so se dipende dal fatto che non mi hanno mai fatta essere piccola (a cinque anni avevo già qualche responsabilità ad es)
in ogni caso è possibile che sia stato il trauma che ho descritto sopra a farmi restare emotivamente piccola?
una volta il mio terapeuta disse che io ho la personalità di una bambina di dieci anni.
chi mi conosce nn fa caso perfortuna che magari sono elegante ed ho la passata con l'orsacchiotto o cose del genere. mi vogliono bene così...
anche per il vestirmi non sono del tutto indipendente chiedo sempre cosa devo mettere oggi...
un parente acquisito dice che fin dall'asilo ho dovuto occuparmi di me stessa, crescermi da sola, insomma cose così...
cosa può essermi successo allora?
lei che ne pensa?
grazie ancora e scusi per il disturbo
[#8]
Ex utente
Gentilissimo dottor Pacini, la diagnosi che lei riporta dissi anche che me la dette il comitato invalidità civile in ca 10 minuti di visita, ma che per il mio psichiatra non sussisteva. Come disse "tu per me sei e resti borderline!"
ovviamente io volevo sapere come mai una diagnosi così se comunque avevo la stessa percentuale di invalidità.
cercavo qualcuno che me lo sapesse spiegare bene... non mi bastava il "lo hanno fatto per mantenere la stessa percentuale"
poi su questo non ho più scritto, ma il mio medico curante ecc. ritengono valida la diagnosi borderline.
ecco per quale motivo cerco di capire determinati disturbi (chiusura col terapeuta dopo 9 mesi che non lo vedo, o forse più paura di parlare con lui-cosa d'altrocanto mai ben fatta, e cose riportate sopra)come da bambina che avevo o si era eretto da solo un muro fatto di silenzio di paura, solitudine e terrore delle botte e che facevo parlare di me cose e disegni, ma per tirarmi fuori qualcosa ci voleva più o meno la mano di Dio...
ci terrei molto a sapere da dove deriva la paura del terapeuta che sento come fosse l'uomonero, o simile...
e per quale motivo io che ho un sacco di persone che mi vogliono bene, non riesco a parlare di come sono come se mi vergognassi che fosse colpa mia e come mi si sta alzando un muro fra me e il mio terapeuta, un muro che già era un cancello...
ps. comunque è confermato: borderline, non schizofrenica, anche se il neurologo ritiene, a causa dell'eeg, giusta una rivalutazione
grazie ancora, buon lavoro
ovviamente io volevo sapere come mai una diagnosi così se comunque avevo la stessa percentuale di invalidità.
cercavo qualcuno che me lo sapesse spiegare bene... non mi bastava il "lo hanno fatto per mantenere la stessa percentuale"
poi su questo non ho più scritto, ma il mio medico curante ecc. ritengono valida la diagnosi borderline.
ecco per quale motivo cerco di capire determinati disturbi (chiusura col terapeuta dopo 9 mesi che non lo vedo, o forse più paura di parlare con lui-cosa d'altrocanto mai ben fatta, e cose riportate sopra)come da bambina che avevo o si era eretto da solo un muro fatto di silenzio di paura, solitudine e terrore delle botte e che facevo parlare di me cose e disegni, ma per tirarmi fuori qualcosa ci voleva più o meno la mano di Dio...
ci terrei molto a sapere da dove deriva la paura del terapeuta che sento come fosse l'uomonero, o simile...
e per quale motivo io che ho un sacco di persone che mi vogliono bene, non riesco a parlare di come sono come se mi vergognassi che fosse colpa mia e come mi si sta alzando un muro fra me e il mio terapeuta, un muro che già era un cancello...
ps. comunque è confermato: borderline, non schizofrenica, anche se il neurologo ritiene, a causa dell'eeg, giusta una rivalutazione
grazie ancora, buon lavoro
[#9]
Gentile utente,
Però la terapia che assume è una cura indicata per alcuni disturbi, la diagnosi di disturbo borderline di personalità (presumo che borderline significhi questo) è una diagnosi instabile nel tempo, anche perché altrimenti le cure non possono essere decise con un piano preciso.
In alcuni casi corrisponde semplicemente ad un disturbo dell'umore (aveva ricevuto anche due diagnosi di altri disturbi di personalità), in altri invece non proprio.
Continuo a non capire che ruolo debba avere l'eeg in queste due diagnosi.
Comunque ha fatto un periodo senza vedere il terapeuta ed è ancora più ansiosa al pensiero di interagirci, questo non mi sembra un aspetto strano visto che già prima aveva questo tipo di preoccupazione.
Però la terapia che assume è una cura indicata per alcuni disturbi, la diagnosi di disturbo borderline di personalità (presumo che borderline significhi questo) è una diagnosi instabile nel tempo, anche perché altrimenti le cure non possono essere decise con un piano preciso.
In alcuni casi corrisponde semplicemente ad un disturbo dell'umore (aveva ricevuto anche due diagnosi di altri disturbi di personalità), in altri invece non proprio.
Continuo a non capire che ruolo debba avere l'eeg in queste due diagnosi.
Comunque ha fatto un periodo senza vedere il terapeuta ed è ancora più ansiosa al pensiero di interagirci, questo non mi sembra un aspetto strano visto che già prima aveva questo tipo di preoccupazione.
[#10]
Ai fini della cura molte volte non è importante sapere le cause e il perché di un certo disturbo, perciò la invito a non fissarcisi inutilmente. Abbandoni anche le teorie del trauma, che da un punto di vista operativo hanno una validità tutto sommato limitata.
Invece ciò che fa la differenza è ricevere una valutazione corretta ed essere seguiti da una persona che capisca come funziona il problema, per poter eventualmente agire su di esso.
Aggiungo che la sua difficoltà ad affidarsi allo specialista potrebbe dipendere dal non essere riusciti a creare insieme una buona relazione, ma potrebbe dipendere anche dal disturbo stesso. Il disturbo borderline è esattamente un disturbo della relazione ed è frequente che i pazienti con questo problema interrompano la terapia, poi la ricomincino, si sentano insicuri in terapia ecc. Dando per buona questa diagnosi, cosa che ovviamente da qui non possiamo né confermare né smentire, deve sapere che una certa difficoltà a "restare" in terapia è da mettere in conto.
Certo, a facilitare le cose in questo senso deve contribuire anche lo stesso specialista.
Cordiali saluti
Invece ciò che fa la differenza è ricevere una valutazione corretta ed essere seguiti da una persona che capisca come funziona il problema, per poter eventualmente agire su di esso.
Aggiungo che la sua difficoltà ad affidarsi allo specialista potrebbe dipendere dal non essere riusciti a creare insieme una buona relazione, ma potrebbe dipendere anche dal disturbo stesso. Il disturbo borderline è esattamente un disturbo della relazione ed è frequente che i pazienti con questo problema interrompano la terapia, poi la ricomincino, si sentano insicuri in terapia ecc. Dando per buona questa diagnosi, cosa che ovviamente da qui non possiamo né confermare né smentire, deve sapere che una certa difficoltà a "restare" in terapia è da mettere in conto.
Certo, a facilitare le cose in questo senso deve contribuire anche lo stesso specialista.
Cordiali saluti
[#11]
Ex utente
buon pomeriggio, scusi il ritardo nella mia risposta, ma mi ero addormentata e poi mi sn accorta che il modem si era spento (lo devo andare a cambiare, perchè difettoso)
la mia chiusura è avvenuta non in quanto problema mio, ma da quando ho visto che il terapeuta non va d'accordo col parente che amo di più e che è anche mio tutore. insomma chi non lo apprezza o cose simili in me trova una nemica...
in seconda cosa non sono stata io ad interrompere la terapia (mi costringono in famiglia ad andare anche con la febbre) ma lui stesso che, così dicono, si era infortunato al braccio ad agosto (io lo vidi a fine luglio) ed ha rimandato il rientro di mese in mese (ossia diceva che rientrava il tot giorno e poi era il mese dopo... e senza lasciare nemmeno un sostituto (tipico suo)
il mio medico di base è verde per questo!
per quanto riguarda la diagnosi era perchè partita una persona di famiglia per lavoro stavo così male che mi tagliavo per vincere l'ansia ed il dolore acuto che avevo dentro.
in quanto al mio rapporto col terapeuta, beh è gentile, cerca di mettermi a mio agio, mi parla della sua famiglia, cose così e (penso lo fa solo con me) si accende una sigaretta che equivale a dire "se ti va fuma pure"
come già detto non posso dire di trovarmi male, anzi è paziente dei miei silenzi, una volta che al pronto soccorso mi medicavano i tagli e in spda c'era lui di turno è sceso, ma non si è messo a sbraitare su cosa combinavo, ma mi ha tenuto la mano e asciugato le lacrime tutto il tempo...
un mio parente che ci ha parlato ha ritenuto che mi si è affezionato cm a una bimba, infatti nel chiamarmi per entrare mi da del lei, ma subito dopo (l'ho richiesto io xkè il lei mi mette a disagio) mi da del tu.
non mi ci troverei male, se solo andasse daccordo con quel familiare che amo di più al mondo. e quando ho capito che non si piacevano che mi sono chiusa...!
ora mi chiedo come sarà dopo nove mesi? e vomito
credo che il mio problema, la mia malattia sia dovuta a una famiglia (ora morta) disagiata e disagevole (come ho scritto in breve sopra)
ma a parte che mi sono tagliata qualche volta e non in modo fisso e ripetitivo c'è qualcosa che fa di me una borderline? riesco ad avere amicizie e affetti lunghi nel tempo, tutti mi vogliono bene... io sto attenta perchè ho avuto qualche delusione, ma nel compenso non mi stacco dagli altri, anzi quando sto male, se hanno bisogno, ci sono comunque e se vedono che sto male io e mi tendono una mano certo non li mando al diavolo, ma accetto e ringrazio e cerco poi di contraccambiare come posso
ecco questa sono io
e il rapporto col mio terapeuta sarebbe eccellente se andasse daccordo con X che è la parte più considerevole e importante della mia famiglia che anche se ogni tanto discuto, amo più di me stessa
ringrazio ancora per la risposta e mi scuso ancora per il ritardo
la mia chiusura è avvenuta non in quanto problema mio, ma da quando ho visto che il terapeuta non va d'accordo col parente che amo di più e che è anche mio tutore. insomma chi non lo apprezza o cose simili in me trova una nemica...
in seconda cosa non sono stata io ad interrompere la terapia (mi costringono in famiglia ad andare anche con la febbre) ma lui stesso che, così dicono, si era infortunato al braccio ad agosto (io lo vidi a fine luglio) ed ha rimandato il rientro di mese in mese (ossia diceva che rientrava il tot giorno e poi era il mese dopo... e senza lasciare nemmeno un sostituto (tipico suo)
il mio medico di base è verde per questo!
per quanto riguarda la diagnosi era perchè partita una persona di famiglia per lavoro stavo così male che mi tagliavo per vincere l'ansia ed il dolore acuto che avevo dentro.
in quanto al mio rapporto col terapeuta, beh è gentile, cerca di mettermi a mio agio, mi parla della sua famiglia, cose così e (penso lo fa solo con me) si accende una sigaretta che equivale a dire "se ti va fuma pure"
come già detto non posso dire di trovarmi male, anzi è paziente dei miei silenzi, una volta che al pronto soccorso mi medicavano i tagli e in spda c'era lui di turno è sceso, ma non si è messo a sbraitare su cosa combinavo, ma mi ha tenuto la mano e asciugato le lacrime tutto il tempo...
un mio parente che ci ha parlato ha ritenuto che mi si è affezionato cm a una bimba, infatti nel chiamarmi per entrare mi da del lei, ma subito dopo (l'ho richiesto io xkè il lei mi mette a disagio) mi da del tu.
non mi ci troverei male, se solo andasse daccordo con quel familiare che amo di più al mondo. e quando ho capito che non si piacevano che mi sono chiusa...!
ora mi chiedo come sarà dopo nove mesi? e vomito
credo che il mio problema, la mia malattia sia dovuta a una famiglia (ora morta) disagiata e disagevole (come ho scritto in breve sopra)
ma a parte che mi sono tagliata qualche volta e non in modo fisso e ripetitivo c'è qualcosa che fa di me una borderline? riesco ad avere amicizie e affetti lunghi nel tempo, tutti mi vogliono bene... io sto attenta perchè ho avuto qualche delusione, ma nel compenso non mi stacco dagli altri, anzi quando sto male, se hanno bisogno, ci sono comunque e se vedono che sto male io e mi tendono una mano certo non li mando al diavolo, ma accetto e ringrazio e cerco poi di contraccambiare come posso
ecco questa sono io
e il rapporto col mio terapeuta sarebbe eccellente se andasse daccordo con X che è la parte più considerevole e importante della mia famiglia che anche se ogni tanto discuto, amo più di me stessa
ringrazio ancora per la risposta e mi scuso ancora per il ritardo
[#12]
Ex utente
gentile dottor Pacini,
sinceramente non so neppure io cosa centri l'eeg, forse perchè ritenevano psicologico il mio mal di testa... mboh
comunque io prima interagivo bene col terapeuta, fino a che non ho scoperto che il mio familiare, punto di riferimento, non vi andava daccordo.
quindi rivederlo dopo addirittura nove mesi, mi manda davvero nel pallone tant'è che ho pensato di far entrare subito la mia badante e parlare lei per me...
lei che ne pensa?
per quanto riguarda la diagnosi di disturbo di personalità borderline posso dirle che ho letto i nove criteri ed io rispondevo (in quel periodo) solo ad uno: l'autolesionismo e ne parlai con il terapeuta che disse che quelli erano i punti base, ma ci sono altri punti e altri fattori che fanno di una persona un borderline...
ovviamente mi tolsero i libri e li buttarono (acc... costavano un capitale)
ora cerco di coprirli e poi nasconderli
ma non dicono quegli altri criteri detti dal mio dottore ed io non mi riconosco in nessuno descritto
ma i maltrattamenti fisici e psicologici in una famiglia e poi continuati in un colleggio possono fare di una bambina chiusa fino all'estremo una borderline?
le dico i miei disegni (sempre quelli, sempre i soliti)
dunque a 5/6 anni usavo solo nero e rosso e disegnavo aerei da combattimento e carriarmati neri con fuoco rosso
in collegio (facevo impazzire la maestra) solo facce di clown e un cigno (uno solo, sempre uno sempre quello) su un laghetto
poi cercavo di vivere in un mondo solo e sempre mio sia prima che dopo la morte dei miei genitori, e farmi parlare era come il gioco dei bussolotti non si riusciva mai...
comunque per quanto riguarda il rapporto col terapeuta, andrebbe bene se non che non va daccordo con la persona sbagliata (...)
grazie per l'attenzione e scusi il mio panegirico ed il mio ritardo
buon pomeriggio, buon lavoro
sinceramente non so neppure io cosa centri l'eeg, forse perchè ritenevano psicologico il mio mal di testa... mboh
comunque io prima interagivo bene col terapeuta, fino a che non ho scoperto che il mio familiare, punto di riferimento, non vi andava daccordo.
quindi rivederlo dopo addirittura nove mesi, mi manda davvero nel pallone tant'è che ho pensato di far entrare subito la mia badante e parlare lei per me...
lei che ne pensa?
per quanto riguarda la diagnosi di disturbo di personalità borderline posso dirle che ho letto i nove criteri ed io rispondevo (in quel periodo) solo ad uno: l'autolesionismo e ne parlai con il terapeuta che disse che quelli erano i punti base, ma ci sono altri punti e altri fattori che fanno di una persona un borderline...
ovviamente mi tolsero i libri e li buttarono (acc... costavano un capitale)
ora cerco di coprirli e poi nasconderli
ma non dicono quegli altri criteri detti dal mio dottore ed io non mi riconosco in nessuno descritto
ma i maltrattamenti fisici e psicologici in una famiglia e poi continuati in un colleggio possono fare di una bambina chiusa fino all'estremo una borderline?
le dico i miei disegni (sempre quelli, sempre i soliti)
dunque a 5/6 anni usavo solo nero e rosso e disegnavo aerei da combattimento e carriarmati neri con fuoco rosso
in collegio (facevo impazzire la maestra) solo facce di clown e un cigno (uno solo, sempre uno sempre quello) su un laghetto
poi cercavo di vivere in un mondo solo e sempre mio sia prima che dopo la morte dei miei genitori, e farmi parlare era come il gioco dei bussolotti non si riusciva mai...
comunque per quanto riguarda il rapporto col terapeuta, andrebbe bene se non che non va daccordo con la persona sbagliata (...)
grazie per l'attenzione e scusi il mio panegirico ed il mio ritardo
buon pomeriggio, buon lavoro
[#13]
Ho paura che lei si aspetti un po' troppo da un semplice consulto online. Non possiamo sapere "cos'è che fa di lei una borderline" o cosa succederà in futuro. Non la conosciamo, non sappiamo chi è. Non deve aspettarsi qui risposte risolutive ai suoi interrogativi, questo è un compito che potrà, eventualmente, affrontare con il suo terapeuta ma sempre di persona.
E sempre ricordando che anche se, per ipotesi, venisse a sapere con certezza ed estrema precisione come è iniziato il suo problema, ciò non aumenterebbe di una virgola le possibilità di risolverlo. Deve guardare al presente e al futuro, non al passato.
Cordiali saluti
E sempre ricordando che anche se, per ipotesi, venisse a sapere con certezza ed estrema precisione come è iniziato il suo problema, ciò non aumenterebbe di una virgola le possibilità di risolverlo. Deve guardare al presente e al futuro, non al passato.
Cordiali saluti
[#14]
Ex utente
gentile dotto Santonocito,
per fortuna anche guardare al passato (grazie ai miei parenti) non mi fa male... comunque non chiedo esattamente cosa fa di me più o meno una borderline, ma più che altro per me sono importanti 2 cose: resterò sempre bambina? riuscirò ad affrontare una visita (interrotta non certo per causa mia) dopo così lungo tempo o come pensavo faccio entrare la badante, la tata, con me?
tutto qui, quello che mi interessa infatti è come poter abbattere questo muro mentale che mi si è creato dentro (appunto chiusura di un paziente borderline) verso il mio terapeuta, cosa con la quale ho convissuto (questa chiusura) fin dall'infanzia
grazie per la risposta così celere
buon lavoro
Ps. Un'altra cosa che mi chiedo e': andrò avanti tutta la vita con mollettine e elastici da bambine nei capelli, a giocare con le bambole, a parlare spesso in terza persona o dormire con la luce accesa? Per non parlare degli accessori... Di solito di hello kitty...
Gli UFO sono una cavolata, ma l'uomo nero esiste. Il mostro di Lockness e' certo fantasia, ma non parlatemi di fantasmi non dormo più... Qualcuno e' disponibile a leggermi una favola stasera o oggi faccio da me?
Ecco questa in breve sono io!
Grazie ancora per la pazienza e la cortese attenzione!
per fortuna anche guardare al passato (grazie ai miei parenti) non mi fa male... comunque non chiedo esattamente cosa fa di me più o meno una borderline, ma più che altro per me sono importanti 2 cose: resterò sempre bambina? riuscirò ad affrontare una visita (interrotta non certo per causa mia) dopo così lungo tempo o come pensavo faccio entrare la badante, la tata, con me?
tutto qui, quello che mi interessa infatti è come poter abbattere questo muro mentale che mi si è creato dentro (appunto chiusura di un paziente borderline) verso il mio terapeuta, cosa con la quale ho convissuto (questa chiusura) fin dall'infanzia
grazie per la risposta così celere
buon lavoro
Ps. Un'altra cosa che mi chiedo e': andrò avanti tutta la vita con mollettine e elastici da bambine nei capelli, a giocare con le bambole, a parlare spesso in terza persona o dormire con la luce accesa? Per non parlare degli accessori... Di solito di hello kitty...
Gli UFO sono una cavolata, ma l'uomo nero esiste. Il mostro di Lockness e' certo fantasia, ma non parlatemi di fantasmi non dormo più... Qualcuno e' disponibile a leggermi una favola stasera o oggi faccio da me?
Ecco questa in breve sono io!
Grazie ancora per la pazienza e la cortese attenzione!
[#15]
>>> resterò sempre bambina? riuscirò ad affrontare una visita (interrotta non certo per causa mia) dopo così lungo tempo o come pensavo faccio entrare la badante, la tata, con me?
>>>
Neanche a questo possiamo dare una risposta senza scadere nel generico.
Potremmo tentare di darle incoraggiamento e dirle: "Forza, ce la può fare!", ma quanto le servirebbe? Quanto genuino le suonerebbe, senza nemmeno conoscerci?
No, lei ha bisogno di metterci del suo e rendersi disponibile, se necessario, a sopportare un minimo di sofferenza per continuare la terapia. Se necessario dicendo chiaramente al terapeuta cosa è successo e per quale motivo poi ha iniziato a sentire difficoltà.
Altrimenti contribuirà lei stessa a relegarsi nel ruolo di eterna bambina, incapace di sopportare la minima frustrazione. Diventare adulti significa soprattutto questo.
Cordiali saluti
>>>
Neanche a questo possiamo dare una risposta senza scadere nel generico.
Potremmo tentare di darle incoraggiamento e dirle: "Forza, ce la può fare!", ma quanto le servirebbe? Quanto genuino le suonerebbe, senza nemmeno conoscerci?
No, lei ha bisogno di metterci del suo e rendersi disponibile, se necessario, a sopportare un minimo di sofferenza per continuare la terapia. Se necessario dicendo chiaramente al terapeuta cosa è successo e per quale motivo poi ha iniziato a sentire difficoltà.
Altrimenti contribuirà lei stessa a relegarsi nel ruolo di eterna bambina, incapace di sopportare la minima frustrazione. Diventare adulti significa soprattutto questo.
Cordiali saluti
[#16]
Ex utente
gentilissimo dottore, per quando andrò alla visita mi sarò già stampata in mente le sue parole.
probabilmente non lo sa ma mi aiutato molto più del medico di famiglia che dei miei problemi del cibo dice "sei fatta così" oppure che ride (ovviamente insieme a me, perchè è strano anche per me) dei miei comportamenti infantili...
cercherò per prima cosa di spiegare al mio psichiatra perchè iniziai a relazionarmi con lui e poi farò come prescritto dal neurologo: ripartire da zero.
grazie dottore, grazie davvero!!!
sa forse nel cervello sarò bambina, ma sono anche una di ottima memoria e ricorderò le sue parole lettera per lettera!
grazie ancora e buon lavoro!
ho valutato cm utile il suo consulto, perchè una parola me ne ha spiegate cento
grazie ancora
saluti
probabilmente non lo sa ma mi aiutato molto più del medico di famiglia che dei miei problemi del cibo dice "sei fatta così" oppure che ride (ovviamente insieme a me, perchè è strano anche per me) dei miei comportamenti infantili...
cercherò per prima cosa di spiegare al mio psichiatra perchè iniziai a relazionarmi con lui e poi farò come prescritto dal neurologo: ripartire da zero.
grazie dottore, grazie davvero!!!
sa forse nel cervello sarò bambina, ma sono anche una di ottima memoria e ricorderò le sue parole lettera per lettera!
grazie ancora e buon lavoro!
ho valutato cm utile il suo consulto, perchè una parola me ne ha spiegate cento
grazie ancora
saluti
[#17]
Gentile utente,
Personalmente penso che la diagnosi di borderline debba essere riconsiderata per due motivi.
In primo luogo perché se l'altra era di schizofrenia, non vedo grossa vicinanza tra queste due diagnosi.
In secondo luogo, il termine borderline può essere inteso secondo i criteri che diceva Lei, ma anche in un senso diverso, che significava una situazione "a confine", e che non ha lo stesso significato diagnostico del disturbo di personalità borderline così come riportato nel manuale DSM.
Per quanto riguarda il rapporto con il terapeuta, non è questo il centro del problema o della soluzione, il terapeuta gestisce gli strumenti della terapia, dopo di che il rapporto umano con gli altri può essere un problema più generale, che non riguarda in particolare questa persona.
Personalmente penso che la diagnosi di borderline debba essere riconsiderata per due motivi.
In primo luogo perché se l'altra era di schizofrenia, non vedo grossa vicinanza tra queste due diagnosi.
In secondo luogo, il termine borderline può essere inteso secondo i criteri che diceva Lei, ma anche in un senso diverso, che significava una situazione "a confine", e che non ha lo stesso significato diagnostico del disturbo di personalità borderline così come riportato nel manuale DSM.
Per quanto riguarda il rapporto con il terapeuta, non è questo il centro del problema o della soluzione, il terapeuta gestisce gli strumenti della terapia, dopo di che il rapporto umano con gli altri può essere un problema più generale, che non riguarda in particolare questa persona.
[#18]
Ex utente
beh, il mio medico di base mi ha detto qualche settimana fa che borderline vuol dire "schizofrenia ambulatoriale" e il terapeuta me la spiegò appunto come una linea di confine (che sinceramente per me è arabo).
la persona di cui parlavo è una della mia famiglia (per ovvi motivi non starò a specificare chi)alla quale sono legata più che a mio padre ed a mia madre (adottivi ovvio)
io di norma non ho problemi relazionali con le persone, mi ritengono gentile, buona, onesta, affidabile... tutte queste cose qui... quindi ho tanti amici che mi cercano e se non vado nella compagnia mi cercano e mi fanno praticamente uscire a forza, pur di avermi con loro (dicono che porto serenità e allegria) (credo che alla fine mi monterò la testa) la mia migliore amica lo è da ben 24 anni... il mio problema relazionare riguarda solo il mio rapporto col terapeuta e solo perchè ho scoperto che con questo famigliare sono su per giù come cane e gatto ed io sono capacissima di diventare una jena per chi mi tocca questa persona, quindi appena lo scoprì mi chiusi a riccio ed il terapeuta sa di me nemmeno la metà di cose che dovrebbe sapere, perchè mi sembrerebbe un tradimento a X.
per quanto riguarda la diagnosi di schizofrenia (che cerco ancora di capire e che neppure il terapeuta accetta) come già detto mi è stata data dalla commissione dell'invalidità civile solo perchè sono sembrata anaffettiva riguardo la mia storia personale (...)
la verità è che fin da bambina mi hanno insegnato a nascondere l'emozioni, perchè "tanto la gente non capirebbe e tu ci faresti una brutta figura" quindi è quasi automatico per me tener tutto dentro...
comunque quando portai il risultato al terapeuta (ovviamente incavolata nera) lui disse che non valeva nulla per lui, che per lui ero e rimanevo una borderline.
comunque non ho problemi a relazionarmi con le persone, anzi apprezzano anche le mie (si dice così?) bambinerie e mi trovo bene con tutti tranne che con il terapeuta... ma non è successo subito, ripeto solo quando ho visto che lui ed X non si sopportavano, quindi automaticamente è avvenuta una chiusura, per la quale avevo anche richiesto il cambio terapeuta, ma che la Asl non mi ha permesso...
rignrazio ancora per la sua cortese attenzione e le auguro un buonissimo lavoro
la persona di cui parlavo è una della mia famiglia (per ovvi motivi non starò a specificare chi)alla quale sono legata più che a mio padre ed a mia madre (adottivi ovvio)
io di norma non ho problemi relazionali con le persone, mi ritengono gentile, buona, onesta, affidabile... tutte queste cose qui... quindi ho tanti amici che mi cercano e se non vado nella compagnia mi cercano e mi fanno praticamente uscire a forza, pur di avermi con loro (dicono che porto serenità e allegria) (credo che alla fine mi monterò la testa) la mia migliore amica lo è da ben 24 anni... il mio problema relazionare riguarda solo il mio rapporto col terapeuta e solo perchè ho scoperto che con questo famigliare sono su per giù come cane e gatto ed io sono capacissima di diventare una jena per chi mi tocca questa persona, quindi appena lo scoprì mi chiusi a riccio ed il terapeuta sa di me nemmeno la metà di cose che dovrebbe sapere, perchè mi sembrerebbe un tradimento a X.
per quanto riguarda la diagnosi di schizofrenia (che cerco ancora di capire e che neppure il terapeuta accetta) come già detto mi è stata data dalla commissione dell'invalidità civile solo perchè sono sembrata anaffettiva riguardo la mia storia personale (...)
la verità è che fin da bambina mi hanno insegnato a nascondere l'emozioni, perchè "tanto la gente non capirebbe e tu ci faresti una brutta figura" quindi è quasi automatico per me tener tutto dentro...
comunque quando portai il risultato al terapeuta (ovviamente incavolata nera) lui disse che non valeva nulla per lui, che per lui ero e rimanevo una borderline.
comunque non ho problemi a relazionarmi con le persone, anzi apprezzano anche le mie (si dice così?) bambinerie e mi trovo bene con tutti tranne che con il terapeuta... ma non è successo subito, ripeto solo quando ho visto che lui ed X non si sopportavano, quindi automaticamente è avvenuta una chiusura, per la quale avevo anche richiesto il cambio terapeuta, ma che la Asl non mi ha permesso...
rignrazio ancora per la sua cortese attenzione e le auguro un buonissimo lavoro
[#20]
Ex utente
certo! infatti era proprio quello che pensavo di fare!
il medico finalmente (bella vacanza!) torna il 17 marzo ed io lo vedrò il 18, dopodichè scriverò subito in questo post.
tanto più che devo portargli li esami clinici fatti mi hanno detto (RM e EEG)
il mio medico curante disse di una radiografia (visto che sono malata dal 7 ottobre) che era perfetta, poi portandola ad un pneumologo che conosco ha detto che avevo una broncopatia cronica ostruttiva quando lo dissi al curante disse "io lo sapevo già" quindi immagini a portare la RM, vedo verde... il medico ha detto che nn ha mai visto un cervello perfetto come il mio, conoscendolo già mi preoccupo...
comunque vedrò quale diagnosi finalmente mi spetta...
una unica domanda, ma una visita psichiatrica è giusto che duri il tempo di una sigaretta più o meno? non dovrebbe durare un'ora?
a volte perdo più tempo in autobus e poi fra me e la tata non dura 20 minuti...
il medico finalmente (bella vacanza!) torna il 17 marzo ed io lo vedrò il 18, dopodichè scriverò subito in questo post.
tanto più che devo portargli li esami clinici fatti mi hanno detto (RM e EEG)
il mio medico curante disse di una radiografia (visto che sono malata dal 7 ottobre) che era perfetta, poi portandola ad un pneumologo che conosco ha detto che avevo una broncopatia cronica ostruttiva quando lo dissi al curante disse "io lo sapevo già" quindi immagini a portare la RM, vedo verde... il medico ha detto che nn ha mai visto un cervello perfetto come il mio, conoscendolo già mi preoccupo...
comunque vedrò quale diagnosi finalmente mi spetta...
una unica domanda, ma una visita psichiatrica è giusto che duri il tempo di una sigaretta più o meno? non dovrebbe durare un'ora?
a volte perdo più tempo in autobus e poi fra me e la tata non dura 20 minuti...
[#21]
Gentile utente,
"borderline vuol dire "schizofrenia ambulatoriale"
Ecco appunto, questo è il significato del termine che dicevo io, "di confine", mentre quello che ha letto Lei con i criteri è il disturbo borderline di personalità del manuale americano DSM, che non corrisponde allo stesso concetto.
Il problema è che, per quanto "borderline", la cura impiegata è una cura antipsicotica classica.
Sinceramente ha senso che Lei faccia comunque definire la diagnosi nei termini in cui poi si può applicare un trattamento o un altro, anche perché le categorie del manuale DSM sono quelle solitamente utilizzate per provare le cure e per dire su cosa funzionano.
"borderline vuol dire "schizofrenia ambulatoriale"
Ecco appunto, questo è il significato del termine che dicevo io, "di confine", mentre quello che ha letto Lei con i criteri è il disturbo borderline di personalità del manuale americano DSM, che non corrisponde allo stesso concetto.
Il problema è che, per quanto "borderline", la cura impiegata è una cura antipsicotica classica.
Sinceramente ha senso che Lei faccia comunque definire la diagnosi nei termini in cui poi si può applicare un trattamento o un altro, anche perché le categorie del manuale DSM sono quelle solitamente utilizzate per provare le cure e per dire su cosa funzionano.
[#22]
>>> ma una visita psichiatrica è giusto che duri il tempo di una sigaretta più o meno? non dovrebbe durare un'ora?
>>>
Dipende. A questo potranno risponderle anche i colleghi psichiatri.
Comunque, se la visita è finalizzata alla somministrazione di psicoterapia, ogni professionista psichiatra o psicologo si regola diversamente. A volte le sedute possono durare meno di un'ora, anche molto meno, a volte molto di più.
L'importante non è il numero di minuti, ma ciò che ottiene in quello spazio.
Cordiali saluti
>>>
Dipende. A questo potranno risponderle anche i colleghi psichiatri.
Comunque, se la visita è finalizzata alla somministrazione di psicoterapia, ogni professionista psichiatra o psicologo si regola diversamente. A volte le sedute possono durare meno di un'ora, anche molto meno, a volte molto di più.
L'importante non è il numero di minuti, ma ciò che ottiene in quello spazio.
Cordiali saluti
[#23]
Ex utente
gentile dottor Pacini,
non è che io e il mio terapeuta abbiamo molto da parlare... il più è buongiorno-ciao come sta?-come stai?
che ha fatto per le vacanze?-e tu?
poi si accende una sigaretta ed io posso anche io dottore?
poi parla più lui di me, ma non certo di me, se non lo chiedo io...
la diagnosi di borderline mi fu data solo perchè X era partito per lavoro in un'altra nazione (doveva stare un anno, che sono diventati 3 che poi è rimasto lì perchè ci si trova bene) ed io ero così triste, disperata più che depressa che iniziai a tagliarmi ed è durato ca un'anno, poi ho accettato la cosa, mi sono abituata e non mi sono tagliata più.
scusi, ma fra borderline-DSMIV e borderline come la definita il mio medico curante che differenza c'è?
può essere causata da abusi fisici e psicologici cm ho subito io dai miei veri genitori o c'è una componente genetica?
e perchè il mio terapeuta non dice pane al pane e vino al vino e ci gira intorno e basta?
ancora grazie per la sua cortese attenzione
non è che io e il mio terapeuta abbiamo molto da parlare... il più è buongiorno-ciao come sta?-come stai?
che ha fatto per le vacanze?-e tu?
poi si accende una sigaretta ed io posso anche io dottore?
poi parla più lui di me, ma non certo di me, se non lo chiedo io...
la diagnosi di borderline mi fu data solo perchè X era partito per lavoro in un'altra nazione (doveva stare un anno, che sono diventati 3 che poi è rimasto lì perchè ci si trova bene) ed io ero così triste, disperata più che depressa che iniziai a tagliarmi ed è durato ca un'anno, poi ho accettato la cosa, mi sono abituata e non mi sono tagliata più.
scusi, ma fra borderline-DSMIV e borderline come la definita il mio medico curante che differenza c'è?
può essere causata da abusi fisici e psicologici cm ho subito io dai miei veri genitori o c'è una componente genetica?
e perchè il mio terapeuta non dice pane al pane e vino al vino e ci gira intorno e basta?
ancora grazie per la sua cortese attenzione
[#24]
Ex utente
gentile dottor Santonocito, non è che si ottiene molto a parte che esco più informata su di lui, che lui su di me
si basa di più (dieci ca io 5ca la badante) su quello che dice la badante di me, che poi essendo una persona che vuole sempre avere ragione mangia al medico le parole in bocca, quindi il tempo lo passano a litigare più o meno (anche, come l'ultima volta, a urlarsi contro)
io sono stata abituata all'ora classica, magari cercando di tirar fuori il più possibile di me, anche magari con difficoltà (nn ho psicologo, solo lo psichiatra), ma poi come ho detto è più lui che parla di sè che io di me, poi chiede alla badante "allora come va?" e quello che dico, che sento ecc. non conta un acca, la badante va bene io no
sinceramente è molto frustrante...
comunque vedremo come va la prossima visita per la quale sto rimettendo davvero un sacco e le saprò dire
infiniti ringraziamenti per l'attenzione. è molto cortese e paziente
grazie
si basa di più (dieci ca io 5ca la badante) su quello che dice la badante di me, che poi essendo una persona che vuole sempre avere ragione mangia al medico le parole in bocca, quindi il tempo lo passano a litigare più o meno (anche, come l'ultima volta, a urlarsi contro)
io sono stata abituata all'ora classica, magari cercando di tirar fuori il più possibile di me, anche magari con difficoltà (nn ho psicologo, solo lo psichiatra), ma poi come ho detto è più lui che parla di sè che io di me, poi chiede alla badante "allora come va?" e quello che dico, che sento ecc. non conta un acca, la badante va bene io no
sinceramente è molto frustrante...
comunque vedremo come va la prossima visita per la quale sto rimettendo davvero un sacco e le saprò dire
infiniti ringraziamenti per l'attenzione. è molto cortese e paziente
grazie
[#25]
Gentile utente,
Sostanzialmente la differenza è che borderline come è adesso nel DSM risulta essere, anche dalle ricerche, una variante o un modo di descrivere alcuni tipi di disturbi dell'umore, mentre nella vecchia terminologia richiamava a sindromi preliminari alla schizofrenia oppure che non raggiungevano mai l'espressione sintomatica piena e chiara della schizofrenia ma erano "larvate".
La cura di per sé può essere indicata per entrambe le cose, per cui da quella non si può capire meglio.
L'autolesionismo di per sé non è un sintomo proprio solo di una malattia.
Sostanzialmente la differenza è che borderline come è adesso nel DSM risulta essere, anche dalle ricerche, una variante o un modo di descrivere alcuni tipi di disturbi dell'umore, mentre nella vecchia terminologia richiamava a sindromi preliminari alla schizofrenia oppure che non raggiungevano mai l'espressione sintomatica piena e chiara della schizofrenia ma erano "larvate".
La cura di per sé può essere indicata per entrambe le cose, per cui da quella non si può capire meglio.
L'autolesionismo di per sé non è un sintomo proprio solo di una malattia.
[#26]
Ex utente
gentile dottor Pacini la ringrazio per il chiarimento.
come ho infatti accennato, credo, che più che altro fui diagnosticata borderline per un autolesionismo che non c'è più e che vengo ancora curata come, credo, tale solo più per quello che dice la mia badante, più per quello che dico io (quasi niente)
secondo il neurologo il mio autolesionismo fu attivato a causa del trauma dal distacco (oltretutto solo fisico di X) infatti appena accettata la cosa, l'autolesionismo è terminato.
penso che abbia ragione riguardo al termine borderline, perchè quando parlavo col mio terapeuta dei libri comprati sull'argomento disse che non valevano poi molto giacchè non ci sono solo quelle etimologie diagnostiche, ma tante altre ancora nel sottofondo... (per me quasi sempre arabo)
però ho letto che borderline si diventa causa vita familiare invalidante ed è certo il mio caso, giacchè ho avuto una famiglia che non auguro al mio peggior nemico se ne avessi uno.
ho anche letto che inizia nell'adolescenza, ma può essere che inizi anche prima? cioè se un bambino di sei anni non ha limiti di tempo, di spazio, di vedere le cose cm realmente sono e gli sembrano più lunghe, gigantesche, che non hanno mai fine?
è possibile per chi non ha ricevuto mai amore, che subito è stato trattato da adulto, che non ha mai potuto giocare, che non ha mai avuto giochi rimanere emotivamente decenne e vivere poi di bambole, pelouche, Barbie, favole?
certo mi interessano anche le lingue ed i libri di antropologia, ma le cose scritte sopra hanno più potere nella mia vita.
possono questi essere i sintomi "larvati"? sono per questo i farmaci? eppure dicono molti che mi sono educata da sola, che fin dai tempi dell'asilo ho imparato ad aver cura di me stessa, ora non dico di essere dipendente dagli altri perchè se mi impunto, mi impunto, ma sono ora diventata, così sembra, la bambina che non sono mai stata, la bambina che non mi hanno permesso di essere. "mentalmente decenne" come dice lo psichiatra...
cosa può essere successo, perchè sia avvenuto questo? alla morte dei miei genitori ho preso il ciuccio (mai usato) e il biberon, all'arrivo in collegio già che avevo problemi sin dall'infanzia col cibo, mi sono ammalata di bulimia e me ne stavo sempre isolata...
è essere borderline "alla vecchia maniera" questo? o c'è qualcosa di più sotto?
grazie infinite per la sua pazienza
come ho infatti accennato, credo, che più che altro fui diagnosticata borderline per un autolesionismo che non c'è più e che vengo ancora curata come, credo, tale solo più per quello che dice la mia badante, più per quello che dico io (quasi niente)
secondo il neurologo il mio autolesionismo fu attivato a causa del trauma dal distacco (oltretutto solo fisico di X) infatti appena accettata la cosa, l'autolesionismo è terminato.
penso che abbia ragione riguardo al termine borderline, perchè quando parlavo col mio terapeuta dei libri comprati sull'argomento disse che non valevano poi molto giacchè non ci sono solo quelle etimologie diagnostiche, ma tante altre ancora nel sottofondo... (per me quasi sempre arabo)
però ho letto che borderline si diventa causa vita familiare invalidante ed è certo il mio caso, giacchè ho avuto una famiglia che non auguro al mio peggior nemico se ne avessi uno.
ho anche letto che inizia nell'adolescenza, ma può essere che inizi anche prima? cioè se un bambino di sei anni non ha limiti di tempo, di spazio, di vedere le cose cm realmente sono e gli sembrano più lunghe, gigantesche, che non hanno mai fine?
è possibile per chi non ha ricevuto mai amore, che subito è stato trattato da adulto, che non ha mai potuto giocare, che non ha mai avuto giochi rimanere emotivamente decenne e vivere poi di bambole, pelouche, Barbie, favole?
certo mi interessano anche le lingue ed i libri di antropologia, ma le cose scritte sopra hanno più potere nella mia vita.
possono questi essere i sintomi "larvati"? sono per questo i farmaci? eppure dicono molti che mi sono educata da sola, che fin dai tempi dell'asilo ho imparato ad aver cura di me stessa, ora non dico di essere dipendente dagli altri perchè se mi impunto, mi impunto, ma sono ora diventata, così sembra, la bambina che non sono mai stata, la bambina che non mi hanno permesso di essere. "mentalmente decenne" come dice lo psichiatra...
cosa può essere successo, perchè sia avvenuto questo? alla morte dei miei genitori ho preso il ciuccio (mai usato) e il biberon, all'arrivo in collegio già che avevo problemi sin dall'infanzia col cibo, mi sono ammalata di bulimia e me ne stavo sempre isolata...
è essere borderline "alla vecchia maniera" questo? o c'è qualcosa di più sotto?
grazie infinite per la sua pazienza
[#27]
Gentile utente,
Le teorie su come si diventa borderline rimangono al momento teorie.
Il condizionamento da parte dell'ambiente ha un'azione di per sé, ma è detto che da solo abbia lo stesso effetto su tutti. Inoltre, persone con cervello diverso possono perceire in maniera diversa lo stesso tipo di rapporti e di abitudini, e quindi fissarle con un valore emotivo diverso nella loro memoria.
Le teorie su come si diventa borderline rimangono al momento teorie.
Il condizionamento da parte dell'ambiente ha un'azione di per sé, ma è detto che da solo abbia lo stesso effetto su tutti. Inoltre, persone con cervello diverso possono perceire in maniera diversa lo stesso tipo di rapporti e di abitudini, e quindi fissarle con un valore emotivo diverso nella loro memoria.
[#28]
Ex utente
mi scusi la mia ignoranza... non riesco a capire l'ultima parte... cosa significa fissare con un valore emotivo diverso nella loro memoria?
forse, dico forse, una persona più forte, magari un certo tipo di esperienze le vive magari che non gliene importa più di tanto, mentre un'altra persona le fanno così male, da morire?
mi scusi se glielo domando...
grazie
forse, dico forse, una persona più forte, magari un certo tipo di esperienze le vive magari che non gliene importa più di tanto, mentre un'altra persona le fanno così male, da morire?
mi scusi se glielo domando...
grazie
[#30]
Ex utente
molte grazie dottor Pacini,
ora ho capito bene.
però io a parte quella separazione non sono mai stata una persona depressa, magari con l'entrata in collegio, sì perchè le foto di classe certo non avevo la mia solarità che mi ha sempre aiutato nei momenti peggiori, anzi sembravo una bambina altro che depressa, se ci fosse un termine di peggioramento al depresso, beh quella ero io!
eppure dai miei genitori non ho avuto niente di niente, ne affetto, ne coccole... il padre sempre assente, la madre a picchiarmi solo se mi rivolgevo a lei, perchè "a nascere mi hai rovinato la vita!" i parenti che non mi difendevano mai perchè la zia aveva paura anche lei, e suo marito era sempre assente per lavoro...
insomma dal collegio dentro di me è rimasto un buchino dove alberga un po sempre di tristezza, cosa che per fortuna da piccola non avevo, perchè fino ai dieci anni ca
avevo, cm si suol dire, un mondo tutto mio, dove tutto era spettacoloso...
poi una cosa che ho dimenticato di chiedere è: forse l'autolesionismo può essere un qualcosa che si eredità?
proprio 2 gg fa leggevo una vecchia lettera della mia prozia che si confidava con una suora credo e diceva che mia nonna aveva l'abitudine di battersi la testa (prendendo la rincorsa) al paletto della porta solo per scaricarsi...
questo mi ha colpito molto...
beh sapevo che mia nonna aveva avuto dei problemi mentali, ma questo...
ringrazio ancora di cuore e auguro buon lavoro
ora ho capito bene.
però io a parte quella separazione non sono mai stata una persona depressa, magari con l'entrata in collegio, sì perchè le foto di classe certo non avevo la mia solarità che mi ha sempre aiutato nei momenti peggiori, anzi sembravo una bambina altro che depressa, se ci fosse un termine di peggioramento al depresso, beh quella ero io!
eppure dai miei genitori non ho avuto niente di niente, ne affetto, ne coccole... il padre sempre assente, la madre a picchiarmi solo se mi rivolgevo a lei, perchè "a nascere mi hai rovinato la vita!" i parenti che non mi difendevano mai perchè la zia aveva paura anche lei, e suo marito era sempre assente per lavoro...
insomma dal collegio dentro di me è rimasto un buchino dove alberga un po sempre di tristezza, cosa che per fortuna da piccola non avevo, perchè fino ai dieci anni ca
avevo, cm si suol dire, un mondo tutto mio, dove tutto era spettacoloso...
poi una cosa che ho dimenticato di chiedere è: forse l'autolesionismo può essere un qualcosa che si eredità?
proprio 2 gg fa leggevo una vecchia lettera della mia prozia che si confidava con una suora credo e diceva che mia nonna aveva l'abitudine di battersi la testa (prendendo la rincorsa) al paletto della porta solo per scaricarsi...
questo mi ha colpito molto...
beh sapevo che mia nonna aveva avuto dei problemi mentali, ma questo...
ringrazio ancora di cuore e auguro buon lavoro
[#31]
Ex utente
Buon pomeriggio, vi scrivo per informarvi che venerdì avrò la visita, ma anche per chiedere un vs parere...
Mia madre (che lo e' da ca 8/9 anni) ed io nn ci siamo ultimamente viste di buon occhio... All'inizi del 2010 le fu prescritto il valium ma lei cestino' la ricetta. Io stetti zitta perché non avrei tanto potuto fare nulla!
Prima di questo ottobre e al ritorno poi da un viaggio nn stava bene, si era chiusa in se stessa ecc. Poi tutto e' precipitato...! Se gia' prima mi giudicava e criticava sempre, adesso non potevo neppure respirare cosicché mio padre ha detto che era meglio non chiamarci più (fra me e lei) n'è mandarci più sms. Perché in questo periodo per poter riuscire a nn perdere il controllo e a nn star male dei suoi attacchi mi imbottivo di lexotan. Pero' alla fine pur con tre lexotan mi sn tagliata in un colpo ben tre volte! E' bene per un po' che stia lontano da mia madre (o matrigna cm preferite) come faccio a tornare a star bene (cioe' non tagliarmi ulteriormente?
Ps. Con gli altri membri della mia famiglia i rapporti sono ok!
Ringrazio e saluto
Mia madre (che lo e' da ca 8/9 anni) ed io nn ci siamo ultimamente viste di buon occhio... All'inizi del 2010 le fu prescritto il valium ma lei cestino' la ricetta. Io stetti zitta perché non avrei tanto potuto fare nulla!
Prima di questo ottobre e al ritorno poi da un viaggio nn stava bene, si era chiusa in se stessa ecc. Poi tutto e' precipitato...! Se gia' prima mi giudicava e criticava sempre, adesso non potevo neppure respirare cosicché mio padre ha detto che era meglio non chiamarci più (fra me e lei) n'è mandarci più sms. Perché in questo periodo per poter riuscire a nn perdere il controllo e a nn star male dei suoi attacchi mi imbottivo di lexotan. Pero' alla fine pur con tre lexotan mi sn tagliata in un colpo ben tre volte! E' bene per un po' che stia lontano da mia madre (o matrigna cm preferite) come faccio a tornare a star bene (cioe' non tagliarmi ulteriormente?
Ps. Con gli altri membri della mia famiglia i rapporti sono ok!
Ringrazio e saluto
[#32]
Gentile utente,
Le pare che si possano dare consigli su argomenti del genere virtualmente ?
Lei avrà una visita dove esporrà anche questo tipo di problemi. "Imbottirsi" di tranquillante lascia pensare ad un comportamento fuori da una valutazione concordata con un medico, per cui poi la funzione di questo uso del medicinale non è valutabile in maniera precisa.
Le pare che si possano dare consigli su argomenti del genere virtualmente ?
Lei avrà una visita dove esporrà anche questo tipo di problemi. "Imbottirsi" di tranquillante lascia pensare ad un comportamento fuori da una valutazione concordata con un medico, per cui poi la funzione di questo uso del medicinale non è valutabile in maniera precisa.
[#33]
Gentile utente,
Le pare che si possano dare consigli su argomenti del genere virtualmente ?
Lei avrà una visita dove esporrà anche questo tipo di problemi. "Imbottirsi" di tranquillante lascia pensare ad un comportamento fuori da una valutazione concordata con un medico, per cui poi la funzione di questo uso del medicinale non è valutabile in maniera precisa.
Le pare che si possano dare consigli su argomenti del genere virtualmente ?
Lei avrà una visita dove esporrà anche questo tipo di problemi. "Imbottirsi" di tranquillante lascia pensare ad un comportamento fuori da una valutazione concordata con un medico, per cui poi la funzione di questo uso del medicinale non è valutabile in maniera precisa.
[#34]
Ex utente
gentile dottor Pacini, cm già spiegato il medico nn c'è stato per nove mesi ed allora ne ho parlato con il medico di base.
comunque io non chiedevo in base al lexotan cosa fare, ma in base al problema che si è creato con la mia matrigna.
d'altrocanto il lexotan ormai non lo uso più, lo usavo per mantenere il controllo sull'ansia, l'agitazione ed il dolore che questo rapporto prima bello e ora totalmete conflittuale mi creava...
comunque è una settimana che non parlo, nè scrivo a mia madre ed del lexotan non ne ho preso più perchè è tornato tutto tranquillo come sempre...
inoltre chiedevo se chiuso questo rapporto che mi faceva stare male io rischio di tornare nel giro dei tagli o è solo lo stress della situazione che mi ha spinto a farlo?
ringrazio per l'interessamento e mi scuso il ritardo nella risposta
comunque io non chiedevo in base al lexotan cosa fare, ma in base al problema che si è creato con la mia matrigna.
d'altrocanto il lexotan ormai non lo uso più, lo usavo per mantenere il controllo sull'ansia, l'agitazione ed il dolore che questo rapporto prima bello e ora totalmete conflittuale mi creava...
comunque è una settimana che non parlo, nè scrivo a mia madre ed del lexotan non ne ho preso più perchè è tornato tutto tranquillo come sempre...
inoltre chiedevo se chiuso questo rapporto che mi faceva stare male io rischio di tornare nel giro dei tagli o è solo lo stress della situazione che mi ha spinto a farlo?
ringrazio per l'interessamento e mi scuso il ritardo nella risposta
[#35]
Gentile utente,
Lei chiede in merito ad una questione di rapporto tra due persone, e su questo non entriamo perché non avrebbe molto senso.
Il problema del procurarsi lesioni si è quindi riproposto, ma il modo in cui gestirlo ammesso che ne esista uno efficace sul momento, glielo consiglierà il medico.
Lei chiede in merito ad una questione di rapporto tra due persone, e su questo non entriamo perché non avrebbe molto senso.
Il problema del procurarsi lesioni si è quindi riproposto, ma il modo in cui gestirlo ammesso che ne esista uno efficace sul momento, glielo consiglierà il medico.
[#36]
Ex utente
Va bene, dottore! Grazie! In ogni modo io di solito non sono un'autolesionista che si taglia di continuo, ma solo quando la sofferenza diventa veramente incontrollabile: e' cosi anche che ho incominciato...
Comunque faro' come dice, tanto andrò domattina!
Grazie ancora. Buona serata. Buon lavoro
Comunque faro' come dice, tanto andrò domattina!
Grazie ancora. Buona serata. Buon lavoro
[#37]
Ex utente
Gentile dottor Santonocito,
La mia visita e' andata bene. Mi e' stato cambiato solo il frontal col Serenas.
Ha riguardato gli appunti di Luglio e cosi ho scoperto, pensi quanto ero contenta ( ovviamente molto sarcastica) che la mia badante o non aveva sentito bene o non si era ricordata, mi ha dato per nove mesi (l'assenza del medici) una dose in più dei farmaci prescritti.
Comunque mi ha trovato bene, anche se Y trovava da ridire su tutto e suggeriva farmaci e cure (tanto che poi, davanti al medico, abbiamo litigato come gatte) e poi tirava fuori vecchie storie di cui avevo gia' avuto ragione e per le quali ho avuto di nuovo ragione, perché il mio curante si arrabbia con Y per le stesse cose.
Non ho potuto parlare del rapporto con la mia matrigna, perché fra litigi e varie non ho avuto ne' spazio ne' tempo (avevo fatto entrare Y con me perché essendo la prima visita dopo tanto non ero molto sicura).
Penso sara' per la prossima volta!
Infinite grazie
Buona Domenica!
Ps. Sono semplicemente Borderline (causa troppi traumi nella mia vita... Post traumatico ha detto)
Grazie ancora!
La mia visita e' andata bene. Mi e' stato cambiato solo il frontal col Serenas.
Ha riguardato gli appunti di Luglio e cosi ho scoperto, pensi quanto ero contenta ( ovviamente molto sarcastica) che la mia badante o non aveva sentito bene o non si era ricordata, mi ha dato per nove mesi (l'assenza del medici) una dose in più dei farmaci prescritti.
Comunque mi ha trovato bene, anche se Y trovava da ridire su tutto e suggeriva farmaci e cure (tanto che poi, davanti al medico, abbiamo litigato come gatte) e poi tirava fuori vecchie storie di cui avevo gia' avuto ragione e per le quali ho avuto di nuovo ragione, perché il mio curante si arrabbia con Y per le stesse cose.
Non ho potuto parlare del rapporto con la mia matrigna, perché fra litigi e varie non ho avuto ne' spazio ne' tempo (avevo fatto entrare Y con me perché essendo la prima visita dopo tanto non ero molto sicura).
Penso sara' per la prossima volta!
Infinite grazie
Buona Domenica!
Ps. Sono semplicemente Borderline (causa troppi traumi nella mia vita... Post traumatico ha detto)
Grazie ancora!
Questo consulto ha ricevuto 37 risposte e 11.1k visite dal 09/03/2011.
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