Ansia mamma figlia adolescente
Buon giorno, ringrazio per questaopportunità. Cercherò con il vs aiuto di mettere chiarezza in 1 situazione che ha messo a dura prova il mio equilibrio. Mi spiego partendo dall'inizio. Quest'estate mia figlia adolescente (14 anni)si è innamorata x la prima volta seriamente. Il ragazzo era 1 po' + grande 17 anni. Ho vissuto da vicino la loro storia xchè mia figlia mi racconta tutto, forse un po' troppo. Aggiungerei che x monitorare ho (mea culpa)letto qualche sms.Ho avuto "dettagli dettagliati" !! Dopo qualche gg sn scoppiata. Avevo 1 sorta di ansia da innamoramento.Stavo bene se li sapevo insieme. Mi "beavo" a saperli vicini. Adoravo l'adorazione di lui x lei.La mano di lui che stringeva quella di lei come se fosse il bene + prezioso. Poi cm tutte le storie estive tutto èfinito. Mia figlia lo ha "tampinato" a lungo e forse lo segue (insegue)ancora oggi (nn lo so e forse nn lo voglio sapere o forse spero che sia così). Comunque nel momento della "fine", in quel momento sn crollata. Mi sn sentita persa, come se da lì in poi nn ci fossero + sentimenti accessibili. VUota cm 1 sacchetto di pane vuoto, solo + con qualche briciola. Ho scritto molto x cercare di fare chiarezza. Continuo tutt'oggi. Nel frattempo ho usato "poca cura" nei confronti di mio marito, mi è sembrato invecchiato e noioso. Sento musica house, che mi è sempre piaciuta, ma oggi mi sembra l'unica divertente.Mi diverto a stare con le mie bambine (ho anche 1 splendida creatura di 9 anni). Cosa mi è successo? attacco di invidia?? crisi nell'avvicinamento ai 50anni? troppa empatia tra madre e figlia ?? nel momento peggiore mi sn rivolta al medico di famiglia e tra 1 lacrima e l'altra, abbiamo optato per 1 pastiglietta (citaloèpran) a costo di rinunciare a qualche EMOZIONE. Ringrazio per l'attenzione che dedicherete, e accoglierò le vostre osservazioni con curiosità e interesse.
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Gentile utente,
a parte il fatto che una "pastiglietta" non fa rinunciare alle emozioni, comunque sarebbe il caso di far valutare la situazione da uno psichiatra perche' descrive dei sintomi che non sono propriamente inquadrabili esclusivamente in un corteo sintomatologico di tipo depressivo.
a parte il fatto che una "pastiglietta" non fa rinunciare alle emozioni, comunque sarebbe il caso di far valutare la situazione da uno psichiatra perche' descrive dei sintomi che non sono propriamente inquadrabili esclusivamente in un corteo sintomatologico di tipo depressivo.
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Trovo interessante che lei stessa si ponga delle possibili risposte, avendo ben monitorato le sue reazioni ed emozioni vissute in tandem con quelle, o parte di quelle, di sua figlia. Potrebbe forse giocare la necessità di sentirsi ancora giovane: una piccola fuga dal quotidiano ? Se tale rimane, pazienza. Se si ripete sarebbe bene approdire con uno specialista. Per quanto attiene all'antidepressivo, vi era stato un significativo calo dell'umore in lei, tanto da richiederne l'uso ? Strano, l'avrei capito più per sua figlia.
Mauro Milardi
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.1k visite dal 10/02/2011.
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