Depressione, nichilismo

salve, sono un ragazzo 21enne.Da piccolissimo, mi dicono, avevo uno sguardo molto furbo, una certa precocità intellettuale ed anche una certa aggressione verso le persone che conoscevo. crescendo è venuta meno, forse, la componente aggressiva, ma sono diventato molto timido, con eccellenti risultati alle elementari e con tanto di lodi, considerato molto maturo e responsabile. andando avanti mi sono sempre più chiuso in me stesso, rifiutando gli altri, a volte perchè troppo selettivo, altre perchè non ne sentivo la necessità, mi bastavo. in realtà mi illudevo, sfogandomi nello studio( ed vivendo sempre nella mia testa, con varie fantasie, evasioni sul come avrei voluto essere..), comunque sempre accompagnato da mancanza di energia. un altro aspetto che vorrei precisare è che ho sviluppato fantasie sull'altro sesso fin da piccolissimo, all'inizio non erano sessuali, ma poi ho sempre avuto problemi nell'approcciarmi. ora, finito il liceo sono completamente solo e ho avuto la consapevolezza del mio stato: colpito da depressione (forse in realtà era latente in me da sempre, all'asilo usavo moltissimo il nero) sono andato da psicologi e psichiatri ma, causa la mia totale assenza di forza di volontà, ho mollato poco dopo (farmaci: control, efexor, eutimil,...abilify, cymbalta, seroquel,anafranil, fluoxeren, elopram, wellbutin ed altri).
il problema è che sono completamente annichilito, con continuo rimuginare sul passato, sulle esperienza ed opportunità perse( in particolare esperienza e relazionali sessuali), senza alcuna propensione verso il futuro, con la consolazione che solo il suicidio possa metter fine ad un "viaggio" che è cominciato nel modo sbagliato, di cui ho gia perso molto e di cui non vedrei variazioni di rotta. la mia condizione mi ha evitato di godermi la vita, nonostante fossi considerato molto intelligente, senza problemi fisici o altro..inoltre ho sprecato 3 anni d'università(errore per me gravissimo ed imperdonabile).L'ansia, quindi, mi ha preso, oltre a sensazione di un "mal di testa"..beh non proprio dolore ma un senso di compressione alla testa (e/o di peso), soprattutto nella parte posteriore della testa(non la cervicale), mi rende più difficile concentrarmi e me la figuro come una compressione di pensieri, un ingorgo e una congestione di pensieri.
non so che fare, la prima sarebbe eliminare questi pensieri che mi perseguitano(-ma come?), ma in realtà so che qualsiasi cosa faccia è solo un "tirare a campare" fino alla prossima caduta, fino ad impazzire completamente o scegliere di terminare l'esperienza della vita(spesso è molto forte, poche altra non mi sembra necessario)(-come allontanare queste due "risposte"?)..oltre a non accettare la mia situazione e ad avere la sensazione che la realtà sia troppo difficile per me, che mi sfugga il significato di tutto.(-come faccio ad accettare la mia situazione?)
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161
Gentile utente,
I suoi disagi dovrebbero essere esaminati con uno specialista in psichiatria che abbia anche competenze in psicoterapia. L approccio farmacologico e psicologico potrebbe apportare un notevole beneficio alla sua condizione. Il primo passo dovrebbe essere quello di rivolgersi ad uno specialista.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente

avendo già effettuato diverse visite, qualcuno le ha comunicato una diagnosi?

I trattamenti prescritti per quale motivo sono stati interrotti?

Ha avuto beneficio da qualche trattamento?

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#3]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
si, le terapie farmacologighe, soprattutto con control-efexor-eutimil hanno alleviato un po' "l'umor cupo", il magone, diciamo che lo stato d'animo è "più sollevato", ma rimane il problema dei pensieri "ricorrenti": la sensazione di aver perso tempo, che tutto ciò che faccia sia inutile perchè, tanto, ci ricadrò e la situazione non potrà che peggiorare, il pensare che la "soluzione finale" sia un ottimo rimedio (un pensiero che mi tranquillizza, mi rasserena). Che senso ha continuare a spegnersi lentamente?Meglio tirar la spina.
quindi un mio grosso problema è l'accidia, l'apatia, il nichilismo che mi distrugge, non mi fa andar avanti, mi fa persino smettere delle terapie di cui ammetto l'efficacia.
Grazie e saluti
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