Una diagnosi ma comunque lei ha già stabilito che chi ha problemi è il "resto del mondo" non lei
Buongiorno,
ho un grave problema in famiglia. La sorella del mio compagno, ventenne, si sospetta che abbia un disturbo della personalità. Ha inoltre acconsentito di andare da uno psichiatra per effettuare delle sedute, in modo da poter avere una diagnosi ma comunque lei ha già stabilito che chi ha problemi è il "resto del mondo" non lei. Ha comportamenti a volte violenti (non sempre), non voule mai essere contraddetta altrimenti va in "escandescenza". Non riesce ad avere una relazione stabile, tantochè continua a cambiare compagno in continuazione. C'è un rapporto di amore-odio anche con i familiari a seconda delle sue esigenze. Non lavora e cerca di avere soldi da chiunque, soldi che sperpera in cose inutili. Presenta anche una depressione e il suo medico di base le ha prescritto efexor e xanax che assume ormai da diversi anni. E' spesso a letto, non a cura della casa e neanche ha mai avuto cura dei figli. in pratica sta ripetendo i comportamenti della madre. Come ci si comporta con una persona con queste problematiche per evitare i comportamenti iracondi e cercare di mantenere tranquilla la situazione?
ho un grave problema in famiglia. La sorella del mio compagno, ventenne, si sospetta che abbia un disturbo della personalità. Ha inoltre acconsentito di andare da uno psichiatra per effettuare delle sedute, in modo da poter avere una diagnosi ma comunque lei ha già stabilito che chi ha problemi è il "resto del mondo" non lei. Ha comportamenti a volte violenti (non sempre), non voule mai essere contraddetta altrimenti va in "escandescenza". Non riesce ad avere una relazione stabile, tantochè continua a cambiare compagno in continuazione. C'è un rapporto di amore-odio anche con i familiari a seconda delle sue esigenze. Non lavora e cerca di avere soldi da chiunque, soldi che sperpera in cose inutili. Presenta anche una depressione e il suo medico di base le ha prescritto efexor e xanax che assume ormai da diversi anni. E' spesso a letto, non a cura della casa e neanche ha mai avuto cura dei figli. in pratica sta ripetendo i comportamenti della madre. Come ci si comporta con una persona con queste problematiche per evitare i comportamenti iracondi e cercare di mantenere tranquilla la situazione?
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Chi ha un disturbo di personalità ha un comportamento "egosintonico" e "allomimetico", cioè è in sintonia con il suo io e quindi lo reputa normale, e si modifica a proprio vantaggio a seconda delle circostanze.
Dal momento che l'unica unità di misura utilizzata da queste persone è il proprio ego l'unica difesa (oltre alla fuga naturalmente) è stabilire delle regole certe e non flessibili.
Il paziente con disturbo di personalità è un pessimo cliente per tutti, e difficilmente si ottiene un successo terapeutico, soprattutto perchè questi non vive come patologico il proprio comportamento, e non "sente" la sofferenza che provoca negli altri.
Nel caso specifico la diagnosi è più complessa e un sospetto di storia di abuso di sostanze è ipotizzabile.
La diagnosi di depressione in questo caso è un arma a doppio taglio in quanto se da una parte può essere la costruttiva occasione di intraprendere una indispensabile psicoterapia, dall'altra è un utile schermo dietro il quale nascondersi per non cambiare.
In bocca al lupo, avrà bisogno di tutta la sua lucidità nel gestire la cosa.
Dal momento che l'unica unità di misura utilizzata da queste persone è il proprio ego l'unica difesa (oltre alla fuga naturalmente) è stabilire delle regole certe e non flessibili.
Il paziente con disturbo di personalità è un pessimo cliente per tutti, e difficilmente si ottiene un successo terapeutico, soprattutto perchè questi non vive come patologico il proprio comportamento, e non "sente" la sofferenza che provoca negli altri.
Nel caso specifico la diagnosi è più complessa e un sospetto di storia di abuso di sostanze è ipotizzabile.
La diagnosi di depressione in questo caso è un arma a doppio taglio in quanto se da una parte può essere la costruttiva occasione di intraprendere una indispensabile psicoterapia, dall'altra è un utile schermo dietro il quale nascondersi per non cambiare.
In bocca al lupo, avrà bisogno di tutta la sua lucidità nel gestire la cosa.
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Gentile utente,
la diagnosi di disturbo di personalità è troppo generale per poterle dare un riscontro consulenziale adeguato, poichè all'interno dei disturbi di personalità esistono almeno 10 categorizzazioni differenti.
Le consiglio di affidarsi ad uno psichiatra di fiducia facendosi consigliare dal suo medico di base.
Cordialmente
la diagnosi di disturbo di personalità è troppo generale per poterle dare un riscontro consulenziale adeguato, poichè all'interno dei disturbi di personalità esistono almeno 10 categorizzazioni differenti.
Le consiglio di affidarsi ad uno psichiatra di fiducia facendosi consigliare dal suo medico di base.
Cordialmente
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#4]
Gentile utente,
la diagnosi necessariamente deve essere demandata ad uno psichiatra, il quale con le opportune valutazioni potra' indirizzare al meglio sia la paziente che i familiari verso un trattamento più consono ed accettato dalla paziente.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
la diagnosi necessariamente deve essere demandata ad uno psichiatra, il quale con le opportune valutazioni potra' indirizzare al meglio sia la paziente che i familiari verso un trattamento più consono ed accettato dalla paziente.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#5]
Ex utente
Gent.mi Dottori,
la ragazza ha già iniziato a fare le prime sedute da una psichiatra e ci ha già informato che il problema è un disturbo della personalità, ma dobbiamo aspettare almeno otto sedute per poter avere una diagnosi precisa. Speriamo tutti che continui ad andarci, perchè è molto incostante e pensa di non aver nessun tipo di problema, ritiene di avere un comportamento sano. A noi risulta molto difficile gestirla e abbiamo difficoltà anche nel rapportarci con lei.
Vi ringrazio per la partecipazione.
la ragazza ha già iniziato a fare le prime sedute da una psichiatra e ci ha già informato che il problema è un disturbo della personalità, ma dobbiamo aspettare almeno otto sedute per poter avere una diagnosi precisa. Speriamo tutti che continui ad andarci, perchè è molto incostante e pensa di non aver nessun tipo di problema, ritiene di avere un comportamento sano. A noi risulta molto difficile gestirla e abbiamo difficoltà anche nel rapportarci con lei.
Vi ringrazio per la partecipazione.
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Credo sia importante, nel relazionarvisi, mettere l'accento sugli aspetti "depressivi" ed accoglierla su questo punto, piuttosto che sui comportamenti in cui mostra arroganza ed aggressività: vale a dire che è più conveniente allearsi con la persona sofferente che discutere con lei della propria arroganza. In questo modo dovrebbe essere più facile favorire l'ammissione, a se stessa e agli altri, di essere una persona bisognosa d'aiuto. Certo, immagino non sia semplice per voi familiari gestire la situazione in questo modo per la rabbia che inevitabilmente i suoi comportamenti ed atteggiamenti scatenano.
Cordiali Saluti
Cordiali Saluti
Dr. G.Cassisi
[#7]
Gentile Utente,
alla faccia della perizia anamnestica! Certo che in 8 sedute dalla psichiatra dovremmo ottenere una diagnosi abbastanza certa...
Intanto ha ragione il Dottor Garbolino quando ci mette in guardia rispetto all'estrema variabilità di tutti quei disturbi definiti "di personalità"
Detto questo pertanto non sono d'accordo nel generalizzare tutti questi disturbi definendone la caratteristica egodistonica (= la persona non vive il proprio comportamento come patologico e non sa di far soffrire). Vi sono casi in cui questo è vero, casi in cui il paziente "sente" che qualcosa non funziona ma non capisce bene cos'è, e vi sono casi in cui il paziente si "abitua" ai propri comportamenti in modo adattivo (cioè fa finta di non sapere perchè si accorge che comportandosi così ottiene qualche vantaggio, soprattutto quando questi sono comportamenti aggressivi), ecc.
Quantomeno mi preoccuperei se, nel caso di un comportamento aggressivo, il paziente non si accorgesse degli effetti negativi sulle altre persone: vorrebbe dire che 1) ha perso completamente l'esame di realtà, per cui la mia diagnosi cambierebbe, oppure 2) penserei che il soggetto è circondato da persone talmente passive da non esprimere risentimenti e negatività conseguenti.
In questo secondo caso a cambiare non sarebbe la diagnosi bensì il focus dell'intervento terapeutico...
Detto ciò, senza una diagnosi precisa è difficile da qui darvi indicazioni precise, se non quello di integrare gli interventi psichiatrico-psicoterapeutico (quindi psichiatra+psicologo, nel caso in cui il primo non sia anche psicoterapeuta).
Ma un consiglio mi permetto di darvelo: se cambio un ingrediente della minestra inevitabilmente cambia tutto il sapore, e se per minestra intendo l'ambiente di questa paziente....
Per ora attendiamo le 8 sedute pre-diagnosi!
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
alla faccia della perizia anamnestica! Certo che in 8 sedute dalla psichiatra dovremmo ottenere una diagnosi abbastanza certa...
Intanto ha ragione il Dottor Garbolino quando ci mette in guardia rispetto all'estrema variabilità di tutti quei disturbi definiti "di personalità"
Detto questo pertanto non sono d'accordo nel generalizzare tutti questi disturbi definendone la caratteristica egodistonica (= la persona non vive il proprio comportamento come patologico e non sa di far soffrire). Vi sono casi in cui questo è vero, casi in cui il paziente "sente" che qualcosa non funziona ma non capisce bene cos'è, e vi sono casi in cui il paziente si "abitua" ai propri comportamenti in modo adattivo (cioè fa finta di non sapere perchè si accorge che comportandosi così ottiene qualche vantaggio, soprattutto quando questi sono comportamenti aggressivi), ecc.
Quantomeno mi preoccuperei se, nel caso di un comportamento aggressivo, il paziente non si accorgesse degli effetti negativi sulle altre persone: vorrebbe dire che 1) ha perso completamente l'esame di realtà, per cui la mia diagnosi cambierebbe, oppure 2) penserei che il soggetto è circondato da persone talmente passive da non esprimere risentimenti e negatività conseguenti.
In questo secondo caso a cambiare non sarebbe la diagnosi bensì il focus dell'intervento terapeutico...
Detto ciò, senza una diagnosi precisa è difficile da qui darvi indicazioni precise, se non quello di integrare gli interventi psichiatrico-psicoterapeutico (quindi psichiatra+psicologo, nel caso in cui il primo non sia anche psicoterapeuta).
Ma un consiglio mi permetto di darvelo: se cambio un ingrediente della minestra inevitabilmente cambia tutto il sapore, e se per minestra intendo l'ambiente di questa paziente....
Per ora attendiamo le 8 sedute pre-diagnosi!
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#8]
Ex utente
Egr. Dottore,
La ringrazio per il Suo intervento.
La sorella del mio compagno ha avuto l'opportunità di cambiare minestra, ma ha sfasciato la casa e distrutto una famiglia.... quando ha delle reazioni violente, anche solo verbali, generalmente sono seguite da richieste o di favori o di soldi (99% chiede soldi), come se la sua aggressività fosse una minaccia verso agli altri per ottenere qualcosa (io ti aggredisco - ti spavento - il giorno dopo ottengo qualcosa).
Non accetta nessun tipo di cambiamento nella sua vita perchè dice che lei non ha nessun problema. Ma penso che soprattutto non abbia la forza e la capacità di staccarsi dalle persone che hanno contribuito a tutto questo.
Cordiali saluti.
La ringrazio per il Suo intervento.
La sorella del mio compagno ha avuto l'opportunità di cambiare minestra, ma ha sfasciato la casa e distrutto una famiglia.... quando ha delle reazioni violente, anche solo verbali, generalmente sono seguite da richieste o di favori o di soldi (99% chiede soldi), come se la sua aggressività fosse una minaccia verso agli altri per ottenere qualcosa (io ti aggredisco - ti spavento - il giorno dopo ottengo qualcosa).
Non accetta nessun tipo di cambiamento nella sua vita perchè dice che lei non ha nessun problema. Ma penso che soprattutto non abbia la forza e la capacità di staccarsi dalle persone che hanno contribuito a tutto questo.
Cordiali saluti.
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Ex utente
Spero vivamente di no... Noi non ci siamo mai accorti di un uso si droghe, (sinceramente io non saprei neanche come riconoscere una persona tossicodipendente non avendo mai avuto esperienze di questo tipo (non saprei riconoscere neanche la droga perchè non l'ho mai vista o l'odore perchè non l'ho mai sentito) e neanche amici con questo tipo di problema).
Certamente posso vedere una dipendenza dagli psicofarmaci che assume... se non ne ha in casa o non ha la scorta va nel panico, in agitazione, finchè non li va a comprare o qualcuno non provvede a comprarglieli.
Certamente posso vedere una dipendenza dagli psicofarmaci che assume... se non ne ha in casa o non ha la scorta va nel panico, in agitazione, finchè non li va a comprare o qualcuno non provvede a comprarglieli.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 14.1k visite dal 05/10/2007.
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