Tratto o disturbo
[#1]
Gentile utente,
Questo tipo di domande non deve trovar risposta con la discussione dell'oggetto del suo timore, perché potrebbero riguardare qualsiasi cosa, e allo stesso tempo finiscono per ricondurre sempre alla stessa paura, ovvero "perdere il controllo senza poterci far nulla".
Comunque, in generale, essere "ossessivo" è un termine che non significa niente di preciso (tratto ? disturbo ossessivo ?), mentre il termine tratto significa caratteristica di personalità, e niente più.
Il tipo di paura che lei esprime (non il contenuto di questa paura, il tipo di paura che abbiamo detto prima) è tipoco dell'ossessività.
Questo tipo di domande non deve trovar risposta con la discussione dell'oggetto del suo timore, perché potrebbero riguardare qualsiasi cosa, e allo stesso tempo finiscono per ricondurre sempre alla stessa paura, ovvero "perdere il controllo senza poterci far nulla".
Comunque, in generale, essere "ossessivo" è un termine che non significa niente di preciso (tratto ? disturbo ossessivo ?), mentre il termine tratto significa caratteristica di personalità, e niente più.
Il tipo di paura che lei esprime (non il contenuto di questa paura, il tipo di paura che abbiamo detto prima) è tipoco dell'ossessività.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
le spiego io ho riferito al medico curante la sensazione avuta tempo fa e in maniera saltuaria 2 o 3 volte una decina d'anni fa che arrivata a una certa ora la sera non ero sicuro di essere lì in quel momento, però da un'autoanalisi obiettiva era più una paura che un'alterazione della percezione della realtà cioè era una stranezza conscia(questo non l'ho riferito)non so se mi spiego oppure in un periodo avevo frequenti "dejavù". può essere questo un disturbo borderline?
con disturbo ossessivo "di personalità" però non ho capito cosa significa l'enfasi su di personalità
con disturbo ossessivo "di personalità" però non ho capito cosa significa l'enfasi su di personalità
[#3]
Gentile utente,
Ho capito bene qual'è la sua paura, non credo abbia capito il punto. Quando si ha timore di qualcosa, specialmente se la modalità è ossessiva, non è bene discuterne come se la paura avesse una radice logica, altrimenti ci si imbarca in una discussione e in una analisi che servono solo ad alimentare una serie di dubbi e dettagli.
Anche rimuginare sulle definizioni ha poco senso, è un modo per chiamare quello che Lei ha riportato al medico e come l'ha valutata durante la o le visite.
Ho capito bene qual'è la sua paura, non credo abbia capito il punto. Quando si ha timore di qualcosa, specialmente se la modalità è ossessiva, non è bene discuterne come se la paura avesse una radice logica, altrimenti ci si imbarca in una discussione e in una analisi che servono solo ad alimentare una serie di dubbi e dettagli.
Anche rimuginare sulle definizioni ha poco senso, è un modo per chiamare quello che Lei ha riportato al medico e come l'ha valutata durante la o le visite.
[#4]
Ex utente
ho capito però intanto questa paura rimane
almeno se ho capito bene tratto non è nulla di preoccupante non sugnifica essere borderline vero?
lo so che le domande sono anche ridicole però a me da un lato sembra assurdo essere considerato borderline e dall'altro ci credo perchè l'ha detto qualcuno che ne sa più di me
cordiali saluti
almeno se ho capito bene tratto non è nulla di preoccupante non sugnifica essere borderline vero?
lo so che le domande sono anche ridicole però a me da un lato sembra assurdo essere considerato borderline e dall'altro ci credo perchè l'ha detto qualcuno che ne sa più di me
cordiali saluti
[#5]
Gentile utente,
Non sono domande ridicole, ma neanche è giusto farle "girare" nella sua testa attraverso spiegazioni che non riuscirebbero a placarle, ma le sposterebbero su altri dettagli.
La cosa da notare è che è preoccupato di "borderline" ma non di "ossessivo".
La terapia mira ad eliminare i sintomi per cui lei si è rivolto al terapeuta, però sarebbe opportuno partire da una diagnosi definita rispetto al disturbo, altrimenti non è chiaro se e cosa debba essere trattato e con quali strumenti.
Al momento "ossessivo con tratti borderline" non corrisponde ad una diagnosi precisa.
Non sono domande ridicole, ma neanche è giusto farle "girare" nella sua testa attraverso spiegazioni che non riuscirebbero a placarle, ma le sposterebbero su altri dettagli.
La cosa da notare è che è preoccupato di "borderline" ma non di "ossessivo".
La terapia mira ad eliminare i sintomi per cui lei si è rivolto al terapeuta, però sarebbe opportuno partire da una diagnosi definita rispetto al disturbo, altrimenti non è chiaro se e cosa debba essere trattato e con quali strumenti.
Al momento "ossessivo con tratti borderline" non corrisponde ad una diagnosi precisa.
[#6]
Ex utente
dott. Pacini ma lei lo sa che sono innamorato di lei
ahah
seriamente...condivido quello che ha scritto "la terapia mira ad eliminare i sintomi"
ecco si evince chiaramente dalle mie esposizioni che ho il doc cosa mi vieni a dire a fare che ho un tratto borderline
se, ammesso che lo abbia, è un borderline secondario
le spiego io sono molto aggressivo però lo sono soltanto in questo periodo non frequentemente prima (questo aspetto non è stato chiarito con il curante) e la mia "labilità emotiva" è manifestata soltanto in famiglia perchè ho l'ossessione "di relazione" che mi fa attribuire la colpa di non aver curato prima il doc ai miei genitori e a causa dell'ossessione sono violento e a volte lancio anche oggetti
questo solo quando ho l'ossessione in altri periodi "di latenza del doc" sono calmo e "padrone" di me
prendendola con ironia la sua seconda osservazione è calzante. sono preoccupato del termine per definirla più che della malattia in sè.probabilmente se si chiamava in un altro modo non sarei stato preoccupato. evidentemente il termine "doc" è troppo leggero per la sofferenza che da questo disturbo. dovrebbero fare un aggiornamento della nomenclatura delle malattie psichiche
anche se è difficle dirlo lei crede che in alcuni casi sarebbe meglio evitare la "scienza" di aggiungere termini secondari che rischierebbero soltanto di mandare in confusione il paziente?
in ultimo ho capito attraverso ricerche che la mia sensazione di derealizzazione è comunque conscia per il fatto che tento di descriverla già dicendo "è come se non stessi vivendo" ma in realtà so che sto vivendo
è più preoccupazione...le volevo chiedere si può diagnosticare borderline senza dissociazione?
ahah
seriamente...condivido quello che ha scritto "la terapia mira ad eliminare i sintomi"
ecco si evince chiaramente dalle mie esposizioni che ho il doc cosa mi vieni a dire a fare che ho un tratto borderline
se, ammesso che lo abbia, è un borderline secondario
le spiego io sono molto aggressivo però lo sono soltanto in questo periodo non frequentemente prima (questo aspetto non è stato chiarito con il curante) e la mia "labilità emotiva" è manifestata soltanto in famiglia perchè ho l'ossessione "di relazione" che mi fa attribuire la colpa di non aver curato prima il doc ai miei genitori e a causa dell'ossessione sono violento e a volte lancio anche oggetti
questo solo quando ho l'ossessione in altri periodi "di latenza del doc" sono calmo e "padrone" di me
prendendola con ironia la sua seconda osservazione è calzante. sono preoccupato del termine per definirla più che della malattia in sè.probabilmente se si chiamava in un altro modo non sarei stato preoccupato. evidentemente il termine "doc" è troppo leggero per la sofferenza che da questo disturbo. dovrebbero fare un aggiornamento della nomenclatura delle malattie psichiche
anche se è difficle dirlo lei crede che in alcuni casi sarebbe meglio evitare la "scienza" di aggiungere termini secondari che rischierebbero soltanto di mandare in confusione il paziente?
in ultimo ho capito attraverso ricerche che la mia sensazione di derealizzazione è comunque conscia per il fatto che tento di descriverla già dicendo "è come se non stessi vivendo" ma in realtà so che sto vivendo
è più preoccupazione...le volevo chiedere si può diagnosticare borderline senza dissociazione?
[#7]
Gentile utente,
Come le dicevo, l'importante non è che rifletta Lei sulle diagnosi, anche perché è una riflessione fatta sul senso che per Lei assumono questi termini, quello tecnico è materia per i dottori, se ne occupano loro.
L'unica osservazione è che dire "tratto" è come dire che che uno ha un "sintomo" di una malattia, il che non significa che abbia quella malattia o che quel sintomo, preso da solo, indichi in particolare quel disturbo piuttosto che un altro.
Se c'è una diagnosi di borderline, che peraltro come tutte le diagnosi di disturbi di personalità è poco affidabile, ci devono essere vari tratti.
Niente vieta che ci siano aspetti diversi, alcuni che richiamano ai meccanismi ossessivi, altri che richiamano magari all'umore, alla fine è bene cercare una "sintesi" il più possibile semplice, anche perché in questo modo si definisce una direzione terapeutica, cioè cosa usare e con che scopo principale e più immediato.
Per il DOC, non utilizzi termini tipo "di relazione", poiché il DOC è formale, è un tipo di meccanismo, distinguerlo in base al tipo di contenuti porta a pensare che sia legato ad una relazione o che si sviluppi all'interno di una relazione. E' sufficiente dire DOC per caratterizzare ogni tipo di DOC.
Direi che in conclusione il primo punto è definire una diagnosi di partenza, non per sintomi isolati ma per quadro complessivo.
Come le dicevo, l'importante non è che rifletta Lei sulle diagnosi, anche perché è una riflessione fatta sul senso che per Lei assumono questi termini, quello tecnico è materia per i dottori, se ne occupano loro.
L'unica osservazione è che dire "tratto" è come dire che che uno ha un "sintomo" di una malattia, il che non significa che abbia quella malattia o che quel sintomo, preso da solo, indichi in particolare quel disturbo piuttosto che un altro.
Se c'è una diagnosi di borderline, che peraltro come tutte le diagnosi di disturbi di personalità è poco affidabile, ci devono essere vari tratti.
Niente vieta che ci siano aspetti diversi, alcuni che richiamano ai meccanismi ossessivi, altri che richiamano magari all'umore, alla fine è bene cercare una "sintesi" il più possibile semplice, anche perché in questo modo si definisce una direzione terapeutica, cioè cosa usare e con che scopo principale e più immediato.
Per il DOC, non utilizzi termini tipo "di relazione", poiché il DOC è formale, è un tipo di meccanismo, distinguerlo in base al tipo di contenuti porta a pensare che sia legato ad una relazione o che si sviluppi all'interno di una relazione. E' sufficiente dire DOC per caratterizzare ogni tipo di DOC.
Direi che in conclusione il primo punto è definire una diagnosi di partenza, non per sintomi isolati ma per quadro complessivo.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.7k visite dal 27/02/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.