Forte senso di angoscia e dolore psico-fisico
Buonasera,
sono una ragazza reduce di un passato difficile e traumatico, e ora mi ritrovo a vivere in una condizione psico-fisica disagiata per questo vi chiedo di aiutarmi a capire cosa mi stia succedendo.
Per varie circostanza legate alla mia vita mi trovo a vivere con un pressante senso di angoscia che mi porta ad essere molto nervosa in quanto sento delle sensazioni fisiche mai provate che mi spaventano.
Mi alzo la mattina con il cuore a mille, e ho una pressante tachicardia che dura praticamente tutto il giorno. Mi sento delle fitte nel cuore, come se si stesse smezzando, e nei momenti più critici avverto dei pesanti dolori ai polmoni ad ogni movimento del diaframma, provando una forte sensazione di schiacciamento e di dolore che si espande anche nelle braccia, soprattutto nel sinistro, nel quale avverto un senso acuto di formicolio.
Quando poi inizio ad agitarmi tutta la mia muscolatura si irrigidisce e comincio a tremare, con il battito sempre più accellerato e sfinito; mi “saltellano” involontariamente tutte le dita su e giù e anche i piedi fanno la stessa cosa senza che me ne accorgi, e vedere questa reazione che non riesco a controllare mi spaventa.
Inoltre avverto anche un senso di “esplosione” a livello gastrico come se il fegato si contorcesse e infatti da molti giorni non mangio quasi nulla.
Di notte ho paura ad addormentarmi, temo che mi venga un infarto.
Per quanto questa situazione mi faccia soffrire e non mi permette un normale svolgimento quotidiano, spesso nelle fasi di dolore e disperazione preferirei tirarmi una pugnalata dritta al cuore per far cessare quel senso di oppressione incontrollata.
Mi sento inascoltata, come se il mondo non avvertisse la mia disperazione, i miei pianti.
Mi sento sola, abbandonata a me stessa ad affrontare una situazione che mi fa stare così male, mi sembra di non avere la comprensione di nessuno.
Cosa posso fare per sentirmi meglio? Cosa devo fare per far calmare i battiti del mio cuore?
Sarei disposta anche a imbottirmi di valium pur di non stare così.
Grazie a chi mi risponderà.
sono una ragazza reduce di un passato difficile e traumatico, e ora mi ritrovo a vivere in una condizione psico-fisica disagiata per questo vi chiedo di aiutarmi a capire cosa mi stia succedendo.
Per varie circostanza legate alla mia vita mi trovo a vivere con un pressante senso di angoscia che mi porta ad essere molto nervosa in quanto sento delle sensazioni fisiche mai provate che mi spaventano.
Mi alzo la mattina con il cuore a mille, e ho una pressante tachicardia che dura praticamente tutto il giorno. Mi sento delle fitte nel cuore, come se si stesse smezzando, e nei momenti più critici avverto dei pesanti dolori ai polmoni ad ogni movimento del diaframma, provando una forte sensazione di schiacciamento e di dolore che si espande anche nelle braccia, soprattutto nel sinistro, nel quale avverto un senso acuto di formicolio.
Quando poi inizio ad agitarmi tutta la mia muscolatura si irrigidisce e comincio a tremare, con il battito sempre più accellerato e sfinito; mi “saltellano” involontariamente tutte le dita su e giù e anche i piedi fanno la stessa cosa senza che me ne accorgi, e vedere questa reazione che non riesco a controllare mi spaventa.
Inoltre avverto anche un senso di “esplosione” a livello gastrico come se il fegato si contorcesse e infatti da molti giorni non mangio quasi nulla.
Di notte ho paura ad addormentarmi, temo che mi venga un infarto.
Per quanto questa situazione mi faccia soffrire e non mi permette un normale svolgimento quotidiano, spesso nelle fasi di dolore e disperazione preferirei tirarmi una pugnalata dritta al cuore per far cessare quel senso di oppressione incontrollata.
Mi sento inascoltata, come se il mondo non avvertisse la mia disperazione, i miei pianti.
Mi sento sola, abbandonata a me stessa ad affrontare una situazione che mi fa stare così male, mi sembra di non avere la comprensione di nessuno.
Cosa posso fare per sentirmi meglio? Cosa devo fare per far calmare i battiti del mio cuore?
Sarei disposta anche a imbottirmi di valium pur di non stare così.
Grazie a chi mi risponderà.
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Gentile utente,
Le consiglio di chiedere di essere seguita da uno psichiatra. In questa fase non tanto e non solo per la farmacoterapia (i farmaci possono avere effetti inaspettati o possono non aver effetto su un corpo così dimagrito come è probabilmente il Suo); i farmaci, eventualmente, devono essere scelti e prescritti con molta conoscenza e prudenza. Però lo psichiatra può essere anche una figura che capirà quale è il Suo problema, disturbo e come curarlo, e perciò è di molto aiuto anche come una figura di riferimento, che può anche coordinare tutto il resto. Nelle Sue condizioni è indispensabile una ripresa dell'alimentazione (magari con l'aiuto di un internista), un sostegno psicologico (magari uno/a psicoterpeuta), una terapia ansiolitica ben scelta (che da sola però non risolve affatto il problema). Tutto questo spesso è possibile ottenere nel contesto di ricovero in una struttura specializzata (se la gravità lo giustifica, forse sì), o anche in un ambulatorio specializzato, dove anche l'ambiente adatto e protettivo è un mezzo terapeutico in più. Tutto inizia però da una visita psichiatrica. Cosa ne pensa?
Le consiglio di chiedere di essere seguita da uno psichiatra. In questa fase non tanto e non solo per la farmacoterapia (i farmaci possono avere effetti inaspettati o possono non aver effetto su un corpo così dimagrito come è probabilmente il Suo); i farmaci, eventualmente, devono essere scelti e prescritti con molta conoscenza e prudenza. Però lo psichiatra può essere anche una figura che capirà quale è il Suo problema, disturbo e come curarlo, e perciò è di molto aiuto anche come una figura di riferimento, che può anche coordinare tutto il resto. Nelle Sue condizioni è indispensabile una ripresa dell'alimentazione (magari con l'aiuto di un internista), un sostegno psicologico (magari uno/a psicoterpeuta), una terapia ansiolitica ben scelta (che da sola però non risolve affatto il problema). Tutto questo spesso è possibile ottenere nel contesto di ricovero in una struttura specializzata (se la gravità lo giustifica, forse sì), o anche in un ambulatorio specializzato, dove anche l'ambiente adatto e protettivo è un mezzo terapeutico in più. Tutto inizia però da una visita psichiatrica. Cosa ne pensa?
Dr. Alex Aleksey Gukov
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3k visite dal 24/02/2011.
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